ognuno di noi è un filo vitale nell’arazzo di un’altra persona


La trappola per topi

Un topo guardò nella fessura del muro per vedere il contadino e la moglie aprire un pacco.
Quale cibo potrebbe contenere quel pacco??
Il topo scoprì che nel pacco c’era una trappola
per topi e ne fu devastato.
Tornando nell’aia, il topo volle avvisare
tutti gli animali: C’è una trappola per topi nella casa!
C’è una trappola per topi nella casa!
La gallina iniziò a chiocciare e raspare
in terra e disse: Signor Topo, posso capire che questa sia una grave
preoccupazione per lei ma non ha conseguenze su di me.
Non me ne importa molto.
Il topo si voltò verso il maiale e gli disse: C’è una
trappola per topi in casa!!
Il maiale simpatizzò ma disse: Sono molto dispiaciuto, Signor
Topo, ma non posso far molto altro che pregare.
Può star certo che la terrò presente nelle mie preghiere.
Il topo si voltò verso la mucca.
La mucca disse: Accidenti, Signor Topo.
Sono spiacente per lei, ma è difficile che io riesca ad infilare il mio naso nella trappola. E’ un problema suo.
Così il topo tornò nella casa, a
testa bassa e triste, per fronteggiare la trappola solo soletto.
Quella stessa notte, si sentì un suono nella casa, come il rumore di
una trappola che scatta sulla preda.
La moglie del contadino corse a vedere cosa aveva catturato.
Nel buio, non vide che era un serpente velenoso la cui coda era rimasta nella trappola.
Il serpente morse la donna.
Il contadino la portò all’ospedale e quando la riportò a casa
aveva la febbre.
Chiunque sa che quando si ha la febbre fa molto bene
prendere del brodo di gallina. Così il contadino portò la sua accetta
nell’aia per preparare l’ingrediente principale del brodo.
Ma la moglie continuava a star male e così amici e vicini vennero per stare
con lei ad ogni ora del giorno e della notte.
Per dare loro da mangiare, il contadino uccise il maiale. La moglie del contadino non migliorò ed un giorno morì.
Vennero così tante persone al funerale,
che il contadino dovette macellare la mucca per fornire sufficiente
carne per tutti i convenuti.

La prossima volta che ascolti qualcuno
avere un problema ed inizi a pensare che non ti riguarda, ricorda:
quando uno di noi è minacciato, siamo tutti a rischio.
Siamo tutti coinvolti in questo viaggio chiamato vita.
Dobbiamo darci un’occhiata uno con l’altro e fare uno sforzo per incoraggiarci a vicenda.
Ognuno di noi è un filo vitale nell’arazzo di un’altra persona.
Le nostre vite sono intrecciate le une alle altre per una ragione.
(Autore sconosciuto)

non trovate che sia meraviglioso pensare che ognuno di noi è legato ad un altro come un filo vitale?
io si!!!
smackkkkkkkkk
a presto

quando…


Quando le luci si spengono –
poco per volta ci si abitua al buio
come quando il vicino, sollevando alto
il lume, sigilla il suo addio –

Dapprima – i passi si muovono incerti
nel buio improvviso –
poi – lo sguardo si abitua alla notte –
e senza incertezza affrontiamo la strada –

Ed è così nelle oscurità più fonde –
in quelle notti lunghe della mente
quando non c’è luna che disveli un suo segno
quando non c’è stella che – dentro – si accenda –

E i più coraggiosi – per un poco brancolano –
e battono – a volte – dritti in fronte –
contro il tronco di un albero –
e poi imparano a vedere –

E allora è la Notte che si trasforma –
oppure un qualcosa nella vista
che alla Mezzanotte si conforma –
e la vita procede quasi senza incertezza.

(Emily Dickinson – 1862)

non aggiungo altro…c’è tutto quel che penso e vorrei dire in questi versi….
chissà se per me è veramente giunto il momento che
la notte si trasforma

the favol of CAPPUCCIETT RED


talvolta è meglio sdrammatizzare, non trovate?
ed allora mi regalo e regalo a chi passa una storiella che mi ha divertito un sacco, ma un sacco…
hehehheheh…sarà che non sono ancora cresciuta, sarà che ho ls testa troppo piena di “favole”…cmq..stà favola di certo fà ridere!!!
buona lettura e buon divertimento!!!
ecco a voi…the favol of

CAPPUCCIETT RED

Tant ma tant temp ago, ce stava ‘na little Cappucciett Red.
One mattin her mamma dissed: “Dear Cappucciett, take this cest to the nonn
but warning to the lup that is very ma very kattiv! And torn prest! Good
luck! And in boc at the lup!”

