come puo’ un ansiolitico….?

come puo’ un ansiolitico calmare una madre che ha appena perso una figlia di cinque mesi? …miracoli della biochimica direte voi…perchè non ci puo’ essere altra spiegazione.
Ieri sera ho accompagnato mia madre al pronto soccorso…un vivo dolore al piede che le impediva di camminare, meglio farsi vedere.
Siamo arrivate verso le 19.00..situazione abbastanza tranquilla per quel pronto soccorso, che di solito raccoglie un via-vai di autombulanze…finchè si è sentito una serie di grida laceranti…arrabbiate, gonfie di dolore.
RIDATEMI MIA FIGLIA…RIDATEMI MIA FIGLIA…RIDATEMI MIA FIGLIA…
parole ripetute ossessivamente tra i singhiozzi da una donna giovanissima.
….la sua piccina di quasi 5 mesi aveva smesso di respirare dentro il suo lettino…nel sonno…forse un rigurgito…forse…
la corsa all’ospedale…tenendo in braccio un corpicino inerme…inerte.
Aveva cercato di risvegliarla, mi sembra di immaginare la scena,..prima ti domandi come mai è insolitamente tranquilla e non si sveglia per la solita poppata e con dolcezza magari scosti il lenzuolino ma non hai segni di vita, nessun movimento.
allora…la tocchi con energia, con vigore, come per scuoterla da un torpore ingiustificato… e poi…-nulla-
l’idea comincia a farsi strada dentro di te…dentro una madre che non puo’ accettare con il cuore cio’ che la testa comincia a comprendere
mi sembra di vederla …prenderla tra le braccia con rabbia per non riuscire ad accettare quel “vuoto” quell’ “assenza di vita”
– era – non è più –
nel pronto soccorso è sceso un silenzio innaturale…non si sentivano più le lamentele per questo o quel dolore…tutti hanno chinato il capo di fronte al dolore più grande che un essere vivente possa provare, la perdita del suo domani.
per chi stà scrivendo…un figlio è molto di più.
è un regalo che si fanno reciprocamente due persone che si amano per vedere in quel piccolo esserino tutto cio’ che amiamo della persona che abbiamo scelto come compagno/a di vita.
vorremmo che avesse i suoi occhi, i suoi capelli, la sua simpatia…il suo “non so’ che” che ci ha fatto pensare che fosse proprio lui l’altra metà della mela, l’altra metà del cielo.
(e sorvoliamo su tutte le motivazioni antropologiche, legate alla nostra “animalità”, che spingono gli esseri viventi a procreare…motivazioni non meno naturali, valide ed importanti di quelle dettate dall’anima)
quando un infermiere è venuto da lei…e le ha dato il verdetto definitivo, quella sentenza di divieto a tornare nel mondo dei vivi per quella piccola bimba…il dolore è dilagato in tutta la stanza.
A lei hanno dato un ansiolitico..e noi…chi cercava conforto negli occhi degli altri…chi elevava una preghiera al cielo…chi è uscito fuori forse per non far vedere una lacrima che scendeva, e tutti…tutti ci domandavamo perchè.
perchè era accaduto.
perchè….?
io non ho mai avuto risposta a questa domanda, ma in questo momento nella mia testa pulsa il ricordo di una frase attribuita a Jim Morrison:
non dobbiamo volere una vita ricca di giorni, ma giorni ricchi di vita.
Non neghiamoci di amare, non neghiamoci di soffrire, di gioire, di piangere e di ridere…mai.
…e quando ci capiterà – se ci capiterà – di essere distrutti dal dolore…forse un ansiolitico impedirà al nostro cuore di spaccarsi in mille pezzi.

