il disegno

scrissi un post tanto tanto tanto fa….una vita fà.

già, sono passati solo 5 anni e mezzo ma per me è come se ne fossero passati il doppio.

era il 2 settembre 2004….e mi interrogavo sull’intreccio tra libero arbitrio, necessità, caso e destino.

riportai un bellissimo brano tratto da Moby Dick.

e stamattina ho letto un post ….che mi ha fatto tornare in mente questo ricordo.

bhè….io spesso sono piena di dubbi….mica come l’altra donna di F che invece è piena di certezze.

Lui ama lei e io sono una scema. C’è scritto sulla sua personale versione del Vangelo, sapete?

io invece passo il tempo a crivellarmi la testa di domande: cosa sarà meglio per lui? ama lei o ama me?

come facciamo noi a capire quello che lui stesso dice di non capire da anni e saltella di qua e di là? forse ci ama tutte e due? forse non ama nessuna delle due? e mille altre domandine.

di là certezze. beata lei.

come sapete l’anno scorso lui si era pentito della sua scelta di stare con lei per la n volte che corrisponde peraltro alle n volte nelle quali si pente di aver ricominciato a riprendere la nostra relazione.

bhè…un sassolino dalla scarpa intanto me lo tolgo.

e i primi tempi andavo in albergo dato che a casa di lui c’erano le cose di lei….e avrei gradito evitare “Mescolanze” e quindi? invece di apprezzare la gentilezza…..lei scriveva e diceva che io ero “quella dell’hotel”.

già….la meretrice da non portare a casa, quella dell’appuntamento di nascosto di tutti in poche ore rubate alla vita vera.

quando ho letto la cosa e mi ha dato parecchio fastidio con lui decidemmo che dato che lei non si decideva a portar via le sue cose …..avrei cercato di sforzarmi ad accettare il suo “giochetto” ….già. lui le cose non gliele portava via perchè maestro nell’arte di ….non adottare comportamenti definitivi che non gli lascino poi spazio per “ripensamenti” e lei chiaramente sapeva che la cosa giocava a suo favore.

ma come sono andate le cose? che poi ero passata da quella dell’hotel a quella che andava a casa a toccare le SUE cose. Le sue posate, i suoi piatti, i suoi bicchieri.

strano…io pensavo che in una coppia le cose fossero di entrambi…e poi se le cose non vanno bene si dividono ….che senso ha lasciarle in una casa e continuare a starnazzare che la roba “è sua”? e poi….ovviamente il fastidio era che le usavo io….chissà se avrebbe avuto altrettanto da obiettare se lui invitava un’intera squadra di cheer leader a casa.

già…perchè – scusate – ma penso sia arrivata l’ora di farmi uscire qualche rospo dalla gola….quella che lei odia di più al mondo indovinate chi è??????

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