cara dottoressa…lei non lo sà, ma con il ritardo di un anno sto seguendo un suo consiglio, un suo prezioso consiglio. Mi rende felice…sorridente.
se potessi raccontarle….hheheheh…mi sà che faremmo di nuovo tardi come quella volta che si sentì spiazzata per quella sua debolezza.
ma in questo spazio virtuale..si metta comoda e mi ascolti.
stasera sono arrivata a casa dal lavoro stanca, malinconica, vuota, ma l’aggettivo che rende meglio il mio sentire è “vecchia”. Si, mi sentivo vecchia, la sensazione del “ho già visto tutto e sentito tutto a questo mondo”. Sulle mie spalle il peso di tante confidenze, quante vite ho vissuto direttamente e quante vite ho respirato attraverso i racconti, i sorrisi, le lacrime, i sospiri ed i batticuori di coloro che mi hanno aperto il cuore come io ho aperto loro il mio.
e mi sentivo pesante…sono arrivata a casa….ho acceso il computer, controllato il blog, volevo scrivere ma …non c’era il fuoco, non c’era la passione…perchè scrivere se non hai un pezzo di te che valga la pena lasciare? ma continuavo a pensare a quante vite ho condiviso…quante.
G…la sua infanzia senza madre ne padre chiuso in un collegio a spiare da dietro le finestre i Natali degli altri, M…con una vita tracciata da un padre padrone con squadra e matita su un foglio di carta, T…che per la sua correttezza e le sue convinzioni vive una vita a metà…e riesce anche a trovare equilibrio e sorrisi, V…il suo racconto della notte prima delle nozze trascorsa in lacrime abbracciato ad una piccola foto… l’ecografia di un’innocente al quale ha sacrificato il suo futuro e le sue speranze; F….le sue traversie, la sua forza di farsi da solo; mio padre e mia madre….con le loro vicissitudini, ed altre mille storie…ognuna delle quali ha lasciato un segno sul mio cuore.
il mio cuore era pesante…non pensavo di avere altro da imparare e pensavo che il mondo non avesse altro da insegnarmi.
era un momento….ma è stato brutto. Anzi…ero arrivata a pensare che forse avevo assorbito troppo di tutto, che ormai non c’era spazio per altro nella mia vita, mi sentivo cinica, vecchia.
Poi…….ormai dovrei esserci abituata….ma no, non mi posso abituare alle sorprese meravigliose che mi regala la vita!!
triste ed un po’ controvoglia sono andata a vedere una lezione di arti marziali che piccola freccia segue da un po’…me lo chiedeva da tanto ed avevo sempre rimandato. Oggi mi sentivo così “svogliata” per me, statica. Questa inerzia mi ha spinto a fare quello che lui desiderava tanto….non volevo rinnovare anche in lui un senso di delusione e mancanza di fiducia nella “speranza”…insomma…sono andata.
Ed ho incontrato un miracolo. Una piccola giovane donna sorridente, piena di vita, piena di amore per la vita…che inspiegabilmente e senza motivo alcuno, senza preludio…mi racconta della sua vita.
Era la seconda volta che ci incontravamo, la prima volta parlammo per due minuti, forse tre.
e stasera…sotto le stelle, nell’aria fresca della sera…mi ha raccontato delle percosse subite dal padre per 23 anni della sua vita.
Delle emicranie che le procuravano, della sensazione raccapricciante e soffocante di essere reclusa contro una parete per fuggire via quasi nella speranza che il muro ti inghiottisca e ti protegga, della sensazione di “schifo”, di nausea quando la situazione richiedeva al padre di recitare la parte del tenero papà e l’abbracciava….contatto al quale non era avvezza, la cattiveria del dirle e ripeterle che fosse lei a chiedere quel trattamento, le mille ingiurie ed offese ripetute in un’azione tesa al massacro dell’anima e non solo del corpo.
ebbene….questa donna…dal corpo minuto, dagli occhi dolci….racconta la sua storia con amore, anzi – Per Amore.
Amore della vita, amore delle persone, amore di tutto ciò che la vita le ha regalato.
E quando mi ha detto che vuole che da tutto quel male nasca del bene per chi le è accanto….lei non poteva vederlo…ma…il mio cuore la stava afferrando e ponendo sulla cima del mondo affinchè potesse illuminarlo tutto…e non solo me.
e sentirla spiegarmi che tanti si stupiscono che lei festeggia ogni suo compleanno come se fosse la festa più importante della sua vita…mi ha meravigliata. Ho impiegato un po’ di tempo per comprendere ciò che cercava di dirmi…io che il giorno del mio compleanno vorrei sparire…per lei invece il compleanno è veramente un giorno di festa: quel giorno è venuta al mondo, ha ricevuto il dono della vita…cosa c’è di più grande e bello da festeggiare?
non credo che ci sia bisogno di spiegare come mi sono sentita mentre mi parlava…non ho bisogno di descrivere come tutta l’amarezza nella quale mi “crogiolavo” fino ad un minuto prima si sia dissolta….ma devo e voglio scrivere che ha ragione lei: la vita è straordinaria… straordinaria anche nel suo stupirmi ogni giorno di nuovo…proprio quando ormai pensi di aver visto tutto…ecco, proprio quel giorno capisci che non hai visto niente…che lei, la vita, ha sempre una sorpresa per te.
e poi…tornata a casa…un altro evento casuale…un piccolo numero che fa la differenza, ed ora che il mio cuore è pieno e gonfio nuovamente d’amore….un pensiero per l’uomo che vive nel mio cuore, suddito ed imperatore, carceriere e carcerato nei miei pensieri.
è una poesia che mille volte avrei voluto scrivere e mandare…
ma non l’ho mai fatto…è come se avessi voluto conservarla per un’occasione speciale…bhè….oggi è un’occasione speciale.
ecco per te….con un bacio sospeso tra certezza e dubbio
Se tu dovessi arrivare d’autunno,
caccerei l’estate
come la massaia caccia la mosca,
con un piccolo sorriso ed una smorfia di sdegno.
Se potessi rivederti fra un anno,
dei mesi farei tanti gomitoli –
che riporrei in cassetti diversi,
per paura che i numeri si rifondano.
Se solo fosse questione di secoli, d’attesa,
li conterei sulla mano, sottraendo,
fin quando non mi cadessero le dita
nel paese di Van Dieman.
Se fossi certa che oltre questa vita,
la mia e la tua saranno –
la butterei lontana, come una buccia, la mia –
e sceglierei l’eternità –
Ma ora – incerta della durata di questa –
che a metà si pone,
come un pungolo la sento, un’ape folletto –
di cui non sai – quando pungerà.
(1862 E. Dickinson)
Cara dottoressa….lei ormai era abituata a sentirmi volare con il cuore…
e sà cosa ho imparato? che la cosa più importante del mondo è come viviamo noi ogni evento della vita, belli e perchè no, anche brutti: è proprio vero “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”.
non sò se lui oggi mi ama, se mi pensa, se per lui sono nulla oppure tutto oppure un ricordo od un sogno…sò che sono felice pensando a ciò che provo per lui, sono felice pensando che sono ancora qui…e mi sento forte perchè ho superato anche questa prova…e sono felice che oggi una giovane donna mi abbia insegnato che anche dal male più grande può nascere il modo di fare bene e stare bene.
buona notte mondo, sogni d’oro.