Dopo un grande dolore,
i sensi solenni s’atteggiano
come tombe i nervi siedono cerimoniosi
il cuore, irrigidito, si chiede: fui io a sopportare
e fu ieri, o secoli addietro?
Meccanici si muovono i piedi –
percorso di terra, di aria, di nulla
Un cammino legnoso,
che va a caso,
una pace di quarzo, come pietra
Questa è l’ora di piombo –
che ricorda chi sopravvive,
come gli assiderati, la neve
Dapprima una sensazione di freddo
– poi lo stupore –
Infine la resa.
(1862 – E.D.)