hhhhhaaaaaa
sospiro di sollievo….
abbiamo terminato cinque minuti fà di inviare i bilanci in camera di commercio….starei benissimo, soddisfatta per il buon lavoro svolto, finalmente rilassata (almeno un pochino prima di riprendere con le altre scadenze) per il peso tolto…ma non è così.
mannaggia a questo stupido stupidissimo cuore.
cosa mi fa’ stare male? lui…sempre lui.
non ti sento da sabato alle 13.00…hai detto che avresti sfruttato ogni mezzo per non perdermi (ovviamente scehrzavi, come si evince dal seguito)…si è vero…io non ti ho più cercato assiduamente, anche se non lo faccio più da diverso tempo, ma anche tu non mi hai cercata spesso.
oggi hai chiamato e mi hai trovato in conversazione telefonica…non sai con chi parlavo, non sai di cosa.
Ma…hai pensato bene di mandarmi un sms…”Ormai è tempo perso, stammi bene.”
sai…vorrei dirtelo in faccia, guardandoti dritto negli occhi…vorrei sussurrartelo con un filo di voce, magari accarezzandoti il viso con lo sguardo (non oserei altro contatto) …così vorrei dirtelo: Giò…sono stanca, stanca di te, stanca di me stessa, stanca del lavoro, stanca di chi mi dice che mi ama, stanca!
forse è solo vera stanchezza per queste ultime due settimane di lavoro…
stanchezza per le incombenze che comincio a dover sbrigare da sola (anche se è stata una conseguenza di mie scelte)
ma mi domando…se sono io quella ormai stanca, quella che remava per due…se mi arrendo io…allora è davvero scritta la parola “FINE”?
sai…quella che tu chiamasti “Gongi girl”…mi ha detto che devo smetterla di trascinare il nostro rapporto…ha liquidato il discorso con poche parole: se vi perdete, chi realmente ci perde è lui, devi convincertene.
ma tu sai che io non sono tipo da farmi dire dagli altri quello che devo o non devo fare, ovvero…posso chiedere consiglio, ma le decisioni le prende la mia confusa testolina.
cosa farò domani? forse mi svegliero’ con tanta voglia di vivere, di sentirti di nuovo, di dirti che sei sempre nel mio cuore e che non voglio perderti, forse …
per ora ho voglia di mandarmi un sorriso, un sorriso dolcissimo tutto per me, avvolto nella tenera sensazione di aver bisogno di un semplice caldo abbraccio, un’oasi di pace senza pensieri, senza pretese di domani, un istante di tenerezza che duri un secolo.
qualcosa magari di piccolo ma vero e sincero.
sono stanca di amori giganteschi ma impossibili, stanca di desideri impossibili, stanca di “venditori di sogni irrealizzabili”.
ricordo altre tue parole …ancora mi chiedo perchè le pronunciasti:
ti dico quello che vuoi sentirti dire.
ma cosa ne sapevi tu di cosa avrei veramente voluto sentirmi dire?
volevo solo verità…ecco cosa avrei voluto sentirmi dire, la verità.
bhe’…ho ancora mille cose da fare al lavoro…fine della leggittima piccola pausa.
buon lavoro a tutti coloro che lavorano! smack
per aspera ad astra
ovvero “Attraverso le asperità si arriva alle stelle.”
La crescita dell’uomo – come la crescita della natura
gravita all’interno –
L’atmosfera e il sole la ratificano –
ma essa si muove – da sola –
Ognuno – il proprio ideale assoluto
deve raggiungere – da solo –
in solitudine, con il coraggio
di una vita fatta di silenzi –
Lo sforzo è la sola condizione –
La sopportazione di se stesso
la sopportazione di forze contrarie
e un credo intatto –
Fargli da spettatore – è compito
del suo pubblico –
La trattativa però – si svolge senza assistenza –
senza incoraggiamento.
(1863) sempre lei…Emily Dickinson
…quante volte in questi giorni vorrei aver scritto i mille pensieri che mi passavano per la testa…sopportazione di me stessa, sopportazione di forze contrarie, come mi è diventato difficile sopportare.
Domenica è stata una giornata di quelle strane.
Mille cose da fare, ma è stato come se qualcuno avesse messo alterato un ingranaggio del mio orologio biologico…e mi sembrava che il tempo non passasse mai.
i minuti passavano con il peso di ore…sbrigavo i vari impegni in un tempo che sembrava ossessivamente lungo..di un’opprimente lentezza.
