ogni vita

Ogni vita converge verso un centro –
espresso – o silenzioso –
nella natura umana di ognuno esiste
un fine –
appena confessato a se stesso
troppo dolce
perchè la fede osi
arrischiare –
con grande cautela adorato – come un cielo
di fragile vetro
irraggiungibile come irraggiungibile
dalla mano il manto dell’arcobaleno –
e tuttavia con ostinazione inseguito
– più certo – per la lontananza
e alto – come per la diligenza lenta dei Santi –
il cielo –
mai raggiunto – è possibile – dalla scarsa
avventurosità di una vita –
ma è proprio allora
che l’eternità concede di provare – ancora.

1863 – E. Dickinson

un fine troppo dolce perchè la fede osi arrischiare…
e fonte delle mie parole, parole che sembrano di resa
“non me la sento”
e poi…irraggiungibile fine, con ostinazione inseguito…
altri tentativi di raggiungere il manto dell’arcobaleno
non arrendersi…non arrendersi all’evidenza…
assurdo, pazzo comportamento
chissà se tu capisci il perchè del mio “contraddittorio”
comportamento e chissà quali sono i perchè del tuo comportamento…

entrambi con le mani tese ad agguantare un inafferabile cielo.

parliamo di lavoro..tanto per cambiare


Non ho mai amato molto il mio lavoro…l’ho sempre sentito freddo.
con una piccola dose di autoironia mi definisco una piccola Fantozzi…il mitico ragioniere…e poi…quando parlo del mio lavoro…una leggera smorfia di disgusto appare sul mio volto…pensando che il massimo della soddisfazione è un bilancio che quadra, un discreto utile?e niente imposte da pagare per la gioia del contribuente.
ovviamente questa è una ben misera interpretazione che farebbe inorridire il mio capo, ma spesso ho sentito così il mio quotidiano lavoro: un arido mondo nel quale vivo per massima parte della mia giornata.
La maggior parte delle persone con le quali hai a che fare ha il portafoglio al posto del cuore e una calcolatrice al posto della testa, insomma…se non fosse che è il lavoro che faccio da tanto tempo ed ho imparato a farlo abbastanza bene, se non fosse per qualche simpatico vecchietto che vediamo per la dichiarazione dei redditi e coglie ogni scusa per venire a far due chiacchiere….verrebbe voglia di prendere la porta, augurare a tutti una vita gioiosa, ricca di soddisfazioni, tanta salute e ricominciare da capo.
cosa mi piacerebbe fare? bhè..i miei giorni adolescenziali sognavano il camice bianco dell’infermiera, sogno abbandonato per un’amicizia appena nata tra i banchi di scuola.
Non volevo perdere quest’amica…e non lasciai la scuola di ragioneria al momento giusto, come dire che ad un bivio della mia vita…invece di girare separando la mia mano da quella della persona alla quale tenevo di più, ho tirato dritto.
poi…di lavori ne ho fatti diversi…non fosse altro perchè ho dovuto iniziare abbastanza presto.
ma ciò che mi ha dato più gioia è stato un biennio in un vivaio.
in realtà avrei dovuto occuparmi anche lì di tristi faccende…come preventivi, fatture, registri.
ma nulla e nessuno poteva impedirmi di gironzolare tra fiori, piante, vasi, portavasi ed oggettistica varia; mi inebriavo di colori, dell?odore della terra bagnata, gironzolavo nella serra a temperature tropicali perfettamente a mio agio, avrebbero dovuto legarmi con una catena alla scrivania per impedirmelo?ma non l?avrebbero mai fatto, ero come dire?la loro giovane mascotte.
la fantasia e la manualità trovavano sfogo tra carta crespa, fiocchi e nastri colorati.
ricordo che ero capace di prendere una piantina di violette africane e farla diventare un piccolo gioiellino.
era bello vedere clienti andar via felici con qualcosa che si vedeva era stato pensato e preparato con amore avendo speso molto poco.
mi divertivo a preparare composizioni di piante d’appartamento, piante grasse…e mi piaceva imparare.
i miei “capi” mi davano libertà decisionale…e poi…adoro lavorare,
sarà che in testa ho sempre avuto una poesia dei tempi di scuola…
peccato non ricordarla esattamente, ma più o meno il senso era questo:
di pane profuma il fornaio,
di vernice il pittore,
di mare il pescatore,
solo chi ozia non profuma di nulla…
anzi puzza anche un pò!
E’ stato qui che ho capito concretamente cosa vuol dire differenza di ceto a livello economico:
ho visto spendere cifre spropositate per cose assolutamente superflue.
Non dimenticherò mai un avvenimento.
