si dice che caratteri “pacifici” fanno una gran fatica ad esternare i loro malesseri.
ci sono persone che pur di non perdere l’amore del mondo circostante si adattano a tutto quel che di sgradevole, fonte di sofferenza ed altro gli viene propinato.
lo so bene. Faccio parte del gruppo.
ed ho impiegato una vita per riuscire a dire “sono arrabbiata con i miei parenti”.
ed ho impiegato una vita, la mia vita, a dire chiaramente in faccia a mia madre quel che penso adesso.
domanda: viene tua cugina il giorno xx di agosto a portare le partecipazioni del matrimonio…tu ci sei?
risposta: non lo so. Non è il mio primo pensiero dover adattare i miei impegni ai loro impegni. basta. non lo faccio più.
per tutta la vita ho fatto quel che sentivo di fare perchè sentivo di voler far parte della mia famiglia…e dato che ne ero stata tenuta al di fuori per colpe non mie….quasi portassi comunque un fardello di colpa da scontare mi adattavo sempre a tutto e non chiedevi niente. per anni.
per poi sentirmi dire “tanto non siete come noi?” “tanto per quanto farete….voi non siete parte della famiglia come noi che siamo cresciuti insieme”.
bene così.
tutto in polvere …tutto.
tutte le volte che non stavi a fare il conto dei viaggi che facevi….era bello andarli a trovare….anche se loro “la famiglia unita” …non venivano mai da noi.
e passavi sopra al fatto che c’erano i “rituali” da seguire….è giusto…tu ti devi adattare alla loro vita….tu non c’eri, tu non ne fai parte.
ma ogni volta che andavi c’erano sorrisi e porte aperte.
già.
ma era tutto ipocrita. perchè era tutto solo una recita perchè anagraficamente qualcuno al comune aveva trascritto che nascevi dallo stesso “albero genealogico”.
non c’era vero affetto….non c’è.
e sono arrabbiata con loro. perchè non è colpa mia se è accaduto 50 anni fa quel che è accaduto. perchè non è colpa mia se ci sono persone che non accettano che capitino cose che non possono controllare e la rabbia le fa comportare in modo indegno.
no.
finalmente lo dico. non è colpa mia.
per voi “non sono una come voi della famiglia”?
bene. mi sta bene.
resterò sola …qui…con i reietti.
ma sono stanca di chinare la testa perchè volevo solo essere amata.
basta.
chi mi ama mi ama come sono.
non in virtù di come vogliono che io sia ed in misura di quanto io mi adatti al ruolo che loro mi impongono.
basta.
vi ho offerto tutto il mio bisogno d’amore su un piatto d’argento con il mio cuore in mezzo…..ma non ve ne è importato.
era solo un moscerino sulla vostra vita già standardizzata…..
io non c’entro con voi.
me l’avete fatto capire bene, grazie.
ora…..venite pure a portare la partecipazione al matrimonio.
farò il regalo, verrò ad assistere al giorno delle nozze come “conveniente agli usi e costumi”.
ma nel mio cuore è più vicina una persona che sta a 700 km che voi che state a 70.
(sfogo “privato” di una donna dopo 40 anni che aspetta di essere accettata …invece …si sente dire che comunque….non potrà mai, mai, essere una di famiglia, ed è disposta ad accettarlo con tutto quel che comporta in entrambe le direzioni)
ma come, hai appena finito di dire che non li vuoi più compiacere per essere accettata , e poi vai al matrimonio?…………
Io se fossi me ne starei a casa, oppure mi farei 700 km.
Stai quieta Angela. 🙂
Ma come, hai appena finito di dire che non li vuoi più compiacere che tanto non sei accettat, e poi vai al matrimonio?……….
Io se fossi in te, me ne starei a casa, oppure mi farei 700 km.
Stai quieta Angela. 🙂
Ciao,
faccio anche io parte del gruppo e del tipo di famiglia che descrivi .
Vuoi vedere che siamo in tanti ?
A parte gli scherzi, io mi sono sempre ritrovata a fare da cuscino tra i due ( tre, quattro … ) litiganti. E tutti vedevano in me la persona che ascoltava, capiva e cercava di mediare.
Soprattutto io ero l’ombra di mia madre. Lei con un carattere forte (?) dava il cuore ad una persona, ma poteva anche non guardarla più per mesi se si sentiva in qualche modo offesa.
Io accomodante, piena di sensi di colpa nei confronti di mia madre e nello stesso tempo nei confronti del parente che al momento era in cattiva luce . Insomma…. ho sempre avuto la capacità di non riuscire a dare torto a nessuno.
E adesso …… nella solitudine tanti problemi non ci sono più.
Con i parenti è tutta una formalità.
Raccolgo briciole di affetto qua e là, quando capita. E’ anche vero che io sto nel mio brodo, quindi cosa pretendo?
Scusa, mi sono sfogata un po’ anche io.
Ciao
P.S.
Oggi ho ricevuto l’invito al matrimonio di un cugino per settembre … vedi le coincidenze 🙂
Ciao, credo che prima di tutto siamo noi stessi e siamo parte di qualcosa di molto più grande della famiglia allargata … prova a dargli meno importanza, mal che vada non cambia niente, ma forse accumuli meno rabbia che poi è difficile esprimere senza far danni 😉