passerotto


Piccolo passerotto come sei spaventato,
era così bello quel mondo fatato,
ora sei grande devi volare,
apri quella gabbia e smettila di sognare,
la vita è dura fa paura,
ma tu vola sereno e non ti girare.
Affronta la vita senza tremare,
non sei il solo che ha paura di volare,
da quella gabbia sono uscita anch’io
quello che provi tu l’ho provato io,
guardami negli occhi, non ti far ingannare
dal colore azzurro come il mare,
guardami bene leggimi dentro
e potrai vedere il mio tormento.
Tu credi di essere solo,
anch’io ho tanta paura,
volo in alto sempre più in alto,
dove la paura non mi può trovare,
se un giorno mi troverà
io l’affronterò e guardandola le dirò:
“non mi fai paura né mi fai tremare
ora son grande e ho imparato a volare.”
C.Torella

passerotti…che dolcezza e allegria che portano.
sai MV…non mi ricordo se te l’ho mai raccontato, ma sul balcone ho una piccola cariolina di legno nella quale c’era una volta una composizione di piante grasse. Ora ci metto un po’ dei semi che prendo per i canarini e sul mio balcone vengono spesso piccioni, un paio di colombe e, se non ci sono i piccioni, dei passerottini.
Mi piacerebbe stare con te al telefono e raccontarti cosa fanno, quanti sono e come sono. Mi piacerebbe parlare con te di animali liberi…mentre ricordo di quando parlavamo di animali in gabbia e tu mi chiedevi di liberare i canarini…ed io ti rispondevo che non potevo…sarebbero morti, allora tu dicevi che era meglio essere morti liberi che vivere una vita in prigionia.
Oggi mi hai mandato un sms…
“tutto meglio spero…di solito quando và male mi cerchi…quindi sono felice che non mi hai cercato in questi giorni”
ti ho risposto chiedendoti se per caso avevi prestato il cell a qualcuno oppure se eri prematuramente diventato cieco e sordo.
certo…rispetto ai tempi passati sono molto meno fastidiosa…non lo metto in dubbio, ma…hehehheh…dire che non ti ho cercato …attento che ti cresce il naso e ti si accorciano le gambe.
sarebbe bello poterti legare ad una sedia ed obbligarti ad ascoltarmi e ricevere delle risposte alle mie domande:
dunque…leggendo il tuo sms pare che non ti ho cercato mai; a parte che non è vero…e lo sai benissimo, ma tu ti diverti a giocare, ok…l’abbiamo capito! ma…c’era proprio bisogno di dire quella stupidaggine? Ti risulta che ti cerco solo quando “và male”? mi stò chiedendo se potrei averti dato quest’impressione…se qualche mio comportamento possa aver veramente generato questo pensiero e mi rispondo che no…solo se volessi far lo stupido che non capisce allora potresti aver pensato una cosa del genere.
e tu…sei tutto fuorchè stupido, quindi…ti sarà balenato per la testa che non ti chiamavo per altri motivi.
bhè…la sera non ti chiamerò più se non dopo tuo specifico invito: penso che ci vorrà molto tempo per dimenticare l’ultima volta che ti volevo augurare buonanotte… vorrei dimenticarla…ma mi assale una strana sensazione alla bocca dello stomaco appena ci ripenso…una sensazione di nausea…ed ho troppa paura: paura di essere ferita così profondamente di nuovo.
il giorno…non sai quante volte guardo quel telefono e provo il desiderio di chiamarti…ma all’ultimo istante…mi chiedo “perchè”? perchè se non sò cosa provi per me devo darti fastidio? e poi…intuisco quando avanzare e quando ritrarmi…e penso che in questi giorni tu voglia tenermi in sospeso fuori dal tempo che scorre, sai…se veramente volessi parlarmi…non mi manderesti sms…mi chiameresti.
Tempo fà mi hai detto che sono la donna con la quale intrattieni il rapporto più lungo della tua vita fatta eccezione per una persona, ma vorrei essere uno dei tuoi pensieri per stare nella tua testa e sapere che cosa pensi realmente, se ti faccio pena, se mi ami, se mi odi, se mi vuoi bene, se sono solo un passatempo, se sono solo un’abitudine, se ancora mi consideri una sorella o se pensi ancora inn.sempre inn.mai…o se pensi ” ci porterà fortuna non perderci di vista mai”…o chissà cos’altro.