Cappucciett didn’t capi very well this ultim thing but went away, da sol,
with the cest.

Cammining cammining, in the cuor of the forest, at a cert punt she
incontered the lup, who dissed: “Hi! Piccula piezz’e girl! ‘Ndove do you
go?”

“To the nonn with this little cest, which is little but it is full of a
sacc of chocolate and biscots and panetons and more, more, more and
mirtills” she dissed

“Ah, mannagg ‘a maruschella” (maybe an expression com: what a cul that I
had) dissed the lup, with a fium of saliv out of the bocc.

And so the lup dissed: “Beh, now I dev andar because the telephonin is
squilling, sorry”.

And the lup went away, but not very away, but to the nonn’s house.

Cappucciett Red, who was very ma very lent, lent un casin, continued for her
sentier in the forest.

The lup arrived at the house, suoned the campanel, entered, and, after
saluting the nonn, magned her in a boccon.

Then, after sputing the dentier, he indossed the ridicol night berret and
fikked himself in the let.

When Cappucciett Red came to the fint nonn’s house, suoned and entered.

But when the little and a bit stupid girl saw the nonn (non was the nonn,
but the lup, ricord!) dissed: “But nonn, why do you stay in let?”

And the nonn-lup: “Oh, I’ve stort my cavigl doing aerobics!”

“Oh, poor nonn!”, said Cappucciett (she was more than a bit stupid, I think,
wasn’t she?)

Then she dissed: “But what big okks do you have? Do you bisogn some collir?”

“Oh, no! It’s for see you better, my dear stupid little girl” dissed the
nonn-lup.

Then Cappucciett, who was more dur than a block of marm: “But what big oreks
do you have, do you have the orekkions?”

And the nonn-lup: “Oh, no! It is to ascolt you better”

And Cappucciett (that I think was now really rincoglionited) said: “But what
big dents do you
have!”

And the lup, that at this point wanted to dir: “Cossi ti mai?” (maybe an
expression com: to buy to you the little machine, never?) dissed: “It is to
magn you better!”

And magned really tutt quant the poor little red girl.

But (ta dah!) out of the house a simpatic, curious and innocent cacciator of
frodo (maybe a city near there) sented all and dissed: “Accident! A lup!
Its pellicc vals a sac of solds”.

And so, spinted only for the compassion for the little girl, butted a terr
the kils of volps, fringuells and conigls that he had ammazzed till that
moment, imbracced the fucil, entered in the stanz and killed the lup.

Then quarced his panz (being attent not to rovin the pellicc) and tired fora
the nonn (still viv) and Cappucciett (still rincoglionited).

And so, at the end, the cacciator of frodo vended the pellicc and guadagned
(Honestly) a sacc of solds.

The nonn magned tutt the leccornies in the cest.

Cappucciett red… beh!, let her stay, because she had capit.

And so, everybody lived felix and content (maybe not the lup!)

SMACK & SMILE for all the world

vorrei fare l’Amore con Te

Vorrei fare l’amore con te,
donandoti il calore di una carezza sul tuo viso
Vorrei fare l’amore con te,
sfiorandoti la guancia con il più tenero e dolce dei baci
Vorrei fare l’amore con te,
regalandoti l’emozione di farti sorprendere da un’inatteso abbraccio di
fiori dai mille colori
Vorrei fare l’amore con te,
stringendomi forte a te, seduta dietro alla tua moto, volando su nuvole d’asfalto …la mia vita affidata alla tua vita
Vorrei fare l’amore con te,
standoti seduta accanto ad occhi chiusi mentre suoni la chitarra…e magari canticchiandoti qualcosa come facevamo al telefono tanto tempo fà
Vorrei fare l’amore con te,
dicendoti che ogni volta che ti volterai, mi troverai al tuo fianco, anche se invisibile, anche se fisicamente distante
Vorrei fare l’amore con te,
rivolgendoti un sorriso che ti dice che sei l’ottava meraviglia del mondo.
….
Faccio l’amore con te…
accarezzando i tasti del telefonino, sognando di scriverti, sognando di chiamarti e sentire la tua voce spazzare via ogni vuoto, ogni paura…
faccio l’amore con te…
riponendolo senza averlo fatto…facendolo scivolare silenzioso e triste nella mia borsa
faccio l’amore con te
lasciandoti libero di vivere e sognare quello che vuoi
faccio l’amore con te
cercando di convincermi che ha ragione lei…che per te è meglio avere accanto una persona che ti aiuta nel lavoro invece di me….
che ti scrivo poesie.
Vorrei fare l’amore con te
dicendoti semplicemente “buona giornata amore mio”

