momenti nel diario della vita


ieri è stata una giornataccia.
una vera e propria giornataccia…ho pregato Dio mille e mille volte di trovare un modo qualsiasi per far cessare questo dolore.
troppo sensibile, troppo ingenua,- sono troppo o troppo poco – non lo sò….per questo mondo.
volevo arrendermi…pregavo perchè il mio battito cessasse e con lui il vortice dei pensieri che mi assillano la mente, e tutte le sensazioni che mi sconquassano fisicamente.
ieri sera ho riportato la macchina presa a noleggio e dovevo tornare da E che mi aspettava all’uscita…mi sono smarrita nell’aeroporto e mi ha assalito una nuova ondata violentissima di solitudine.
ho cominciato a dirmi che se ci fosse stato Franco nella mia vita lui non mi avrebbe lasciata da sola a vagare in aeroporto quasi alle 11.00 di notte.
pensieri…pensieri colmi di vuoto lacerante.
avevo con me il telefonino…avrei potuto chiamare qualcuno…ma non ho voluto, prima o poi devo affrontarmi da sola, affrontare le mie paure.
ho continuato a camminare seguendo le indicazioni dell’uscita… lentamente, piano piano…con le lacrime che scendevano lungo le guance.
ad un tratto mi sono appoggiata ad un muretto…e Ti ho pregato.
Ti ho pregato quasi urlando…Liberami.
Forse Ti sto annoiando…quante volte te l’ho chiesto? non tantissime…ma neppure poche…fortuna che Tu mi conosci meglio di me.
Oggi…mi sono svegliata in un modo leggermente diverso.
avrò sognato qualcosa? la mia mente nella notte avrà elaborato il dolore?
non sò…insomma…mi sono svegliata ed ho dovuto prepararmi di cosa, stamani E ci accompagnava dato che potrò riavere la mia auto solo stasera.
Ho lasciato Piccola Freccia a scuola..e sono entrata nella chiesa accanto.
Mi sentivo stranamente serena…come rivestita di una nuova consapevolezza.
Mi sono ricordata di una vicenda della mia vita, era il 15 maggio..quel giorno scrissi un post: GRAZIE.
e stamattina ricordavo le stesse parole: non abbia paura.
Non abbiate paura…così diceva Karol.
io ho tanta paura….tanta. Paura di amare, paura di non riuscire più ad amare, paura di fidarmi di nuovo ed essere tradita di nuovo, paura di non riuscire più a fidarmi di nessuno e vivere i miei giorni come in un mondo ostile e che ti fà paura…paura di non ritrovare più me stessa, di non trovare più la strada per ricominciare a vivere.
ho un’infinità di paure che si agitano dentro di me….ma come improvvisa fosse giunta una bonaccia in un mare in tempesta…ecco queste parole: non abbiate paura.
si…sia fatta la Tua volontà. Tu mi hai plasmato come sono…con i miei difetti, i miei pregi, il mio modo d’essere che mi fà vivere così intensamente attimi meravigliosi ed attimi atroci.
Non penso che potrei essere diversa da così.
Mi sono chiesta…ma questo atteggiamento…non sarà arrendersi ad una volontà superiore?…bhè…è fede.
e cos’è la fede se non la fonte che può dissetare la nostre sete di risposte a domande alle quali niente e nessuno può rispondere?
in questo momento tutto il mio essere deve credere ad una resurrezione.
e ci devo credere con tutta me stessa per poter trovare la volontà di rinascere.
solo dentro di me posso trovarla…posso avere centinaia di amici e parenti che mi indicano la strada, 10 psicanalisti che mi seguono ogni istante…ingurgitare milioni di pasticche…ma…se non sono IO a voler uscire dal vuoto che me stessa ha creato…rimarrò per sempre in questa sorta di limbo.
bhè…oggi la giornata è iniziata in modo decisamente migliore!
mi auguro che duri …..bhè…duri tanto tanto tanto!!!!!!!!!!!!!
smack