Non so’ descrivere le sensazioni di questi giorni
sembra finita la rabbia, terminato il dolore, scomparsa la voglia di lottare.
i minuti scorrono lenti…la mente gira a vuoto, mille pensieri che pero’ non hanno meta, gironzolano tra i ricordi, …non riesco a focalizzare nuovi obiettivi.
si…forse il problema è questo: il mio animo guerriero deve trovare nuove sfide.
un pensiero felice …provo un’immensa felicità ad ammirare scorci di prati brillanti dei colori di fiori semplici…papaveri, margherite, altri dei quali non conosco o non ricordo il nome…ma soprattutto i papaveri.
Sono splendidi…resto rapita ad osservare dei tratti nei quali le macchie di colore rosso sono tantissime…e vorrei fondermi in quel tripudio di colori…essere un insetto..che ne so’, magari un’ape.
e questo mi ricorda un piccolo brano di Trilussa:
un’ape se posa su un bocciolo de rosa,
lo succhia e se ne va’.
tutto sommato, la felicità è una piccola cosa.
La felicità…piccola effimera cosa.
se penso al tempo che perdo nell’ossessiva attesa di una telefonata, nell’aspettarmi giustizia e gratitudine nel mio piccolo mondo di lavoro…se perdo tutto questo tempo aspettando qualcosa …vivro’ in perenne attesa? ma chi me lo fa’ fare? la mia ingenuità, ecco cosa.
ancora ci credo…stupidottola che sono.
ancora credo in tutte le sciocchezze che mi hanno infilato in testa da piccola…il bene, la giustizia, l’uguaglianza, l’amore, l’amicizia…mi domando se sono o no tutte frottole.
la settimana scorsa mio malgrado ho fatto una specie di indagine comportamentale tra i miei amici e conoscenti.
Tutto nacque da un consiglio che dovevo chiedere.
se una persona (nel caso specifico una piccola persona, un bambino) subisce un affronto verbale, …come deve reagire? e un adulto a lui vicino, come si deve comportare?
bhe’,..alla faccia del porgi l’altra guancia!!!!
quasi tutti mi hanno detto che deve imparare a difendersi, che questo mondo è una giungla.
quindi…l’adulto dovrebbe insegnare al piccolo che non deve subire sopprusi, che deve contrattaccare, …. non farsi mai prevaricare.
…che dite?bello….veramente bello.
peccato che a me è stato insegnato il contrario…
“fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te, non fare cio’ che per te non vuoi”
“fai del bene e dimenticalo, fai del male e pensaci”
ecc….ecc…
mi domando: ma i miei educatori erano imbecilli??o vivevano in un mondo completamente diverso da questo?
oppure erano degli inguaribili sognatori che mi hanno passato i loro sogni come qualcosa di contagioso?
meglio andare a dormire…oppure una bella partita di biliardo in rete…meglio non pensarci.
smack
perchè??
perchè gli uomini che capitano nella mia vita sono stupidi?
non mi va’ di generalizzare e pensare che lo siano tutti…ma …per la barba di Nettuno, possibile che capitino tutti a me quelli stupidi?
Caro M….tu me lo hai detto.
“ti sei innamorata di uomini stupidi”
bhe’…. forse ti consideravi eccezione…invece….
sto ascoltando le canzoni che mi hai mandato sabato sera…
Sono dolcissime, morbide note colme di rimpianto e di preghiera di far si che tutto torni come prima.
Mi mandavi queste canzoni mentre mi dicevi di non volermi sentire più.
L’ho sempre pensato…il mio cruccio maggiore sarà quello di non aver mai capito chi sei veramente, cosa veramente provi per me.
Per mesi non mi hai più detto che mi amavi….in questi giorni quando ci sentiamo lo ripeti spessissimo, trovi varie forme per dirmelo.
dovevi proprio aspettare che io … ti sfuggissi dalle dita per farlo?
ti ho detto che mi sento con un’altra persona…tu sai che non ho problemi a ..diciamo così essere corteggiata. Per due anni ci sei stato solo tu…il sogno di te nella mia vita, ora…ho deciso che volevo farmi un futuro vero, con qualcuno che mi dicesse di nuovo ti amo.
anche se…non mi è mai mancato chi me lo diceva… in fondo lo sapevi, come sapevi che per quanto mi cercassero il mio cuore era tuo.
……ma io….sono confusa.
Non capisco più gli uomini…non capisco più me stessa.
Comincio a domandarmi cosa voglio davvero.
Fino a 2 mesi fa’….volevo solo che tu mi amassi almeno la metà di quanto ti amavo io, almeno la metà dell’amore che mi dimostravi quando dovevi “conquistarmi”.