cavalcando l’onda del dolore


Piccola Freccia è in cucina…stà facendo i compiti.
mi ha chiesto cosa avremmo fatto oggi pomeriggio…ad un tratto si è
illuminato e mi ha chiesto: mamma, perchè non mi porti in pineta?
te la ricordi quella pineta dove andammo….e si è messo a ricordare
i particolari di un giorno sereno, una gita con amici, altri bambini…
certo che me la ricordo…ma ….la mia mente in quel momento ha
cavalcato un’altra onda di ricordi.
accanto all’ingresso di quella pineta c’è l’ingresso di un altro posto
ed i ricordi mi hanno sommerso rapidamente.
ricordo la prima volta che ci vedemmo là….come al solito venivi da una
settimana di lavoro e la tabella di marcia portava ritardo…ormai lo
sapevo….era parte di te.
mi pare di ricordare che dovevi arrivare al massimo per le 23.00, arrivasti
credo con un’ora di ritardo…
come posso descrivere la felicità che provavo, provavamo ogni volta che
ci potevamo guardare negli occhi, stringere le mani…e poi chiudere
tutto il mondo fuori da noi due ed amarci, donarci totalmente…io e te
una cosa sola?
vederti e provare felicità allo stato puro era tutt’uno.
passava l’ansia dell’attesa, passava tutto…c’erano solo i tuoi occhi nei
quali i miei si perdevano come se fosse l’unica fonte a cui abbeverarsi.
piccola freccia continua a parlarmi di quel giorno…del parco giochi…
ed io rivedo l’attimo in cui poggiai sul tuo letto la rosa che avevo
preso per te…chissà se la conservi ancora…fino a novembre era
ancora sulla mensola della cucina.
tu che …hehehheheheh…non riuscivi ad aprire la valigia…i ricordi
si confondono…chissà se fu quella volta oppure un’altra…ora non lo
sò più.
sò che tu eri l’amore che arrivava da me.
tu eri il mio paradiso
tu eri la terra promessa
te l’ho ripetuto un’infinità di volte…tra le tue braccia se fossi
morta non me ne sarei accorta…sarebbe stato un passaggio tra un
paradiso ed un’altro…ti amo…
qualche volta mi chiedo se fossi solo io a provare l’enormità di quel
sentimento e mi rispondo con una frase che tu dicesti a me, in uno dei
tanti momenti strani dell’agonia del nostro amore.
ti dicevo: ma se stai bene con lei…dimmelo chiaramente e
cerchiamo di rimanere amici.
e tu un giorno mi rispondesti: “io con lei ci posso anche stare bene, e
ci starei tranquillamente se pensassi che l’amore vero fosse qualcosa
che non esiste, qualcosa di cui si parla ma che in realtà non si può
trovare..ma io l’ho trovato, io l’ho vissuto con te, l’amore esiste”.
….avevi ragione…
l’amore esiste: nasce, vive,…muore.
chissà se ami lei come hai amato me…non credo.
amara consolazione.
ogni volta che penso a te…a voi…sento nella testa lei…
lei che nel suo dolore mi disse: “tanto poi torna da me”..
nel suo dolore….mi vien da ridere…il suo dolore perchè avevamo deciso
di stare un po’ insieme…un paio di giorni…e lei ha trovato il modo
di farmeli passare in attesa fuori dalle mura di un ospedale…era il tuo sistema per tenerlo accanto.
…Signore..io non sò cosa è giusto e cosa è sbagliato…
io non sò cosa è bene e cosa è male…
non lo sò più
perchè da piccola mi hanno insegnato che se ti comporti bene sarai
premiato…
perchè da piccola leggevo le favole ed i buoni si amavano per sempre
e vivevano per sempre felici e contenti…
Signore…non è vero niente?
la vita non è una favola, vero?
allora Signore…per favore…o dammi la forza di accettarlo, adeguarmi,
oppure….fai cessare il dolore.
io…lo vedi…ce la stò mettendo tutta per “uscirne”
cerco di non chiamarlo…si, alcune volte l’ho fatto…
ma tu mi sei testimone che sono stati istanti…brevissimi istanti…io ..perdonami …ma non ce la faccio a non sentirlo mai più…è impossibile per me.
e poi…ok…si, mi ha fatto tanto tanto tanto male…ma è lui che mi ha
