vita che sia vita…

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Vita in te ci credo
le nebbie si diradano
e oramai ti vedo
non è stato facile
uscire da un passato che mi ha lavato l’anima
fino quasi a renderla un pò sdrucita
Vita io ti credo
tu così purissima
da non sapere il modo
l’arte di difendermi
e cosi ho vissuto quasi rotolandomi
per non dover ammettere d’aver perduto
Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano
ma la sofferenza tocca il limite
e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto
siamo angeli con le rughe un pò feroci sugli zigomi
forse un pò più stanchi ma più liberi
urgenti di un amore, che raggiunge chi lo vuole respirare
Vita io ti credo
dopo che ho guardato a lungo, adesso io mi siedo
non ci son rivincite, nè dubbi nè incertezze
ora il fondo è limpido, ora ascolto immobile le tue carezze
Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano
ma la sofferenza tocca il limite e cosí cancella tutto
e rinasce un fiore sopra un fatto brutto
siamo angeli con le rughe
forse un pò più stanchi ma più liberi un pò feroci sugli zigomi
urgenti di un amore, che raggiunge chi lo vuole respirare…

(Lucio Dalla – Vita)

Buongiorno sig.ra Vita….le piace la canzone? Per quanto mi riguarda la trovo “calzante”, tranne per la mancanza di dubbi ed incertezze.

Sara’ per causa del mondo, dei tempi duri, del bisogno costante di conferme, dell’autostima che deve essere continuamente assoggettata a lavori di manutenzione e consolidamento…sarà per tutto questo che dubbi ed incertezze mi fanno procedere sempre con un po’ di difficoltà….ma …suvvia….come dice la canzone???? siamo angeli, ed anche agli angeli capita a volte che si sporchino
“…ma la sofferenza tocca il limite e cosí cancella tutto…
e rinasce un fiore sopra un fatto brutto….”

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in bocca al lupo!!!

il mio valore

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Il mio valore è ciò di cui più dubito,

il suo merito – ciò che più temo,

in tal confronto, il meglio di me

più umile appare.

Che io non risulti adeguata

alle sue amate richieste,

la preoccupazione prima

della mia mente assillata.

Eppure è vero: la divinità,

per naturale tendenza s’inclina

poichè a nulla s’appoggia

più in alto di sè.

Così io – dimora imperfetta

della sua eletta letizia

– come fossi una chiesa – conformo

la mia anima al suo sacramento.

(Emily Dickinson, 1863)

La mia mente assillata, sempre pungolata dal desiderio di essere meno sbagliata, meno imperfetta, meno fallace……per potermi presentare al cospetto dell’amore con dignità…

ma quanto è difficile non cedere alle umane debolezze, congenite  imperfezioni. 🙂

ed un sorriso sempre pronto, sarà anche questo un difetto di fabbrica?????

🙂

Regalare

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Regala ciò che non hai

Occupati dei guai,

dei problemi del tuo prossimo.

Prenditi a cuore gli affanni,

le esigenze di chi ti sta vicino.

Regala agli altri la luce che non hai,

la forza che non possiedi,

la speranza che senti vacillare in te,

la fiducia di cui sei privo.

Illuminali del tuo buio.

Regala un sorriso ..quando hai voglia di piangere.

Produci serenità dalla tempesta che hai dentro.

“Ecco, quello che non ho, te lo dò”

Ti accorgerai che la gioia

piano piano entrerà in te,

invaderà il tuo essere,

diventerà veramente tua

nel misura in cui

l’avrai regalata agli altri.

(la camera con vista, Torino, 19.08.2011)

Amo la calma nel suo caos,

mi uccide il silenzio.

…illuminali del mio buio……quest’espressione calza a pennello tanti momenti vissuti

nella mia vita del periodo buio….quante volte ho almeno tentato di illuminare con il mio buio… tante. Qualche volta la luce dell’amore e dell’ottimismo, della gioia…ha perforato l’oscurità e si è realizzata. Qualche volta ho sbagliato.

Spero di imparare dai miei errori, spero di migliorarmi incessantemente.

Buona notte dolcissimo mondo, smackkk

dopodomani

Lunedì mattina di nuovo al lavoro. Ovviamente i giorni liberi sono tutta un’altra cosa, non sarebbe forse male vivere di rendita. D’altra parte pensare di tornare alla scrivania, alla calcolatrice, al monitor ed alle rotture di scatole quotidiane desta il mio interesse.

Il lavoro nobilita l’uomo.

E nobilita la donna, aggiungo io.

Frasi fatte, ma vere, verissime.

Lavorare impegna la mente, insegna la disciplina di se stessi, ci costringe – qualora non fosse una cosa desiderata o apprezzata da qualcuno – al confronto con gli altri, superiori, colleghi, collaboratori, clienti.