ieri…oggi…

stamattina…una bella giornata.
se ripenso a ieri…mamma mia quanti brividi.
una giornata così era un buon mesetto che non la passavo, invece mi ha riportato in mente cosa provavo.
bella scena…una domenica pomeriggio…loro sono usciti per andare a giocare, io a letto…depressa…mi sentivo male…debolissima…freddo addosso…e le lacrime che non vedevano l’ora di scendere.
Due pensieri in fila nella stessa direzione e come se avessi varcato le porte del tempo…rieccolo lì il dolore.
Lo sapevo che c’era…non mi ero mai illusa che fosse passato, ma sentirlo tornare a galla con tutta la sua potenza, mi ha quasi spaventato.
….perchè oggi sto’ meglio? un pensiero positivo…uno dei pensieri positivi che viene a salvarmi quando tutto diventa nero e basterebbe nulla per farti dire: stop, basta, sono stanca – fermate il mondo, voglio scendere.
Mi sono detta…perchè combatto questo sentimento? perchè quasi sembra che me ne debba vergognare?
Ho amato…semplicemente questo, forse il mio amore era mal riposto…ma cosa ci fa’ dire questo? quando amiamo..la persona è sempre quella giusta, anche se ci lascia distrutti in mille piccolissimi pezzettini.
l’amore è arrivato da solo..non l’ho chiesto…e da solo se ne deve andare.
Ho provato di tutto per smettere di amarlo…di tutto.
Niente…niente da fare. Questo sentimento è la’…più cerco di spingerlo a fondo…più risale a galla.
L’unica cosa che mi resta da fare è godere del calore che mi dà pensare che lo amo ancora, anche se lui mi fa’ del male forse involontariamente.
Quante volte mi hai detto basta, consapevole della mia sofferenza, ma come puoi vedere…non è servito a nulla.
Non ti ho mai avuto, non ti avro’ mai…ma non è un buon motivo per non amarti.

….stelle comete che non torneranno ….

…..un’altra stella è andata via….un altro astro del mio cielo si è spento!
….forse esagero…ma non credo.
In fondo cosa sono le stelle se non qualcosa che quando alziamo gli occhi al cielo siamo sicuri di trovare per parlarci anche se non ci rispondono, per farci illuminare, per chiedergli consiglio, ispirare sogni ad occhi aperti e donarci un attimo di fuga dal nostro presente?
e allora….chi sono queste stelle spente nel mio cielo? …dei blog…
blog di stelle che avevo imparato a cercare nel cielo stellato e brillante di mille e mille facelle…ma erano stelle comete…non lo sapevo.
il primo che se ne è andato…(chissà chi se ne ricorda…) è stato Electric Sheep…impossibile dimenticare il suo addio al blog…mi dispiacque immensamente e ne fui immensamente felice al tempo stesso: aveva trovato la forza di trovare se stesso (nel bene e nel male) nel mondo “vero”
….quanto mi manca leggerlo…tanto tanto…era un’anima tormentata ma bella…spero che stia bene.
poi….fu la volta di Dorian…stupendo blog…lo seguivo con ammirazione per un amore che dura oltre ogni limite…ed anche lui…pochi mesi…intensi…sofferti…per poi giungere alla determinazione che non c’era motivo per portare avanti cio’ che provava per il “suo amore”, la “sua Gioia”…
ultima uscita…una stella.
quanto mi trovavo nelle sue parole, nella sua sofferenza…ogni tanto uno scambio di commenti…dolci…tanto per dirci reciprocamente ” non sei sola” …e due giorni fa’…scomparsa.
Nessun articolo di commiato…nulla…come se non fosse mai esistita.
…eppure è da qualche parte, che ancora soffre…e magari domani tornerà a leggermi (spero che tu lo faccia!).
Mi manchi M. ….era confortante leggerti ogni volta che entravo…sapere che c’eri nel mio cielo…e vederti brillare per l’amore che provavi per lui…anche se avevo sempre pensato che forse lui non ti meritava.
…chi sarà il prossimo?
In realtà ne è rimasto solo uno al quale sono rimasta attaccata…e …ho paura che scompaia anche lui…che leggo sempre…e sento amico anche se lui non sa’ quanta compagnia mi fa’, quanto è importante per me.
bhe’….dedico a tutte queste stelle comete che hanno attraversato il mio cielo il brano che segue:

