è stata una notte di tempesta.
mi sono svegliata – non mi capita quasi mai di svegliarmi per il maltempo – e un timore atavico, ancestrale mi ha percorso la pelle.
la grandine e la pioggia che frustavano con forza le mura e la finestra….il vento che come un condottiero incita i suoi alla battaglia imprimeva ancora più forza ….ed io che ascoltavo il tutto e
…..un attimo ho allungato la mano per sfiorare i capelli di piccola freccia…pensavo di trarne conforto.
ma qualcosa dentro di me me l’ha impedito.
lui è appena un ragazzo, non posso fargli carico delle mie paure. già troppo ha subito.
mi sono voltata dall’altra parte del letto ed ho abbracciato la solitudine.
mi sono avvolta con più decisione alle coperte ed i pensieri hanno cominciato a scorrere ripescando
nel bagaglio dei ricordi di Vulcano.
quello che forgia le armi per gli dei e nel mio caso ha preso me e nella sua fucina ha cominciato a battermi il cuore, l’anima, la dignità, la fiducia …..un lavoro di distruzione ….chissà se nei suoi piani c’era anche la ricostruzione….io mi sento lasciata a metà, perchè non finisce il lavoro?
ero davvero fatta così male? non lo so…forse si.
ed oggi? oggi fatico a capire chi sono, cosa voglio.
forse so un po’ meglio cosa non voglio.
forse.
la mia vita è diventata – se già non lo fosse stata prima – un groviglio assoluto di incertezze in un mondo incerto.
figlia dei tempi, molto probabilmente.
la figlia meno furba, meno adatta….che fa più fatica a sopravvivere in un mondo sempre più giungla.
almeno di questo sono consapevole, è già un passo avanti.
che altre certezze ho?….vediamo…..
corpo e spirito, di questo siamo fatti.
e tanto il mio corpo è pesante, tanto il mio spirito è leggero.
un alito e vola via….sia un alito di musica, di colore, di sentimento.
dove sono le mie ferite allora?
sul corpo non sembra. non ho cicatrici visibili…se non un indurimento dei lineamenti del viso, se non l’appesantimento per il cibo ingurgitato per il bisogno di soffocare altre esigenze d’affetto e di sfogo di rabbia che non ti concedi in altri modi…ed allora lo ritorci contro te stessa.
se lo spirito si è mantenuto leggero, etereo….dove sono le ferite?
c’è un’altra parte di me nascosta a metà tra le due?
dov’è nascosto il dolore che mi soffoca in alcuni momenti? dov’è conservato il bagaglio di ricordi che talvolta mi aiuta ma per lo più mi schiaccia?
nella mente? è nel mio bagaglio razionale? quello che prende l’anima quando comincia a volare e la riporta bruscamente a terra dicendole: cosa fai? vuoi di nuovo farmi fare del male? te la smetti di fidarti della gente?….anzi…peggio, molto peggio: te la smetti di fidarti di te stessa e della tua capacità di giudizio che ha dimostrato di essere fallace?
ecco il problema nella sua gravità assoluta. una parte di me mi dice di non fidarmi di me.
avrei scommesso corpo ed anima su una persona. e non si è rivelata all’altezza della fiducia che riponevo in lui.
ora …..ce l’ho con lui, con gli eventi, con tante persone e cose. ma soprattutto….soprattutto….ce l’ho con me.
come ho potuto permettere tutto questo? come ho potuto non capire? tutti sono molto buoni e gentili con me…..mi dicono che l’innamoramento offusca la capacità cognitiva.
forse io non sono altrettanto buona con me stessa.
o forse mi accuso: tu sei sempre innamorata…sempre. è un tuo status dalla nascita.
sempre innamorata delle persone che incontravi sul cammino, amiche,famigliari, uomini o donne che comunicavano ed interagivano con me…..innamorata della mia prima automobilina…una cinquecento rossa che chiamavo Ferrarina, innamorata del mio banco a scuola, innamorata della vita stessa.
allora è per questo che commetto errori a raffica?
