eccomi qui…perennemente prigioniera di me stessa, del mio modo d’essere, del mio cuore, dei miei pensieri, del mio modo d’amare.
sò solo una cosa….sempre me stessa, sempre dalle stelle alle stalle.
quando mi capita di dire: “non ce la faccio più”….è sempre più un vero non ce la faccio più….è un caotico annaspare della mente in cerca di una via d’uscita da questa “vita” che mi schiaccia.
…poi…le forze sono talmente insufficienti che non ce la faccio neppure a trovare questa benedetta via d’uscita e lascio che la corrente mi porti…augurandomi che sia una corrente benigna.
a chi dare la colpa? al fato? a me stessa? agli altri? a chi?
lo sò….solo ed unicamente a me stessa.
Angela….cosa vuoi? cosa sei?
perchè hai tutte queste idee in testa che si ammassano e si contraddicono, una volta tiri da una parte, dopo un’ora tiri dall’altra…ed eccoti sempre qui a vivere una mezza vita sognando che un miracolo ti porti l’altra mezza vita che ti renderebbe di nuovo “viva”.
…io Viva.
stamattina ho riaperto la posta, non lo facevo da un sacco di tempo.
mi ha scritto un uomo che mi ha amata, a modo suo tanto.
si…devo ammetterlo….sono sempre stata amata tanto.
poche parole, mi fanno piacere, aprono una piaga:
“Sempre, come il fuoco, ti ricordo. Sei viva. M. M.”
….come è possibile che questa donna che sono io oggi, che ha passato l’intera giornata di sabato in un letto…senza nessuna voglia di fare nulla…anzi…con l’unico desiderio di cancellare quella giornata, di cancellare le parole che ho pronunciato….essere Viva? essere ricordata “fuoco”?
dentro di me c’è…lo sento. ma una forza più grande lo soffoca.
anzi…il problema è che io il mio cuore che arde vorrei fosse tra le mani di lui…che lo coccola, lo ama, si lascia scaldare.
invece sabato mattina la rabbia ha preso il sopravvento..il fuoco è uscito come un’eruzione vulcanica incontrollata.
non avrei dovuto, il senso di colpa mi ha lacerato…ma…sono esasperata.
una persona esasperata….quanto può “autocontrollarsi”?
come posso far finta che tutto vada bene? come posso far finta di non soffrire? come posso far finta di non aver paura?
e manifestando le mie paure….ho riaperto le piaghe del dubbio.
ma….se ho riaperto le piaghe del dubbio…allora non si parlava di certezze…ma di dubbi.
dubbi, incertezze, dei quali non sò se mi libererò mai.
tutto è ricominciato con due sms, 26 marzo:
“Finalmente hai capito che ami *****? Sei felice con lei? Scusa se te lo chiedo così, oggi, ma è stata una giornata…particolare….”
“Sai che non capisco molto…Anzi quello che sò è che sei più presente tu di lei…A presto.”
Era più di un mese che avevamo praticamente interrotto i rapporti.
Dopo tre giorni ci siamo risentiti…mi hai detto che hai capito di non amarla…e che volevi restare un periodo da solo.
mi hai accennato qualcosa a quel che provavi per me…senza per altro calcare troppo la mano…nessuna promessa…nessun impegno, abbiamo ricominciato a sentirci quotidianamente, ero felice…immensamente felice come se dopo aver vagato per settimane nel deserto avessi ritrovato l’oasi abbandonata.
mi ripetevo sempre che non dovevo illudermi…che poteva sempre tornare tutto come prima, che poteva essere una specie di miracolo…e poteva finire così come era cominciato..mi dicevo che avrei dovuto cercare di controllarmi per non soffrire di nuovo.
sono passate 3 settimane….e lei vive ancora con te.
è quasi un anno che convivete…mancano pochi giorni alla vostra ricorrenza.
come avete vissuto quest’anno? non lo sò.
sò come l’ho vissuto io….precipitando in un abisso nero di solitudine, rabbia, gelosia, quanto di più brutto possa provare un essere umano..e poi…mi viene da ridere: oltre il danno la beffa.
l’altro ieri lei è arrivata a dirmi che vorrebbe essere al mio posto.
essere lei a farsi un’oretta di telefonata al giorno allegra e passare con lui tutti i problemi del giorno.
***** dice che Franco parla di più con me che con lei.
A parte che mi riesce difficile crederlo come mi è difficile credere che da qualche parte qualcuno cammina a testa in giù..ma se così fosse….lei non si chiede il perchè?
se è una bugia…che senso ha venirmelo a dire? lo sò.
farsi compatire da lui…solita tattica…l’eroina che si sacrifica per amore dell’amato.
funzionerebbe pure…se non fosse per alcuni particolari di tipo pratico che contrastano concretamente con l’idea dell’innamorata che si sacrifica per amore…preferisco però non scriverne qui….è troppo squallido.
continua ad approfittarsi del buon cuore di lui…come fà poi a dire che lo ama?…bhò…
ok….non voglio demonizzarla…in guerra ed in amore dicono sia tutto lecito….lei combatte utilizzando tutti i mezzi a sua disposizione.
ma ***** cosa vuoi ottenere?
un uomo che vive con te da un anno….e dice che non ti ama…certo tu puoi obiettare: si, ma vive con me.
ok…vive con te.
lo sò…eccome se lo sò.
lo sapevo stanotte mentre piangevo abbracciando il cuscino…e domandandomi se adesso avresti avuto il coraggio di dirmi di nuovo che vorresti essere al mio posto.