Il mio albero

Esistono persone nelle nostre vite che ci rendono felici per il semplice caso di avere incrociato il nostro cammino.
Alcuni percorrono il cammino al nostro fianco, vedendo molte lune passare, gli altri li vediamo appena tra un passo e l’altro.
Tutti li chiamiamo amici e ce ne sono di molti tipi.
Talvolta ciascuna foglia di un albero rappresenta uno dei nostri amici.
Il primo che nasce è il nostro amico Papà e la nostra amica Mamma, che ci mostrano cosa è la vita.
Dopo vengono gli amici Fratelli, con i quali dividiamo il nostro spazio affinché possano fiorire come noi.
Conosciamo tutta la famiglia delle foglie che rispettiamo e a cui auguriamo ogni bene.
Ma il destino ci presenta altri amici i quali non sapevamo avrebbero incrociato il nostro cammino.
Molti di loro li chiamiamo amici dell’ anima, del cuore.
Sono sinceri, sono veri.
Sanno quando non stiamo bene, sanno cosa ci fa felici.
E alle volte uno di questi amici dell’anima si installa nel nostro cuore e allora lo chiamiamo innamorato.
Egli dà luce ai nostri occhi, musica alle nostre labbra, salti ai nostri piedi.
Ma ci sono anche quegli amici di passaggio, talvolta una vacanza o un giorno o un’ora.
Essi collocano un sorriso nel nostro viso per tutto il tempo che stiamo con loro.
Non possiamo dimenticare gli amici distanti, quelli che stanno nelle punte dei rami e che quando il vento soffia appaiono sempre tra una foglia e l’altra.
Il tempo passa, l’estate se ne va’, l’autunno si avvicina e perdiamo alcune delle nostre foglie, alcune nascono l’estate dopo, e altre permangono per molte stagioni.
Ma quello che ci lascia felici è che le foglie che sono cadute, continuano a vivere con noi, alimentando le nostre radici con allegria.
Sono ricordi di momenti meravigliosi di quando incrociarono il nostro cammino.
Ti auguro, foglia del mio albero, pace amore fortuna e prosperità.
Oggi e sempre….semplicemente perché ogni persona che passa nella nostra vita è unica.
Sempre lascia un poco di sé prende un poco di noi.
Ci saranno sempre quelli che prendono molto, ma non ci sarà chi non lascia niente.
Questa è la maggior responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.

un bacio a tutti voi…..vi ho voluto e vi voglio bene.