regalato i momenti più belli della mia vita, io non posso dimenticarlo
come potrò mai dimenticare che per lui ho pianto di gioia?
….quanti possono dire: “ho pianto di felicità”?
e lui mi ha regalato questa emozione…un’emozione che ho provato solo
un’unica volta nella vita.
eravamo a Livorno…insieme…
come posso dimenticare l’emozione di vederti arrivare con la tua macchina?
io ero seduta a cavalcioni su quel muretto…e ti aspettavo…
mamma mia ….ero emozionata come…come…come una donna che ama con tutto
il cuore può esserlo quando incontra l’uomo che ama…e non sà cosa proverà.
eri già successo tutto con lei…e non avevo idea di cosa avrei provato
quando ti avrei rivisto dopo tutto quel tempo, dopo tutto quel dolore…
invece…
fu ….stupendo.
a gennaio…due mesi fà parlando di questo ricordo mi dicesti:
quando ti ho vista su quel muretto…eri bellissima.
sai tesoro…anche per me tu eri la cosa più bella su cui i miei occhi si
erano mai posati.
Dio mio…quanto ti amo.
ti amo oggi come allora…ma come è possibile?
dove è finita la rabbia?
dove è finito il dolore?
eccolo…c’è…scrivo che ti amo ed il mio viso è solcato di lacrime…
sai qual’è la differenza tra me e te oggi?
che tu riesci a vivere senza di me…
io senza di te…vivo la vita degli altri…
quando Piccola Freccia mi chiama…vivo il mio ruolo di madre cercando di esserlo al meglio
quando entro in ufficio la mattina…vivo il mio ruolo da dipendente cercando di esserlo al meglio
quando vado da mia madre….vivo il mio ruolo di figlia cercando di esserlo al meglio…
ma quando sono sola…vivo di te, vivo delle emozioni che tu mi hai regalato…e cerco di costruire una nuova me stessa.
e pensare che mi hai detto che ero io a farti sentire vivo…era metà gennaio…
…ma tanto…”lui torna da me”
per quanto tempo questa frase mi rimbomberà nella testa?
quando finirà di farmi male?
e poi…” sembri una bambina viziata che pesta i piedi”
non la dimenticherò mai questa frase.
cattiveria pura al 100% come la migliore cioccolata.
io sapevo che lei l’aveva ricattato dicendogli che avrebbe fatto una stupidaggine…ma non potevo dirlo.
…ed ho ingoiato questa frase…mentre singhiozzavo assistendo impotente a lei che distruggeva l’amore tra me e lui.
avrei dovuto lottare con più cattiveria
avrei dovuto mollare tutto ed andare da lui…mandare via lei
da casa sua.
…ma no….era lui che doveva farlo.
non lo fece, non l’ha fatto.
entrambi abbiamo lasciato che un’altra donna uccidesse il nostro amore.
entrambi colpevoli…colpevoli di non aver difeso quel miracolo.
ed addirittura ti ha fatto vergognare di questo sentimento.
addirittura ti ha fatto vergognare per il fatto che quando ci sentivamo
per entrambi “il mondo fuori non c’era più”
ci sono persone che non hanno mai provato questa sensazione…
forse non la proveranno mai per tutta la loro vita
e lei…lei ti ha fatto vergognare, sentire in colpa per questo miracolo.
è tutto così assurdo….
è finita…ho cavalcato l’onda del dolore, non l’ho respinta…
i ricordi belli e brutti si sono fusi…
cmq…è accaduto un piccolo miracolo: mi ha chiamato un vecchio amico,
non ci vediamo da quasi un anno…oggi è dalle mie parti con la famiglia, perchè non ci incontriamo al mare? certo, grazie…tu non lo sai…ma grazie a te farà molto meno male rivedere quel posto…farà meno male.
ora è venuto Piccola Freccia, mi ha raccontato che nella sua scuola
sono nati dei piccoli coniglietti bianchi…è bello vedere la gioia nei suoi occhi mentre mi racconta l’espressione dolce di quei coniglietti e la tenerezza che ha provato tenendoli in braccio.
grazie Signore per tutte le emozioni che mi doni ogni giorno.
grazie perchè ci sono tante persone che mi vogliono bene, anche se
di questi tempi neppure penso di meritare tante dimostrazioni d’affetto…
grazie per questa vita.