A ripensarci ora…quasi quasi sono orgogliosa di me.
Ormai ti conosco bene…hehehhehe…se ripenso agli orari assurdi che facevi, al tempo che rubavi al lavoro e al sonno per stare con me…
me lo ripeti spesso ora che hai fatto follie, sciocchezze per le quali poi ti è stato presentato il conto, ma io ne ero inconsapevole.
Godevo della tua vitalità che unita alla mia faceva faville…quanti sogni…quante ore trascorse a parlare, giocare, sognare.
Si parlava di errori…della vita che ti gioca strani scherzi….di te che volevi ricominciare…fino a quel maledettissimo giorno.
certo…tutto comincio’ da prima…era novembre 2001 che mi mandasti Goodbay
ed io ci stetti male tantissimo…
ma il giorno maledetto fu quella domenica solare ma fredda di gennaio.
Non la dimentichero’ finchè avrò vita.
mi mandasti un sms….”ho bisogno di parlarti”
mi inventai la scusa più stupida del creato per uscire, e finii con il passare con te il resto della mattinata, la passai a sentirti piangere per un’altra.
Non ti dissi nulla…ti confortai.
Sapevo che lei c’era, sapevo che non era scomparsa…sapevo che le volevi bene…ma….non sapevo che …per lei avresti voluto morire.
Ti sono stata vicina…ti ho ascoltato.
Ogni tua parola era una coltellata nel mio cuore, ma io …dovevo essere forte per te. Ti consigliai cosa era meglio fare..ti aiutai…tu sai bene come (da quel giorno mi hai ripetuto sempre che io ho un cuore grandissimo).
Fui forte con te al telefono…razionale…ti aiutai a superare quel momento, e tutti gli altri momenti brutti che seguirono.
Ti amavo così tanto…ti ho dato la mia forza, ma più ne davo a te e più me ne privavo io.
Quella mattina ti lasciai che stavi meglio…rincuorato, con le idee più chiare sul da farsi; io rientrai in casa e cominciai a singhiozzare…singhiozzare di dolore come se mi avessero spaccato il petto in due parti.
Passavo il tempo in casa piegata in due dal dolore…e quando chiamavi tu tornavo forte, facevo finta di “dimenticare” che eri l’uomo che amavo e ti ascoltavo parlarmi di lei.
lei…sempre lei…
oggi…lei per te non conta più nulla, mi hai ripetuto anche oggi che non solo non l’ami più, ma non la stimi, forse ti fa’ solo pena.
ma per lei hai perso me.
sono molto belle le canzoni che mi hai mandato…
non le ho ascoltate domenica come mi avevi chiesto, ero in condizioni troppo precarie per farlo. Non sapevo cosa contenessero i testi, e non ero pronta ad accuse o altre parole di abbandono.
Non sono riuscita a non piangere anche domenica…bella figura ho fatto con i parenti di fuori…mi sono inventata che avevo usato uno struccante al quale ero allergica per giustificare gli occhi gonfi.
Ma in che modo giustificare le lacrime che furtive ogni tanto scendevano?
Ed ora mi domando…perchè quelle lacrime? perchè mi hai detto di nuovo “addio” per esserci di nuovo il giorno dopo? Perchè sei così crudele con me? ……io non so’ più se voglio sentirmi dire che mi ami…non lo so’ più.
Non so’ cosa provo per quest’uomo che mi cerca…mi ha aiutato a tornare a sorridere…ed ha imparato ad amarmi…mi odierei se lo facessi soffrire, ma mi chiedo se lo sto’ illudendo.
Perchè le cose non sono semplici? Perchè lui che era mio amico si è innamorato di me?…ogni tanto mi chiede perdono perchè gli è accaduto..sa’ che mi provoca dei dubbi atroci, sensi di colpa per non sapere cosa fare, chi sentire…è tutto assurdo.
Talvolta vorrei sparire…non essere mai nata.
Se io non fossi…non ci sarebbe dolore e non potrei dare dolore.
eppure mi dicono che io do’ vita…che sono solare, allegra…
una nessuna e centomila
sorrisi, lacrime, risate … ma perchè talvolta mi assale un disgusto della vita? perchè sento un fortissimo senso di nausea…una voglia pazzesca di dire basta a tutto?
………fermate il mondo, voglio scendere!
non ti permetto di dirmi addio
no……..non ti permetto di dirmi addio
addio si dice in due
quando non c’è più nulla da dire o da fare
quando tutto è inutile e vuoto
per entrambi.
