Piccolo passerotto come sei spaventato,
era così bello quel mondo fatato,
ora sei grande devi volare,
apri quella gabbia e smettila di sognare,
la vita è dura fa paura,
ma tu vola sereno e non ti girare.
Affronta la vita senza tremare,
non sei il solo che ha paura di volare,
da quella gabbia sono uscita anch’io
quello che provi tu l’ho provato io,
guardami negli occhi, non ti far ingannare
dal colore azzurro come il mare,
guardami bene leggimi dentro
e potrai vedere il mio tormento.
Tu credi di essere solo,
anch’io ho tanta paura,
volo in alto sempre più in alto,
dove la paura non mi può trovare,
se un giorno mi troverà
io l’affronterò e guardandola le dirò:
“non mi fai paura né mi fai tremare
ora son grande e ho imparato a volare.”
C.Torella
passerotti…che dolcezza e allegria che portano.
sai MV…non mi ricordo se te l’ho mai raccontato, ma sul balcone ho una piccola cariolina di legno nella quale c’era una volta una composizione di piante grasse. Ora ci metto un po’ dei semi che prendo per i canarini e sul mio balcone vengono spesso piccioni, un paio di colombe e, se non ci sono i piccioni, dei passerottini.
Mi piacerebbe stare con te al telefono e raccontarti cosa fanno, quanti sono e come sono. Mi piacerebbe parlare con te di animali liberi…mentre ricordo di quando parlavamo di animali in gabbia e tu mi chiedevi di liberare i canarini…ed io ti rispondevo che non potevo…sarebbero morti, allora tu dicevi che era meglio essere morti liberi che vivere una vita in prigionia.
Oggi mi hai mandato un sms…
“tutto meglio spero…di solito quando và male mi cerchi…quindi sono felice che non mi hai cercato in questi giorni”
ti ho risposto chiedendoti se per caso avevi prestato il cell a qualcuno oppure se eri prematuramente diventato cieco e sordo.
certo…rispetto ai tempi passati sono molto meno fastidiosa…non lo metto in dubbio, ma…hehehheh…dire che non ti ho cercato …attento che ti cresce il naso e ti si accorciano le gambe.
sarebbe bello poterti legare ad una sedia ed obbligarti ad ascoltarmi e ricevere delle risposte alle mie domande:
dunque…leggendo il tuo sms pare che non ti ho cercato mai; a parte che non è vero…e lo sai benissimo, ma tu ti diverti a giocare, ok…l’abbiamo capito! ma…c’era proprio bisogno di dire quella stupidaggine? Ti risulta che ti cerco solo quando “và male”? mi stò chiedendo se potrei averti dato quest’impressione…se qualche mio comportamento possa aver veramente generato questo pensiero e mi rispondo che no…solo se volessi far lo stupido che non capisce allora potresti aver pensato una cosa del genere.
e tu…sei tutto fuorchè stupido, quindi…ti sarà balenato per la testa che non ti chiamavo per altri motivi.
bhè…la sera non ti chiamerò più se non dopo tuo specifico invito: penso che ci vorrà molto tempo per dimenticare l’ultima volta che ti volevo augurare buonanotte… vorrei dimenticarla…ma mi assale una strana sensazione alla bocca dello stomaco appena ci ripenso…una sensazione di nausea…ed ho troppa paura: paura di essere ferita così profondamente di nuovo.
il giorno…non sai quante volte guardo quel telefono e provo il desiderio di chiamarti…ma all’ultimo istante…mi chiedo “perchè”? perchè se non sò cosa provi per me devo darti fastidio? e poi…intuisco quando avanzare e quando ritrarmi…e penso che in questi giorni tu voglia tenermi in sospeso fuori dal tempo che scorre, sai…se veramente volessi parlarmi…non mi manderesti sms…mi chiameresti.