certo…sentirti dire che sono stata per te una certezza…ed ora non sono più nulla…mi ha fatto sentire un vero fallimento.
e pensare che quando eri tu a sentirti “un fallito che si guarda allo specchio”…io ero sempre pronta a ricordarti che persona stupenda che sei…e ti incoraggiavo, ti esortavo a non mollare…e ti ripetevo un milione di volte che “credevo in te”.
bhè…anch’io ho sbagliato, anch’io mi sento un fallimento…ma vorrei sentirmi dire da te, non da altri che non sono un fallimento, che tutti possono attraversare un brutto momento, fare di fronte a scelte impegnative possiamo sbagliare o fare la cosa giusta…chi lo sà, però ce la farai…domani starai meglio.
Invece…mi hai detto che è colpa mia…che non devo accusare nessuno e che me la sono cercata, ora cosa voglio?
e poi…mi hai detto che andrà peggio, che stò continuando a sbagliare..e che soffrirò amaramente per i miei errori.
bello…incoraggiante davvero non c’è che dire..e poi…tutto questo me lo dici solo perchè mi vuoi bene, perchè “chi ama (hai detto proprio così) dice anche le cose brutte per correggere l’altro”.
poi…mi hai scritto che sei felice perchè non ti ho cercato in questi giorni quindi pensi che io stia bene.
vuoi sapere come stò? …non lo sò. vivo in apnea…cerco di fare come le scimmiette, non vedo, non sento, non parlo…soprattutto non voglio più illudermi di niente, non voglio più avere aspettative di nessun genere.
sai…lunedì è stata una brutta giornata, problemi al lavoro…sai…nella mia situazione pensare che possano esserci problemi di questo tipo..insomma…non ti fà stare molto allegra.
poi…in questi giorni cerco di stare più vicina a mia madre: ha avuto un brutto incidente automobilistico, lei non si è fatta nulla…ma il danno della macchina è tanto e lei si è parecchio depressa, è spaventata, si sente sola, ed ha paura della spesa per la riparazione.
poi…cerco di non far scoppiare una faida famigliare…la guerra delle colpe..e questo mi costa tanta fatica,…mi fà sentire stanca, tanto stanca…
poi…da quando è morto Karol…ho una specie di crisi mistica, una voglia pazzesca di credere in qualcuno convinto che sia la forza dell’amore che cambia il mondo, ed ora lui non c’è più…e non sò chi placherà questa mia sete, indipendentemente dal credere in “un Dio che nun se vede”.
poi…ieri sera sentivo piccola freccia giocare sereno e ridere…e pensare che tra pochi mesi potrebbe finire il suo tempo della spensieratezza… insomma…mi sono messa a piangere da sola sotto le lenzuola….E. se ne è accorto, ma non mi ha chiesto nulla, è stato meglio così…altrimenti non avrei saputo cosa dire.
sai…lui stà aiutando lei a fare il trasloco…e sono felice che lui sia così sereno…ma sono spaventata per me.
sai…non te lo dico mai…ma ho paura. Ho tanta paura…veramente tanta… e tu mi manchi.
Ho paura di non farcela, paura di crollare, paura di perdere, paura di fare male, paura di causare dolore e lacrime ad un innocente.
penso a quante volte ti ho sentito ripetere: non pagherò mai la mia felicità con le lacrime di qualcun altro.
e tutto questo mi sembra un assurdo, sarcastico gioco del destino.
lacrime…avrei potuto far fiorire un pezzo di deserto.
e tu dici che sei felice perchè pensi che io stia bene…
si…stò bene…perchè da qualche parte dentro di me
c’è una voce che grida:
hai fatto la cosa giusta, con il tempo tutto si sistemerà.
c’è una voce che mi canta questa poesia:
Piccolo passerotto come sei spaventato,
era così bello quel mondo fatato,
ora sei grande devi volare,
apri quella gabbia e smettila di sognare,
la vita è dura fa paura,
ma tu vola sereno e non ti girare.
Affronta la vita senza tremare,
non sei il solo che ha paura di volare,
da quella gabbia sono uscita anch’io
quello che provi tu l’ho provato io.
chissà…forse è la voce della metà più forte del mio cuore che parla all’altra metà più debole…io e non io…
ma io chi sono? una nessuna centomila…