p.s. la stesura di questo post è avvenuta nel corso di questa domenica mattina…seguendo il corso dei pensieri..come se parlassi ad un amico che mi ha fatto compagnia ed ora sono pronta ad affrontare il resto della giornata con un sorriso sulle labbra…e questo è …bello.
p.s.2: penso proprio che cercherò di farmi bella per oggi pomeriggio…me lo merito!!
smackkkkkkkk

e mo’ basta!!!!

eccoti qui.
Angela: dove vuoi arrivare?
sono tre/quattro mattine che fai la strada tra casa e lavoro con Piccola Freccia in macchina e piangi.
bene, ecco….stamattina non sei stata fortunata come le altre mattine, un millimetro di meno di spazio ed ecco che hai combinato un altro guaio.
Forse te cavi, forse.
ma il punto non è questo.
il punto è: ca**o, perchè quando ci vuole ci vuole….
quando hai intenzione di voltare pagina?
quanto ancora hai intenzione davvero di continuare a dirti che la tua vita non vale niente, che senza di lui nulla a senso, che non ce la fai più?
lascia perdere nuovi amori…non è tempo.
il romanticismo lo versi qui dentro…ma ascoltami: apri il cuore, scrivi quel che ti và di scrivere e RICHIUDI subito!!!
Angela….ho imparato a volerti bene, quindi ascoltami: sei in gamba.
solo che hai passato un gran gran gran brutto periodo.
anzi…sai che ti dico?
che tanti al posto tuo avrebbero mollato prima, e tu invece sei stata grande a non mollare…anche se ti è costato veramente tanto, anche se ancor oggi ne paghi il prezzo ed affronti le conseguenze.
però…..a tutto c’è un limite.
ok…era l’uomo migliore del mondo, l’uomo perfetto per te, il tuo più grande Amore.
ok….E’ FINITA.
lo sò che te lo sei detto e ripetuto anche tu un milione di volte e poi ci ricadi…lo sò, ma …come cantava quella canzone che ti dedicò MV?
Ci caschi troppo presto,
ma sei bella anche per questo.
Fai la dura nella vita ma sei tenera come il burro ed anche di più.
Vuoi fare quella che se la cava sempre da sola ma ti svegli e ti addormenti sognando qualcuno che ti prenda tra le braccia e ti protegga.
ma dammi retta….adesso è inutile ripensare al passato.
hai fatto tutto ciò che era in tuo potere per salvare ciò in cui credevi.
lo sò…ora vorresti almeno ritrovare l’amico…ma non sò se ti fà veramente bene, pensaci Angela…pensaci.
Quello che ti è capitato stamattina potrebbe essere una sciocchezza, una stupidaggine che potrebbe essere capitata in qualsiasi altro momento della vita e l’avresti ritenuto completamente insignificante…oppure potrebbe essere il suono di un campanello d’allarme.
bene…forse è meglio che pensi che sia una cosa del tutto insignificante,
altrimenti ti deprimi ancor di più…però…tu sai in che stato d’animo ti è capitato quel che è successo, ed è questo che devi combattere affinchè non accada più, o almeno…accada sempre meno fino a scomparire.
bene, ora rimboccati le maniche e buon lavoro.
non pensare più a cose brutte.
pensa che è primavera, che i prati sono pieni di fiori
pensa che sabato mattina prendi appuntamento dal parrucchiere (e fallo, non rimandare!!!)
pensa che sei in gamba e sistemerai tutto.
smack

io……tu


c’è poco da dire,
c’è poco da fare.
io da sola non mi basto
questa è la verità.
io mi vedo vuota, noiosa,
cerco gli altri per fuggire da me stessa.
c’era un tempo in cui non era così…
mi sentivo piena d’amore.
….ma io ne sono piena.
e vorrei darlo a lui….
perchè a lui?
perchè mi ha amata più di tutti
ed ora sono orfana del suo amore.
orfana….un vuoto.
ma si deve sopravvivere ai vuoti
ed andare avanti.
e cercare di colmarli di nuovo.
perchè?
perchè dovrei?
..perchè così non ha senso vivere…
non è vita, è solo esistere, vegetare.
perchè non posso darti il mio amore?
…perchè lei mi ha detto che tu…
tu mi ricambi solo perchè sono io a cercarti.
e queste parole amare hanno avvelenato il mio cuore.
e vorrei gridarti ti amo…
ma cerco di tenerlo stretto tra le labbra.
e vorrei baciarti e stringerti…
ma resterò lontana da te.
e vorrei mandarti fiori
e vorrei urlarti la mia rabbia
e vorrei essere io a farti felice
e vorrei che tu non lavorassi 14 ore al giorno
e vorrei che tu non ti sentissi sempre colpevole per
tutto ciò che non và intorno a te
e vorrei ….
avrei voluto che lei ti lasciasse libero di scegliere…
….ma forse tu non glielo hai mai chiesto davvero.