No…tu hai detto addio…ma io non ti ascolto.
Io non posso dirti addio……..no
no……non posso.
Ti promisi che ti sarei stata accanto
e non mancherò fede alla mia promessa.
Cerchero’ di non farti del male mai…….cercherò
ma……..non ti posso permettere di spezzarmi il cuore.
nel mio cuore……ci sei tu.
e se tu ne esci……..te ne porti via un pezzo.
no…….non ti permetto di dirmi addio così
NO
Io ho ancora qualcosa da dirti……devo ancora guardarti una volta negli
occhi……e poi…….ti diro’ addio.
rimarrà questo blog
ci parlero’ con te
come ho fatto altre volte…
tutte le volte che mi hai chiuso fuori…solo per poco
stavolta hai detto che è per sempre…….
a lei no….a lei non l’hai lasciata fuori per sempre
a me si!
vorresti dire che io sono diversa?
mi hai detto che non devo scrivere nulla di te qui……ho mantenuto la promessa finchè ci sei stato….ma non lo faro’ più se uscirai dalla mia vita.
Devo impedire alla mia mente di dimenticare, non voglio dimenticarti
no…….non voglio dirti addio, resterai sempre con me, sempre.
2 aprile 2002…..ore 13.15…ho sentito per la prima volta la tua voce…tutto ha cominciato a prendere forma.
oggi…..alle 13.15 ho sentito la tua voce……mi hai chiesto se gli ho detto che lo amo. Ti ho risposto di no. Abbiamo parlato dei virus del pc…
mi hai detto di fare delle cose…ed io ho detto: Mi fido di te.
e tu mi hai risposto: fai bene a fidarti…
stasera ti mando il programma…..
e con il programma mi hai anche dato la tua sentenza definitiva.
ma…….io sono dura….lo dicesti tu…..una con le palle.
non ci sto’
aspettami….me lo dirai in faccia addio.
dovessi fare un macello della mia vita……tanto……quando non si ha niente da perdere si è pericolosi…..ed io…non ho nulla da perdere.
Per me l’unica cosa importante è l’amore……tutto il resto è nulla.
certo…..non sono una pazza come qualcuno comincia a credere…
non verro’ come ha fatto L. con le valigie in mano a metterti nei casini…no…non lo faro’.
tornero’ a casa da sola…come saro’ venuta.
Lui è rientrato…mi ha trovato in lacrime.
Mi ha chiesto: cosa hai fatto?…io gli ho detto “niente”
“ma se si vede che stai piangendo”
non gli ho risposto.
…..non ha insistito…non gliene importa nulla ormai.
domani non potro’ soffrire, non potro’ piangere.
ci saranno loro….ed io dovro’ essere sorridente, allegra…
si…ci riusciro’….ci riusciro’ aggrappandomi alla certezza che ti rivedro’.
hehehhe…….ripenso ora a quante volte prima di ora ho pianto disperata perche’ pensavo fosse l’ultima.
non ti ho permesso di dirmi addio. Ti ho chiuso prima che tu potessi farlo.
poi…..sono rientrata…c’eri….un triste monologo…chissà se hai letto il pvt.
Ti ho chiesto se potevo mandarti il file dei miei pensieri….hai detto di si.
Ricordo quando mi avevi promesso il tuo sasso….
quando mi avevi messo tra coloro che avrebbero avuto accesso al tuo file segreto…
tutto finito.
Mi hai ridetto …verro’ a prendere solo un caffeè per conoscerti…e poi me ne tornero’ indietro.
…….sono venuta io da te…..abbiamo preso il caffè ed un gelato.
non ci crederebbe nessuno che in tre anni che ci conosciamo questa è stata la nostra realtà: un caffè ed un gelato….
c’è il gusto al cocco?…si…e tu te lo sei fatto mettere.
e quando dovevi pagare il caffè?il barman faceva quasi finta di non vederti.
e quando ci siamo salutati? e il tuo cappellino? e la camicia stropicciata? e le tue mani? e la giravolta che mi hai fatto fare?…e la paura…di perdere l’aereo.
e ….la paura quando l’ho preso…..sola.
da sola……verso l’ignoto.
ti mandai un sms: meglio fingersi acrobati che sentirsi dei nani.
mi sentivo l’essere più fragile dell’universo…ma a chiunque ho raccontato cosa avevo fatto..mi ha risposto che non ne avrebbe mai avuto il coraggio.
Coraggio?quale coraggio? solo la forza della disperazione, l’orgoglio…la stessa sensazione di ribellione al senso di frustrazione che provo ora.
verro’ da te…ho deciso.
