io…????


ma se una persona ha perso se stessa….
come fà a ritrovarsi?
o forse è meglio rifare tutto da capo?
e coloro che amiamo?
gli mandiamo una bella lettera per raccomandata A.R.?
La presente per comunicare che la scrivente A. si è smarrita,
vi comunicheremo le nuove coordinate appena disponibili.
mi sento letteralmente andare alla deriva …
come una foglia secca in balia delle correnti.
passerà….riuscirò ad uscirne.

talvolta capita

talvolta capita che hai voglia di scrivere, ma non sai perchè, non sai cosa scrivere…la testa è talmente piena di tutto e di niente che….non riesci a focalizzare nulla…e nulla è quello che ti ritrovi a stringere tra le mani.
In questi giorni ho spesso pensieri tristi – tristi è un eufemismo – insomma…mi stò dando all’autocommiserazione ed alla disperazione.
insomma…se mi era chiaro che ero incasinata…non mi era ancora chiaro quanto realmente lo fossi.
ci ha pensato F ben 23 giorni fà a farmelo capire.
è stato un dolore lento…che si modifica ogni giorno…ed ogni giorno alcune cose mi appaiono sempre più chiare ed altre sempre più nebulose.
Ieri mattina E è stato molto carino…cavoli…ha veramente dimostrato che mi vuole bene. Sotto questo profilo mi ritengo fortunata, in pratica mi ha invitato a capire cosa voglio…perchè le mie incertezze non fanno altro che male sia a me che a chi mi stà vicino, a chi mi vuol bene.
Riesco a farmi capire da chi mi conosce da una vita…perchè forse mi perdona gli ultimi anni di “follia” anche se non sono mai stata una gran chiacchierona per ciò che concerneva il mio “privato” …ma per loro contano i fatti…ciò che sono stata, ciò che ho fatto…in poche parole ciò che ho realmente seminato nel corso della mia vita.
E mi ha dato consigli per riprendere in mano la mia vita, visto che mi vede cadere a pezzi ogni giorno di più…e non credo che capiti a molte coppie in procinto di separazione.
e poi…è bello vedere l’affetto che mi dimostrano tutte le mie amiche: As…con la sua meravigliosa mail, Al con la quale sono uscita sere fà e mi ha dimostrato stima ed affetto, Pl sempre pronta a farmi coraggio e a fare il tifo per me, Pt che non vede l’ora che le dedichi un po’ del mio tempo…insomma…se ci sono persone che mi conoscono da una vita e che mi vogliono bene nonostante siano a conoscenza (seppur parziale) dei “casini” che ho combinato…forse credono in me, forse dal di fuori sanno che persona sono anche se io mi sono persa dentro.
si…lo sò anch’io che dentro di me batte sempre più forte la persona che ero prima che la mia vita venisse sconvolta da una specie di tsunami, batte e vuole a tutti i costi tornare in possesso della mia vita.
talvolta mi sembra che per me sia azzeccatissima questa famosissima frase:
nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
che la dritta via era smarrita.
ho attraversato l’inferno…poi ho incontrato il mio personale Virgilio
F. Lui mi ha presa per mano…mi ha portata fuori dall’inferno…e passato il peggio, quando stavo meglio…non ho avuto la forza di prendere decisioni.
ho goduto di questo periodo di pace …senza pormi domande, vivendo l’attimo…senza pensare forse ai sentimenti degli altri. Non che li abbia calpestati o fatto del male volontariamente …ma forse li ho sottovalutati, presa ed accecata dal mio amore puro e sincero per MV….il mio sogno…il mio ideale.
persa dietro questo amore lontano, distante e idealizzato non valutavo l’importanza dei sentimenti di un’altra persona che mi stava dedicando tutto se stesso.
e…dato che la vita vera non è un romanzo…ora non mi trovo in paradiso…ma di nuovo all’inferno.
HO capito quanto sia grande anche quello che provo per lui…ma l’ho capito nel momento sbagliato…quando molto probabilmente l’ho perso.
si dice sempre che si apprezza ciò che si aveva quando non lo si ha più…in questo caso non è esatto.
Ho sempre sentito il sentimento che lo legava a me e lo ricambiavo con fatti…molto più che con parole.
