mi è arrivato questo testo via mail…lo trascrivo qui
augurandomi che troviamo un po’ tutti
in questi frettolosi tempi moderni
il modo e il tempo per riscoprire un po’ di carità in ciascuno di noi.
🙂
La carità è paziente:
ha un grande cuore, è magnanima, sa attendere,
sa dare tempo all’altro per crescere,
per correggersi, per migliorare.
La carità è benigna:
è benevola, sempre ben disposta,
attenta a cogliere nell’altro ciò che è buono,
desiderosa di vedere l’altro migliorare,
felice nel constatare i suoi passi in avanti.
La carità non è invidiosa:
non guarda l’altro come un rivale,
ma come un fratello caro,
non teme le diversità ma, al contrario, le apprezza,
sa gioire delle doti altrui e dei successi ottenuti.
La carità non si vanta:
non guarda gli altri dall’alto in basso,
sentendosi superiore, umiliandoli
o addirittura disprezzandoli.
La carità non si gonfia:
non si insuperbisce per eventuali doti personali
o per doni ricevuti da Dio,
non fa bella mostra delle proprie capacità
per ricevere elogi e apprezzamenti.
La carità non manca di rispetto:
è sensibile ed attenta,
vigila sulle proprie parole
e sui propri comportamenti
per non ferire l’altro,
per non offenderne la dignità e la sensibilità.
La carità non cerca il proprio interesse:
non agisce per calcolo,
non si domanda che cosa ne guadagnerà,
non sfrutta per sé la posizione in cui si trova
o le occasioni che si presentano,
agisce sempre gratuitamente,
solo per la gioia di vedere l’altro felice.
La carità non si adira:
non si lascia prendere dalla collera,
non insulta per nessun motivo,
non si irrita se l’altro sbaglia,
sa capire le situazioni e intervenire anche con severità,
ma sempre per costruire e mai per distruggere.
La carità non tiene conto del male ricevuto:
non dice: "me la pagherai!",
non se la lega al dito,
sa ricostruire i rapporti,
sa rispondere al male col bene,
sa stupire l’altro con un perdono sincero.
La carità non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità:
non approva mai comportamenti ingiusti,
non li condivide e non li giustifica,
non ride mai davanti alla cattiveria,
ma la contesta decisamente;
al contrario, la carità gioisce
quando vede la rettitudine e l’onestà,
e si complimenta in modo cordiale e sincero.
La carità tutto copre, tutto crede,
tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine.
Queste sono le tre cose che rimangono:
la fede, la speranza e la carità:
ma, di tutte, più grande è la carità.
In questi tempi che sembrano privi di valori, queste parole suonano come la famosa “voce nel deserto”. Credo che dobbiamo riappropriarci un pò di tutto quello che, incoscientemente, abbiamo bollato come “polveroso”, antico, fuori moda. Non lo è affatto, fuori moda. Vediamo ogni giorno cosa può diventare una società che si definisce civile senza quei valori che, appunto, ne garantiscono la convivenza civile all’interno… Bisogna prima pensare e poi agire, non il contrario…
Grazie!
In generale non amo molto San Paolo. Ma alcune sue pagine, come questa ai Corinzi, non posso non apprezzarle. E’ un inno alla più sublime delle virtù. Mi fà piacere che tu lo abbia pubblicato…
Paolo