nomadi

a passeggio nel bosco

Nomadi che cercano gli angoli della tranquillità
nelle nebbie del nord e nei tumulti delle civiltà
tra i chiari scuri e la monotonia
dei giorni che passano
camminatore che vai
cercando la pace al crepuscolo
la troverai
alla fine della strada.
Lungo il transito dell’apparente dualità
la pioggia di settembre
risveglia i vuoti della mia stanza
ed i lamenti della solitudine
si prolungano
come uno straniero non sento legami di sentimento.
E me ne andrò
dalle città
nell’attesa del risveglio.
I viandanti vanno in cerca di ospitalità
nei villaggi assolati
e nei bassifondi dell’immensità
e si addormentano sopra i guanciali della terra
forestiero che cerchi la dimensione insondabile.
La troverai, fuori città
alla fine della strada.

Franco Battiato

“Ovunque andiamo…ci siamo già”

lezioni alla scuola della vita

Ho partecipato a tante lezioni sulla rabbia sui banchi della mia scuola di vita.

Tante tante lezioni…..come tutti, no???

Per buona parte della mia vita vissuta la rabbia era inghiottita e basta. Educata con troppo rigore ed inquadramento nel rispetto degli altri….sia per la mia formazione in seno alla chiesa che ti vuole “pecorella” remissiva, sia per la mia crescita in una famiglia nella quale l’amore mi portava a soffocare ogni mia reazione o pensiero di imporre qualcosa che nascesse da me.

Poi….ho avuto un periodo di reazione ed esternazione. Un tempo in cui la rabbia mi era amica, alleata nella guerra alla depressione.

Quante battaglie vinte sulle lacrime grazie alla rabbia ….dosi massicce di adrenalina che mi ritrovavo addosso in un battibaleno, fulmini e saette che scagliavo dovunque come un vulcano in eruzione incontrollata.

poi….ho imparato a dominare la mia rabbia…ho imparato a contare fino a 1000 prima di esternare ciò che provo…e per lo più poi non esterno più i motivi che hanno originato la rabbia.

Ma non ho imparato a gestirla. Riesco a dominarla, soffocarla, ma non riesco ad incanalare la rabbia in qualcosa di costruttivo, non so esternarla con calma….no.

capperetti……è davvero difficile la scuola della vita……..sarò rimandata fino all’ultimo dei miei giorni…aivoglia a corsi di recupero!!!

vita che sia vita…

2376583_2aebcfab7a_m

 

Vita in te ci credo
le nebbie si diradano
e oramai ti vedo
non è stato facile
uscire da un passato che mi ha lavato l’anima
fino quasi a renderla un pò sdrucita
Vita io ti credo
tu così purissima
da non sapere il modo
l’arte di difendermi
e cosi ho vissuto quasi rotolandomi
per non dover ammettere d’aver perduto
Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano
ma la sofferenza tocca il limite
e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto
siamo angeli con le rughe un pò feroci sugli zigomi
forse un pò più stanchi ma più liberi
urgenti di un amore, che raggiunge chi lo vuole respirare
Vita io ti credo
dopo che ho guardato a lungo, adesso io mi siedo
non ci son rivincite, nè dubbi nè incertezze
ora il fondo è limpido, ora ascolto immobile le tue carezze
Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano
ma la sofferenza tocca il limite e cosí cancella tutto
e rinasce un fiore sopra un fatto brutto
siamo angeli con le rughe
forse un pò più stanchi ma più liberi un pò feroci sugli zigomi
urgenti di un amore, che raggiunge chi lo vuole respirare…

(Lucio Dalla – Vita)

Buongiorno sig.ra Vita….le piace la canzone? Per quanto mi riguarda la trovo “calzante”, tranne per la mancanza di dubbi ed incertezze.

Sara’ per causa del mondo, dei tempi duri, del bisogno costante di conferme, dell’autostima che deve essere continuamente assoggettata a lavori di manutenzione e consolidamento…sarà per tutto questo che dubbi ed incertezze mi fanno procedere sempre con un po’ di difficoltà….ma …suvvia….come dice la canzone???? siamo angeli, ed anche agli angeli capita a volte che si sporchino
“…ma la sofferenza tocca il limite e cosí cancella tutto…
e rinasce un fiore sopra un fatto brutto….”

76621298_ea57d27146

in bocca al lupo!!!

il mio valore

e4e47068a8_2361558_med

Il mio valore è ciò di cui più dubito,

il suo merito – ciò che più temo,

in tal confronto, il meglio di me

più umile appare.

Che io non risulti adeguata

alle sue amate richieste,

la preoccupazione prima

della mia mente assillata.

Eppure è vero: la divinità,

per naturale tendenza s’inclina

poichè a nulla s’appoggia

più in alto di sè.

