C’era una volta un mondo. Un mondo nel quale si leggeva il libro Cuore, ci si rivolgeva alle persone con garbo e gentilezza, si crescevano i figli educandoli al rispetto per il prossimo.
Questo era il mondo nel quale sono stata cresciuta.
Ed ora mi sembra che questo mondo sia stato invaso dagli alieni e mi sia diventato alieno a sua volta.
Pochi…troppo pochi serbano un cuore leggero che consenta di vivere bene a contatto con l’altro diverso da te.
Ormai il cuore è diventato pesante.
Pesante perché ci si è “abituati” ad avere – non tutto, certo – ma tanto…troppo.
E quando il tanto al quale si era diventati avvezzi e dipendenti diminuisce…il cuore si appesantisce.
E parallelamente è cresciuta l’idea di essere liberi. Ma di una libertà strana. Brutta. La libertà di prendere a calci (virtualmente e non) l’altro per ottenere quel che desideriamo.
Non è una maggiore libertà di bene e altruismo. No. E’ una maggiore libertà di privilegiare se stessi a discapito degli altri.
E il cuore pesante rende tutti più scontrosi, aridi, meno pazienti, meno comprensivi…schiacciati come siamo da questo mondo in declino.
Troppo benessere che ci ha portati a tutto questo? Non saprei dirlo….lo sapranno dire gli insegnanti di storia o sociologia ai propri allievi tra qualche decennio.
Per il momento io resto qui….a guardare lo sfacelo quotidiano che contagia anche me.
E cercando….non so più in che modo….di salvaguardare quell’animo bambino, gentile, disponibile….che voglio conservare seppur consapevole che sempre più spesso debbo diventare un passerotto ruggente.