parlo al passato perchè “oggi” non sò più cosa c’è nel suo cuore…non mi dice più nulla…l’ho ferito troppo profondamente…e come un animale ferito fugge da ciò che gli ha fatto male, cioè io.
forse da qualche parte lui sà che non l’ho fatto apposta, che il suo dolore non è stato causato direttamente da me…ma…anche se la boccetta del veleno l’ha aperta da solo….il veleno dentro l’avevo messo io.
il veleno che l’ha fatto star così male è questo blog.
per qualcuno che ama, leggere quel che ho scritto in questi mesi deve essere stato atroce…soprattutto alla luce di come abbiamo “vissuto” insieme questo periodo.
Si sarà sentito tradito, incompreso, usato.
quanto male possono fare le parole…anche parole buone, parole che parlano solo d’amore…se non sono le parole che avremmo voluto leggere.
sta male….e tiene il più possibile lontano da se la fonte del dolore, io.
ed io…che come mio solito capisco troppo tardi…sempre mi faccio prendere dal terrore di perdere chi amo.
e commetto sbagli su sbagli…
come sapere qual’è la cosa giusta?
seguire il cuore?
il cuore mi dice che sono una schifezza…che non avrei mai dovuto seppur involontariamente fargli del male…
il cuore mi dice che vuole sentirlo, vuole vederlo, vuole stare con lui.
la testa mi dice che devo lasciarlo decidere se vuole ancora me oppure no.
la testa mi dice che non devo assillarlo, che devo fare ciò che è meglio per lui.
ma qui nasce un altro problema. Non riesco a capire cosa vuole.
Non mi parla più…è diventato freddo, distante.
mi ha detto che vuole la mia amicizia…di ricominciare con quella.
ed io che faccio per tutta risposta? gli confesso il mio scoperto amore per lui.
sono veramente imbecille…dò retta solo al cuore, alla faccia di tutti i buoni e bravi ragionamenti che mi faccio.
ieri mi sono chiesta se non fossi anch’io come quello della canzone…Crudele
“io sono la classica persona che ama solo quando soffre
e quando sente più vicino l’abbandono
e sento qualcosa che ci unisce ..
un destino fatale ineluttabile…”
no…non sono così anche se il sospetto mi è venuto.
una cosa è certa…il dolore dà la dimensione del sentimento.
un piccolo sentimento = piccolo dolore
un grande sentimento = grande dolore
bhè..non è che mi sento un genio per aver capito ‘sta cosa…però…
mi aiuta a capirmi meglio.
Ritroverò l’Angela persa e con lei saprò cosa voglio.
il bello è che anche se attraverso momenti atroci di dolore…nei momenti di “lucidità” mi sento sempre più vicina a ritrovarmi.
quello che sinceramente mi spaventa è l’oscillazione dei miei stati d’animo.
è come se fossi un oggetto mutevole in balia dei venti.
una piuma… basta un vento cattivo che mi porta sopra un baratro…immediatamente mi trasformo in un blocco di piombo e precipito giù..in fondo al baratro…stò malissimo…poi basta un sottilissimo alito di vento buono e mi ritrasformo in piuma…e mi ritrovo a volare leggera e felice in un cielo limpido.
insomma…questi sbalzi umorali mi fanno paura.
non riesco a controllarli…e capitano troppo spesso.
soprattutto mi spaventa quanto io stia male quando stò giù.
certo è positivo che non cerchi “esterni” per aiutarmi.
in questi momenti di dolore atroce non mi aggrappo più al cell come facevo tempo fà…mi ripiego su me stessa e cerco di trovare forza, pensieri felici. Solitamente non li trovo dentro di me…troppo persa nella disperazione che tutto avvolge di una pece nera, ma fuori…in un sorriso innocente, nel volo di una farfalla, nella possibilità di dare una mano a qualcuno.
mi aspettano giorni importanti…giorni che segneranno la mia vita…e aver ritrovato la fede in questi giorni mi aiuta parecchio (quando non sono disperata…perchè in quei momenti non vedo e non sento nulla…vorrei solo far cessare il dolore)insomma…Dio mio…aiutami tu…stammi tanto ma tanto vicino, dammi forza e sapienza, dammi coraggio e dammi un Angioletto Custode che sia veramente bravo a far il suo lavoro…perchè io sono un soggetto un bel po’ difficile da seguire.
grazie…
buonanotte a me ed al mondo, smack