….ancora….


ancora mi capita di sussultare quando mi arriva un sms chiedendomi se sei tu
ancora mi capita di guardare il cell e vedere se per caso segna una chiamata senza risposta che potrei non aver sentito
ancora mi capita di svegliarmi la mattina e chiedermi come stai, cosa fai…
ancora mi capita di passare il tempo pensando a te……….
proprio vero….
è l’amore che salva il mondo.

per amore della semplicità


finalmente eccomi qui…di nuovo serena.
voglio tracciare sulla pietra della mia memoria un semplice gesto
ma che vuol dire tanto per me…tanto tanto e poi…
serbare un ricordo, un ricordo tenero…
un ricordo di quelli che ti fà sorridere quando ci ripensi.

Ero sconvolta da quel che mi aveva detto MV…
cose che mi hanno fatto male, tanto male
…ma ieri pomeriggio mi è arrivato un sms:

Che cavolo di giornata, piove ed io
non posso stendere i panni…Buona giornata.

lo sò che è una frase semplice…ma per me equivale ad un fiume di
parole…parole che sono superflue….ho capito cosa vuoi dirmi.
non servono molti discorsi per…per chi sà capire.
heheheheh…ammetteresti difficilmente di aver esagerato…
ma in questo modo, con un’infinita semplicità
mi hai detto ciò che volevo sentirmi dire…
hai cancellato le mie paure e la mia delusione.
stavolta non sento di doverti ringraziare…ma constato quanto è bello
quello che è nato tra noi…e supera anche attimi storti, momenti bui
incomprensioni e discussioni tra chi si vuol bene e vorrebbe l’altro
un concentrato di virtù esente da vizi.
…mi è rivenuta in mente questa storiella…
l’ho cercata e ritrovata nel mare magnum della rete…
sento che ci calza quasi a pennello!!

Si racconta che due amici camminavano nel deserto e a un certo punto del viaggio cominciarono a discutere ed un amico diede uno schiaffo all’altro.
Addolorato, ma senza dire nulla, scrisse nella sabbia
“IL MIO MIGLIORE AMICO OGGI MI HA DATO UNO SCHIAFFO”.
Continuarono a camminare, finchè trovarono un’oasi dove decisero di fare il bagno.
L’amico che era stato schiaffeggiato rischiò di affogare, ma il suo amico lo salvò.
Dopo che si fu ripreso, scrisse su una pietra
“IL MIO MIGLIORE AMICO OGGI MI HA SALVATO LA VITA”.
L’amico che aveva dato lo schiaffo e che aveva salvato
il suo migliore amico domandò: “Quando ti ho ferito lo hai scritto sulla sabbia e ora che ti ho salvato lo fai su una pietra, perchè?”
L’altro amico rispose:
“Quando qualcuno ci ferisce dobbiamo scriverlo nella sabbia,
dove i venti del perdono possano cancellarlo;
ma quando qualcuno fa qualcosa di buono per noi
dobbiamo inciderlo sulla pietra dove nessun vento possa cancellarlo.”
Impara a scrivere le tue ferite nella sabbia e a incidere in pietra le tue gioie:
dicono che ci vuole un minuto per trovare una persona speciale,
un’ora per apprezzarla,
un giorno per amarla,
una vita intera per dimenticarla.