Eravamo uno dei primi vivai ad avere la produzione propria di orchidee, un miracolo della natura e ne eravamo tutti fieri, orgogliosissimi.
Venne una ragazza che doveva partecipare ad un matrimonio e voleva fare una sorpresa agli sposi.
Aveva già provveduto al regalo di nozze ed aveva avuto la bella idea di far trovare sul loro tavolo, al ricevimento, una bella composizione floreale.
Una bellissima idea..non c’è che dire.
Optò immediatamente per quanto di più costoso ci fosse, una composizione di orchidee fresche recise, per gli amanti del settore preciso che si trattava di una specie di cattleya di un bianco purissimo…erano bellissime.
Realizzammo un centro tavola stupendo: era come ammirare un pezzo di nuvola caduto per errore su un tavolo…regine adagiate su un letto di delicatissima capelvenere.
Eravamo fieri del risultato ottenuto, ma la cliente no.
Per lei non era sufficientemente vistoso.
Insomma, tutti inorriditi fummo costretti ad inserire al centro della composizione una cannuccia alla sommità della quale ci fece applicare alcuni fiocchi da confezione.
Veniva da piangere ad ammirare tanta bellezza della natura soverchiata da tale pomposa pacchianeria.
E ? ciliegina sulla torta – la frase finale della cliente, mentre noi garantivamo preoccupati la freschezza dei fiori appena recisi scelti con amore ad uno ad uno…quasi sentendoci colpevoli di un’atrocità commessa contro natura per aver tagliato dalla pianta tali meraviglie, lei con un’espressione che per quanto mi sforzi non so comprendere disse: non mi importa che durino anche solo un’ora, l’importante è che facciano effetto quando arrivano gli sposi…l’importante è che si notino.
Ecco, lei non riusciva ad afferrare la bellezza intrinseca di quei fiori, non le importava che morissero o vivessero più di un’ora.
Non sentiva il miracolo della nascita, la meraviglia della vita ed il dolore della morte.
No?per lei ?la bellezza era in quei tre grossi fiocchi messi sulla cannuccia che sovrastava quei fiori straordinari.
Capii quel giorno di tanti anni fà che c’è chi non dà il giusto valore al denaro, non comprende assolutamente che bisogna rispettarlo e non sperperarlo.. il denaro può salvare delle vite o può insultarle…come in questo caso.
E capii che non tutti sappiamo ammirare ciò che c’è di veramente bello in questo nostro mondo.
Purtroppo dovetti cambiare lavoro, problemi di orario incompatibili con la vita che avevo scelto di fare.
Ma oggi…oggi mi sento un po’ meno triste a svolgere questo mio compito di intermediaria tra stato-esattore, cittadino-contribuente.
Viviamo giorni bui, grigi.
Mai vista una recessione così evidente in tanti anni di lavoro.
Fatturati dimezzati, piccoli imprenditori a caccia di finanziamenti, aria di crisi troppo diffusa per non voler vedere che il problema esiste…ed è su larga scala.
Insomma…mi ritrovo a vivere il lato umano del mio lavoro.
Confortare clienti che non capiscono come sia stato possibile che l’anno si è chiuso così negativamente, quindi per la serie: mal comune, mezzo gaudio?rendergli noto che è per tutti lo stesso.
E poi, condividere la tristezza per lo squallore che circonda i più deboli. Mi hanno raccontato di presunti finanziatori dietro i quali si occultano squali pronti a mangiare i pesci più piccoli..in pratica strozzini, vili approfittatori nel momento del bisogno.
Ascolti imprenditori che debbono pagare gli stipendi ed hanno difficoltà di liquidità lamentarsi delle banche ….magari riuscendo anche a fare battute di spirito: le banche fanno il contrario degli ombrelli, si aprono quando c’è il sole, ma restano chiusi quando inizia a piovere.
Insomma…per l’ennesima volta mi rendo conto che si può trovare il lato umano anche nelle scartoffie e nei momenti meno prevedibili.
Insomma…forse il mio lavoro non è poi così estremamente brutto triste e squallido come l’ho solitamente vissuto…posso anche tra le quattro mura del mio ufficio regalare un sorriso, aiutare a ridare una speranza e dare qualche piccolo consiglio a chi ne ha bisogno, talvolta anche chi sembra pensare solo al profitto sente battere il cuore.
Viviamo in un mare pieno di squali e pesciolini….e mi chiedo se mai un giorno gli squali diventeranno “vegetariani” come utopisticamente descritto nel recente film di animazione Shark Tale….sarebbe bello…sarebbe molto bello…bello come una cattleya.

