buongiorno mondo…anzi….mio minimondo dove ci sono solo io.
Era bello quando questo blog era su una piattaforma piena di blog, quando la moda era questa e tutti si scambiavano pensieri, sogni, pezzi di vita….e poi…piano piano è scesa la nebbia di Facebook…si spostavano dall’altra parte…e sulla piattaforma restavano solo pubblicatori di post pubblicitari o copia ed incolla di articoli presi qua e la. E poi…via.
La piattaforma è stata chiusa ed io grazie al mio Piccola Freccia ho preso tutti i ricordi di questo mio mondo e sono emigrata di qua. Pensavo non cambiando nome che avrei ricevuto ogni tanto una bussata a questa porta virtuale da parte di vecchi vicini…invece…nulla. Il silenzio. Il vuoto. Vuoto che cresce anche e soprattutto dentro di me. E allora…sia così. Dopo aver “cantato” amori e dolori forti…i miei dolori….ora canterò la solitudine, la banale lotta quotidiana giorno per giorno…nella banale vita fatta di lavoro, lavoro, lavoro (perchè quando non hai una vita, questa è la fine….ti butti nel lavoro tanto non è che hai di meglio da fare), fare la figlia occupandomi di colmare la solitudine di mia madre che però non colma la mia. Si, mi occupa il tempo, questo è vero. Ma mi rendo conto che questa profonda solitudine che sento nel cuore, nello stomaco, sulla pelle….è in realtà una specie di parassita che invade ogni giorno di più il mio corpo e la mia mente. Non ho più stimoli….e la cosa più inquietante è che non ho forza, voglia ed energia per cercarne. E’ come se lentamente mi stessi suicidando l’anima. So che dovrei ribellarmi a questo parassita….ma questa consapevolezza è giunta da poco. Da quando in questi ultimi giorni ho preso coscienza che ….lascio scorrere tutto in un’enorme campo di inerzia e non combatto…neppure per la mia salute. Ho scoperto di avere il diabete un paio di settimane fa. Parlando con la diabetologa ho tirato fuori un po’ di voglia di lottare….che è durata…quanto? neppure una settimana. Ho ripreso a mangiare quello che capita. Non ho voglia di fare la spesa, di cucinare, ….di niente. Ho curo più la donna che è in me. Anzi…un dubbio: ci sarà ancora dentro di me una donna? o mi sono trasformata in uno zombie che vive una vita non vita?
Ecco….questo è uno dei momenti nei quali ci vorrebbe qualcuno che ti abbraccia e ti dice: certo, c’è una donna meravigliosa dentro di te. Lotta per lei, falla tornare a galla…non lasciarla affondare nel mare della disillusione. Già…perchè il problema vero forse è questo: non credo più in nulla.
E allora quel qualcuno mi abbraccerebbe ancora più forte..e mi direbbe: non dire sciocchezze…certo che al mondo ci sono persone splendide ed esistono i buoni sentimenti. Vedrai, sono sicuro che un giorno riprenderai a volare e tutti saranno incantati dalla meraviglia delle tue ali.
Sarà…ma adesso le ali sono strappate…come quelle di Malefica. Riuscirò un giorno a ritrovare le mie ali e a volare di nuovo?
non lo so. baci al mio minimondo , al mio microcosmo.
Mi voglio bene….anche se non me lo dimostro.