una bella giornata per me

oggi mi sento felice…sarà in contrapposizione al malessere provato nei giorni scorsi.
Non è accaduto nulla di eclatante, nulla per cui valga la pena sentirsi diversi da ieri..eppure…mi sento allegra.
Bhè…effettivamente anche stamattina non era partita sotto i migliori auspici; appena arrivata al lavoro avevo trovato una situazione irritante come una certa mia collega sà creare (ha il vizio – o abilità – dipende dai punti di vista, di mettere in cattiva luce l’operato altrui soprattutto in assenza dell’altro) non che la cosa oggi riguardasse me, … ma non posso fare a meno di notare come riesce ad elaborare queste situazioni…come sà con poche parole mettere l’accento su incertezze o dubbi su cio’ che fa’ l’altro.
Magari poi tutto viene rimesso in fila…ma l’ombra del dubbio sul lavoro svolto da altri ormai aleggia…e quando questo si ripete più e più volte…impossibile che “il capo” non ne rimanga condizionato.
….è la prima volta che nel blog parlo di vicende quotidiane..ma …ho intenzione di dare una nuova impronta, soprattutto in virtù del fatto che dovrei (con il condizionale) avere un pochino più di tempo per scrivere.
…io avevo un diario…un diario che era l’amico della mia anima nei momenti di sconforto..un amico che mi lasciava sfogare, raccoglieva tutte le mie idee…tutte tutte…i miei sogni… le mie aspirazioni.
Fù un dono…un dono di una persona che capì in un momento particolare della vita di una fanciulla (avevo circa 16 anni quando Lui fu chiamato dove non puoi rifiutarti di andare giunto il tuo tempo)che avevo bisogno proprio di questo: un amico fedele e silenzioso.
Caro Diario…copertina di stoffa…disegni orientaleggianti e fogli di carta con tenui disegni…compagno di tanti anni.
Non è stata colpa tua….forse mia che credo nei “vecchi valori” .
Non pensavo che la PRIVACY fosse da gestire sono con norme di legge e con dei “garanti”, da buona ingenua mi fidavo di chi avevo accanto…sempre mi fidai…e …sbagliai.
Non riesco a non risentire il dolore che provai quando mi disse di averti aperto…di aver letto i miei pensieri più intimi.
Mi sono sentita violentata nell’anima…derubata di qualcosa che era solo mio …i miei ricordi, i miei stati d’animo…e questi non erano più pensieri di bambina, ma pensieri di adulta, dolore c’era in quelle righe, dolore che continuò a crescere dopo, quando mi sentii defraudata di questo amico…di queste pagine che contenevano la mia anima senza il filtro del giudizio altrui.
Qualche riga dopo l’ho riscritta…ma non è la stessa cosa…non c’è più la fiducia di un tempo, la serenità, il sentirmi bene, liberata un pochino dal peso di cio’ che mi opprimeva prima di scrivere…Ormai la paura che possa accadere di nuovo…oscura la sensazione liberatoria del trascrivere su carta sensazioni, ricordi da non perdere.
E poi….DEVO abbandonare il mare dei sogni (belli e brutti) nel quale mi sono immersa per troppo lungo tempo…
non potrò cambiarmi…non potrò smettere di essere una sognatrice, un’idealista…sò che non posso e non voglio cambiare, ma…devo riprendere a vedere ad occhi aperti la realtà che mi circonda.
eppure quanto sono diversa da prima…diversa ma uguale…tante persone -ma sempre io – una nessuna centomila
e poi….si possono cambiare le idee…

“Il muro” di Anna Oxa:

E poi chi l’ha detto che è contraddizione
avere un’idea e poi dopo cambiarla,
in fondo la vita è trasformazione
lo vedi anche il bruco diventa farfalla
a volte succede col punto di vista
ci basta un niente perchè si arrovesci
così da padrone ritorni apprendista
cominci da capo e allora capisci che:
il muro quello che abbiamo dentro
è uguale a quello che c’è fuori
io credo nel suo superamento
se è vero che siamo noi mattoni
e poi…quello che serve è destrutturazione
una specie di viaggio che porta all’interno
a conoscere meglio le nostre paure che sembrano marmo e sussurrano….
Il muro di gomma
il muro del pianto
un bimbo davanti che gioca al portiere
il muro che prima è di ferro è cemento
il muro che dopo diventa macerie
il muro che cresce pian piano ti chiude
un po’ per la guerra un po’ per la pace
il muro ne ha viste di cotte e di crude
al muro gli manca soltanto la voce…
Il muro quello davanti a scuola
mattine a far castelli in aria
ed io che mi sentivo sola e odiavo rileggere la storia
ed è vero che siamo un po’ tutti studenti
e abbiamo bisogno di ripetizioni
e che se oggi la regola è bruciare i tempi
e non si ha proprio voglia di inchini e di….
Ed ora comincio con le mani avanti
non servono appigli ma molto coraggio
il muro ferisce ma l’orgoglio quanto…
restare ai suoi piedi mi sentirei peggio
ed io invece voglio ad ogni costo scalarlo
lasciarmi alle spalle paura e incertezza
ed uccidere per sempre quel tarlo
che rode il carattere e dà debolezza
il muro qui in alto
in piedi sul muro
mi sento diversa
mi sento più vera
se guardo lontano ci vedo più chiaro e
poi come dire mi sento più vera sul muro…
….il muro…..

errori….

e continuo a sbagliare….so’ che lo stò facendo…sò che dovrei parlare e dire ciò che è giusto…ma…….
lascio correre: peccato di accidia…e poi magari un bel giorno rinfaccero’gli errori che oggi potrei evitare che l’altro commetta; potevi fare così, perchè non l’hai fatto? e cosa mi dirà quel giorno la mia coscienza? mi dirà: tu lo sapevi che sarebbe finita così, perchè non hai parlato prima? ed io, faro’ finta di non sentirla, sperando che taccia …
Oppure…le cose non andranno come penso io….
e forse il mio silenzio avrà un suo significato (the sound of silence…che bella…non c’entra nulla ma mi è tornata in mente)
chi sa’ come è giusto agire? una domanda…una parola…
un’altro pensiero, un’altro ricordo torna a galla.