cenere


piccola freccia stà bene.
Ha il braccio ingessato e gli hanno messo un filo per evitare che la frattura si saldi male di nuovo.
io…non lo sò come stò.
ieri sera singhiozzavo tra le braccia di piccola freccia.
mi rendo conto di sbagliare enormemente…ma non ce la faccio a smettere,
non ce la faccio…
allora gli ho promesso che passata domenica (giorno per lui molto importante…) se in pochi giorni non stò meglio vado dal dottore.
stamattina di nuovo lacrime…
passerà
passerà
non devo avere paura, passerà.
adesso in ufficio mi stò ascoltando “a palla” My Sharona…e altra musica bella carica di energia.
perchè amore e dolore si divertono tanto a stare insieme?
ufffff….
cenere…che viene dal caldo del cuore.
cenere…
cenere vola nel vento
chiude gli occhi agli angeli…
e mentre loro non vedono,
noi ci dissolviamo.

smack

Grazie


grazie mamma perchè tanti anni fà hai deciso di darmi la vita
e grazie perchè stamattina hai assistito al mio cedimento e invece
di metterti (come fai spesso) a puntare il dito, mi sei stata vicina.
grazie per l’sms che mi hai appena mandato:
Ti voglio tanto bene,
ti sarò sempre vicina, mamy
Lo sò che “domani” potrebbe essere tutto diverso e intorno a me risuoneranno di nuovo parole che fanno male come un coltello dalla lama tagliente.
ma oggi sento di dire grazie.
grazie a Te che mi hai permesso di dire GRAZIE
grazie per ogni raggio di sole
grazie per ogni goccia di pioggia
grazie per ogni soffio di vento
grazie per ogni sorriso
grazie per ogni lacrima
grazie per ogni mano che ha stretto la mia
grazie per ogni parola che mi ha illuminato la mente e scaldato il cuore
grazie per l’amore che dò e che ricevo
grazie per la gioia di essere mamma
grazie perchè vivo, perchè respiro.
grazie per quello che mi è accaduto oggi.
Stamattina sono state nuove lacrime a dare il buongiorno al nuovo giorno.
mi sembrava una fatica insostenibile affrontare di nuovo la vita, scendere dal letto mentre una domanda tornava a colpire, colpire, colpire…perchè?
perchè dovrei avere il coraggio di vivere se ce ne vuole molto di meno per arrendersi? …perchè? il mondo gira perfettamente anche senza di me.
un immenso senso di solitudine mi soverchiava e mi rendeva quasi impossibile fare altro che non fosse piangere e respirare.
La parte più cosciente di me però mi ricordava che avevo una cosa importante da fare…qualcuno stava aspettando un po’ del mio aiuto.
mi sono ricomposta per quanto potevo…ma …sono troppo fragile.
con mia madre e piccola freccia sono andata all’emoteca.
espletate le formalità di rito, mi sono preparata alla visita preliminare.
una dottoressa mi ha fatto accomodare e mi ha rivolto alcune domande.
Tutto è cominciato con una di queste domande mentre respiravo maluccio con il naso pieno.
“Ha il raffreddore?”