scrivere

non avevo voglia di scrivere…e questa è solo la punta dell’iceberg.
non sapevo più cosa volevo scrivere, perchè farlo.
…è difficile scrivere quando hai di fronte un foglio bianco…ti chiedi da che parte cominciare.
ma…ricominciare a scrivere in un foglio pieno di scritte, cancellature, appunti sparsi, disegnini, pupazzetti, macchie, sogni tracciati alcuni con la china ed altri con la matita, storie di tentativi e fallimenti, un foglio con tante parole scolorite dalle lacrime cadute scrivendo momenti tristi della tua vita…risulta ancor più difficile.
guardo questo foglio…quello che conserva traccia dei miei ultimi anni di vita…e non trovo spazio per scrivere ancora.
devo decidermi a voltare pagina…sul foglio bianco successivo posso tentare di nuovo di dar corpo ad un nuovo capitolo del libro della mia vita.
bhè…si può sopravvivere senza sogni…diciamo che io ho scelto ieri di conservarne una goccia…
una ben piccola ma preziosissima goccia…come una piccola minuscola preziosissima perla conservata nel mare dei miei pensieri.
ricominciare a scrivere…questo è un altro piccolo passo.

l’amore cos’è???

Ho scritto parlando d?amore? ponendomi una domanda: esiste l?amore incondizionato?
Ho letto i commenti lasciati?ne ho parlato con un paio di persone..ed ho rispolverato piccoli ricordi di un libro che amo moltissimo: L?arte di amare di E. Fromm (un maestro della psicoanalisi), di cui riporto alcuni stralci.
L?amore è DARE
Che cosa dà una persona ad un?altra? Dà se stessa, ciò che possiede di più prezioso, dà una parte della sua vita. Ciò non significa necessariamente che essa sacrifichi la sua vita per l?altra, ma le dà ciò che ha di più vivo in sé; le dà la propria gioia, il proprio interesse, il proprio umorismo, la propria tristezza, tutte le manifestazioni di ciò che ha di più vitale.
In questo dono di se stessa, essa arricchisce l?altra persona, sublima il senso di vivere dell?altro, sublimando il proprio.
Non dà per ricevere, dare è in se stesso una gioia squisita.
Dare significa fare anche dell?altro un essere che dà, ed entrambi dividono la gioia di sentirsi vivi.
L?amore è PREMURA
Se una donna dicesse di amare i fiori e noi la vedessimo dimenticare di innaffiarli, non crederemmo nel suo amore per i fiori.
Amore è interesse attivo per la vita e la crescita di ciò che amiamo. Là dove manca questo interesse, non esiste amore.
L?amore è RESPONSABILITA?
Non si intende il dovere?qualche cosa che ci è imposto dal di fuori. Ma responsabilità nel senso vero della parola, è un atto strettamente volontario; è la mia risposta al bisogno, espresso o inespresso,di un altro essere umano. Essere ?responsabile? significa essere pronti e capaci di ?rispondere?.
Questa responsabilità nel caso della madre e del bambino si riferisce soprattutto alle cure materiali; nell?amore tra adulti, si riferisce principalmente ai bisogni psichici dell?altra persona.
L?amore è RISPETTO
Rispetto non è terrore né timore; esso denota, nel vero senso della parola la capacità di vedere una persona com?è, di conoscerne la vera individualità. Rispetto significa desiderare che l?altra persona cresca e si sviluppi per quello che è.
Perché tutta questa premessa?
Perchè pensa e ripensa ho capito che una sola condizione è essenziale per la sopravvivenza dell?amore: la reciprocità.
Se uno dei due dà?ma l?altro no,
se uno dei due ha premura, responsabilità e rispetto?e l?altro no?.
Bhè?.ci si può svuotare di se ?donarsi fin che si può?piegarsi alle esigenze altrui ?negare la nostra individualità?insomma?annullarci.
Ma ?un giorno si sveglierà l?amore per noi stessi. Chiamiamolo istinto di sopravvivenza.
E capisci che anche tu hai bisogno di ricevere in cambio quello che dai.
E cosa fa si che ci si ami? Per me era un miracolo?un bel giorno puff?.mi rendevo conto che quella persona era importante nella mia vita?che era con lei che volevo crescere, migliorarmi, vivere.
Ora ho appreso che non è un miracolo che dura per sempre.
Sembrava più facile?sembrava come nelle favole?vai al ballo nel castello?un bacio al chiaro di luna?e sarete per sempre felici e contenti.
Ma la vita?non è una favola.
E se ripenso alla mia vita?ho incontrato chi mi ha amata, chi mi ha fatto e mi fa sentire amata.
Ed io ho amato ed amo in modi diversi?
Avvolgendo con la dolcezza di una tenera coperta, sconvolgendo con la passione di una fiamma che divora.
Storie d?amore?. Allora cosa è accaduto?
E? accaduto che l?egoismo ha ucciso l?amore,
E? accaduto che l?amore si è sacrificato per me,
È accaduto che amare è difficile?per farlo durare c?è bisogno di lavoro?imparare l?arte di amare?chissà se l?ho capito troppo tardi.
?.ma sono tutti capaci di amare?
Chi è egoista, narcisista?.come può amare?
Insomma?mi vado a rileggere l?arte di amare?.nella vita c?è sempre da imparare, sempre da ricordare.