NON CHIEDERCI LA PAROLA
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
lanimo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
Perduto in mezzo ad un polveroso prato.
Ah luomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e lombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
Sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.

Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

Sapere solo cio’ che non si è, ciò che non si vuole.
Io oggi sono questa…una che non sa’ chi è – e cosa vuole…UNA NESSUNA E CENTOMILA modi di poter interpretare me stessa.
ed ho per contro la presunzione di sapere cosa non sono e cosa non voglio.
Presunzione ….è la parola giusta.
passata la tempesta…dovrei cercare solo pace…pace per il corpo e per la mente, ma ormai non so’ più fermarmi in questa sorta di autodistruzione – come se dovessi vedere come va’ a finire e se poi ce la faccio a ricostruirmi, come una sfida con me stessa, l’ennesima sfida che mi lancio.
Certo…stavolta il rischio è molto alto…sono ancora molto debole, anche se le mie capacità di ripresa sono grandi…
ma……che ne è del dolore chiuso dentro? …si sente ancora talvolta…ma sta’ diventando un’eco lontana…sto’ allontanando la causa…non posso cancellarla – non voglio!
vigliaccheria?…no……solo dire basta!
basta a chi mi lacera dentro con i suoi silenzi, con le sue accuse, con i suoi rimproveri.
certo…ci sono stati anche tanti attestati di stima, ma chi è insicuro come me mette l’accento sempre sulle note negative…non dimenticherò tutti i tuoi grazie…come non dimenticherò le volte che hai cercato di buttarmi fuori dalla tua vita e poi…mi cercavi di nuovo…per rimproverarmi di essere come un lombrico che per quanto cerchi di tagliargli la testa ricresce sempre…poco importava se il lombrico soffriva ogni volta.
Mi chiedo perchè sono fatta così…perchè devo sempre dipendere in qualche modo dal giudizio altrui..perchè non mi basto da sola?
La risposta forse è quella che mi ha dato stasera F.
anche lei andò dallo psicologo…e le domando’: nella sua infanzia i suoi genitori pretendevano da lei?…la nostra risposta è univoca: volevano la perfezione.
Siamo ormai entrambe succubi di un sistema di vita che ci tiene perennemente sotto giudizio…sempre alla caccia di consensi che potrebbero non arrivare mai, e poi…il fare sempre meglio….e vedersi allo specchio e rendersi conto di essere solo un mucchio di …errori
– e pensare che il monito costante della mia infanzia era:
non sbagliare, un errore ti puo’ rovinare la vita.

..il meglio…

Siate un cespuglio, se non potete essere un albero.
Se non potete essere una via maestra, siate un sentiero.
Se non potete essere il sole, siate una stella.
Non con la mole vincete o fallite –
Siate il meglio di qualunque cosa voi siate.
Douglas Mallok

Siate il meglio di ciò che potete essere…un bel monito, non c’è che dire.
Io….si io…sono il meglio di ciò che potrei essere?
la risposta è semplice…no!
quante cose rimando…quante cose non faccio…quante cose lascio che sia il “fato” a decidere per me.
E poi…quante cose invece faccio…testarda, contro tutti, nella direzione opposta della massa…incurante delle indicazioni dettate dalla moralità o dalla saggezza tramandata da secoli di vita sociale…
cuore…sono un cuore che batte!!!

