Sono trascorsi quasi undici giorni di questo tanto atteso mese di Marzo.
Negli ultimi due giorni il mio umore è particolarmente in basso, vuoi per precarie condizioni di salute, vuoi per le condizioni del tempo che affliggono corpi ed anime.
A parte questi ultimi due giorni però debbo dire che i giorni trascorsi del mese di marzo non hanno tradito le mie ottimistiche e rosee previsioni. Sono stata di buon umore, serena, attiva. L’unica cosa che tarda a prendere avvio è la dieta, no, non ci stò con la testa. Invece sono molto presente al lavoro, grazie anche all’assenza del “capo” che si fa una quindicina di giorni di vacanza. In sua assenza mi sento più sicura di me…come ho sempre sostenuto più le cose si fanno “difficili” e più tiro fuori energie e determinazione da riserve segrete, così segrete che non so neppure io dove si celano nei momenti di normale difficoltà….nei quali avrei proprio bisogno di attingere.
Ogni tanto ripenso al momento in cui ha avuto origine questo mio cambiamento….la sera in cui guardai le foto di due persone sorridenti e felici. Quella sera mi resi conto che tutto quel che stava accadendo alla mia vita doveva essere “fermato”. O per dirla in altri termini era ora di scendere dalla ruota del criceto.
Un nuovo modo di concepire la vita, lo svolgersi degli avvenimenti, la mia stessa umana realtà…la consapevolezza di me.
Vivo giorni con momenti di solitudine, ma non è più una solitudine così dolorosa. Non è felicità, ma neppure strazio e tormento. Quei momenti di solitudine sono come un senso di smarrimento alla deriva…ma non più ciechi in una stanza buia irta di sofferenze.
Antonello cantava “mi sto innamorando di questa insostenibile leggerezza dell’essere”. E’ più o meno questo che mi sta capitando. Ho improntato questi giorni sull’idea della leggerezza di spirito. E per il momento ne traggo beneficio. E ne trae beneficio il lavoro e mio figlio al quale dedico le attenzioni necessarie ad un adolescente alle prese con le sue “crisi”.
Attendo i prossimi giorni, sono ben predisposta, speriamo solo di stare meglio! Baci!!
🙂
Ciao Angela, quando leggo un post sento quasi sempre della musica, ad ognuno di voi dò, diciamo, una melodia prima di leggere le righe… Questa volta leggendo la tua pagina ho ascoltato Phil Collins “Groovy kind of love” e forse si avvicina a quello che tu hai dentro, per lo meno è quello che penso. Meraviglioso leggere l’ultima parte del post dove dici che, alla fine nonostante le avversità, trai benefici che ti aiutano a lavoro e soprattutto con tuo figlio. Non mi sento nemmeno di dire la mia in quanto è simile a quello che ogni tanto leggo nei tuoi post, però una cosa ti dico e forse già l’ho detta tante volte, siamo campioni di noi stessi e tiriamo avanti consapevoli che un domani qualcosa lo avremo fatto per qualcuno che te ne sarà riconoscente per tutta la vita.
🙂
Bentornata !
Ti aspettavo ….
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