In medio stat virtus.
La virtù è nel mezzo.
Est modus in rebus.
C’è una misura nelle cose.
Nella mia costante ricerca della pace mi sono imbattuta in questo link che come di consueto trascrivo per me e per voi!
http://www.taozen.it/kingkabbalah/11ttai.pdf
1° TTAI
La Pace
Dai tempi della caduta (rottura dei vasi, shevirah) in poi (escluso il periodo
edenico) per l’umanità l’archetipo della Pace è sempre stato relativo ed effimero
e i trattati di pace sono maschere per le guerre in agguato. Nel Vecchio
Testamento i Patriarchi prima e poi il popolo di Israele (escluso il breve periodo
del regno di Salomone) hanno solo conosciuto lotte, conflitti e persecuzioni
anche se nell’VIII secolo a.C. Isaia parla dei tempi Messianici come tempi di
nuovo Eden, sicuramente le sue profezie si riferiscono alla fine dei tempi
dell’Apocalisse (Is. 11, 6-10 e Ap. 21, 1-5)…. E se Gesù in Gv. 14,27 dice:
“Vi lascio la pace vi do la mia Pace. Non come la da il mondo Io la do a
voi….” Si tratta solo di una Pace interiore, della Pace dello Spirito.
Per il nostro discepolo che prosegue il suo Sentiero, la Pace è un momento di
illuminazione, di raggiungimento Daatico, coscienziale: vi è il cielo in terra e la
terra in cielo, vale a dire l’attualizzazione del Piano. I centri bassi si sono
elevati, i centri alti si sono presi cura del basso. “Il Sovrano, il Re divide e
amministra” vuol dire che la Shekinà viene utilizzata nel modo giusto e che “il
popolo è assistito”, cioè che il Malkuth ha tutto quello di cui abbisogna.
Naturalmente è la Sephirah Daath che porta tutto questo perché essa è
l’armonizzazione massima delle due colonne, quella di destra Yang, maschile
solare attiva e quella di sinistra Yin, femminile lunare passiva, le quali
“sostengono” e formano la colonna centrale reintegratrice. Ecco alcune
definizioni di Daath: Coscienza, Io Sono, Terzo Occhio, Cristo, Buddha,
Krishna, Figlio, Verbo, Sapienza, Luce Vera, Pace, Verità, Messia, Redentore,
Emmanuele, l’Alfa e l’Omega, il Principio e la Fine, Re e Sacerdote alla
maniera di Melchisedek, ecc…
La prima variante è positiva e conduce al 46, l’Ascendere. Riuscire a
creare la pace, l’armonia e il bene-essere sulla linea del fisico (terra)
Attribuzione Sephirotica: Daath
Kkunn, il Ricettivo, la Terra
Kkienn, il Creativo, il Cielo
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con un costante lavoro di eliminazione di cattive abitudini (alimentari e non),
reca ovviamente salute; ci si deve esercitare però secondo “la propria indole”
cioè secondo le proprie caratteristiche e mai strafare; vanno “accumulate in
dedizione piccole cose”, deve essere tutto molto graduale e modulato e si otterrà
una crescita in forza e potenza.
La seconda variante è anch’essa positiva, ci porta al 36,
“l’Oscuramento della Luce”. Qui la “pace” della linea della vitalità è
ottenuta praticando la via “del giusto mezzo”; quattro suggerimenti che
potremmo sintetizzare così: pazientare, volere, accogliere, rimanere fermi nei
nostri propositi. E se anche l’oscuramento della luce non ci permette ancora di
donare la nostra energia agli altri, aspettare. Alla mezzanotte segue
l’alba…allora potremo operare secondo il nostro dovere…..sul piano eterico.
La terza variante da il 19, “l’Avvicinamento”, è positiva dapprima e
preannuncia poi nell’ottavo mese la sciagura. Anche la pace della linea
dei sentimenti segue il giusto e naturale alternarsi dei contrari; è la
legge del pendolo…ciò che nasce è destinato a morire, ciò che va poi torna alla
sua fonte, ma l’importante è rimanere senza macchia, cioè puri, innocenti e
spirituali, perché solo quello che è ancorato al mondo di Atziluth non è soggetto
alla legge degli opposti.
La quarta variante conduce al 34, “la Potenza del Grande”, è molto
positiva; per essa si ha la caratteristica di aver perso “il peso”, vale a
dire di aver rinunciato al vantaggio concreto, all’egoismo. La Pace
sulla linea dell’astrale collettivo è rinunciare ad arricchire se stessi a vantaggio
degli altri, dell’albero tutto, anzi a vantaggio della Sephirah che non c’è, Daath
ed il risultato è la Potenza del Grande; Grande = Daatico (vedere commento al
Tao Te Ching cap. 34 e 41).
La quinta variante, il “Signore del Segno” ci da sulla linea della
razionalità prosperità e sublime riuscita e, se per “figlia” intendiamo la
nostra attenzione subito dopo il 5, “l’Attesa” ad indicare l’immancabile
sosta necessaria al recupero di energie; questa attesa però sarà “inattività
calcolata”, vale a dire un tempo di meritato riposo mentale, speso oculatamente,
rimanendo sempre pronti e vigili.
La sesta variante, la linea dell’intuizione, è sfavorevole, consiglia la
ritirata: rientrare in se stessi, evitare di resistere alle difficoltà, evitare
di combattere, rimanere recettivi; allora si potrà, nel ritrovamento di se
stessi, traendo insegnamento dalle esperienze passate e ad esse ricollegandosi,
giungere alla “Forza Domatrice Grande”, l’esagramma 26 a cui la variante conduce.
riflessione personale: la via del giusto mezzo prevede un elemento importante, la costanza.
Ed io ne ho poca….troppo poca. Tenacia si…ma costanza….uffffff….un esempio?
La dieta. Sono molto “tenace” nel pensare di mettermi a dieta, nel cominciare la dieta, nel farla periodicamente. Ma sono assolutamente incostante per cui la interrompo troppo di frequente.
uffff…..è verissimo, la strada più difficile da percorrere è quella alla ricerca di noi stessi, della conoscenza, del miglioramento del nostro modo d’essere. E ci vuole volontà…ed io di quella ne ho tanta…per dirla come Baricco in “Seta” si costruisce e ricostruisce la vita con la dedizione e la costanza di un giardiniere dopo ogni temporale. La vita va sempre abbellita con piante, fiori, colori, profumi…come un giardino. Ognuno ha il suo giardino interiore….bisogna prendersene cura e abbellirlo, tendere al bello ed al buono. Sempre.
🙂
smackkkk baci baci mondo