e non ho finito….devo segnare qui..un ricordo bello, intimo e dolce.
ieri sera tornavo a casa con Piccola Freccia…
pioveva e non avevo con me l’ombrello.
gli chiedevo di sbrigarsi..non volevo si bagnasse.
ad un tratto mi voltai…era rimasto indietro
e lo vedi…con il volto rivolto verso il cielo,
le braccia spalancate…era felice.
mi sono sentita sommergere da un’infinita dolcezza…
allora gli ho chiesto:
ti và di andare a casa, lasciare la borsa e riscendere a fare due passi sotto la pioggia?
Non ha esitato un secondo a rispondermi:
“certo…adoro la pioggia.
la pioggia purifica, pulisce l’aria…amo la pioggia,
mi piace l’odore della terra bagnata”
Dopo pochi istanti eravamo insieme a camminare sotto la pioggerella fine!
Certo…per precauzione avevo preso gli ombrelli
nell’eventualità che la pioggerellina si trasformasse in acquazzone.
abbiamo fatto un giretto godendo delle goccioline che ci imperlavano i capelli, ci accarezzavamo le guance per vedere chi le aveva più umidicce…e certo…vinceva lui!
per un tratto fummo accompagnati da un grosso gatto grigio – tutto bagnato anche lui – che come al solito piccola freccia voleva adottare.
Se avessi preso tutti gli animaletti che gli facevano tenerezza
adesso casa sarebbe una piccola arca di Noè, allora devo sempre fare la cattiva.
siamo tornati a casa dopo un piccolo giro del “quartiere”..tutti umidicci
ma allegri…e con in cuore il desiderio che presto un’altra serata primaverile ci regali una passeggiata sotto la pioggia!
che belle emozioni regalano le cose semplici…
smackkkkkkkk

oh Angie


Oh Angie, Oh Angie,
when will those dark clouds disappear
Angie, Angie,
where will it lead us from here
With no loving in our souls and no money in our coats
You can’t say we’re satisfied
But Angie, Angie, you can’t say we never tried.
Angie, you’re beautiful, but ain’t it time we said goodbye
Angie, I still love you, remember all those nights we cried
All the dreams we held so close seemed to all go up in smoke
Let me whisper in your ear
Angie, Angie, where will it lead us from here
Oh, Angie, don’t you weep, all your kisses still taste sweet
I hate that sadness in your eyes
But Angie, Angie, ain’t it time we said good-bye
With no loving in our souls and no money in our coats
You can’t say we’re satisfied
But Angie, I still love you,
Baby, ev’rywhere I look I see your eyes
There ain’t a woman that comes close to you come on baby,
dry your eyes
But Angie, Angie, ain’t it good to be alive
Angie, Angie, they can’t say we never trie

Angie (rolling stones) una piccola canzone dedicata da me a me

Angie, Angie, quando scompariranno queste nuvole scure?
Angie, Angie dove ci porterà il destino?
senza un briciolo di amore nelle nostre anime
e senza un soldo nelle tasche dei nostri cappotti
tu non puoi dire che siamo soddisfatti
ma Angie, Angie,
non puoi dire che non abbiamo mai provato Angie,
tu sei bella, ma non è il momento di dirsi addio
Angie, io continuerò ad amarti,
ricordando tutte quelle notti in cui abbiamo pianto
tutti i sogni che tenevamo stretti sembrarono finire in fumo
lasciami sussurrare nelle tue orecchie
Angie, Angie, dove ci condurrà il destino
Angie, non piangere,
tutti i tuoi baci hanno ancora un sapore dolce
odio vedere la tristezza nei tuoi occhi
Ma Angie, Angie,
non è il momento di dirsi addio senza un briciolo di amore nelle nostre anime e senza un soldo nelle tasche dei nostri cappotti
tu non puoi dire che siamo soddisfatti
Ma Angie, io ti amo ancora
ed ovunque guardi vedo i tuoi occhi
non c’è nessuna donna che si avvicini tanto a te
e, dai, asciugati gli occhi

non capirò mai se amare chi ti fà soffrire è autolesionismo
o buon amore cristiano come mi hanno insegnato…fino ad amare
il tuo nemico, porgere l’altra guancia.
fino a che punto è giusto far si che in nome dell’amore
si debba star male?
tutto è cominciato perchè volevo augurarti buona notte.
stasera niente sms…te lo scrivo qui
buonanotte…e che tutti i tuoi desideri si avverino.