“no…non credo sia raffreddore, è solamente che stamattina la giornata non è iniziata benissimo”
“E’ sicura? altrimenti sà,..sarebbe un peccato, il sangue verrebbe buttato via”
“si…sono sicura è solo perchè stamattina ho pianto e … sà ho un periodo di stress e depressione” mentre gli occhi si riempivano nuovamente di lacrime.
La dottoressa a questo punto mi ha guardato con altri occhi:
“capisco, è un male diffuso, capitano a tutti periodi più difficili”
Mi ha misurato la pressione, un po’ troppo bassa:
“prenda un succo di frutta, …è sicura di voler donare?”
“si…certo” mentre asciugavo le lacrime per uscire fuori dallo studio della dottoressa..non volevo che si vedesse che avevo pianto.
ma mia madre si è allarmata immediatamente come ho messo il naso fuori dallo studio…in effetti impossibile non notarlo.
dopo il succo di frutta sono tornata dalla dottoressa…e abbiamo parlato un paio di minuti…e sono bastati per farmi superare anche stavolta tutto il male che stamattina mi stava schiacciando.
siamo uscite, la dottoressa ha scambiato due parole anche con mia madre mentre aspettavamo che mi chiamassero per il prelievo.
poi sono rimasta sola con mia madre, la dottoressa è tornata al suo lavoro.
mia madre ha commentato: “che brava quella dottoressa, è molto dolce”
“no, non è dolce, è forte, forte e luminosa”
Ha dentro di se una luce che illumina e dà forza alle sue parole,
parole che scaldano il cuore.
ha la forza di chi ha attraversato la tempesta dominando le intemperie e sà cosa aspetta a chi deve affrontare lo stesso percorso, conosce i punti deboli e i punti di forza e mi ha fatto dono di questa sua conoscenza
mi ha ripetuto almeno 3-4 volte: abbia fede.
dopo aver donato il sangue…l’ho cercata per salutarla, le ho dato la mano e lei mi ha abbracciato.
Stamattina alle 8.00 non ci conoscevamo, per lei non esistevo.
alle 11.00 aveva fatto breccia nel mio cuore in pochi istanti e capito tutto di me, di noi che viviamo alcune esperienze.
noi donne abbiamo paura…paura di restare sole.
“non abbia paura, abbia fede.
si prenda i suoi tempi…non abbia fretta, non abbia paura.
Attraverserà un periodo di immensa fragilità, faccia attenzione a chi ne vorrà approfittare…”
ed altre parole…poche ma perfette per me.
come se mi conoscesse da un’eternità.
sono uscita da lì piena di gioia.
sono passata a trovare mio cugino…il trapianto è andato bene.
ora si deve solo aspettare.
martedì toccherà a piccola freccia l’intervento al braccio.
si…la strada è impervia, le difficoltà ci sono…la paura è tanta…
ma avrò fede…cadrò mille volte e poi ancora mille…ma mi rialzerò.
grazie dottoressa, grazie per il suo abbraccio, per le sue parole, per il suo aiuto gratuito ad una perfetta sconosciuta.
oggi il mio mondo è bello e splendente grazie a Lei e la vita è una straordinaria avventura da vivere senza perdere nulla.