discorsi tra me e me


strano giorno…strana notte.
tanti pensieri, la signora solitudine è tornata a farmi compagnia e ci facciamo due chiacchiere come tra vecchie amiche che si trovano – neppur tanto segretamente – antipatiche.
si, finalmente anche questa piccola scadenza al lavoro è stata affrontata e vinta, quindi mi aspettano un po’ di giorni relativamente più tranquilli.
e poi…sempre al lavoro ho fatto ciò che sentivo di dover fare…solo che con amarezza constato che stavolta mi è costato fatica fare la cosa che sò essere giusta.
Mi è costato fatica perchè l’esperienza mi sussurrava che aver aiutato la mia collega a sistemare la procedura che voleva utilizzare…prima o poi mi si ritorcerà contro.
Ma pur essendone consapevole, ancora comprendo che è giusto condividere le nostre conoscenze…anche se ci sarà sempre chi ne approfitterà.
Ma non si può pensare in un modo…e poi agire in un altro.
quindi ho deciso di essere ancora una volta coerente con le mie idee… chissà che stavolta non debba ricredermi?
e poi…MV…nell’ultima settimana ci siamo sentiti varie volte.
la cosa più bella da scrivere è che sei sereno, giocherellone e tranquillo, almeno apparentemente.
devo accontentarmi di questo…e basta.
F…sò quanto sono profondi i tuoi sentimenti…ma sò anche quanto sia profonda la mia paura e quanto ormai io sia diventata esigente, quindi…come hai potuto constatare ogni tanto mi allontano, appena mi accorgo che ci stiamo avvicinando troppo.
…allora?
sinceramente sò che cerco qualcosa che non esiste…qualcuno che mi ami come sono fatta…soprattutto i miei milioni di difetti.
deve amarmi incondizionatamente e totalmente.
dunque…sapendo che un amore così non esiste…dovrei valutare un’alternativa intelligente: desiderare di restare sola.
Questo dovrebbe essere un buon motivo per imparare finalmente ad accettarmi io per prima…e imparare a volermi bene.
Ma come si fà ad imparare ad accettare se stessi se sei stato cresciuto avendo un amore proporzionale al tuo comportamento?
sei stata brava? ti voglio bene.
sei stata molto brava? ti voglio molto bene.
non sei stata brava? non ti voglio bene….non ti voglio bene.
dov’è l’amore incondizionato? Esiste? qualcuno l’ha incontrato?
in chiesa dicono che così è solo l’amore di Dio, che ci ama peccatori.
…ma….bho…forse, intanto (se qualcosa non cambierà) se sei divorziato non puoi vivere la tua vita da cristiano..e questo onestamente mi pare quanto meno strano…per non dire incoerente, ed ai dubbi preesistenti ne aggiungi altri…anche se non ne hai assolutamente bisogno.
Nella vita di tutti i giorni ciò di cui si ha bisogno è qualcuno che ti abbracci e ti faccia capire che sei nel suo cuore anche se commetti degli errori, anche se fai qualcosa che non approva, ma segui il tuo modo d’essere e di pensare.
….bhe’…guardati bene allo specchio…non puoi dire che non c’è chi ti voglia bene così: ti potrei fare nomi e cognomi…allora? cosa cavolo vuoi?
vuoi di più…..uffa….
forse è meglio che ti vai a fare una dormita…vedrai che domattina tutte ‘ste strane idee saranno tornate nel cassetto che chiudi a chiave…e tu ricordati di chiuderlo meglio che puoi…
lo sai…talvolta pensare fà male.

se, ma, forse….cmq non mi arrendo!