E’ il giusto contrappeso di fastidio e sopportazione di situazioni magari spiacevoli, che ci danno qualche rospo da ingoiare ma che quindi ci fa apprezzare di più il calore degli affetti al di fuori.

Verissimo anche il contrario: un complimento al lavoro, una soddisfazione professionale arricchiscono la vita famigliare che forse tende ad appiattirsi quando tra coniugi, conviventi, compagni, famigliari di varia specie o grado subentra il “dare per scontato”.

E dove lo lasciamo il volgare aspetto finanziario???? no dico….dove lo lasciamo???

Io sono la prima dei primi a dire che i soldi non fanno la felicità…ma avendo provato cosa significa ristrettezze economiche non posso non portare il massimo rispetto per l’attività – bella o brutta che sia – che fa circolare moneta nel mio portafoglio: poter pagare le bollette, fare la spesa, concedersi piccoli lussi come andare dal parrucchiere (si lo so che qualcuno storcerà il naso leggendo lusso abbinato a parrucchiere…ma ditelo a mia madre che mi ha allevata: soldi buttati se puoi fare in casa da sola….) poter acquistare ciò che desidera o di cui ha bisogno per chi amiamo…..cavoletti….solo se non puoi più farlo capisci quanto queste cose che spessissimo si danno per scontate non lo siano affatto in ben più di mezzo mondo che ci circonda.

e qui scatta l’ennesimo grazie che dico alla signora Vita.

Talvolta mi riesce difficile essere serena, felice, soddisfatta….anch’io ho i miei piccoli-grandi dispiaceri. Ma amo troppo la signora Vita per permettermi di nuovo di lasciar prendere il sopravvento a cose “brutte” che possono accadere. Mi fermo, prendo fiato, aspetto che passi il momento di ferro e fuoco, e sorrido. Mi rendo ben conto che passo da stupida con tanta gente….forse da superficiale, da una sempliciotta. Ma cosa c’è dietro quel piccolo sorriso, quella leggerezza che creo come un ricamo d’altri tempi…è un lavoro che mi da tante tante soddisfazioni. E’ vero, si può imparare a catturare il ben-vivere.

Anche e soprattutto relazionandosi ad altri, dando pezzi di noi stessi ad altri….ma questo è un altro post…..ora debbo scappare…..baci mondo, a presto!!!

e’ vero…

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e’ vero, lo sapevo già da sola….ma anche piccola freccia me l’ha detto così, con naturalezza anche se tutto sommato mi diceva una cosa che mi feriva: non scrivo più. Non riporto i miei pensieri, il mio cuore, la mia vita. Non lo faccio più….come un corso d’acqua che non scorre più in superficie ma si è scavato una strada nascosta tra la roccia. Pensieri sentimenti solcano ancora i mari del mio essere….ma le dita non riportano più traccia scritta. E’ doloroso per me….come un musicista che non riesce più a sfiorare le corde della sua chitarra o i tasti del suo pianoforte malgrado la musica inondi la sua testa.

…….chissà se un giorno riprenderò a scrivere della mia vita……io sono ottimista….si, un giorno lo farò. smack…..certo che lo farò!!!!!

ma prima di allora….debbo allenare la penna…tenerla calda….non si può mutilare un desiderio..stroncare una naturale attitudine…..è un delitto contro se stessi.

stasera

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continuo a sfiorare la vita, seguendone curve e asperità. Continuo ad amare la vita…talvolta dolcissima, talvolta amara e piccante come peperoncino che ti infuoca la bocca.

Amo l’uomo e le sue contraddizioni. Amo gli esseri umani che trovano equilibri instabili con gli altri ma stabili con se stessi. Ho imparato che per stare in pace con il mondo debbo prioritariamente essere in pace con me stessa. Seguire le mie regole, la mia coscienza…interrogarmi, inquisirmi, accusarmi oppure assolvermi. E amo chi fa lo stesso. Chi agisce fedele al suo modo d’essere rispettando se stesso seppure agendo in modo che non condivido. Anch’io faccio lo stesso con la mia vita: adatto me stessa alla mia vita e adatto la mia vita a me stessa.

Tolleranza, comprensione…..perdono e tanto amore. E cos’è l’amore se non la ricerca della felicità per se stessi e per l’amato? Il rispetto della sua felicità, del suo modo d’essere per quanto per noi sia faticosamente concepibile. Perchè ognuno di noi guarda con gli occhi della sua mente fatti, vicende e situazioni. Ognuno di noi guarda “l’altro” con la lente del suo modo d’essere….difficile superare questi confini. Difficile, ma non impossibile. Rispetto, amore, premura…..pazienza….e di nuovo tanto amore.