Tempo fà mi hai detto che sono la donna con la quale intrattieni il rapporto più lungo della tua vita fatta eccezione per una persona, ma vorrei essere uno dei tuoi pensieri per stare nella tua testa e sapere che cosa pensi realmente, se ti faccio pena, se mi ami, se mi odi, se mi vuoi bene, se sono solo un passatempo, se sono solo un’abitudine, se ancora mi consideri una sorella o se pensi ancora inn.sempre inn.mai…o se pensi ” ci porterà fortuna non perderci di vista mai”…o chissà cos’altro.
certo…sentirti dire che sono stata per te una certezza…ed ora non sono più nulla…mi ha fatto sentire un vero fallimento.
e pensare che quando eri tu a sentirti “un fallito che si guarda allo specchio”…io ero sempre pronta a ricordarti che persona stupenda che sei…e ti incoraggiavo, ti esortavo a non mollare…e ti ripetevo un milione di volte che “credevo in te”.
bhè…anch’io ho sbagliato, anch’io mi sento un fallimento…ma vorrei sentirmi dire da te, non da altri che non sono un fallimento, che tutti possono attraversare un brutto momento, fare di fronte a scelte impegnative possiamo sbagliare o fare la cosa giusta…chi lo sà, però ce la farai…domani starai meglio.
Invece…mi hai detto che è colpa mia…che non devo accusare nessuno e che me la sono cercata, ora cosa voglio?
e poi…mi hai detto che andrà peggio, che stò continuando a sbagliare..e che soffrirò amaramente per i miei errori.
bello…incoraggiante davvero non c’è che dire..e poi…tutto questo me lo dici solo perchè mi vuoi bene, perchè “chi ama (hai detto proprio così) dice anche le cose brutte per correggere l’altro”.
poi…mi hai scritto che sei felice perchè non ti ho cercato in questi giorni quindi pensi che io stia bene.
vuoi sapere come stò? …non lo sò. vivo in apnea…cerco di fare come le scimmiette, non vedo, non sento, non parlo…soprattutto non voglio più illudermi di niente, non voglio più avere aspettative di nessun genere.
sai…lunedì è stata una brutta giornata, problemi al lavoro…sai…nella mia situazione pensare che possano esserci problemi di questo tipo..insomma…non ti fà stare molto allegra.
poi…in questi giorni cerco di stare più vicina a mia madre: ha avuto un brutto incidente automobilistico, lei non si è fatta nulla…ma il danno della macchina è tanto e lei si è parecchio depressa, è spaventata, si sente sola, ed ha paura della spesa per la riparazione.
poi…cerco di non far scoppiare una faida famigliare…la guerra delle colpe..e questo mi costa tanta fatica,…mi fà sentire stanca, tanto stanca…
poi…da quando è morto Karol…ho una specie di crisi mistica, una voglia pazzesca di credere in qualcuno convinto che sia la forza dell’amore che cambia il mondo, ed ora lui non c’è più…e non sò chi placherà questa mia sete, indipendentemente dal credere in “un Dio che nun se vede”.
poi…ieri sera sentivo piccola freccia giocare sereno e ridere…e pensare che tra pochi mesi potrebbe finire il suo tempo della spensieratezza… insomma…mi sono messa a piangere da sola sotto le lenzuola….E. se ne è accorto, ma non mi ha chiesto nulla, è stato meglio così…altrimenti non avrei saputo cosa dire.
sai…lui stà aiutando lei a fare il trasloco…e sono felice che lui sia così sereno…ma sono spaventata per me.
sai…non te lo dico mai…ma ho paura. Ho tanta paura…veramente tanta… e tu mi manchi.
Ho paura di non farcela, paura di crollare, paura di perdere, paura di fare male, paura di causare dolore e lacrime ad un innocente.
penso a quante volte ti ho sentito ripetere: non pagherò mai la mia felicità con le lacrime di qualcun altro.
e tutto questo mi sembra un assurdo, sarcastico gioco del destino.
lacrime…avrei potuto far fiorire un pezzo di deserto.
e tu dici che sei felice perchè pensi che io stia bene…
si…stò bene…perchè da qualche parte dentro di me
c’è una voce che grida:
hai fatto la cosa giusta, con il tempo tutto si sistemerà.
c’è una voce che mi canta questa poesia:
Piccolo passerotto come sei spaventato,
era così bello quel mondo fatato,
ora sei grande devi volare,
apri quella gabbia e smettila di sognare,
la vita è dura fa paura,
ma tu vola sereno e non ti girare.
Affronta la vita senza tremare,
non sei il solo che ha paura di volare,
da quella gabbia sono uscita anch’io
quello che provi tu l’ho provato io.
chissà…forse è la voce della metà più forte del mio cuore che parla all’altra metà più debole…io e non io…
ma io chi sono? una nessuna centomila…