………post triste….un sacco triste

ho voglia di silenzio.
Spesso tengo il telefonino spento…tanto lui non mi chiama più di sua volontà dal giorno della nostra discussione martedì della settimana scorsa.
si, abbiamo parlato sotto sorveglianza anche sabato mattina…ma sempre perchè l’avevo cercato io.
sabato mattina ti ho detto tante cose…delusa, profondamente delusa, sconfitta…arresa.
e ti ho detto che devo elaborare il lutto…e tu mi hai detto “allora devo morire?”…bhè….non ricordo neppure cosa ti ho risposto…dal lunedì che sono tornata da Torino vivo come in apnea.
e poi…quando ti ho detto che avrei tenuto il cellulare spento…tu: “perchè?”…te l’ho detto…tanto tu non chiami…ed io voglio un po’ di silenzio…voglio parlare un po’ con me stessa…capire cosa penso io, cosa voglio io; perdonami se in questo modo ti ho in pratica precluso la possibilità di chiamarmi quando puoi…quando lei ti lascia solo…ma come posso accettare una situazione simile?
tutto ciò che mi accade intorno sembra essermi estraneo, indifferente, mi scorre intorno e non mi tocca come se fossi una goccia d’olio in un bicchiere d’acqua.
non percepisco più niente…tranne la profonda sensazione di vuoto, di sconforto ed una stanchezza che mi assale in attacchi repentini e violenti…come stasera che mi sono addirittura sdraiata sul tavolino del mac donalds.
forse è stato in uno di questi momenti che mercoledì sera ho avuto l’incidente con la macchina a parte la giornata trascorsa a piangere…le mie colleghe hanno addirittura detto che si sono sentite in colpa di avermi lasciata da sola all’uscita dal lavoro…avevano capito che ero in uno stato emotivo assurdo…avrei potuto far del male a delle persone innocenti…solo perchè io non riesco più a controllare il dolore, la confusione, il senso di spaesamento che mi lascia intontita e svuotata.
certo… potrebbe non essere così?
passo le giornate in un conflitto interno costante.
combatto incessantemente con me stessa.
lo chiamo, non lo chiamo.
lo cerco, non lo cerco.
mi penserà, cosa penserà…no, non mi pensa, stà solo con lei…ed io non sono più nulla.
mi ama, non mi ama? perchè mi ha mentito? e se non mi ha mentito perchè sta facendo quel che fà?
lei lo condiziona fino a questo punto? è lui che invece vuole stare con lei?
e poi…mi dicono devi fartene una ragione.
bella forza….ma come si fà?
come si fà ad accettare, a comprendere che un uomo che ti dice “ti amo”, voglio vivere con te, avere dei figli da te, parla con i suoi genitori di trasferirsi da te, ecc…ecc…di domenica….a distanza di 10 ore si trasforma in una persona alla quale sei quasi indifferente?
ditemi…come si fà?
sabato mattina ti ho detto che non volevo più sentirti, per la precisione ti ho detto che ci saremmo sentiti per gli auguri di natale.
..devo ritrovare me stessa, la mia pace, e per fortuna una mezza frase che hai detto mi ha fatto capire che anche tu hai compreso che il mio comportamento di martedì era …insomma…non ero io.
cioè…ero io esasperata.
ero io disperata
ero io incattivita
ero io …..si…più ci penso e più mi ritrovo in questa parola: disperata.
una lucida disperazione…quella che ti fà giocare il tutto per tutto, conta solo la verità, quel che pensi di dover dire, liberarti di un peso insostenibile…e poi…in questo stato…perdi tutto.
si…devo essere proprio sembrata una matta…fuori di me.
ma…non ce la facevo più. la stanchezza delle notti insonni…16 ore di viaggio in treno, lo stress al quale lei mi ha sottoposto con i suoi giochetti, la calcolatissima malizia che ha avuto nel volerti aspettare dopo avermi accompagnata in stazione per raccontarti ciò che aveva sentito dire tra me ed i tuoi…per mettere tutto in cattiva luce e ritrarmi come lei vuole….insomma…è stato veramente veramente troppo, e poi…la tua indifferenza di lunedì…si, ditemi chi non sarebbe esplosa.
c’è qualcuno a cui faccio veramente pena…e per darmi il coraggio di far passare i giorni mi dicono: se son rose fioriranno…dagli il tempo di capire cosa prova realmente per te.
li ringrazio per questa speranza che mi aiuta a far passare i minuti, gli istanti interminabili nei quali mi sento….divorare dal vuoto come un buco nero.
poi…c’è chi è cattivo con me…a parte che sono iperultrasensibile in questo periodo…però di dirmi seccamente “lei gli piace più di te” L. se lo poteva anche risparmiare, si sarebbe risparmiata anche la mia stupida esibizione di un fiume di lacrime.
non faccio altro che chiedermi come stai…se ti è passato quel dolore al petto che ti preoccupava nel fine settimana….se al lavoro le cose filano lisce…se con lei stai bene…..oddio…solo scrivendolo ho sentito una fitta al cuore.
basta così….ci vuole tempo.
io ho bisogno di tempo per ……non lo sò nemmeno più per che cosa.
e tu…cerca di …….non lo sò.
cosa dovresti capire? hai scelto lei…dopo martedì ….hai scelto lei…no…non ci voglio credere…non è possibile.
……..mi sento veramente ……vuota, stupida, una scarpa vecchia usata da buttare via……
sight…….sight…..
buona notte a tutti….