tra un?insalata e l?altra..ho letto questo scritto di Kipling, ecco i suoi pensieri ed i miei
Se
Se riesci a non perdere la testa, quando tutti intorno la perdono,
e se la prendono con te;
Se riesci a non dubitare di te stesso, quando tutti ne dubitano,
ma anche a cogliere in modo costruttivo i loro dubbi;
Se sai attendere, e non ti stanchi di attendere;
Se sai non ricambiare menzogna con menzogna,
Odio con odio, e tuttavia riesci a non sembrare troppo buono,
e ad evitare di far discorsi troppo saggi;
Se sai sognare – ma dai sogni sai non farti dominare;
Se sai pensare – ma dei pensieri sai non farne il fine;
Se sai trattare nello stesso modo due impostori
– Trionfo e Disastro – quando ti capitano innanzi;
Se sai resistere a udire la verità che hai detto
dai farabutti travisata per ingannar gli sciocchi;
Se sai piegarti a ricostruire, con gli utensili ormai tutti consumati,
le cose a cui hai dato la vita, ormai infrante;
Se di tutto ciò che hai vinto sai fare un solo mucchio
e te lo giochi, all’azzardo, un’altra volta,
e se perdi, sai ricominciare senza dire una parola di sconfitta;
Se sai forzare cuore, nervi e tendini dritti allo scopo,
ben oltre la stanchezza,a tener duro,
quando in te nient’altro esiste, tranne il comando della Volontà;
Se sai parlare alle folle senza sentirti re,
o intrattenere i re parlando francamente,
Se né amici né nemici riescono a ferirti,
pur tutti contando per te, ma troppo mai nessuno;
Se riesci ad occupare il tempo inesorabile
dando valore a ogni istante della vita,
il mondo è tuo, con tutto ciò che ha dentro,
e, ancor di più,
ragazzo mio, sei Uomo!
Carissimo sig. R. Kipling, quanta saggezza in questo scritto.
Mi domando se Lei diventò Uomo.
Io non ci sono ancora riuscita.
La mia prima pecca è il dubbio.IL dubbio mi accompagna per mano come un amico inseparabile, non solo, carissimo sig. Kipling, la prima cosa che metto in dubbio solitamente è quello che penso, mi conceda però l?attenuante che questi nostri tempi…sono tempi di dubbio per tutti.
Ti insegnano tutto ed il contrario di tutto.
Devi essere libero di vivere con chi vuoi, come vuoi, libertà è una parola chiave per decidere come vivere
Ma le famiglie vanno a pezzi perchè pensiamo alla nostra libertà…
Il mondo muore per mancanza di fede, diventa cattivo, cinico, pensa esclusivamente a stare bene oggi…perché domani…chi lo sa, cosa c?è domani?
..ma sembra che mai come oggi si abbia voglia di trovare un Dio smarrito chissà dove
E poi…altre contraddizioni vissute nella quotidianità
Comprate macchine nuove, altrimenti dovrete sottostare alle targhe alterne,
Ma tra un po’ ci sentiremo di nuovo dire: tenetele in garage…altrimenti consumiamo troppo ed inquiniamo.
Vergogna se non ti fai due docce al giorno, ma attenzione, tra poco si faranno le guerre per l?acqua, non più per il petrolio…quindi lavati come i gatti, così non sprechi.
E poi…sig. Kipling…stò cominciando ad imparare a non sembrare troppo buona, ma poi mi sento in colpa…
sono cresciuta sentendomi ripetere che devo perdonare sempre e che se mi schiaffeggiano devo porgere l?altra guancia…sa sig. Kipling…mettere in pratica questo comportamento equivale ad essere troppo buoni, perché ti arrivano schiaffi a raffica…
almeno finchè non decidi quanto meno di spostarti.
Non so resistere se sento la verità travisata dai farabutti e purtroppo capita, non spesso ma capita, mi arrabbio caro mister Kipling…mi arrabbio tanto e poi ci stò da cani e mi chiedo perché il mondo è fatto così male e non riesco ad accettarlo.
Per quanto concerne il ricostruire…ce la metto tutta…la “cosa a cui avevo dato vita” era l’unica ad aver un senso, era lo scopo dell’esistenza. Ricostruire una cosa così…non so…
…mi sento come uno scultore che avesse ricevuto tanti blocchi di marmo; con alcuni ricava piccole opere, ma uno, uno di questi deve essere la materia prima del suo capolavoro…ecco…ho ancora tanti piccoli pezzi di marmo…ma la pietra più grande, più bella…si è spaccata.
Ho pianto disperata questa perdita e stavo per arrendermi e buttare gli attrezzi, ma tante delle centomila me mi hanno sussurrato che posso fare ancora del mio meglio con i pezzi più piccoli e chissà che un giorno non mi accorga che ogni piccolo lavoro sia stato in realtà un mio personale grande capolavoro.
Tornano nella mia mente le parole di una canzone…
Dipende, da che dipende??…da che parte guardi il mondo tutto dipende…. poi, mi permetto di completare al femminile queste sue ipotesi
Se il desiderio che “la natura esploda e ti chiameranno Mamma” è più grande della paura del dolore o delle smagliature,
se dopo aver dato uno schiaffo a tuo figlio quello che brucia di più non è la sua guancia,
se stai male e non riesci neppure a trattenere le lacrime qualora le vicissitudini della vita ti faranno far l’amore senza amore,
se i soldi non bastano per arrivare a fine mese ma riesci comunque a non far mancare calore alla tua casa,
se ricevere un fiore da chi ami ti regala un attimo di gioia intensa,
se saprai aiutare tuo figlio ad andarsene via per la sua strada amandolo più di prima,
se riesci ad amare, ad amare di nuovo, e ad amare ancora quando qualcuno o qualcosa ha scritto anche per te la parola fine…
allora ragazza mia, sei Donna.
un pensiero venuto leggendo un post qualche giorno fà…nella mia vita vittorie e sconfitte.
Ma non piango più per queste ultime…mi sono resa conto che l’importante è vivere, come si dice spesso…partecipare!
ho perso ma non mi arrendo …comincio una nuova partita.