p.s.: per chi ci stesse pensando…donare il sangue è semplicissimo e fà benissimo, non ho avuto nessun problema, anzi…mi sento meglio di prima.
smack, buona domenica a tutti

il cuore


Bello è il regno dell’amore,
ma triste è pure.
Perchè il cuore dell’amante
è triste nelle ore della solitudine,
quando accanto a se guarda
agli occhi diletti
che inaccessibili
si posano sulle nubi leggere.

Il cuore è una forza dirompente e creativa.
IL cuore, inteso come tutta la sensibilità dell’essere, come tutti gli slanci della natura verso la felicità, insomma… il cuore non svolge altro che la sua funzione, qualsiasi cosa faccia, e in qualsiasi direzione si muova, come un motore.
Se il cuore sbaglia strada, è stata la testa, è stata la ragione che non ha funzionato bene.
Se premiamo eccessivamente sull’accelleratore e andiamo fuori strada perchè perdiamo il controllo…la colpa non è del motore, ma del conducente.
Il cuore è una forza cieca, chi deve guidarlo è la testa.
Una vita regolata unicamente dall’istinto è quasi meccanica, come un orologio che “cammina” finchè dura la sua batteria.
L’uomo invece non dovrebbe lasciarsi regolare dall’istinto poichè il suo destino è al di là dell’attività dei suoi organi, e perchè è Libero.
Cosa accade al cuore se viene lasciato senza controllo in preda alle impressioni ed all’impulso cieco dell’istinto? Farà male a se stesso ed agli altri…si, molto male.
E quanto c’è più vita in un cuore d’uomo, come quanto più potente è il motore di una macchina, tanto più sarà grande il male, andando in una direzione sbagliata.
E’ un male avere troppo cuore?
bhè, il cuore è un pericolo, perchè è una forza. Tutto ciò che è forte è
anche pericoloso.
una macchina senza carburante, non è pericolosa, perchè non serve a nulla.
un cuore fiacco o un’anima senza passione sarebbero da compiangere, perchè equivarrebbero ad una macchina senza carburante.
Dobbiamo imparare a dirigere il nostro cuore, non soffocarlo..anche se talvolta usiamo l’espressione “buttare via le chiavi del cuore” e vorremmo letteralmente imbavagliarlo per non sentirlo più.
E’ la vita che lo fà pulsare, e di vita non se ne ha mai abbastanza.
Anche se può raggiungere il massimo del suo rendimento morale ogni uomo nel suo piccolo troverà sempre come impiegare tutte le sue energie, come migliorare continuamente il suo patrimonio spirituale, come realizzare, in un processo costante, il proprio destino.
Mi lamento di aver troppo cuore, non per i pericoli che crea, ma per il dolore che provoca.
Avere molto cuore, non significa forse offrire una più vasta superficie alle spine della strada e soffrire già prima che ci pungano, o avere l’anima tesa come una corda di violino su una cassa sonora e rendere più intensi tutti i gridi di dolore che scaturiscono dal fondo di noi stessi nei momenti angosciosi della vita?
si, indubbiamente, ma sotto l’archetto la sonorità dello strumento è sempre la stessa, qualunque sia l’aria che si suona, e le anime vibranti sentiranno, tanto profondamente quanto i dolori, anche le gioie.
Ecco perchè oscillo dalle “stelle alle stalle”….
e se pensiamo che le due parti sono di grandezza ineguale e con il tempo il cuore non fà che abbassare il piatto della bilancia su cui si abbattono i dolori, bhè…almeno ciò rende più capaci di capire le sofferenze degli altri e di consolarli.
Bisogna aver patito per saper compatire; e se la compassione è ancora sofferenza, esa è anche gioia – la gioia di donare gioia agli altri – una di quelle che valgono più di quel che paghiamo.
Il mio cuore ha corso come un cavallo impazzito nel vento di una prateria…
ed ora sono stanca e dolorante.
La voglia di farlo tacere è tanta…ma non devo farlo, …devo reimparare a dirigerlo, affinchè non faccia più male a nessuno.
e se qualcuno non trova “poetico” tutto questo…mi dispiace.
…adesso nei limiti del poco tempo a disposizione…penso a condividere la mia vita, ciò che posso dare di me, agli altri.
anzi….speriamo che domenica mattina non vada storto qualcosa quando andrò a donare il sangue per mio cugino, così lo farò regolarmente.
buona notte a tutti, smack

frammento…di vita

Un professore terminò la lezione, poi pronunciò le parole di rito: “Ci sono domande?”.
Uno studente gli chiese: “Professore quale è il significato della vita?”. Qualcuno tra i presenti che si apprestava ad uscire rise. Il professore guardò a lungo lo studente, chiedendo con lo sguardo se era una domanda seria. Comprese che lo era.
“Le risponderò”, disse. Estrasse il portafoglio dalla tasca dei pantaloni, ne tirò fuori uno specchietto rotondo, non più grande di una moneta. Poi
disse: “Ero bambino durante la guerra.
Un giorno, sulla strada, vidi uno specchio andato in frantumi. Ne conservai il frammento più grande.
Eccolo. Cominciai a giocarci e mi lasciai incantare dalla possibilità di dirigere la luce riflessa negli angoli bui dove il sole non brillava mai:
buche profonde, crepacci, ripostigli.
Conservai il piccolo specchio.
Diventando uomo finii per capire che non era soltanto il gioco di un bambino, ma la metafora di quello che avrei potuto fare nella vita.
Anch’io sono il frammento di uno specchio che non conosco nella sua interezza.
Con quello che ho, però, posso mandare luce – la verità, la comprensione, la bontà, la tenerezza – nei bui nascosti del cuore degli uomini e cambiare qualcosa in qualcuno.
Forse altre persone vedranno e faranno altrettanto.
In questo, per me, sta il significato della vita.”