stanotte….

avevo tante cose da fare stamattina….
invece sono qui.
qui a piangermi addosso…e mi stà bene.
ho riletto il post di ieri
perchè non ho dato retto a me stessa?
“ma non posso…non posso rovinare tutto….non devo andare oltre.”
invece l’ho fatto…sono andata oltre.
la mia solita stupida ingenuità suppongo.
ieri solo uno scambio di sms…
ero in uno stato emotivo troppo particolare…
la mattina incollata alla tv per i funerali del Santo Padre che
mi hanno emozionata e scossa.
e poi…problemini con piccola freccia
che in questi giorni vivo come se alle porte del cuore
ci fosse una lente d’ingrandimento.
tutto si dilata,
le emozioni belle…le emozioni brutte.
insomma…stanotte ….mi ero anche addormentata sul divano…
mi sono svegliata…e …come faccio spesso ti ho mandato un sms
per augurarti la buona notte.
mi hai risposto…ti ho risposto di nuovo e tu di nuovo.
allora (imbecille, cretina, deficiente, rimbambita!!!!) ho pensato
prima di andare a dormire lo chiamo un attimino…gli auguro la buona notte a voce.
ecco….ho sbagliato.
ma stavolta non voglio parlare di te.
a te trovo sempre giustificazioni…ragioni per il tuo comportamento.
ma….parliamo di me.
mi hai detto tante tante cose così brutte….che io al posto tuo con una come tu hai descritto me…non ci avrei parlato neppure mezzo minuto.
allora…mi hai descritta tanto per fare un rapido riassunto: subdola, calcolatrice.
Angy…vai allo specchio, guardati: sei così?
no..non credo.
al culmine della sincerità posso anche ammettere che talvolta mi metto a pensare cosa sarebbe meglio fare…mettere tutto sulla bilancia, piatto destro e piatto sinistro…vedere da che parte pende la bilancia…ma poi…
come fanno gli stupidi agisco come mi detta il cuore, non come suggerirebbe di comportarsi il risultato dei presunti “calcoli”.
forse sarebbe bello essere così…invece sono solo stupida.
come puoi pensare che ti chiamo solo per far ingelosire F?
come puoi pensare che ho questo rapporto con lui solo per acquistare sicurezza per il domani?
come puoi vedermi così cinica?
quando mi hai chiesto perchè mi chiami?…ti ho risposto sinceramente…con una semplicità che – a questo punto – sono certa che non afferri…non capisci.
ti ho detto: perchè mi rispondi.
basta leggere il primo post di questo blog…”nessun cellulare spento o irraggiungibile”
adesso mi parli del mio comportamento scorretto…
adesso mi chiedi come stò…e se ti rispondo che ho dei problemi…
“bhè? cosa vuoi? te la sei cercata, sono fatti tuoi!”
pensi che ti chiamo perchè voglio essere compatita?
no….non hai capito niente.
sono troppo semplice per te.
tante volte mi hai detto – quasi chiedendolo tra te e te ad alta voce – se sono veramente così ingenua…o se invece sono terribilmente scaltra.
quello che mi stupisce è rileggere il post di ieri…solo 24 ore fà.
scrissi che mi capivi, mi sentivi.
bhè…come ho scritto all’inizio forse sono solo io che ho esagerato.
non avrei dovuto richiamarti.
me lo dici sempre…devi essere coerente.
sò che non mi ami…mi vuoi solo bene…e quindi non devo esagerare.
ma cavolaccio: come può il cuore essere coerente?
corente con cosa? se come dici tu mi fossi messa a far calcoli di convenienza…allora avresti perfettamente ragione.
purtroppo non è così.
ora mi dici che avevo tutto…avevo tutto te stesso.
ho riletto vecchi post…e ricordo che mi dicevi così.
ed io mi chiedo se era vero….allora perchè non mi chiamavi mai?
perchè bisognava fare la fila per parlare con te?
e quando parlavamo..era solo un resoconto di tutte le tue relazioni..
questa, quella, quell’altra.
Io ti amavo e soffrivo…tu…non lo sò.
perchè se ti mandavo un sms…ora mi rispondi…all’epoca no?
perchè ti ho chiesto un milione di volte di darmi la possibilità di scriverti delle mail…e tu…in due anni non mi hai mai mandato una riga?
io te ne ho scritte due…senza risposta.
parlare con qualcuno che non ti risponde…sai cosa vuol dire?
è una cosa che ti distrugge dentro…ti fà sentire nulla.
ma tu non lo sai….no.
tu mi hai sempre trovato…ogni volta che mi cercavi.
sono passati tre anni…ed io sono qui…
qui a parlare con un monitor…facendo finta che sei tu.
per adesso basta….mi serviva scrivere per smettere di piangere…
ed ho raggiunto lo scopo.
vorrà dire che se succede di nuovo…tornerò qui.
adesso chiamo F…gli devo dire che tra l’altro ho dato il suo numero a MV
perchè? perchè ….non sono calcolatrice, non ho niente da perdere.
stò così male talvolta…ho talmente desiderato nel passato di non esistere più…che….per quanto oggi tante cose possano farmi star male…
passano…passano più velocemente.
E’ proprio vero…ciò che non ti uccide ti rende più forte.