Tu l’hai detto…sei come un trattore.
quando decidi una cosa…non ti ferma nessuno.
voglio rivederti……perchè non lo so’, …ma lo faro’.
forse è solo ripicca…….non accetto il tuo chiudermi fuori.
forse è amore …forse sono le mille domande senza risposta che mi spingono a farlo.
quanto ci mettero’? mi informero’…….penso di farcela con 16 ore di viaggio tra andata e ritorno…..quindi….un fine settimana.
scusatemi voi che leggerete questo post…..ho scritto a ruota libera…ma non potevo frenare cio’ che i miei ricordi dettavano alle dita.
sono in uno stato emotivo ……assurdo.
un mal di testa pazzesco….è da quasi tre ore che piango e non riesco a smettere……con tutto quello che ho da fare domani….
ti amo…..e te lo ripetero’ qui…ogni volta che ne avro’ voglia.
alla faccia del tuo: non ti merito, non merito la felicità, non merito niente di bello.
l’avevo capito che eri tu ad avere il brutto vizio di allontanare chi puoi far soffrire..ma non me……ti sarà difficile.
non mi importa della distanza…non mi importa del costo.
forse mi importa del tempo….si….ne ho pochissimo, ma nulla mi impedirà di fare cio’ che ho deciso ora.
devo solo parlarne con la persona giusta…..lei mi aiuterà, come l’altra volta che mi hanno aiutato tutti…tutti coloro che mi vogliono bene.
ora…….mi domando se…..domani mattina penserò le stesse cose, se invece capiro’ il tuo “sacrificio”
oppure se mi diro’ che sei un attore che ha concluso l’ultimo atto degnamente…
oppure..se…non so’
mi daro’ una spiegazione che mi darà pace…
come dice una delle tue canzoni….Pace sia per l’anima e la mente…..
mi hai detto di ascoltare domani le canzoni che mi hai mandato.
non lo faro’……….starei troppo male.
le ascoltero’ quando saro’ di nuovo forte a sufficienza per non piangere a dirotto nuovamente per tre ore di fila come stasera.
e magari…nel frattempo……come tante altre volte…….ci avrai ripensato…..e ………..aprirai di nuovo la mia finestra sulla tua vita…e mi farai respirare un po’ della tua aria che mi riempie di ossigeno.
in un modo o nell’altro…….a presto mv
pensieri
la guerra….
pensieri alla rinfusa su cio’ che vedo e sento …ma solo tramite echi che arrivano da molto lontano.
arrivano da immagini viste di sfuggita alla tv
arrivano da foto pubblicate al solo scopo di vendere di più
arrivano da brandelli di ricordi di mia madre
la guerra…per me solo sensazioni…pallide sensazioni del vero orrore che nasconde questa parola.
parlare di qualcosa che non conosci…che stupidità
è come parlare della fame…ma se non l’hai mai provata, di che parliamo?
eppure…non posso fare a meno di pensarci perchè sarebbe inumano fare finta di nulla se lo sai.
e di tutte le atrocità che non sappiamo? …viviamo come se nulla fosse…tanto…l’ingiustizia, il dolore, la cattiveria fanno parte di questo mondo come e più di ogni altra cosa, dicono che dobbiamo imparare a conviverci…dicono…
bhe’ certo…bello far finta di nulla se il problema non è il tuo.
ma cosa fare?? scendere in piazza?? o cosa??
Io faccio una cosa sola, semplice: cerco pace nella mia vita ed insegno cosa significa pace a chi cresce con me, ed anche questo è difficile a questo mondo…
anche in un microscopico nucleo umano è faticoso mantenere la pace talvolta.
” sei sempre l’uomo della pietra uomo del mio tempo”
Anna Oxa in una canzone intitolata “Giovanni”…dedicata a chi non torna a casa …fà recitare queste parole come preludio:
“Chi fu il primo che inventò le spaventose armi?
Da quel momento furono stragi, guerre, si aprì la via più breve per la crudele morte.