l’isola che non c’è

C’era una volta un’isola, dove vivevano tutti i sentimenti e i valori degli uomini:
il Buon Umore, la Tristezza, il Sapere… così come tutti gli altri, incluso l’Amore.
Un giorno venne annunciato ai sentimenti che l’isola stava per sprofondare, allora prepararono tutte le loro navi e partirono, solo l’Amore volle aspettare fino all’ultimo momento.
Quando l’isola fu sul punto di sprofondare, l’Amore decise di chiedere aiuto.
La Ricchezza passò vicino all’Amore su una barca lussuosissima e l’Amore le disse:
“Ricchezza, mi puoi portare con te?”
“Non posso c’é molto oro e argento sulla mia barca e non ho posto per te.”
L’Amore allora decise di chiedere all’Orgoglio che stava passando su un magnifico vascello,
“Orgoglio ti prego, mi puoi portare con te?”,
“Non ti posso aiutare, Amore…” rispose l’Orgoglio, “qui é tutto perfetto, potresti rovinare la mia barca”.
Allora l’Amore chiese alla Tristezza che gli passava accanto
“Tristezza ti prego, lasciami venire con te”,
Anche il Buon Umore passò di fianco all’Amore, ma era così contento che non sentì che lo stava chiamando.
All’improvviso una voce disse: “Vieni Amore, ti prendo con me”
Era un vecchio che aveva parlato.
L’Amore si sentì così riconoscente e pieno di gioia che dimenticò di chiedere il nome al vecchio.
Quando arrivarono sulla terra ferma, il vecchio se ne andò.
L’Amore si rese conto di quanto gli dovesse e chiese al Sapere:
“Sapere, puoi dirmi chi mi ha aiutato?”
“E? stato il Tempo” rispose il Sapere
“Il Tempo?” si interrogò l’Amore, “Perché mai il Tempo mi ha aiutato?”.
Il Sapere pieno di saggezza rispose:
“Perché solo il Tempo è capace di comprendere quanto l’Amore sia importante nella vita”.

ghiaccio

ieri sera MV
stasera F
…..discorsi diversi…parole diverse…ma dato che ero senza difese
cmq mi hanno fatto male.
un dolore diverso…un dolore secco, come se mi avessero letteralmente spaccato a metà senza alcun preavviso.
Ho freddo….ho tanto freddo.
il fato si è divertito a gettare secchi di scaglie di ghiaccio sul mio cuore.
stasera il mio cuore è ghiacciato,
la fiamma dell’amore è spenta.
Sig.ra Fiducia…stasera non bussi alla mia porta.
stasera non le aprirò.

‘a livella


tanto non cambio mai….sentimentalmente sono ultra mega arci rincitrullulita….malata al 100% di innamoramento.
parliamo d’altro…salviamo un minimo di decenza.
ieri in ufficio una cliente mi ha fatto accapponare la pelle parlando di soldi…maledetti soldi.
E’ la fame di soldi che rende l’uomo cattivo, avido, crudele.
perchè i soldi possono dare l’illusione di poter comprare tutto: l’amore, la felicità, la salute.
si…lo sanno tutti che non è realmente così…ma….l’illusione è talmente ben fatta da sembrare reale.
ecco….pensare a questa tizia che si lamentava dei soldi che non le bastano mai e ricordare nitidamente nella mente che ci sono dei bambini nelle terre devastate dallo tsunami che hanno perso i genitori e la casa, per i quali forse ogni giorno mangiare è davvero una vittoria, insomma…
mi ha fatto provare una sensazione di nausea e tanta rabbia.
….stamattina, anzi…dovrei dire ieri mattina, piccola freccia però mi ha recitato una poesia di Totò che stà studiando per la recita.
la riporto qui…perchè l’ironia e la saggezza di Totò coprano la rabbia e il disgusto.
– – – – – ‘A livella – – – – – –
Ogn’anno,il due novembre,c’é l’usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll’adda fà chesta crianza;
ognuno adda tené chistu penziero.
Ogn’anno,puntualmente,in questo giorno,
di questa triste e mesta ricorrenza,
anch’io ci vado,e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo ‘e zi’ Vicenza.

St’anno m’é capitato ‘navventura…
dopo di aver compiuto il triste omaggio.
Madonna! si ce penzo,e che paura!,
ma po’ facette un’anema e curaggio.

‘O fatto è chisto,statemi a sentire:
s’avvicinava ll’ora d’à chiusura:
io,tomo tomo,stavo per uscire
buttando un occhio a qualche sepoltura.

“Qui dorme in pace il nobile marchese
signore di Rovigo e di Belluno
ardimentoso eroe di mille imprese
morto l’11 maggio del’31”

‘O stemma cu ‘a curona ‘ncoppa a tutto…
…sotto ‘na croce fatta ‘e lampadine;
tre mazze ‘e rose cu ‘na lista ‘e lutto:
cannele,cannelotte e sei lumine.

