Sono esausta stasera….il peso dei giorni che si susseguono a ritmi forzati con il lavoro si fa sentire ogni giorno di più…e c’è davvero ancora tanto da fare. ….mi sento un po’ incupire da questo peso….che mi porterò dietro sempre più gravoso fino all’ultimo giorno.
va bhè….è così tutti gli anni, una dovrebbe averci fatto il callo….ma non è mai così. Tutti gli anni ti dici: l’anno prossimo mi organizzerò meglio….
tutti gli anni con le colleghe affrante ci guardiamo in faccia e ci diciamo a vicenda: non ce la facciamo.
invece poi….ce la facciamo tutti gli anni e ce la faremo in un modo o in un’altro anche stavolta.
è così….questo lavoro è così.
adoro chi ha inventato i cassetti fiscali, chiuderei sotto chiave chi ha inventato gli studi di settore.
ma basta sfogarsi di questioni di lavoro…..mi lascio scivolare in un piccolo malinconico abbraccio di poesia.
Scalando le alte betulle e arrampicandomi sui rami neri…
su per il loro bianco fusto vorrei arrivare fino al cielo
finchè l’albero – non riuscendo a sostenermi più –
piegandosi con la sua chioma – mi faccia ricadere al suolo.
Così vorrei
andare
e tornare
indietro.
“si può fare di peggio che volteggiare sulle betulle….”
Tratto da “Per una sola estate”.
Bellissimo, dolcissimo, intenso.
smack!
Mi sento anch’io cosi’……perche’ certe volte ci ammazziamo di lavoro, fino a diventare degli stracci….??????
Bentornata signora Giulia!
Era da un po’ che aspettavo, sapevo che sarebbe avvenuto prima o poi, sai bene che so aspettare… “prima o poi tutto ritorna”… andare… tornare, come le le onde del mare.
Un grande bacio.
E’ bello vedere come la poesia riesca a sostituire, almeno per un pò, cassetti fiscali e studi di settore. Umanizzare la quotidianità è come dare un tocco di colore ad una tela ingrigita…
un sorriso
Gautier