Angy reloads


Io penso positivo perché son viva perché son viva,
e finché son viva,
niente e nessuno al mondo potrà fermarmi dal ragionare,
niente e nessuno al mondo potrà fermare, fermare, fermare quest’onda che va,
quest’onda che viene e che va.
Io penso positivo
ma non vuol dire che non ci vedo
io penso positivo in quanto credo,
non credo nelle divise né tanto meno negli abiti sacri
che più di una volta furono pronti a benedire massacri,
non credo ai fraterni abbracci che si confondon con le catene
Io credo soltanto che tra il male e il bene è più forte il bene.
Io penso positivo perché son viva,
perché son viva!!!
Uscire dal metro quadro dove ogni cosa sembra dovuta
guardare dentro alle cose
c’è una realtà sconosciuta che chiede soltanto un modo per venir fuori a veder le stelle
e vivere l’esperienze sulla mia pelle.
Io credo che a questo mondo esista solo una grande chiesa che parte da CHE GUEVARA e arriva fino a MADRE TERESA
passando da MALCOM X attraverso GANDHI e SAN PATRIGNANO arriva da un prete in periferia che va avanti nonostante il Vaticano.
Io penso positivo perché son viva,
perché son viva
io penso positivo perché son viva e finché son viva,
niente e nessuno al mondo potrà fermarmi dal ragionare
niente e nessuno al mondo potrà fermare, fermare quest’onda che va quest’onda che viene e che va quest’onda che va quest’onda che viene e che va :
la storia, la matematica, l’italiano, la geometria, la musica…
…la fantasia
Angy reloads

Angela e l’altra

io la odio.
non sono più una bambina…anzi…ed in tutta la mia vita non avevo mai provato questo sentimento per nessuno o nessuna.
bhè…a quanto pare nel “lungo percorso” della mia esistenza non poteva mancare l’incontro con questo sentimento.
leggiamo cosa dice il dizionario su questa parola che sincermente mi spaventa un po’.
ODIO: s.m. 1) sentimento di grande ostilità per cui si desidera il male altrui. 2) senso di ripugnanza, di contrarietà, d’intolleranza per qualcuno.
vorrei raccontare al mondo quel che ha combinato…e non per vendetta…perchè in fondo non voglio il suo male…vorrei raccontarlo solo per amore di verità contro il disgusto della menzogna.
la sua più grande (e forse unica) preoccupazione è che le persone non sappiano come si comporta privatamente. e ci credo!!!
se le persone che la conoscono sapessero quel che sò io…non sò di quanta stima, amicizia e rispettabilità potrebbe godere ancora.
per sua fortuna immensa ha conosciuto la persona più buona del mondo.
Franco…tu sei come me…anzi migliore di me. Non faresti del male ad una mosca.
cmq…se penso a come ho vissuto sabato e domenica…sò che il sentimento di odio che dico di provare per lei rientra nella seconda casistica.
non desidero il suo male…solo il bene di Franco.
ma certamente pensare a lei genera in me senso di ripugnanza e intolleranza.
e questo sentimento l’ho esternato con lei…con cattiveria.
si, devo confessarlo.
sabato sera ho rinunciato a stare da sola con Franco per stare con lei che diceva di stare male…e questo è stato onorevole…e cosa dire di quando l’ho vista quasi tremare di freddo e sono andata a prenderle la coperta?
Franco me l’ha detto il giorno dopo: sei stata dolcissima.
si…in effetti io sono così.
ma non lo sono stata altrettanto quando le ho detto tante cattiverie.
si. sono stata veramente tanto cattiva.
sincera…ma cattiva.
o forse dovrei dire al contrario
cattiva ma sincera.
il mio fine era giungere alla verità…e se per arrivare alla verità dovevo passare per la cattiveria…ok.
mi spiace un pochino XYZ per averti detto tante cose cattive, e chiedo perdono a Franco per aver detto le cose che lui mi aveva raccontato fidandosi di me.
ho vuotato il sacco…urlando, mescolando le parole ad un fiume di parolacce, con rabbia, aggressività.
ed ora pago il prezzo. Non sò più che posto c’è nella tua vita per me…anzi…sembra che tu voglia lasciarmene al di fuori.
ti sei sentito ferito, tradito. Hai ragione..ma pensa a cosa mi ha portato a tanto.
vuoi lei? non vuoi nessuna? pensi di non saper amare?
tutto sbagliato…tu hai il mio stesso problema: l’unica persona che non riesci ad amare è te stesso.
bhè….io cerco di imparare, per il momento penso a ricostruirmi, come ti ho detto non mi piace quel che sono diventata.
poi per quanto riguarda noi……se son rose fioriranno.
perchè io ti amo Fra’…ti amo veramente tanto.