oggi penso a me…


penso a me….in questi giorni in cui sto nuovamente respirando la gioia di vivere.
A me poco più che bambina, quando è finito il tempo delle barbie ed inizia quello del tempo trascorso, quasi di nascosto, davanti allo specchio per scoprire cosa ti fa somigliare di più alla tua bellezza ideale.
Mi ricordo l’inquietudine un po’ frettolosa mentre provavo vari tipi di rossetto, di nascosto di mia madre, o i tentativi di mettere il rimmel, l’ombretto od il fard in modo che ci fossero ma non si notassero, o perlomeno si notassero il meno possibile.
Non potevo dimenticare le parole di mio padre: la bellezza è qualcosa che nasce dentro, deve essere delicata, non ostentata.
Lui odiava le volgarità tipo gli smalti da pantera color rosso sangue, ma ammirava mani ed unghie ben curate.
Sosteneva che l’eleganza era un seno che poteva essere contenuto in una coppa da champagne, ed io abbassavo gli occhi sul mio petto e mi sentivo tremendamente goffa, …brutta.
e scaturirono probabilmente da questo i miei sogni di trasformazione…il brutto anatroccolo che diventa cigno, la crisalide che diventa farfalla.
avrei voluto essere come gli altri volevano…alla perenne ricerca di accettazione.
Ma nei miei sogni di bambina che cresce c’era un volto che mi affascinava e mi faceva sognare più che ogni altro:
Marylin, con la sua sensualità giocosa, i suoi meravigliosi sorrisi da bambina innocente ed ingenua, il fascino che emanava, come se da ogni poro della sua pelle fosse uscita una nota e tutte insieme formavano una melodia dolce che diceva “sono bella e ne sono orgogliosa, innamoratevi di me”
L’adoravo e davanti allo specchio mi tiravo gli occhi per avere la stessa forma allungata, e pensavo nello stesso tempo ai sacrifici da lei compiuti per lasciarsi trasformare in ciò che tutti amiamo…tutto questo per far capire al mondo che lei esisteva, perché voleva essere accettata ed amata.
…certo…essere ammirati è un buon surrogato per colmare la mancanza di sicurezza interiore, di un affetto profondo che ti fa stare in pace con il mondo, cerchi negli sguardi e nelle parole altrui quelle certezze che dentro non hai.
Un complimento inaspettato ti regala una sensazione che ti fa sentire viva, presente, che annulla i momenti nei quali ti senti praticamente invisibile, tanto poco sembra che gli altri si accorgano di te.
Ed oggi sento in me tornare questa fantasia, come da bambina.
Eccomi davanti allo specchio a fare altri tentativi, nella speranza che in qualche attimo qualcosa mi renda simile al mio ideale…anche un particolare che dura un solo istante, ma in quell’istante mi dice: eccomi, ci sono, sono qui…dentro di te, tutti abbiamo una bellezza interiore che può uscire fuori…
Come diceva Coco Chanel…non esistono donne brutte, solo donne trascurate.
Quanto aveva ragione…
So che per raggiungere degli obiettivi, per realizzare anche il più innocuo dei sogni ci vuole volontà, voglia di farcela, crederci.
Insomma, in poche parole, in questo periodo di rinascita…pulsa in me la voglia di ritrovare la mia femminilità dimenticata, sepolta dietro un amore, un amore coinvolgente…ma annullante.
Mi sono annullata per troppo tempo.
Ho voglia di ritrovarmi.
Di ritrovare il tempo per piacermi, di piacere…per l’ennesima volta far rinascere il piccolo cigno che c’è anche dentro di me.
Ho voglia di tacchi ed ormai dimenticate calze con la riga, ho voglia di potermi scegliere quello che mi piace…senza preoccuparmi della taglia, ho voglia di morbide e brillanti onde nei capelli, voglia di ricordare un profumo…
Insomma…mi aspetta un bel lavoro.
Devo prepararmi all’arrivo della primavera, l’usignolo ha voglia di ruggiti.