Lo stesso amore con il quale una mano sfiora un mare d’erba….con rispetto, dolcezza, gratitudine del miracolo che ogni giorno ci viene donato….un altro giorno di sole, erba verde, aria da respirare……voglia e capacità di correre, vedere, sentire, toccare…..c’è amore dovunque intorno a noi…..anche se talvolta vederlo ci riesce possibile solo attraverso altri occhi che non sono nostri, ma appartengono a colui o colei che amiamo.

un miracolo? si……   🙂

un miracolo!

E ciò che voglio….

E ciò che voglio è l’amore

E ciò che voglio è l’amore,
l’amore spensierato e quello che rimette tutto in discussione,
quello che fa rinascere,
l’amore passionale, l’amore lontano, il fine amore,
quello che vi costringe a superarvi,
l’amore platonico, l’amore sessuale,
l’amore lieve, l’amore oscuro, l’amore luminoso,
l’amore tenero,
l’amore fedele, l’amore infedele,
l’amore geloso, l’amore generoso,
l’amore libero, l’amore sognato,
l’amore adorazione, l’amore mistico, l’amore istintivo,
l’amore che si fa, il prima, il durante e il dopo l’amore,
l’amore che brucia, l’amore pudico,
l’amore segreto, l’amore gridato,
l’amore che fa male al corpo, l’amore che fa bene al corpo,
l’amore che paralizza e quello che dà le ali,
l’amore a morte, l’amore a vita,
il primo amore, l’amore perduto,
l’amore ferito, il prossimo amore,
perché non ci sono regole,
perché è necessario inventare i propri amori,
inventare la propria vita.

Alina Reyes

……no dico, come avrei potuto non riporte qui questa poesia?????? se non l’avessi fatto io non sarei più io!!!

E’ semplicemente bellissima, un inno all’amore nel suo senso più assoluto e completo.

Perchè l’amore non è solo idillio…l’amore è – per dirla con parole di Jovanotti –  il più grande spettacolo dopo il Big Ben, è quello che fa muovere il mondo – da che mondo è mondo!!!!

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🙂

perla di saggezza

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su fb si trova di tutto….ma questa qui è davvero una “perla di saggezza”.

Dedicata con un p0′ di autocritica a me che mi preoccupo troppo per tutto, che mi faccio divorare dall’ansia, che vorrei organizzare tutto, che ancora porto gli strascichi di un’educazione materna che mi voleva perfetta, irreprensibile, senza nessun errore che veniva pagato sempre molto, troppo, caro.

dedicato a tutti quelli che leggendo si ritroveranno sulle labbra un sorriso d’ironia ed autoironia ….

DIO ESISTE

E NON SEI TU,

QUINDI

RILASSATI!

🙂

.

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Esausta l’ho già scritto…e non mi pare carino ripetermi.

Ma è così che mi sento anche stasera. Sono in ufficio, ma non riesco a fare niente. Completamente andata.

Comincio a non farcela più….quanto manca a domenica? Ho assoluto bisogno di ricaricare le batterie.

Quanti giorni mancano alle ferie? Troppi..ma troppo pochi per tutto quello che mi resta da fare.

……….bhè….in qualche modo dovrò fare.

Esausta….senza più forza in nessun muscolo…la testa in sciopero.

…………voglio andare a casa a dormire, infilarmi sotto le lenzuola e ricaricarmi…ma stasera non posso. Uscita con le colleghe….e il bello è che ho pure organizzato io.

Ce la farò ad arrivare a casa stasera?……ma si…dai…ce la farò. Non farò tardi.

e domani un’altra giornata……..ufffff………..

esausta

Sono esausta stasera….il peso dei giorni che si susseguono a ritmi forzati con il lavoro si fa sentire ogni giorno di più…e c’è davvero ancora tanto da fare. ….mi sento un po’ incupire da questo peso….che mi porterò dietro sempre più gravoso fino all’ultimo giorno.

va bhè….è così tutti gli anni, una dovrebbe averci fatto il callo….ma non è mai così. Tutti gli anni ti dici: l’anno prossimo mi organizzerò meglio….

tutti gli anni con le colleghe affrante ci guardiamo in faccia e ci diciamo a vicenda: non ce la facciamo.

invece poi….ce la facciamo tutti gli anni e ce la faremo in un modo o in un’altro anche stavolta.

è così….questo lavoro è così.

adoro chi ha inventato i cassetti fiscali, chiuderei sotto chiave chi ha inventato gli studi di settore.

ma basta sfogarsi di questioni di lavoro…..mi lascio scivolare in un piccolo malinconico abbraccio di poesia.

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Scalando le alte betulle e arrampicandomi sui rami neri…

su per il loro bianco fusto vorrei arrivare fino al cielo

finchè l’albero – non riuscendo a sostenermi più –

piegandosi con la sua chioma – mi faccia ricadere al suolo.

Così vorrei

andare

e tornare

indietro.

“si può fare di peggio che volteggiare sulle betulle….”

Tratto da “Per una sola estate”.

Bellissimo, dolcissimo, intenso.

smack!