io ….sono tante cose.
sono la persona efficiente che organizza il regalo per domenica in poche ore
sono la casinomane procrastinatrice che non riesce a sistemare pezzi di vita
sono la razionalità, il senso di giustizia che ti illuminano il percorso
sono la passione e il sentimento che ti mostrano sorridenti voglia di esplodere,
di lottare, di non mollare….ti gridano mille alternative per non mollare….o per
ricominciare
sono la comprensione…che cerca di comprendere tutto….anche ciò che sarebbe
più salutare non comprendere e lasciarsi alle spalle
sono forza per tirare avanti, organizzare
sono debolezza perchè scoppio a piangere e mi dico che non ce la faccio…
sono domande senza risposte….che mi rosicchiano la mente
sono soprattutto una donna…
una donna che è madre
e per suo figlio non ha potuto sorreggere con i fatti che necessitavano
le parole….non promesse false…ma sono costruzioni di futuro.
una donna che ama
e per chi ama veramente….ha saputo cosa era giusto fare…e l’ha fatto…
una, due….diverse volte.
…..breve racconto sul giudizio di Salomone….ovvero….cosa significa amare.
Due prostitute gli vennero poste dinanzi. Costoro gli raccontarono che, avendo partorito l’una a pochi giorni dall’altra, dormivano nella stessa casa. Accadde che, una notte, uno dei due bimbi morì e, secondo l’accusa, una delle donne scambiò suo figlio morto con quello vivo dell’altra. Così, dopo aver sentito varie volte litigare le due, Salomone si fece portare una spada e si avvicinò al bambino, facendo credere che lo avrebbe tagliato a metà per darne una parte a ciascuna. In questo modo Salomone capì subito quale fosse la vera madre, non quella che approvava questo giudizio, ma quella che per amore del figlio implorò che fosse dato all’avversaria per non ucciderlo. In questo modo Salomone capì chi era la madre: quella disposta a rinunciare al figlio per farlo vivere.
….tu….tu mi hai scritto: una donna che vuole bene capisce che lui è felice con un’altra e lo lascia andare via verso la sua nuova vita. Perchè non ricordi le tue parole?? Io da casa sua non me ne vado.
io non so se vi eravate messi d’accordo alle mie spalle per recitare…non lo so.
non lo so se in quell’occasione e/o in altre mille lui mi abbia mentito…non posso saperlo.
ma so che potrei citare un’infinità di volte nelle quali mi rendevo conto che lui era in mezzo tra me e te che lo "tiravamo" ognuno verso l’altra…ed ogni volta che notavo in lui sofferenza….non insistevo. Lui era più importante …e lo lasciavo tranquillo. Pensavo che era lui che doveva capire e tornare da me…
pensavo, credevo in lui….credevo che mi amava più di tutto il resto.
Mi sbagliavo. Per lui c’erano altre cose prima di me.
ed oggi…oggi cosa sono?
tante cose…
sono solitudine