certo…ti piacerebbe essere al mio posto quelle ore che passo al telefono con lui…e tu sei sempre pronta a rinfacciarmi che – fatalità – ogni volta che chiamo io stavate proprio proprio per parlare tra voi…che ne pensi? avrò una sfera di cristallo con la quale vi tengo perennemente sotto controllo? oppure sei tu che non ti lasci sfuggire un’opportunità per colpevolizzarmi del tuo rapporto inesistente con lui?
colpa mia se non parlate?
e per un mese che io non ho chiamato, non avete mai parlato?
aspettavate che richiamassi io per parlare? non è un po’ strano?
bhè?….non vuoi stare al posto mio ogni volta che sò che siete insieme a pranzo, in giro per negozi, a fare la spesa, addormentati accanto nello stesso letto?…vieni al mio posto, accomodati.
ma stà certa di una cosa: con me Franco parlerebbe.
perchè io non sono te.
io non sfuggo le domande perchè ho paura di farlo ragionare…anche a costo di farlo “fuggire” in una roccaforte inespugnabile…la sua mente si ribella…non sò il perchè, o forse si…ma non voglio essere presuntuosa, non posso esserne certa.
certo… non vorrei che accadesse, non vorrei farlo stare male.
ma non voglio neppure che l’uomo che amo viva e faccia vivere a me mezze vite infelici.
cerco di farlo ragionare…di farlo pensare.
purtroppo ho capito che è un’imbuto che porta ad una strozzatura.
dovrebbe compiere una scelta affettiva…e per lui è difficile tagliare affettivamente qualcuno fuori dalla sua vita.
…per lui? ed io?
io sono come lui.
su questa e su mille altre cose.
ecco perchè sono l’unica che lo capisce.
ecco perchè come dice E mille altre donne nella stessa situazione l’avrebbero tagliato fuori dalla loro vita ed io invece con ci riesco, anzi…non ci riesco perchè – in realtà – non voglio.
il problema è che è troppo viva in me l’immagine dell’uomo che mi amava prima che entrasse ***** nella sua vita.
non sono più una ragazzina, ho vissuto delle esperienze…e se dico che con lui è stato “paradiso”…bhè…non me lo invento.
e poi….aivoglia a dire come dice lei che una cosa è immaginarla una persona ed un’altra è viverla…ma io e lui abbiamo passato delle giornate insieme serene e felici.
una sola paura mi blocca ogni volta che ci penso.
ma se fosse vero invece il contrario?
se fosse vero che lui – il Franco che mi amava da morire e che io amavo – fosse stato il frutto del suo immergersi in me?
se Franco in realtà non è quel Franco là…pieno di premure per il prossimo, affettuoso, dolce, disponibile (come mi rinfaccia adesso forse anche troppo…), un uomo che sognava una vita diversa, una vita fatta d’amore, avere un figlio con me…andare a fare la spesa con me, ecc…ecc…
vuole fare con lei tutte queste cose?
è passato un anno ed ancora non lo sà?
oppure in realtà aveva fatto suoi dei miei desideri ma in realtà non è questo che vuole?
e perchè allora quando gli ho detto “lascia perdere me e cerca con l’aiuto della psicologa di costruire un buon rapporto con lei, lui mi ha risposto: e perchè dovrei rinunciare a quello che voglio?”
Franco, amore mio, ti capisco come nessuno al mondo ti capisce.
ok…talvolta mi arrabbio…e mi arrabbio veramente tanto, soprattutto quando mi sento presa in giro.
è una questione non di orgoglio…ma di dignità.
ogni persona ha una dignità da difendere.
è una delle poche cose che mi ha insegnato mio padre
posso per amor tuo calpestare la mia dignità? la voglia di vivere…quella è dentro di me…hehehehhehe..non per nulla sono “fuoco”..un cavallo di fuoco.
mi basta sentirti per un minuto e ritorno a splendere…ma la dignità calpestata…quella poi come la rimetto insieme?
la fiducia in te?
può l’amore sopperire a tutte queste altre mancanze?
sò che mi manchi…mi manchi da morire.
e tu invece stai senza di me….stai con lei.
……..e quando mi arrabbio con te…ed hai ragione, ti ripeto sempre le stesse cose, ….diventi aggressivo…parli con parole di lei…e mi fai altro male….male che non vedi, perchè chiudi il telefono…ed io sparisco in un altro mondo, un altro pianeta.
come te lo faccio capire che sono viva Fra’?
che continuo a vivere
– a pensare
– a soffrire
e ad amarti anche dopo aver parlato con te ed aver chiuso il telefono?
come te lo faccio capire se ….non ascolti il tuo cuore?
se lei non ti permette di ascoltare il tuo cuore?
è stata fuori 2 giorni…eri felice.
ti sentivo allegro, sereno, soddisfatto.
lo eri anche dopo il 19 febbraio? quando sparii io dalla tua vita?
le hai detto: finalmente sono solo e posso dedicarmi totalmente a te?
ed eri felice?
sei tu che devi rispondermi …tu.
e non sono domande che faccio per il passato…per il quale è giusto avere dei dubbi.
questa è una domanda su qualcosa che hai vissuto.
eri felice il giorno dopo il 19 febbraio?
eri sincero il 15 febbraio? quando a lei hai detto di avermi parlato dicendomi che non provavi più per me gli stessi sentimenti?
era per questo che lei ti aveva dato il permesso di venire da me?
per venirmi a dire che “non sò più cosa provo”?
perchè quando ti faccio queste domande fuggi?