la ragazza dagli occhi di sole


07.04.2005 19:29
MV sms:
“come và? ti sento ….”
ti avevo mandato un sms l’altro ieri notte, poche righe.
e tu…ieri…tutto il giorno il cell spento…
appena l’hai acceso hai letto il mio mess e mi hai risposto così.
mi capisci…da poche parole avevi capito che
ero strana…mi senti….strana.
Avrei voluto risponderti con 100.000 sms diversi
-come va?
ora che ti leggo…và bene.
-come và?
mi manchi da morire.
-come và?
vorrei poter dimenticare che esiste un mondo
che mi tiene legata con invisibili fili d’acciaio..
e correre da te ….e tu mi riporteresti a casa.
mi diresti che non devo fare follie…
o forse mi diresti di nuovo:
se devi rovinarti la vita…allora fallo con me.
no…non lo faresti mai…non puoi…
non è quello che realmente vuoi…lo sò, lo sento,..
sò che vuoi il meglio per me..mentre io continuo a chiedermi qual’è,
cos’è questo meglio.
-come và?
và bene, se sò che stai bene,
và male, se sò che stai male,
e se non sò come stai….non vivo…semplicemente sopravvivo.
-come và?
và che se c’è il mio angelo custode da qualche parte…
deve darsi da fare
-come và?
và che senza te…non và.
-come và?
cerco di imparare di nuovo a vivere…cerco di far pulsare il cuore…
ma lui sussulta ed esulta solo se per un istante tu lo sfiori con
il pensiero.
-come và?
và che ho provato a non romperti con i miei “problemi esistenziali”
quando c’era lei che aveva tanti problemi veri…lei che aveva realmente
bisogno di te…non io… io che dal tuo punto di vista mi comportavo
come una stupida bambina viziata…ed io mi sono richiusa su me stessa,
sul mio dolore…le mie crisi d’astinenza da te…le mie crisi monomaniache
-come và?
và che lo sai…ho provato a dare la possibilità ad un’altra persona
stupenda di fare breccia nel mio cuore….ma…..
pur avendo lasciato la porta aperta…non ce la fà ad entrare ….
tutto il mio cuore è già occupato.
si…aggiungo altro spazio…ma ogni volta che amplio le dimensioni
del cuore tu prima o poi ti accaparri la parte più grande…agli altri restano
le briciole e si fanno bastare quelle come è successo stanotte.
-come và?
và che ho voglia di parlare con te….
parlare come una volta…ore ed ore
anche solo a sentirti raccontare di lucertole che fanno l’amore…
o ascoltarti mentre mi istruisci sull’idioma che si parla dalle tue parti.
và che voglio sapere come stai, cosa fai tutto il giorno…voglio sapere
se mi pensi…voglio sapere se lei ti manca…voglio sapere cosa hai
preparato per pranzo…magari uno dei tuoi sughetti stranissimi.
voglio aiutarti a decidere quanti panini preparare per il viaggio
voglio ridere perchè secondo te pago i pomodori delle cifre spropositate
voglio sentirti giocare ai tuoi amati videogiochi…ed essere felice perchè
tu sei diventato Console!!!!
và che vorrei sentire di nuovo scorrere l’acqua nella tua vasca da bagno e tu che ti immergi e ti immagino mentre fai le bolle…e mi racconti che le mensole le hai fatte tu
-come và?
và che vorrei prendere un enorme pennello e sul muro di fronte
casa tua scrivere SEI LA COSA PIU’ BELLA DEL MONDO …
và che adesso non vorrei ricordare che sono tante le donne che pensano
la stessa cosa….e non vorrei pensare adesso che sono solo una di tante.
-come và?
và che darei un pezzo di vita per una serata a giocare con te su jippii
a fare cuoricini giocando a filetto e scrivere ti amo…sempre attenti
a non vincere mai per sbaglio.
-come và?
và che vorrei sedermi con te sulla sabbia di fronte al mare
avvolti dal cielo di uno dei tuoi sognati tramonti
e prenderti la mano…semplicemente questo…e addormentarmi così…
e al mattino svegliarmi e vedere te per prima cosa…e poi…lasciarti
libero di andare…dove vuoi tu.
-come và?
và che ricordo quella sera che avevamo voglia di accarezzarci…tu avevi voglia di accarezzarmi….hai scannerizzato il palmo della mano…e ci hai scritto sopra Ti amo scema….e il ricordo mi mette addosso una serie di sensazioni straordinarie sensazioni vere…alla bocca dello stomaco…nel cuore…nello sguardo.
-come và?
và che…….stò lasciando la mia vita andare alla deriva….e lo stò facendo volontariamente…consapevole.
perchè non potrò mai avere te…e….senza te….
senza te è…
…..è
andare alla deriva.