Tuttavia il misero non ne ha colpa; siamo noi che usiamo malamente ciò che egli ci diede per proteggerci dalle feroci belve.”
su tutto aleggia un pensiero triste, angosciante …e se domani la guerra fosse qui?
non voglio essere un giocattolo
sono al lavoro…non dovrei pensare a te.
ho milioni di cose da fare
ma ho una voglia pazzesca di piangere
non posso farlo
ho una rabbia addosso che non posso sfogare
….ricordo
ricordo quando mi chiudevi fuori dalla tua vita
ed io passavo le mattinate a piangere…
piegata in due dal dolore come se mi avessero preso a pugni nello stomaco
ti ci vuole poco…
basta spegnere quel c***o di cellulare ed io per te
non esisto più
anche adesso…in me c’è una rabbia che so’ già che passerà
rabbia non solo con te per l’ennesima volta che scappi
si….scappi
cos’altro è quel cellulare spento?
solo una fuga
tu non sai che io se volessi potrei farti del male
chiamare dove so’ che puoi rispondere
ma non l’ho mai fatto.
e non lo faro’ mai
mai IO farei del male a TE
anzi…sono arrivata al punto di non parlarti del mio dolore
Tu non sai quanto sono stata male per te,
ti ho protetto dal mio dolore, vigliaccamente,
avevo paura che ti spaventasse e che scappassi via
allora l’ho tenuto, tenuto dentro
per te solo sorrisi, fuori…lacrime
anche questo blog, è nato per Te
per te quando non c’eri
per te…per sfogare la rabbia come ora
per dirti le cose che non ti posso dire.
e quando te l’ho detto, mi hai detto: ma te la smetti di fare la bambina??
certo…non ti ho detto che qui ci sono tutte le parole che tu non vuoi sentire…no…non te l’ho detto.
tu sai solo che tengo un diario…ma d’altra parte…fino a due settimane fa’ a te non importava molto di ciò che facevo o non facevo…potevi stare senza di me anche per 15 giorni, mentre io impazzivo.
perchè nella mia mente tutti i ricordi sono splendenti?
tutti…quelli belli e quelli brutti…tutti
tutte le cose belle..splendide…meravigliose che mi dicevi e mi dici quando vuoi.
tutte le cattiverie…tutti i vuoti
ma non voglio dimenticare.
vorrei solo non essere un giocattolo del quale ti ricordi ogni tanto.
..basta!!!
basta…e non è una supplica.
basta è una parola…detta a voce alta e ferma…
poi…il mio cuore batte velocissimo…magari il labbro dopo inizierà
a tremare sentendosi colpevole per la parola appena pronunciata, parola
che ho ascoltato solo io, ma che è come se l’avessi urlata ai quattro venti.
Basta…non posso fare a meno di pensarti nella mia vita, ma neppure posso
permetterti di farmi del male ogni volta.
o forse non sei tu che me ne fai. Sono io???
Ci siamo parlati per neppure 60 secondi…ed io starò male tutto il pomeriggio.
Non mi hai detto cose particolarmente spiacevoli…no.
Mi hai solo (come sempre del resto) fatto sentire colpevole.
Colpevole di cosa? Di aver detto basta al dolore.
Mi avevi avvisato…ogni risata sarà pagata con lacrime amare…ma non avevi detto che per una risata avrei pianto 100 volte.
Mi hai detto tante volte “Lasciami..non sono la persona giusta per te, ti porterei solo una vita di sofferenza.”
e tu sai…che se non mi avessi chiuso la porta in faccia mille e mille volte…io avrei continuato a sperare che domani sarebbe finito il dolore…che il mio amore ci avrebbe tirato fuori da tutto questo.
…ma mi sbagliavo….chissà cosa volevi tu.
ma allora….perchè ora che ho deciso di ricominciare a ridere…la cosa ti fa’ male così tanto (almeno sembra) da cercarmi quando te ne ricordi per rimproverarmene?
…basta…..
………….basta………
……………….basta………..
Non credo che riuscirò mai a non amare l’uomo che ho trovato in te, …
ma …basta al dolore.
Non lo sopporto più
non ne posso neppur sentir parlare più…
quando ho visto le immagini in tv di cio’ che hanno fatto a quei poveri disgraziati…ho solo pensato che mi vergogno di essere un essere umano e poi ho cancellato l’immagine dalla mente.
Non voglio sentir parlare di dolore e ingiustizie per un po’…non reggerei.
ho bisogno di ridere, di tornare a ridere!
cercami ancora, ho bisogno di sapere come stai…cosa fai…ma non farmi del male …per favore.
vivere…
stamattina ho aperto la posta…ed ho visto che c’era una mail di una persona che non leggevo da tanto tempo…forse un anno.
Ho aperto chiedendomi cosa sentisse il bisogno di dirmi essendo trascorso così tanto tempo dalla nostra ultima “chiacchierata”…terminata come se ci dovesse risentire il giorno seguente.
..invece…il tempo è passato…i giorni, le settimane, i mesi.