me la caverò

ieri sera ho portato Piccola Freccia al concerto di Max Pezzali…mi dispiace che dentro ero spenta…mi dispiace che i sorrisi che gli facevo erano vuoti, lui è un bambino…non merita di vedere il dolore negli occhi di sua madre…non dovrebbe vedere ogni minuto il mio viso rigato di lacrime, non dovrebbe capire che la sua mamma non ce la fà a riprendere la sua vita.
c’è una cosa che mi ha colpito.
Tutti sembrano conoscermi meglio di me.
Pa, le mie colleghe, e ieri sera anche mia madre hanno usato in tempi diversi esattamente le stesse parole, la stessa espressione:
Angela deve ritrovare Angela.
Pa, quella che era la mia migliore amica degli ultimi anni, me lo scrisse in una mail…aspetto che Angela ritorni.
e poi…sia le mie colleghe che mia madre: ritrova Angela.
è vero.
mi sono persa.
mi sono persa in un mare di dolore.
ormai sono più di due mesi che prendo antidepressivi…ed il mio viso continua ad essere rigato di lacrime.
e il dolore ha generato rabbia, aggressività.
e ne parlerò come in una confessione nel prossimo post…
il mio dolore ha un nome…un nome di donna.
ha dei capelli corti neri, occhi scuri, un fisico minuto ed una sottile perfidia che governa tutti i suoi pensieri rivolti a me.
l’ho detto a Franco.
io e lei ci odiamo…lui ha permesso che si arrivasse a questo.
la sua incapacità di scegliere, di dare un taglio netto con una a discapito di un’altra…per evitare un dolore secco ha procurato a due donne un dolore lento, una cottura dell’anima che ora è bruciata, nera, scura.
lei…è arrivata a ricattarlo…in ogni modo che una donna possa fare.
ha cominciato con minacce di suicidio, poi…con una presunta gravidanza, poi…venerdì scorso…un ricovero all’ospedale per dolori terribili che la stavano “uccidendo”, guarda caso nel fine settimana che io e lui dovevamo passare insieme a Torino e lunedì miracolosamente al lavoro, anzi..la sera stessa di domenica miracolosamente da sola al cinema ad aspettare lui.
la differenza tra me e lei è che la mia rabbia è palese, io l’aggredisco, le manifesto apertamente la mia rabbia, il mio schifo per il suo comportamento, invece lei dice di non avercela con me…ed è il nemico peggiore, quello occulto…che davanti ti sorride e come volti le spalle ti infila un coltello tra le costole.
lo fece ad agosto, quando pur di rimanere a casa con lui si prodigò a sbandierare sulla mia faccia una presunta falsa amicizia con Franco.
e poi…medaglia al merito per quest’ultimo fine settimana.
oscar della recitazione alla sig.ra E. C.
è stato troppo….io non posso permettere neppure all’uomo che amo di far scendere tanto in basso due persone.
ed io…
rubando e completando a modo mio alcune parole di Max…
io…
me la caverò
proprio come ho sempre fatto
con le gambe ammortizzando il botto
poi mi rialzerò
ammaccata non distrutta (…quasi letteralmente distrutta per la verità…vedi incidente con la macchina di mercoledì)
basterà una settimana a letto (a parte che non posso passare una settimana a letto…basterebbe???)
poi verrà da se
ci sarà anche qualche sera in cui usciranno lacrime (qualche? speriamo bene…)
ci sarà anche qualche sera in cui starò per cedere
ma poi piano piano tutto passerà
senza accorgermene tutto passerà

si, me la caverò…
e nel mio cuore ripulito uscirà l’odio per lei…e rimarrà l’amore per lui, l’amore per tutti coloro che amo, ho amato ed amerò.
l’amore…
quello che la mattina ti fà iniziare una nuova giornata con gioia.