e crescendo impari……


E CRESCENDO IMPARI…….
E crescendo impari che la felicità non e’ quella delle grandi cose.
Non e’ quella che si insegue a vent’anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi…
La felicità non e’ quella che affannosamente si insegue credendo che l’amore sia tutto o niente,…
non e’ quella delle emozioni forti che fanno il “botto” e che esplodono fuori con tuoni spettacolari…,
la felicità non e’ quella di grattacieli da scalare,
di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità e’ fatta di cose piccole ma preziose…….
e impari che il profumo del caffe’ al mattino e’ un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone,
le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore,
che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.
E impari che la felicità e’ fatta di emozioni in punta di piedi,
di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore,
che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi,
e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto,
che il profumo della primavera ti sveglia dall’inverno,
e che sederti a leggere all’ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.
E impari che l’amore e’ fatto di sensazioni delicate,
di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane,
e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore,
e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi,
sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.
E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.
E impari che tenere in braccio un bimbo e’ una deliziosa felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami…
E impari che c’e’ felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c’e’ qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.
E impari che nonostante le tue difese,nonostante il tuo volere o il tuo destino,in ogni gabbiano che vola c’e’ nel cuore un piccolo-grande Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.
( Anonimo )

ecco da dove nasce il mio ottimismo…credo di aver imparato qualcosa…o forse aver recuperato qualcosa che si era perso dentro di me,
la bellezza della semplicità di essere.

e ci sei adesso tu…nei pensieri miei


Era una delle nostre prime notti in chat…ed io ti scrivevo questa canzone interpretata da due grandi: Mina e Renato.
Neri…
siamo neri dentro e fuori
animali rari nella notte agili e sicuri
Neri
senza aggiunta di colori
Mutabili nel cuore e nella pelle come nei pensieri
Complicati ed esigenti scegli bene gli argomenti
Trova il senso e la misura
Starci dietro è più che un’avventura
Neri è una scelta una dottrina
Sfuggiti alla vetrina quella luce ibrida e ruffiana
Veri…da sembrare irreali
Gli opposti ed i contrari di un tormento che non vuole..
Aria
Perché come dove quando
Ti risponderai vivendo
Mentre il nero ci riprova
siamo già canzone nuova
Pazzi siamo pazzi di noi
Perfetta intesa che poi
non finisce di sorprenderci
Il gioco più avvincente che c’è
è fare l’alba con te
inseguendo un giro armonico.
Neri siamo neri
Neri non potrai sbagliarti tu
Di facce così in giro non se vedranno più.
….
Pazzi siamo pazzi di noi
E ci dispiace per voi
Che ve ne state lì distanti e soli
In due si può cantare di più
Perché non provi anche tu
a famigliarizzare un pò coi neri
Pazzi siamo pazzi di noi
Di questa filosofia che dal nero può spuntare un’idea
Così restiamo neri ma si…
Per non mischiarci se mai
Più nero c’è e più brillerai
Neri siamo noi
Neri neri
Di più, più spazio al nero di più
Angelo – diavolo tu
Nero è il pensiero che ci libera di più
….

e tu…
il gioco più avvincente che c’è è fare l’alba con te…
non facevamo l’alba…ma insieme fino alle due o alle tre si…a giocare come bambini…ascoltare la stessa musica…e talvolta sussurrarci qualche dolce parola, dimenticandoci del mondo intorno a noi…ignorandolo talvolta anche se veniva a bussare alle nostre rispettive porte.
quanti sogni…quante promesse…
cosa resta?
restiamo tu ed io…e tante parole…
alcune fanno male, come sabato
…tu mi offri la possibilità di una notte insieme…
perchè?
“perchè è l’unica cosa che ci resta da fare”
…non ti ho risposto e tu hai capito quanto hai sbagliato a pronunciare questa frase…ricordi?…involontariamente uso la “polemica passiva”.
ripenso invece a quando dicevi che non dovevamo rovinare una cosa bella come la nostra con una “scappatella”,
io non ho cambiato idea.
Neppure tu scommetto, anche se ti piace giocare, vedere le mie reazioni.
Ma non dovevamo vederci per un caffè?
….si…ma se non si può, sarà per un’altra volta.
si…certo…sarà per un’altra volta.
un’altra volta …….non importa.
tu ed io….dietro a tanti sogni….
amanti amici.
Amanti…strani amanti senza il bisogno di possedersi.
Amici perchè le nostre anime si sono prese per mano in un brutto periodo della nostra vita..ed hanno camminato insieme, sorreggendosi a vicenda.
io ci sarò sempre per te, sempre.
e tu…stamani mi hai chiamato…giocavi come al tuo solito…
non ti sentivo vicino…eri distratto dai mille problemi pratici
non abbiamo nominato San Valentino…era superfluo.
ma mi era rimasto un vuoto nel cuore e appena ho potuto ti ho scritto:
“Dove sei rosa purpurea dei mille sogni,
pugno e farfalla della mia vita…dignitosa ferita…
neve fredda sotto la quale riposa la vita…
un tenero bacio per te che sei TE.”
Perchè l’ho fatto?
perchè…senza un po’ di calore…niente ha senso…
neppure un amore che indossa gli abiti più modesti dell’amicizia.
Non sarai mai mio…non sarò mai tua…
ma questo non impedisce che Tu sia La persona speciale della mia vita.
Un amore è amore anche se non ha domani
buona notte a tutti coloro che si vogliono bene anche senza un perchè.