una, nessuna……

bhè….a parte i riferimenti pirandelliani c’è da dire che mi sento proprio così: una nessuna e centomila.
frammentata in tante piccole parti di me, razionali ed irrazionali…un solo corpo, una sola mente, un solo cuore e talvolta a chiedermi in tutta questa confusione se davvero ho una mia identità o sono “nessuno”.
non lo sò…ma posso dire come si è svolta la giornata di ieri tanto per rendere tangibile questo sfregarsi, urtarsi ed emergere o immergere pezzi di me stessa.
alla faccia di tutti i buoni propositi…tanto nascondersi dietro ad un dito non serve a nulla….non son riuscita a smettere di pensare a lui.
e cavoli…la dottoressa mi aveva anche avvisato: non getti sale sulla ferita, si prenda tempo. certo…si, come no!
Domenica per la verità era anche accaduto un mezzo miracolo: mi ero ritrovata a rivivere alcuni ricordi belli uscendone avvolta di dolcezza…i momenti migliori rivissuti provando le stesse emozioni e mi sono sentita come se avessi trovato delle oasi nel deserto, ritemprata, rinfrescata…è stato ….bello!
ma…i brutti ricordi hanno ripreso il sopravvento.
il dente ha ripreso a dolere, la spina nel fianco a premere.
ieri sono stata tormentata da questi pensieri…tutto il giorno, con brevi, brevissime interruzioni.
…ho cercato di lasciar sciogliere il dolore con le lacrime…ma come si può arginare il dolore? si può costruire un diga che ne lascia passare solo una quantità desiderata e non di più?…non lo sò.
sò che io non ci riesco.
ho provato a sfogarmi scrivendo un po’…in fondo mi sento molto sola ed anche comprensibile che sia così.
ho passato quasi un anno della mia vita a combattere una battaglia da sola, tutti che mi dicevano “lascialo perdere” ed io testarda come un mulo: no…credo in lui…siete voi che non capite.
bhè…adesso…da chi vado a cercare conforto? ovvio…mi dicono: ti avevamo avvisato, te la sei cercata (e tu senti nelle orecchie un sottofondo sottinteso “scemaaaaaaa”)…e adesso smettila di piangere e dimenticalo.
ok…sono stata scema.
ma almeno vorrei capire cosa o quando ho sbagliato.
ho sbagliato a credere nell’uomo che amavo? ho sbagliato a perdonare un suo errore? ho sbagliato a cercare di aiutarlo quando in lacrime mi ha chiesto aiuto?
forse l’errore è stato farlo troppe volte.
lessi una frase: se ti tradiscono una volta è colpa loro, se ti tradiscono più volte è colpa tua.
bhè…se è così che stanno le cose…per favore indicatemi l’uscita da questo mondo.
allora o io non capisco assolutamente niente, oppure il mondo è un posto nel quale non credo di essere adatta a vivere.
o forse è giusto? sbagliare è umano, perseverare diabolico.
forse io, che ne sò, la seconda, la terza..o la quarta volta avrei dovuto “sparire” come mi consigliava MV e un po’ di altra gente.
invece sempre lì…a porgere l’altra guancia e prendere l’ennesimo ceffone.
non che prendessi solo il ceffone beninteso…cercavo di scuoterlo da questa mezza vita che conduceva…mezzo dott. Jackill e mezzo dott. Hide, spesso dandomi per la foga e la rabbia al turpiloquio…come ho fatto anche ieri sera.
…non ce l’ho fatta: l’ho chiamato.
e più io parlavo, più lui scivolava nel silenzio, e più io mi arrabbiavo.
una cosa è certa: io ho bisogno di risposte.
per uscire da questa storia ho bisogno di affidarmi alla mia razionalità..e per fare questo dovrei capire.
e se cercassi risposte che non ci sono?
ok….ieri sera forse ho sbagliato o come ha detto lui: è giusto che ti sfoghi.
bhè…non mi sono sfogata…e neppure scrivere qui adesso mi fà stare meglio.
spero tanto che un’altra parte positiva di me torni a prendere il sopravvento ….e spero che lo faccia presto, molto presto.

ricominciamo….