L’anima sarà semplice com’era,
e a te verrà quando vorrai
come viene l’acqua al cavo della mano.
così mi scrisse tanto tempo fà…quasi a sottolineare il sottile incanto di qualcosa che non vuole permettersi il lusso di sovrastare tutto…ma si contenta di una presenza discreta, intangibile.
e stamani una frase semplice ma toccante…che mi ricorda me stessa:
” mi manca la tua voglia di vivere ”
lui non sà che in quest’ultimo anno la mia “voglia di vivere”…ha ceduto il posto alla voglia di non vivere.
Quante volte ho pensato a lui…e lo immaginavo trascorrere le sue giornate apparentemente sereno nella sua vita inquadrata nella tranquilla routine, quante volte volevo chiamarlo per estraniarmi dai miei tumulti emozionali, ma …non l’ho mai fatto.
Ho sempre rispettato ciò che è stato il nostro sentimento reciproco “un tuffo dove l’acqua è più blu” , una sorta di convivenza nello stesso sogno.
Con un susseguirsi di questi attimi lui riesciva a stare bene, non ha il mio stesso vuoto dentro, oppure…come lui ripeteva …in qualche modo aveva trovato in me qualcosa che colmava questo vuoto.
la personificazione della persona ideale nei suoi sogni…e gli basta sapere che esisto.
inoltre la sua inquietudine si perde dimenticata nel susseguirsi dei suoi impegni professionali, nel suo desiderio di carriera.
Io sono diversa: i miei sogni sono la radice…il cuore pulsante della mia vita.
Non si dissolvono dietro il quotidiano.
e ora…mi domando…risponderò? cosa gli dirò?
il problema è che …bellissimo condividere gli stessi sogni, si sente ..si respira che è vero quando ci si scambia sensazioni, aspirazioni con sincerità.
Ma ora…ho capito che non mi accontento di attimi nei quali trovare quello che cerco mentre i giorni e le ore sono prigionieri di una vita che non sento più mia, come un abito diventato così stretto che quasi ti sembra impossibile sia appartenuto proprio a te.
vorrei rispondergli solo con poche parole…e vorrei che lui capisse tutto:
– sono viva e amo la vita in tutte le sue epressioni, forme e sfumature, oggi come ieri. Un bacio.
…moon….only you can hear my soul
Only you can hear my soul, only you can hear my soul
Luna tu
Quanti sono i canti che risuonano
Desideri che attraverso i secoli
Han solcato il cielo per raggiungerti
Porto per poeti che non scrivono
E che il loro senno spesso perdono
Tu accogli i sospiri di chi spasima
E regali un sogno ad ogni anima
Luna che mi guardi adesso ascoltami
Only you can hear my soul, only you can hear my soul
Luna tu
Che conosci il tempo dell’eternità
E il sentiero stretto della verità
Fa più luce dentro questo Cuore mio
Questo cuore d’uomo che non sa, non sa
Che l’amore può nascondere il dolore
Come un fuoco ti può bruciare l’anima
Only you can hear my soul, only you can hear my soul
Luna tu
Tu rischiari il cielo e la sua immensità
E ci mostri solo la metà che vuoi
Come poi facciamo quasi sempre noi
Angeli di creta che non volano
Anime di carta che si incendiano
Cuori come foglie che poi cadono
Sogni fatti d’aria che svaniscono
Figli della terra e figli tuoi che sai
Che l’amore può nascondere il dolore
Come un fuoco ti può bruciare l’anima
Alba lux, diva mea, diva es silentissima
Ma è con l’amore che respira il nostro cuore
E la forza che tutto muove e illumina! . . .
Only you can hear my soul, only you can hear my soul
Alessandro Safina…Luna tu
stanotte non ho potuto vedere se c’è la luna fuori…ma …basta che chiudo gli occhi e la trovo dentro me, anima di carta che si incendia.
sognare…cercando l’onda perfetta
parlare di sogni…si puo’ fare in tanti modi e tante sono le cose da dire…da dirmi, per non dimenticare i miei pensieri di “oggi”.
cominciamo con il brano che segue:
– Nelle acque blu dell’oceano un branco di delfini si prepara alla pesca quotidiana. Uno di loro si allontana per giocare con le onde della barriera corallina. E’ Daniel Alexander Dolphin, il grande sognatore.
(…) Tuffo dopo tuffo, Daniel Alexander Dolphin impara ad ascoltare quella voce che solo lui sente e quando arriva il momento, il suo momento, non ha dubbi.