invece ti ho risposto:
“Dimmi tu come ti và, tu…ti penso.
E’ aprile, …hic et nunc.”

è passato il 2 aprile…
non voglio parlare di ricordi…i ricordi fanno parte del passato
e tu sei e sarai passato, presente e futuro, hic et nunc.
tutto è cambiato, tutto è come prima.
….
penso a quel luminoso giorno…circa le 14.30…tre anni fà
la prima telefonata… la prima volta che emozionati sentimmo uno
la voce dell’altra…
io ancora ignara del futuro, tu che forse sapevi
benissimo come sarebbe andata a finire.
ti ricordi? per settimane mi avevi chiesto di sentirci…ed io incorruttibile.
poi…P in ferie una settimana…e pensai che non c’era niente di male.
ti chiamai…parlammo un pò poi… buttai il foglietto con il tuo numero
….tu mi consigliasti: non dire niente a P…altrimenti lo perderai.
fui sincera: si arrabbiò…
ma non più di tanto…aveva preso altre decisioni.
allora ti richiamai…e tu ….mi ascoltavi
canticchiare Salirò…mentre piangevo.
sai? P non l’ho “perso”.
…ancora mi chiama, mi cerca, mi vuole…ma non sono una che torna.
come se la mia vita non fosse già abbastanza complicata…
e poi
…stanotte TU sei tornato a splendere nella mia vita.
ho provato a chiamarti…e mi hai risposto.
mi hai chiesto come mai ero libera…e non occupata con F.
Ti ho chiesto cosa stavi facendo e tu…hai alzato il volume della musica.
Ho creduto di sognare….mi hai fatto sentire qualche nota qua e la..
e il presente si è vestito di passato…stesse emozioni.
poi…mi hai chiesto: la riconosci questa?
si… La ragazza dagli occhi di sole.
noi sappiamo cosa significa…ci eravamo ritrovati…
per uno strano gioco del destino dopo mesi …