piccoli pensieri


stasera ho rifatto un giretto in chat….è un’enormità di tempo per me che non ci entravo…quasi un mese.
Per una che era quasi diventata una tossica della chat…è stato un bel traguardo.
Vuol dire che sto’ meglio…e poi…me lo dicono tutti che si vede che sto’ meglio.
Non vado più in giro con il volto perennemente gonfio di lacrime, niente più naso rosso…anzi…spesso sorrido come facevo tanto tempo fa’.
Detto tra me e me…so’ che è un miglioramento..un miglioramento enorme e so’ anche chi devo ringraziare di questo.
…ma…so’ anche che non ne sono uscita.
So’ che il dolore è tutto ancora qui dentro…chiuso perfettamente a chiave, ma basta che apra uno spiraglio e lui ritorna a pulsare.
Lo so’…perchè so’ le lacrime furtive, quelle rapide e invisibili a tutti.
So’ la confusione che alberga nella testa, il non aver ancora capito da che parte terminare di distruggere la mia vita per poi ricostruire…e poi …la domanda: quando avro’ distrutto definitivamente tutto o quasi…
avro’ la forza per ricostruire?
certo…non molti pensavano che ne sarei uscita da sola (mica tanto…devo ringraziare un mucchio di gente se non sono precipitata in piena crisi depressiva, anche se ci è mancato un granello infinitesimale)diciamo che i più pensavano che mi ci volesse una bella terapia psicanalitica (e detto sempre tra me e me…non mi farebbe mica tanto male…ma io ne ho paura, paura di entrare in un mondo che mi affascina e poi non volerne più uscire fuori)
stasera sono sola…lui è fuori per una pizza…lo volevo…ecco…ci sono riuscita.
Lui fuori…io da sola…come è semplice distruggere una vita se si comincia a sgretolarla piano piano….tristi considerazioni…ammirandomi vittoriosa di cosa? Di credere che esista qualcosa di più, qualcosa di grande per cui valga la pena di lottare, piangere, soffrire e…ricominciare.
Ho letto una frase attribuita a Jim Morrison…
pericoloso parlare d’amore, uno l’ha fatto e l’hanno crocefisso.
bhe’…parlarne ora non porta a simili gravi conseguenze, ma agire in una vita d’amore…ti porta all’isolamento, all’incomprensione da parte dei più.
Siamo diventati così asettici…così freddi, così calcolatori che abbiamo perso il significato di questa parola, anch’io che sto’scrivendone mi domando se so’ amare veramente…amare me stessa e gli altri.
…certo esistono delle piccole perle in questo mondo…perle d’amore..ma sono rarissime e preziosissime, incontrarne una è un dono immenso.
un giorno lontano ripensero’ a questa sera…e chissa’ in che modo rivivro’ il ricordo …se con rabbia, se mi darò della stupida o se mi diro’: brava, avevi ragione…non ti sei arresa ed hai vinto…certo è che una lacrima scorre sul mio volto ora…ma domattina tornero’ a combattere, per me e per chi ha bisogno di me.
una nessuna e centomila…arrendersi e combattere al tempo stesso…la fragilità umana…
un angelo che riflettendosi vede un uomo con le sue debolezze e un uomo che riflettendosi vede un angelo quale parte di un disegno divino.
…siamo piccoli frammenti dell’universo…

aspettando……

L’altro giorno – ho perso
un mondo – qualcuno l’ha trovato?
Lo si riconosce dal diadema di stelle
che gli incornicia la fronte.

Potrebbe passare inosservato – agli occhi di un ricco
ma – ai miei occhi parsimoniosi
vale assai più dei ducati.
Signore! Trovatelo per me!

…….

IL cuore cerca il piacere – dapprima –
e poi – la dispensa dal dolore –
e poi – quei blandi anodini
che anestetizzano la sofferenza –

e poi – di potersi addormentare –
e poi – se tale fosse
la volonta’ del suo inquisitore –
il lusso di morire.

Emily Dickinson
…perchè mai potrei dire le cose che penso come le dice lei…

arresa….


Arresa a un cedevole abbraccio d’erbe,
ho guardato tra i rami
ancora spogli di una quercia
il limpido cielo di marzo.
(assaporata gioia di sentirsi
radice, tronco, ramo,
gemma, acqua sorgiva
brezza di mare).
Al grande respiro della terra
ho adeguato breve il mio palpito.
Lontano dal gelido, inesorabile
ingranaggio della città,
fuori dalle solide celle
di ferro e cemento
ho intessuto trame di ragno
tra le architetture degli alberi.