Proprio azzeccata ‘a tomba ‘e stu signore
nce stava ‘n ‘ata tomba piccerella,
abbandunata,senza manco un fiore;
pe’ segno,sulamente ‘na crucella.

E ncoppa ‘a croce appena se liggeva:
“Esposito Gennaro – netturbino”:
guardannola,che ppena me faceva
stu muorto senza manco nu lumino!

Questa è la vita! ‘ncapo a me penzavo…
chi ha avuto tanto e chi nun ave niente!
Stu povero maronna s’aspettava
ca pur all’atu munno era pezzente?

Mentre fantasticavo stu penziero,
s’era ggià fatta quase mezanotte,
e i’rimanette ‘nchiuso priggiuniero,
muorto ‘e paura…nnanze ‘e cannelotte.

Tutto a ‘nu tratto,che veco ‘a luntano?
Ddoje ombre avvicenarse ‘a parte mia…
Penzaje:stu fatto a me mme pare strano…
Stongo scetato…dormo,o è fantasia?

Ate che fantasia;era ‘o Marchese:
c’o’ tubbo,’a caramella e c’o’ pastrano;
chill’ato apriesso a isso un brutto arnese;
tutto fetente e cu ‘nascopa mmano.

E chillo certamente è don Gennaro…
‘omuorto puveriello…’o scupatore.
‘Int ‘a stu fatto i’ nun ce veco chiaro:
so’ muorte e se ritirano a chest’ora?

Putevano sta’ ‘a me quase ‘nu palmo,
quanno ‘o Marchese se fermaje ‘e botto,
s’avota e tomo tomo..calmo calmo,
dicette a don Gennaro:”Giovanotto!

Da Voi vorrei saper,vile carogna,
con quale ardire e come avete osato
di farvi seppellir,per mia vergogna,
accanto a me che sono blasonato!

La casta è casta e va,si,rispettata,
ma Voi perdeste il senso e la misura;
la Vostra salma andava,si,inumata;
ma seppellita nella spazzatura!

Ancora oltre sopportar non posso
la Vostra vicinanza puzzolente,
fa d’uopo,quindi,che cerchiate un fosso
tra i vostri pari,tra la vostra gente”

“Signor Marchese,nun è colpa mia,
i’nun v’avesse fatto chistu tuorto;
mia moglie è stata a ffa’ sta fesseria,
i’ che putevo fa’ si ero muorto?

Si fosse vivo ve farrei cuntento,
pigliasse ‘a casciulella cu ‘e qquatt’osse
e proprio mo,obbj’…’nd’a stu mumento
mme ne trasesse dinto a n’ata fossa”.

“E cosa aspetti,oh turpe malcreato,
che l’ira mia raggiunga l’eccedenza?
Se io non fossi stato un titolato
avrei già dato piglio alla violenza!”

“Famme vedé..-piglia sta violenza…
‘A verità,Marché,mme so’ scucciato
‘e te senti;e si perdo ‘a pacienza,
mme scordo ca so’ muorto e so mazzate!…

Ma chi te cride d’essere…nu ddio?
Ccà dinto,’o vvuo capi,ca simmo eguale?…
…Muorto si’tu e muorto so’ pur’io;
ognuno comme a ‘na’ato é tale e quale”.

“Lurido porco!…Come ti permetti
paragonarti a me ch’ebbi natali
illustri,nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali?”.

“Tu qua’ Natale…Pasca e Ppifania!!!
T”o vvuo’ mettere ‘ncapo…’int’a cervella
che staje malato ancora e’ fantasia?…
‘A morte ‘o ssaje ched”e?…è una livella.

‘Nu rre,’nu maggistrato,’nu grand’ommo,
trasenno stu canciello ha fatt’o punto
c’ha perzo tutto,’a vita e pure ‘o nomme:
tu nu t’hè fatto ancora chistu cunto?

Perciò,stamme a ssenti…nun fa”o restivo,
suppuorteme vicino-che te ‘mporta?
Sti ppagliacciate ‘e ffanno sulo ‘e vive:
nuje simmo serie…appartenimmo à morte!”

Grazie piccola freccia per avermi regalato questa poesia…
non la conoscevo, ma è servita per segnare nel mio libro dei ricordi che comportarsi in un certo modo…
“sò solo pagliacciate”

l’importante è l’amore…
lo sai anche tu carissimo Totò…