Così io – dimora imperfetta

della sua eletta letizia

– come fossi una chiesa – conformo

la mia anima al suo sacramento.

(Emily Dickinson, 1863)

La mia mente assillata, sempre pungolata dal desiderio di essere meno sbagliata, meno imperfetta, meno fallace……per potermi presentare al cospetto dell’amore con dignità…

ma quanto è difficile non cedere alle umane debolezze, congenite  imperfezioni. 🙂

ed un sorriso sempre pronto, sarà anche questo un difetto di fabbrica?????

🙂

Regalare

157osp4

Regala ciò che non hai

Occupati dei guai,

dei problemi del tuo prossimo.

Prenditi a cuore gli affanni,

le esigenze di chi ti sta vicino.

Regala agli altri la luce che non hai,

la forza che non possiedi,

la speranza che senti vacillare in te,

la fiducia di cui sei privo.

Illuminali del tuo buio.

Regala un sorriso ..quando hai voglia di piangere.

Produci serenità dalla tempesta che hai dentro.

“Ecco, quello che non ho, te lo dò”

Ti accorgerai che la gioia

piano piano entrerà in te,

invaderà il tuo essere,

diventerà veramente tua

nel misura in cui

l’avrai regalata agli altri.

(la camera con vista, Torino, 19.08.2011)

Amo la calma nel suo caos,

mi uccide il silenzio.

…illuminali del mio buio……quest’espressione calza a pennello tanti momenti vissuti

nella mia vita del periodo buio….quante volte ho almeno tentato di illuminare con il mio buio… tante. Qualche volta la luce dell’amore e dell’ottimismo, della gioia…ha perforato l’oscurità e si è realizzata. Qualche volta ho sbagliato.

Spero di imparare dai miei errori, spero di migliorarmi incessantemente.

Buona notte dolcissimo mondo, smackkk

dopodomani

Lunedì mattina di nuovo al lavoro. Ovviamente i giorni liberi sono tutta un’altra cosa, non sarebbe forse male vivere di rendita. D’altra parte pensare di tornare alla scrivania, alla calcolatrice, al monitor ed alle rotture di scatole quotidiane desta il mio interesse.

Il lavoro nobilita l’uomo.

E nobilita la donna, aggiungo io.

Frasi fatte, ma vere, verissime.

Lavorare impegna la mente, insegna la disciplina di se stessi, ci costringe – qualora non fosse una cosa desiderata o apprezzata da qualcuno – al confronto con gli altri, superiori, colleghi, collaboratori, clienti.

E’ il giusto contrappeso di fastidio e sopportazione di situazioni magari spiacevoli, che ci danno qualche rospo da ingoiare ma che quindi ci fa apprezzare di più il calore degli affetti al di fuori.

Verissimo anche il contrario: un complimento al lavoro, una soddisfazione professionale arricchiscono la vita famigliare che forse tende ad appiattirsi quando tra coniugi, conviventi, compagni, famigliari di varia specie o grado subentra il “dare per scontato”.

E dove lo lasciamo il volgare aspetto finanziario???? no dico….dove lo lasciamo???

Io sono la prima dei primi a dire che i soldi non fanno la felicità…ma avendo provato cosa significa ristrettezze economiche non posso non portare il massimo rispetto per l’attività – bella o brutta che sia – che fa circolare moneta nel mio portafoglio: poter pagare le bollette, fare la spesa, concedersi piccoli lussi come andare dal parrucchiere (si lo so che qualcuno storcerà il naso leggendo lusso abbinato a parrucchiere…ma ditelo a mia madre che mi ha allevata: soldi buttati se puoi fare in casa da sola….) poter acquistare ciò che desidera o di cui ha bisogno per chi amiamo…..cavoletti….solo se non puoi più farlo capisci quanto queste cose che spessissimo si danno per scontate non lo siano affatto in ben più di mezzo mondo che ci circonda.

e qui scatta l’ennesimo grazie che dico alla signora Vita.

Talvolta mi riesce difficile essere serena, felice, soddisfatta….anch’io ho i miei piccoli-grandi dispiaceri. Ma amo troppo la signora Vita per permettermi di nuovo di lasciar prendere il sopravvento a cose “brutte” che possono accadere. Mi fermo, prendo fiato, aspetto che passi il momento di ferro e fuoco, e sorrido. Mi rendo ben conto che passo da stupida con tanta gente….forse da superficiale, da una sempliciotta. Ma cosa c’è dietro quel piccolo sorriso, quella leggerezza che creo come un ricamo d’altri tempi…è un lavoro che mi da tante tante soddisfazioni. E’ vero, si può imparare a catturare il ben-vivere.

Anche e soprattutto relazionandosi ad altri, dando pezzi di noi stessi ad altri….ma questo è un altro post…..ora debbo scappare…..baci mondo, a presto!!!