Qualcosa al di là della barriera corallina – il limite delle acque sicure per tutti i delfini del suo atollo – lo attende invitandolo al salto che cambierà per sempre la sua vita. Preso il largo con slancio, scoprirà cose che non si vedono con gli occhi ma con il cuore.(…)
Creature sconosciute, messaggere di sublime saggezza, lo guideranno all’appuntamento con l’onda perfetta. (…)
“Chi sei?” domandò senza indugio. “Sono uno squalo e tu non dovresti rivolgermi la parola. Noi, i delfini ce li mangiamo. DOvresti aver paura di me”.
“Non ho paura di quello che non conosco” gli rispose Daniel. Lo squalo esitò: nessun delfino gli aveva mai risposto così. “Bè, dovresti stare attento, così, in mare aperto…” riprese lo squalo più incuriosito che irritato. “Dov’è il resto del tuo branco?” “Probabilmente stanno pescando, ben protetti nella laguna”, rispose Daniel.
“Che cosa ci fai qui tutto solo, lontano dagli altri tuoi simili?”
“Seguo il mio sogno. Stò cercando l’onda perfetta.”
da: Il delfino. I sentieri del sogno che portano alla verità.
di Sergio Bambarèn
parlando allo specchio:
..carissima me… come Daniel ti sei avventurata oltre la laguna …
quando hai sentito dentro di te una voce che ti invitava a scoprire un altro mondo del quale intuivi l’esistenza,
– hai incontrato gli squali che non ti hanno mangiato…ma hai vissuto esperienze che ti hanno segnato,
– hai visto un mondo che non si vede con gli occhi..ma con il cuore,
ed hai iniziato un cammino che ha cambiato la tua vita,
– non ti ha mai fatto paura chi non conosci,…
ti pongo la domanda che spesso ti confonde e ti turba: ancora ci credi nell’onda perfetta?
forse no….una delle centomila “te stessa” sente che non c’è quello che cerchi, ma non per questo hai smesso di cercarla.
Confusione, certezza e incertezza si fondono in un tutt’uno.
e allora…parlando di sogni…forse
“se c’è chi li vende è perchè c’è chi li vuol comprare”
“chi li regala come dono di una parte di se stessi perchè il sogno è parte integrante di lui..lo aiuta a sopravvivere in un mondo sterile e forse ostile”
“chi si approfitta di anime assetate di sogni e confeziona il prodotto giusto solo per entrare in un cuore,…”
poi…
chi vende a chi? Siamo vasi comunicanti..oggi io condivido con te i miei sogni, domani tu li condividerai con chi vorrai, li darai come lascito a chi ne avrà bisogno.
fortunato colui che trova nel mondo ciò di cui ha bisogno…o che non si è ancora reso conto di ciò che gli manca…non cercherà i sogni, il suo presente si basterà.
ma mi permetto di dire il mio pensiero di “oggi” sperando di non cambiarlo, di non dimenticarlo..uno scambio di sogni è comunque un arricchimento costante?si entra in una dimensione forse surreale, ma caspita…quanti colori, quanti odori, quante sensazioni il sogno puo’ donarci.
si…poi ci si sveglia…ed al risveglio possiamo soffrire.
Ma mi hanno detto che è nel dolore che si cresce.
Ogni tappa di sviluppo della nostra vita è stata contrassegnata dal dolore.
Quando non abbiamo più preso il latte al seno materno ma abbiamo dovuto faticare per apprendere a mangiare..abbiamo sofferto..ma era inevitabile per crescere.
Quando non potevamo stare a casa a giocare, e ci hanno portato a scuola con tutto cio’ che comporta…abbiamo sofferto, ma non sapremmo ciò che sappiamo senza quel dolore.
e così via….il dolore ci rende più “umani”, gli errori ci rendono più “umani”
così si cresce, così si evolve. Amiamoci e lasciamoci liberi di sbagliare e soffrire, domani saremo più grandi di come lo eravamo ieri…il nostro cuore sarà più grande di ieri.
– amare è lasciar liberi di fare – anche a noi stessi se ne abbiamo bisogno
amare è volere che l’altro cresca, si realizzi?nel modo che è più idoneo a lui. Talvolta vorremmo impedire che chi ci è caro soffra…ma ci è impossibile – forse per fortuna.
Non potremo evitare dolore ai nostri figli, no…non potremo, ma possiamo insegnare loro che devono rispettare il dolore, il proprio e quello degli altri.
si…ultimo sogno, il più grande: un mondo dove tutti rispettino tutti gli altri, rispettino la vita in tutte le sue forme.
solo un sogno??….ditemi dove trovare l’onda perfetta…e navighero’ per ogni mare.