Ringrazio l’autore Franco Riccio per questa dolce poesia…piena di pace e coinvolgente abbraccio con la natura, non me ne voglia se l’ho traslata al femminile…in siffatto modo..la sento più mia.
In questi giorni mi domando per l’ennesima volta chi sono…cosa faccio…
fui una brocca d’acqua limpida e cristallina
i giorni dissolsero essenze, colori, profumi,
olii…tutto un misterioso alchimista pian piano agito’nella mia brocca
Oggi non è più acqua limpida…ma un liquido misterioso dai mille colori,
dai mille gusti…
un sorso è delizioso
un sorso è disgustoso
un sorso porta il sapore salato di lacrime disciolte
un sorso rumoreggia di risate cristalline
ci sono i tanti colori di un vivaio in primavera…tripudio di piante cariche di boccioli promettenti abbondanti fioriture
c’è il nero dell’abisso intravisto…del dolore non ancora sconfitto
ci sono i tanti grigi…
c’è l’amaro della paura e del disincanto
………uno spirito semplice puo’ essere nel contempo una personalità complessa?
Sono così complicata talvolta…eppur così semplice.
così pochi i miei bisogni…eppur così difficili da soddisfare.
Ritrovero’ la pace dentro di me?
o forse….avro’ desiderio di ritrovare la pace?
ma……sono mai stata in pace io con me stessa?
La bimba sorridente che ricordo essere stata…cosa voleva per se stessa?
forse nulla…forse il suo unico desiderio era fare felice quella madre
che di lei mai è soddisfatta….la mia vita potrebbe essere l’infinita ricerca di qualcosa che non trovero’ mai?
Vorrei farmi meno domande…essere più semplice…e soprattutto vorrei sapere cosa è giusto fare: se come dicono è giusto seguire il cuore…il mio cuore vorrebbe che nessuno soffrisse mai…eppure so’ di causare dolore.
Una persona mi ha detto: il tuo problema è amare troppa gente.
Forse ha maledettamente ragione.
Buonanotte ai miei tesori,
a chi mi è stato vicino senza chiedere e senza dare,
a chi mi ha buttato in un baratro insegnandomi tante cose e facendomene dimenticare mille altre,
e a chi mi ha gettato una corda per tirarmene fuori ridandomi la dignità persa.
Ringrazio tutti, siete i miei tatuaggi nell’anima…ed ogni volta che mi specchiero’ attraverso la mia immagine riflessa rivedro’ voi.

*

per m.v.

un sms mai inviato….

Ho riparato le vele e riprendo il mare sperando che la stella che voglio seguire mi porti nella direzione giusta.

Grazie di esistere, grazie per tutte le lacrime, (le tante lacrime), grazie per tutti i sorrisi (che facevi sgorgare dal più profondo del mio cuore, che brillavano sul mio volto come la striscia di mare inondata dalla luce della luna di notte)
tu vuoi essere indimenticabile,…..non preoccuparti!
Tu sei indimenticabile.

Mi hanno detto milioni di volte che non mi hai dato niente….chi dice così, si è mai chiesto il valore di una lacrima?
Mi hanno chiesto se valeva la pena di stare così male per te; rispondevo che se mi avessi amato anche solo un minuto, si ….ne sarebbe valsa la pena.

Mi hai detto che non abbiamo un domani…..ti sei sbagliato, ma prendo atto di questa tua decisione…..e ……Dio mio com’è difficile fare qualcosa di ignoto.

Regalare sogni……dovrebbe essere considerato reato contro la persona,
o……dovremmo innalzare statue per chi lo fa’?
In questo mondo che ha dimenticato come si sogna….a parte un mezzo mondo di chattatori alle prime armi (e quindi ancora non disillusi), blogger…insomma….amanti del virtuale ….dovrebbero vendere un manuale:
come sognare senza farsi male.