da non perdere….per me


Il sole incide la tacca di un altro giorno col suo raggio più lungo; l’acqua spezza la bassa risonanza del sughero frantumandosi, a sua volta, nell’amarezza; l’anima perde l’ultimo artiglio e scivola via nella vasta notte sonora.
Splendido il vecchio cavaliere: solo rudere cavo che il vento ha pietà di abbattere!
Dove sei rosa purpurea dei mille sogni, pugno e farfalla della mia vita, bacio divenuto sangue e nessuna dignitosa ferita…ah! se ci fosse tempo! se ci fosse ancora tempo per mostrare a nostro padre tutto il veleno che ci è corso nelle vene, tutte le mele marce ingoiate a forza per non morire…d’amore! ah! se il tempo potesse darci una mano a ricucire le vecchie lenzuola lacere! Ma l’odore del muschio passato fa crescere i cerchi incompleti degli anni e dappertutto non trovi che cocci e vetri taglienti e sei senza scarpe, e devi girare in tondo come un vecchio orologio senza ore, senza nemmeno attimi, con una sola lancetta: noi! insalata d’esperienza, solo somma di errori e dare, dare, sempre dare, senza pensare ai nostri begli occhi troppo pieni di sale o alla bocca consumata dalle belle menzogne: crudeli verità servite a suturare le larghe ferite inutili e lungamente aperte ed a prosciugare gli infiniti dei del coraggio.
Cosa abbiamo mai amato se non il nostro smisurato non avere, il salato mercurio di ingenui pianti o i baci a capodanno, rubati a chiassose oche da salotto, leali e stupide adoratrici del frainteso dio dell’amicizia.
Conosco l’angoscia, la conosco bene! Tutti la conosciamo, e che gioia dopo, quando qualcuno riempie quell’immenso vuoto… e che amarezza poi, quando scopri che c’era un prezzo da pagare con la più assurda delle solitudini e le basse risonanze del sughero diventano laceranti grida e tuoni e l’acqua non si spezza più e ti copre, e nel tentativo di soffocare le bestemmie, uccidi le ultime parole d’amore.Ed anche il sole ha finito le sue tacche dei giorni e continuiamo a vivere nella squallida tastiera di un nero pianoforte o fra le righe bianche di una poesia.
Repertorio, repliche di te…patetico, inutile rimpiangere un bacio mai dato o troppo ripetuto!
Splendido il vecchio cavaliere dalla lucida corazza forte di saggezza, leale amante della sua regina, fedele e sincero servitore del suo re, stupido schiavo dei suoi sentimenti…
Ma adesso usciamo dalla morsa della pena, fingiamo un sorriso e lasciamo che all’anima ricrescano gli artigli, se c’è tempo.

conservai questo post…del blog Merovingio, scomparso anche lui..come altri.
Ma…qualcosa conservai: questo post.
ed ora lo riporto qui…perchè c’è qualcosa che sento dentro…che esce da queste righe e riecheggia dentro me.
Per uscire dalla morsa della pena, aiutarmi a far ricrescere all’anima gli artigli e cercare risposte alle tante domande che non vorrei pormi…
– cercare – forse per non trovare mai – perchè nulla è statico a questo mondo ed una risposta che è valida ora, potrebbe non esserlo domani.
domande scaturite da “quest’insalata di esperienza” che è la vita.
…quante sensazioni in questo periodo…uscita dai binari di una vita “su rotaie”, infrangi le regole, e gli eventi si susseguono a ritmo incessante…mentre il destino gioca a palla con i tuoi sentimenti.
ed io…che vorrei solo far si che nessuno soffra per le mie scelte..ma è impossibile, per quanto mi sforzi non ci riesco.