.

da ieri stò cercando di farmi odiare dall’uomo che amo.
ci stò riuscendo abbastanza bene…
in questo modo non ci saranno più due donne a soffrire…ma una sola.

tale sarà il mio sogno questa notte (E. Bronte)


Sognerò che il cielo ruoti
in una gioia infinita, nel corso di anni eterni;
sognerò che non vi sia un mondo, lassù,
lontano quanto l’occhio può spaziare,
in cui la saggezza rida dell’amore,
o la virtù si prosterni all’infamia;
in cui, torturata dai colpi del fato,
la vittima dilaniata sia costretta al sorriso;
a opporre la pazienza al suo odio,
covando in cuore l’aspra ribellione.
In cui il piacere conduca sempre al male,
e invano ammonisca l’inerme ragione;
e la verità sia debole e forte l’inganno;
e la gioia la via più certa al dolore;
e la pace, letargia della pena;
la speranza, fenomeno dell’anima;
e la vita, fatica vuota e breve;
e morte, la tiranna di tutto!

Emily Bronte

e sognando….passerò dal sonno alla veglia…
e non sarà sogno il tuo dolce Emily, ma realtà, non ci sarà quel mondo che ti fà paura, ma un mondo buono e giusto.
e l’aria intorno a noi profumerà con la purezza di rosa,
e la luce filtrerà tra i rami delle notti buie rischiarandole con promesse
sincere di gioia…
come il mio cuore stasera è gonfio di gioia…una gioia dolce, tenera, e fiduciosa…sono felice…perchè amo e sono amata.
e vorrei stasera che tutti fossero felici, sereni….e personalmente non smetterò mai di amare affinchè il mondo sia un posto dove l’armonia regni tra tutti gli esseri viventi.
perchè…..se io faccio la mia piccola parte, e tu fai la tua…con goccioline d’amore faremo fiorire il deserto.
ti amo mondo!!!!!!!!!

