e continuo a sbagliare….so’ che lo stò facendo…sò che dovrei parlare e dire ciò che è giusto…ma…….
lascio correre: peccato di accidia…e poi magari un bel giorno rinfaccero’gli errori che oggi potrei evitare che l’altro commetta; potevi fare così, perchè non l’hai fatto? e cosa mi dirà quel giorno la mia coscienza? mi dirà: tu lo sapevi che sarebbe finita così, perchè non hai parlato prima? ed io, faro’ finta di non sentirla, sperando che taccia …
Oppure…le cose non andranno come penso io….
e forse il mio silenzio avrà un suo significato (the sound of silence…che bella…non c’entra nulla ma mi è tornata in mente)
chi sa’ come è giusto agire? una domanda…una parola…
un’altro pensiero, un’altro ricordo torna a galla.
NON CHIEDERCI LA PAROLA
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
lanimo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
Perduto in mezzo ad un polveroso prato.
Ah luomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e lombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
Sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
Sapere solo cio’ che non si è, ciò che non si vuole.
Io oggi sono questa…una che non sa’ chi è – e cosa vuole…UNA NESSUNA E CENTOMILA modi di poter interpretare me stessa.
ed ho per contro la presunzione di sapere cosa non sono e cosa non voglio.
Presunzione ….è la parola giusta.
passata la tempesta…dovrei cercare solo pace…pace per il corpo e per la mente, ma ormai non so’ più fermarmi in questa sorta di autodistruzione – come se dovessi vedere come va’ a finire e se poi ce la faccio a ricostruirmi, come una sfida con me stessa, l’ennesima sfida che mi lancio.
Certo…stavolta il rischio è molto alto…sono ancora molto debole, anche se le mie capacità di ripresa sono grandi…
ma……che ne è del dolore chiuso dentro? …si sente ancora talvolta…ma sta’ diventando un’eco lontana…sto’ allontanando la causa…non posso cancellarla – non voglio!
vigliaccheria?…no……solo dire basta!
basta a chi mi lacera dentro con i suoi silenzi, con le sue accuse, con i suoi rimproveri.
certo…ci sono stati anche tanti attestati di stima, ma chi è insicuro come me mette l’accento sempre sulle note negative…non dimenticherò tutti i tuoi grazie…come non dimenticherò le volte che hai cercato di buttarmi fuori dalla tua vita e poi…mi cercavi di nuovo…per rimproverarmi di essere come un lombrico che per quanto cerchi di tagliargli la testa ricresce sempre…poco importava se il lombrico soffriva ogni volta.
Mi chiedo perchè sono fatta così…perchè devo sempre dipendere in qualche modo dal giudizio altrui..perchè non mi basto da sola?
La risposta forse è quella che mi ha dato stasera F.
anche lei andò dallo psicologo…e le domando’: nella sua infanzia i suoi genitori pretendevano da lei?…la nostra risposta è univoca: volevano la perfezione.
Siamo ormai entrambe succubi di un sistema di vita che ci tiene perennemente sotto giudizio…sempre alla caccia di consensi che potrebbero non arrivare mai, e poi…il fare sempre meglio….e vedersi allo specchio e rendersi conto di essere solo un mucchio di …errori
– e pensare che il monito costante della mia infanzia era:
non sbagliare, un errore ti puo’ rovinare la vita.
Io sono convinta del contrario. Gli errori servono…eccome!!!
E se un errore non basta per imparare la lezione, ben vengano altri cento errori…perchè poi alla fine impareremo e saremo sicuramente più forti.
Non lasciarti abbattere….(forse sarebbe più giusto dire non lasciamoci abbattere).
Ciao.