tanti pensieri ….
penso all’ultimo discorso fatto con MV, ed alla sua richiesta.
Mi hai chiesto, se un giorno potessi avere il potere di farlo, e se dovesse malauguratamente presentarsi il caso… di aiutarti a morire.
Ovviamente ti ho risposto che ciò che mi chiedevi era qualcosa che non potro’ mai aver la forza di fare.
…ma come spiegare che dopo ciò che mi hai ricordato ho capito il tuo desiderio?
Ho ricordato di quando mi raccontasti del periodo in cui per un incidente sei stato costretto a passare diversi mesi in un letto, praticamente immobile.
e quando mi hai detto che se avessi saputo che tutta la tua vita sarebbe stata così, avresti cercato di farla finita.
Ti ho risposto che questo pensiero sarebbe comprensibile se intendevi per vita solamente la possibilità di utilizzare gli arti…ma poi…
quando mi hai fatto riflettere (raccontandomi di quel tuo amico) di cosa significa rinunciare a ciò che rappresenta la nostra vita, …le passeggiate nella natura, la partitella a carte con gli amici, gironzolare tra i banchi facendo la spesa, vedere per strada facce allegre di bambini che giorno per giorno crescono davanti ai tuoi occhi, lavorare per sentirsi utili, poter abbracciare ed amare chi ami, e mille altre cose ….come posso non darti torto?
si…ricordo anche di aver letto storie di persone che hanno combattuto le malattie o che hanno accettato le loro infermità, ma non saprei dire se il desiderio di vivere è più grande il tuo o il loro.
Tu mi parli di vita….la loro è lotta per la sopravvivenza.
é la sottile ma percettibile differenza tra esistere e vivere.
si puo’ trascorrere una tranquilla esistenza senza mai aver vissuto davvero.
si puo’ esistere, respirare, camminare, ecc…ecc…senza aver mai amato davvero, senza che il cuore battesse a ritmi convulsi per motivi che ad alcuni possono sembrare banali o stupidi.
e dopo poche ma calde parole…non te l’ho detto….ma….penso che se tu me lo chiedessi…lo farei.
se avessi la ventura di poter condividere con te il cammino della vita ed il destino burlone cattivo decidesse di darti altra sofferenza … no…non potrei sopportare di vederti morire dentro. Scrivendo queste parole mi è tornata in mente la scena finale del film “qualcuno volò sul nido del cuculo”…una scena forte, un estremo atto d’amore per qualcuno verso il quale si nutre immensa stima, stima per la persona che era e che avrebbe continuato a voler essere.
Così tu….tu non vorresti essere un vegetale ridotto all’immobilità…e la cosa che più mi ha fatto riflettere è che tu sai di cosa parli, sia per esperienza diretta che attraverso ciò che aveva patito il tuo amico.
Ricordo quando mi dicesti la rabbia, la sofferenza per l’impotenza di non poter uscire dalla vasca da bagno…ricordo la descrizione che mi facesti dell’acqua che diventava fredda e tu chiamavi…e nessuno veniva ad aiutarti…prigioniero in quel piccolo spazio ogni minuto più angusto. Mi hai detto che non avresti la forza di sopportare una cosa simile per tutto il resto della tua vita…e non posso non comprendere.
Tu ami troppo la vita in tutte le sue forme per poter accettare di vedere il cielo attraverso un pezzettino di finestra, o dover rinunciare a tutti gli scherzi che ti vengono in mente e che fai ai poveri (ma alla fin fine divertiti) malcapitati, tu non puoi rinunciare ad aiutare chi ha bisogno di te, e poi…non potresti più fare il “bastardo” con chi ti ha fatto del male come tieni tanto a precisare.
insomma…tu non saresti più tu ….hai ragione…resterebbe l’ombra di te che farebbe dimenticare il tuo modo d’essere vivo e vero.
me lo hai ridetto…tu sei per il ricordo. Tu sei un adoratore del ricordo…la tua vita è un collezionare ricordi che lotti per non far sbiadire. Ricordo che un paio di mesi fa’….quando ti ho detto quella cosa, mi hai pregato di non rovinare i nostri ricordi…ed io ho fatto in modo che non accadesse, anche se …… ma è giusto, non avrei mai potuto fartelo. Tu fosti buono con me tanto tempo fa’quando ti chiesi di non “uccidermi”, ed io non dimentico, il mio cuore tra le tante cose conosce la gratitudine.
continuo a domandarmi cosa siamo noi due…e mi rispondo che siamo qualcosa che non esiste nella realtà, non esiste nel mondo delle favole, non so’ in che dimensione potremmo trovare collocazione, ma di certo il posto che trovo più adatto è quello dei sogni. un mondo nel quale tutto è possibile, anche l’inverosimile, anche cio’ che genera incredulità, ciò che viene definito folle da svegli, nel sogno è tollerato, quindi…permettimi di dire che noi – noi siamo un sogno ad occhi aperti.
vorrei dirti buonanotte con una carezza …ma penso che mi accontenterò di mandarti un messaggino…”Ho ascoltato alcune tue canzoni, sapessi quanta compagnia mi fà il pensiero di te, quanto mi fà nel contempo sentire sazia ed affamata di te…grazie per ogni istante che mi regali”.