la ragazza con gli occhi di sole mi guardava e mi riempiva d’amore…

e poi mi hai detto……
ma questo deve essere un altro post…è troppo importante per me
…abbiamo parlato con un pizzico di tristezza, dolce malinconia…
e poi…..alla fine struggimento.
io non volevo lasciarti andare…..e tu mi dicevi vai da F…lui ti cerca.
no…non potevo lasciarti…penso sempre agli altri…una notte volevo
pensare a me, io ho bisogno di te.
ma non posso…non posso rovinare tutto….non devo andare oltre.
chissà se leggerai quest’articolo…
una parte di me lo desidera
una parte di me lo teme
ma se leggerai, te lo ripeto…
perdonami questo amore:
troppo grande
troppo piccolo.

due passerotti

Due passerotti se ne stavano beatamente a prendere il fresco sulla stessa pianta, che era un salice. Uno si era appollaiato sulla cima del salice, l’altro in basso su una biforcazione dei rami.
Dopo un po’, il passerotto che stava in alto, tanto per rompere il ghiaccio, dopo la siesta disse:
“Oh, come sono belle queste foglie verdi!”.
Il passerotto che stava in basso la prese come una provocazione. Gli rispose in modo seccato:
“Ma sei cieco? Non vedi che sono bianche!”.
E quello di sopra, indispettito: “Tu sei cieco! Sono verdi!”.
E l’altro dal basso con il becco in su: “Ci scommetto le piume della coda che sono bianche.
Tu non capisci nulla! Sei matto!”.
Il passerotto della cima si sentì bollire il sangue e senza pensarci due volte si precipitò sul suo avversario per dargli una lezione. L’altro non si mosse. Quando furono vicini, uno di fronte all’altro,
con le piume del collo arruffate per l’ira, prima di cominciare il duello ebbero la lealtà di guardare nella stessa direzione, verso l’alto.
Il passerotto che veniva dall’alto emise un “oh” di meraviglia: “Guarda un po’ che sono bianche!”.
Disse però al suo amico: “Prova un po’ a venire lassù dove stavo prima”.
Volarono sul più alto ramo del salice e questa volta dissero in coro:
“Guarda un po’ che sono verdi”.

Non giudicare nessuno se prima non hai camminato un’ora nelle sue scarpe.

tra i petali…


ti trovo…
trovo ciò che è
smarrito dentro di me.
ti trovo tra i petali di un fiore…
un piccolo fiore
sempre stato vicino a me.
Tu ci sei….ci sei sempre.
Pensare alla mia vita senza te
è come pensare ad una primavera
di alberi spogli,
prati di terra brulla,
uccelli muti,
freddi raggi di un sole sconfitto.
ti trovo tra una nota e l’altra
di una canzone,
ti trovo in ogni risata
scaturita dalla semplicità,
ti trovo nell’umido delle lacrime.
ti trovo tra i mess che mi fanno sorridere:
15.03.2005 12:13
Mi……..-magia ti sei ricordata il mio numero
ti trovo…ma mi manchi da morire.

good night darling…
buona notte giò

un attimo di sfogo….

un piccolo sfogo:
cliente: perchè le mie amiche hanno diritto all’esenzione del ticket…e voi non mi avete avvisato?
risposta: signora…dipende dal reddito del nucleo famigliare.
suo marito ha un reddito pari ad euro 67.148,00, lei ha un reddito complessivo pari ad euro 31.566,00. Cumulando i redditi si ottiene una somma pari ad euro 98.714,00; dato che il limite è 36.151,98…lei e suo marito nonostante i raggiunti limiti di età..dovete pagare il ticket sanitario.
Mi chiedo: ma la signora sà che esiste gente che vive con 600 euro al mese? non la sfiora il pensiero che le agevolazioni sono rivolte alle classi più deboli?
e loro da cosa li esentiamo? dal mangiare…dal respirare? o forse…dato che non hanno pane, ..li esentiamo dal pagamento delle briosche (si scrive così?)?
perdonatemi ma….certe volte questo mondo non lo capisco proprio.