una notissima canzone cantava così parlando di un amore travagliato.
ok…..io invece stò prendendo Angela per mano…e le dico “ricominciamo”
bellissima anima mia…(te lo dico io se non te lo dice nessun altro,heheheheh) senti, ne hai passate tante, ma non ci pensiamo più, ok?
Pasqua, tempo di resurrezione.
ok….preparati.
niente più post tristi, è vietatissimo.
Nuovo look al blog, un po’ fiorellini non fanno male.
e poi…aò…eri tu che il primo gennaio hai scritto che era un nuovo anno …cavoli Angy, era un bel post per iniziare l’anno nuovo.
ok…sono accadute delle cosette che definiamo in questa nuova ottica un po’ antipatichelle, bruttine…ma aò…mica sempre può essere tutto bello, giusto?
quindi….fino a Pasqua non sentirai “l’uomo nero” hahahahahhahah
dai su…che in fondo in fondo gli vuoi bene, pure troppo anzi.
devi solo avere la forza di ingoiare il rospo: ti ha mollata bella mia.
ok….ok….
basta lagne!!!!!!!!!!!
vita nuova.
e come cantava Betty
bi bu bi bu…
bhò…non me lo ricordo, cmq……….
Angyyyyyyyyyyyyyyyy
ti voglio bene!!!!!!!!!!!!!
sei stata grande ieri sera…ed oggi a voler riprendere la tua vita ancor di più!!!!!!!!!!!!!
smackkkkkkkkkkk
W me!!!