ma pensare di smettere di amare è come pensare di staccarmi i polmoni ed appoggiarli sul comodino.
potrei io sopravvivere senza sentire nel mio cuore battere amore?
amare è fidarsi, è affidarsi. è dire: ecco tutto di me….cosa posso fare per te? se non ti serve nulla meglio, godremo insieme di questo fantastico meraviglioso mondo….e se tu ami me….ricambi la mia domanda….cosa posso fare per te?
questo è il mondo che vorrei.
invece il mondo è prendere…..prendere molto e dare poco…il minimo indispensabile.
debbo cambiare per sopravvivere?
sono già cambiata un po’….dicono che sia normale.
sarà anche normale…ma sono terribilmente disorientata, disancorata.
se un mondo "egoista" non è il mondo che vorrei….come posso io stessa – seppure in virtù di un bisogno innato di sopravvivenza – diventare egoista? non è rinnegare un mio credo? un mio ideale?
e ammettendo che vorrei…..(ammesso e non concesso..) potrei farlo come scelta volontaria?
si può cambiare davvero?
mi sento spesso parlare di "sano egoismo"..quella parte di sforzo che facciamo per noi stessi…solo per noi.
ama te stesso come il prossimo tuo….altro concetto ribaltato dai tempi odierni.
cos’è che non riesco a capire? cosa mi sfugge?
cosa non riesco ad afferrare e trattenere per il tempo sufficiente a tracciare un percorso deciso da seguire?
come al solito…tante chiacchiere che portano a …niente.
niente? no Angela, non a niente. non ricordi quando passavi intere domeniche a letto a piangere? ne sei uscita. sei uscita da quel tunnel da sola. non dimenticarlo mai.
e le umiliazioni subite?….ti hanno ferita, erano ingiuste…ma….hai fatto la scelta migliore anche rinunciando a ciò che tenevi di più per un bene maggiore…il bene delle persone che amavi….Fra’, tuo figlio, i tuoi cari.
a te è rimasto il bruciore delle ferite…ma vedrai, fidati, passerà.
quindi….queste chiacchiere….che per un attimo ti son sembrate vuote e sterili….carissima me….significano che sei viva. che non ti sei arresa, che ti poni domande, che ti metti in discussione, che ancora sai di dover imparare tanto dalla vita….che sei un essere umano, con le tue tante fragilità ma con un grande cuore.
ora però meglio che vai da piccola freccia…..hai tante cose da fare!!!!
buona domenica mondo.
hai fatto senz’altro un bellissimo lavoro,nessuno è mai perfetto e per fortuna,è questa la bellezza umana.
un bacio a te e freccia del cuore;-))
a te è rimasto il bruciore delle ferite…ma vedrai, fidati, passerà.
Certo che passerà…non sarà oggi…non sarà domani…ma un bel giorno tutto passerà…e in quel giorno guarderai con occhi diversi quelle tue ferite non più sanguinati…che ti daranno modo di apprezzare ancor di più ciò che con il tempo e l’esperienza sei riuscita a costruire.
Con grande affetto,
Mare Luna
Quanta parte anche di me stessa trovo nelle tue parole! 🙂 Angy, siamo persone sensibili, forse troppo, ma non è una colpa. Piuttosto è un merito. La sensibilità è nervi scoperti, cuore scoperto, emozioni e sensazioni. E’ vivere al cento per cento, investendo e buttando nelle cose tutta te stessa. E’ così che è bello vivere, per quanta sofferenza, per quante domande affiorino nelle giornate di pioggia e d’inverno. Nel tuo bagaglio avrai sempre qualcosa, un pò come quelle conchiglie con qualche granello di sabbia da rimirare sorridendo, con gli occhi che vedono il mare… Un abbraccio!
…cammina a testa alta…sii fiera e orgogliosa delle tue ferite, falle sanguinare…non lasciarle nell’oblio…porta i segni come un vestito da sera per per il grande ballo della vita…ricordiamoci che fuori c’è il mondo,quello bello e quello brutto… il cavaliere ti dona una rosa…