maledetto sms


tutto è cominciato con un sms 15.3.06 16.02
“Ciao Angela come stai? E Chicco? Ti stupisce ancora con mega voti? grazie della barzelletta, è molto realistica. ciao ciao”
quella mattina stavo male…l’altro ieri.
stavo male, avevo piagnuccolato per mezza mattinata in ufficio ed ogni tanto una “gita” in bagno per risciacquarmi il viso, bere un bicchiere d’acqua, parlottare un po’ con me, ridarmi fiducia, ricordarmi che mi devo volere bene e riuscire fuori da questo mio “confessionale” privato e tentare di ricominciare a far parte di questo mondo….non con molto successo per la verità. Poi a pranzo…c’era tanto sole come oggi…avevo appena finito di asciugarmi le ultime lacrime…sono scesa dalla macchina per andare da mio figlio a portargli il pranzo ed era miracolosamente tornata la serenità.
stavo bene….anzi…avevo capito che quella mattina avevo avuto un “attacco” di una malattia che ho capito di essermi presa…ormai lo sò e devo combatterla: la depressione.
depressione:mi sentivo una persona finita, stanca, demotivata, e chi più ne ha più ne metta.
cercavo di trovare una via d’uscita a quel malessere anomalo che mi
avvolgeva…ma era come se fossi stata una cieca che cercava di trovare
una strada in preda al panico.
sai che c’è una strada…se fossi abbastanza tranquilla la potresti trovare e percorrere…ma sei in preda a forze sconosciute che si sono impadronite di te e tu non riesci più a controllare le tue azioni presa da un vortice di emozioni che ti tirano in basso, sempre più in basso…come un vortice che ti risucchia e tu non riesci a tirartene fuori, non hai punti d’appiglio…scivoli e basta.
e poi?
un raggio di sole aveva miracolosamente dissolto questi misteriosi fantasmi, stavo meglio…e arriva l’sms.
mi chiedi come stò????????
ok….sono matta, forse è normale che lo sia in questa situazione.
forse il vero matto in questa situazione sarebbe chi, come lui, ….si comporta come se nulla fosse.
come vuoi che stò?
…te lo ricordi che un mese e mezzo fà prima di vederci ti pregai di non comportarti come le altre volte? parlavo con te? quante volte ti avevo chiesto di essere sicuro di ciò che volevi fare? ma tanto…che parlo a fare?
come stò io? e tu? finalmente hai capito di amare lei? e allora che ci facevi nel mio letto un mese fà?
ma forse sei troppo vigliacco per rispondermi.
non ti assumi la responsabilità di quello che fai e lasci che siano gli altri a decidere per te e quell’idiota egoista che hai accanto ti lascia fare così perchè ovviamente avere un uomo che si fà tirare i fili come un burattino le fà piacere….ma tu non l’hai capito.
o l’hai capito e la lasci fare perchè ti serve una segretaria tuttofare?
non riesco mica a dimenticare sai che quel giorno mentre eri con me e lei stava male ti preoccupavi: sono passate le due…perchè non torna in ufficio?
come stò?
stò che mi sento la persona più stupida del mondo.
stò che ho bisogno di aiuto…ma adesso preferirei chiederlo
ad un serpente a sonagli piuttosto che a te.
…cmq…ti ho risposto per mail il giorno successivo, inviandoti una lettera che mi scrivesti tu un milione di anni fà…o forse non è questione di tempo….il problema è il soggetto.
eri tu la persona che scrisse quella mail? la stessa persona che domenica 19/2 mi ha completamente abbandonata al mio dolore dopo aver fatto ciò che aveva fatto nascondendosi dietro un’altra donna e dietro un muro di silenzio?
no…non è la stessa persona.
chi và con lo zoppo impara a zoppicare carissimo.
e tu…con lei…sei diventato come lei.
freddo, egoista, cinico, bugiardo…di tuo c’è incapacità di veder soffrire le persone, heheehehh..certo, pensando a quello che mi hai fatto la cosa fà un po’ ridere…ma c’è una spiegazione: a me non mi vedi soffrire.
tu non vedi il mare di dolore che mi sommerge, tu non mi vedi nascondermi sotto le lenzuola e singhiozzare, tu non mi vedi urlare di dolore e rabbia da sola in macchina, ..tu vedi e senti lei che ti fà “gne gne gne….” e tu sai di cosa parlo…e preferisci non far soffrire lei che vive con te che me che ti vivo a 700 km.
ma non è questo che io voglio. Io avrei voluto il tuo amore, non la tua pietà.
quella puoi tranquillamente darla a lei…spacciandola per amore.
me la ricordo sai a quel tavolino del bar mentre ti chiedeva: vuoi che me ne vada? e sapeva benissimo a che ricatto ti aveva sottoposto..se gli rispondevi “si” ti aveva minacciato di uccidersi.
tu invece l’hai dimenticato.
e ti chiedeva “non voglio che mi rispondi di no per pietà”.
ma brutta stronza…come può un uomo darti una risposta di questo genere se gli hai minacciato quel che gli hai minacciato?
certo….io ricordo solo quel che voglio ricordare.
certo…mica c’ero tutte le volte che facevate l’amore e l’avrai riempita di dolcezze, o tutte le volte che andate a fare la spesa o quando l’hai portata al raduno…quanto l’hai trattata come sai fare tu…come una regina.
e poi non ci sono quando al lavoro la maltratti e pretendi da lei l’impossibile…
insomma….ok….mi sono sfogata.
la vostra vita è la vostra vita.
io ne ho purtroppo fatto parte in alcuni spezzoni da film dell’orrore, della follia, della disperazione.
ho dei ricordi di dolore mio, suo e tuo indelebili nella mente.
non sò cosa resterà di tutto questo…non lo sò.
sò che ieri ti ho chiamato due volte…abbiamo parlato pochi istanti.
la seconda volta ti ho chiesto un favore: ti ho detto che ti amo ancora, quindi…fammi un favore, non cercarmi più prima di pasqua.
tu hai sorriso, l’ho capito e mi hai detto: cosa intendi? che ci dobbiamo sentire o no? …ma io ti ho risposto molto seriamente: “no” ..ed ho aggiunto: passo i giorni ad aspettare che tu ti faccia vivo, …poi quando lo fai stò male per tre giorni.
sei diventato serio e mi hai risposto con voce triste, ok…va bene.
sai qual’è la differenza tra noi?
per te sono una persona speciale, lo sò…ma non mi ami più.
io….amo ancora quel ricordo di te meraviglioso…ed in più tutto quello che ho dovuto affrontare da sola in quest’ultimo anno mi ha letteralmente distrutta.
certo…dice bene chi mi scrive che bisogna rimboccarsi le maniche e ricominciare…ma io stà cosa l’ho già fatta per 100 volte…ed ora scusatemi…ma sarei un po’ stanca.
quindi eccomi qui…a ricominciare solo ed unicamente da me.
e spero che non sorga mai l’alba di un giorno in cui non sia io a tradire me stessa.
cmq….un’immagine che esprime esattamente quello che provo:
sò di avere l’uscita sotto i piedi da tutto questo, ora come ora sono troppo confusa per agire esattamente…ma tranquilla Angela, ti stai ricordando come si usano le scale!!!
lo vedo…già stai molto meglio di stamattina, un bacione grandissimo a me e a chi ha letto tutto fin qui
smackkkkkkkkkkkkkkkkkkkk