papà

oggi sono stata a trovare mio padre.
Ho comprato i fiori, anche dei mazzolini di rose, i suoi preferiti.
Ho sistemato il tutto con cura e poi…mi sono accovacciata accanto al marmo ed ho iniziato ad accarezzarlo.
alcune lacrime hanno cominciato a scendere…ero sola.
gli altri erano andati a fare altri giri ed avevano lasciato me ad occuparmi di mio papà.
mi manchi tanto papà.
mi manca la figura di un uomo che ti prende tra le braccia e ti rassicura.
non è la prima volta che scrivo queste cose negli ultimi mesi…ma forse è proprio in questi giorni in cui dovrei trovare la forza maggiore dentro di me, la maturità di prendere decisioni difficili…è proprio in questi giorni che la bambina insicura, fragile che c’è dentro di me piange e cerca aiuto, conforto…forza e qualcuno di cui fidarti, qualcuno che ti conosca intimamente, sappia quali sono le tue reali necessità, i tuoi limiti, i tuoi difetti, i tuoi pregi, e sappia cos’è meglio per te e ti dica: tesoro…fai così…è la scelta giusta per te.
papà….è tanto che non sei più accanto a me.
non c’eri il giorno che mi sono sposata, non ho potuto neppure presentarti il fidanzato che poi è diventato mio marito.
sei andato via prima.
papà…un papà che non è mai stato tale.
a parte l’età…quando sono nata tu avevi già 61 anni…l’età giusta per essere nonni, non padri.
ma tu papà…non eri adatto nè per fare il papà nè per fare il nonno.
troppo pieno di te, della tua voglia di vivere, del tuo rincorrere i lussi persi in gioventù per poter assaporare la gioia di giocare con una figlia.
i momenti più belli ed intimi che ricordo sono le passeggiate che ci portavi a fare.
tu adoravi camminare ed amavi la natura, vivere all’aria aperta, sempre in giro.
ecco…i ricordi più dolci sono le passeggiate nelle sere estive, tutta la famiglia e tu che se incontravamo un cespuglio di rose per la via, non resistevi e ne staccavi una dal ramo per la mamma…la più bella di tutte.
e poi…i pomeriggi nei giardini di Castel S. Angelo, dove i miei occhi di bambina vedevano mondi misteriosi di fantasmi, cavalieri e dame.
e poi…le ore trascorse a villa Pamphili…io che gironzolavo sui pattini a rotelle…e poi camminate, tante camminate tra un sentiero e l’altro.
i giri per Roma, tu mi hai insegnato ad amarne ogni pietra anche se non era la tua città natale, ma l’amavi come se lo fosse.
e poi ricordo a natale…ci divertivamo un mondo a fare il presepe…poi arrivavi tu e ti occupavi “dell’impianto luci”, heheheh…ogni casetta aveva la sua lucetta.
ricordo le tue lezioni di bon-ton, le tue direttive sulle norme comportamentali: cammina eretta, non guardare in basso, non rispondere a gesti, non scommettere mai, se lo fai e perdi…paga sempre il dovuto, stai seduta composta a tavole, ecc…ecc….
e poi…”vale più una stretta di mano” che una firma su un contratto.
la tua parola era la tua parola…ci si poteva contare.
….tutto questo ricordo… ma non ricordo abbracci.
non ricordo baci, tenerezze, calore.
tu eri sempre impeccabile, sempre elegante con la cravatta ed il quotidiano che acquistavi ogni mattina. Eri abitudinario…non sgarravi mai.
insomma…un uomo tutto d’un pezzo.
caro papà…oggi vorrei che tu fossi qui.
forse vorrei un papà ideale…uno di quei papà che vedi nei film per ragazzi.
vorrei un papà al quale dire: papà..cosa posso fare? c’è un uomo che mi ama, ma mi fà soffrire tanto perchè è troppo buono e troppo debole, perchè la strada che porta a stare insieme è troppo lunga, troppo difficile e troppo accidentata.
lui non vuole rinunciare a me…ma….
……….
……………
……..
adesso è con lei ed i suoi colleghi. sono tutti fuori a cena. l’ho sentito una mezz’ora fà. era allegro e abbastanza sereno…sono riusciti a finire del lavoro che dovevano fare.
stamattina mi ha lasciata in lacrime…sà che stavo molto male.
ma…..non c’era un velo di preoccupazione per me nella sua voce stasera quando ho chiamato.
non mi ha mandato un sms nel pomeriggio per chiedermi come mi sentivo, se stavo meglio…niente.
eppure…quando dice che mi ama…ci credo.
cosa devo fare papà? mi sento distruggere lentamente…papà…cosa devo fare?
continuo a combattere per qualcosa in cui credo? …sai papà…io continuo a combattere…ma sono ogni giorno più debole…non ho più voglia di credere in niente…vorrei solo mollare tutto e sparire.
poi..ho attimi di ribellione…forse attimi nei quali ritorna a galla quello che mi hai insegnato: la determinazione, la coerenza…il perseguire e non voltare le spalle a qualcosa in cui si crede.
ma papà…pensi che debba continuare a lottare? perchè dovrei farlo solo io?
perchè lui mi lascia sola davanti alle difficoltà? perchè se stò male mi volta le spalle?
lo sò…sò che mi ama….ed essere amati davvero di questi tempi è difficile.
ma papà…se mi ama…non dovrebbe lottare per me? si…lo sò..ha un sacco di problemi…ed anch’io se lo amo dovrei non assillarlo, comprenderlo, sorreggerlo ed incoraggiarlo.
non sò che fare papà….lui mi ha tradito…ma non è questo ora che mi assilla di più. Quello che ora mi fà stare male è che sembra che per lui sono una specie di giocattolo, un oggetto senza anima..perchè si ricorda di me solo quando tutto il resto è a posto? si…vuole dedicarsi a me con tutto se stesso, in pace. ma mi lascia sola tutto il resto del tempo.
o conta troppo su di me…mi ritiene così forte?
pensa che davvero io potrei sopportare tutto quel che mi chiede di sopportare? e poi…quando ci sentiamo…nei ritagli di tempo dei suoi impegni (certo…non lo nego, importanti) sorridere come se fossi la persona più felice del mondo?
dovrei papà? dovrei essere la persona più felice del mondo? Mi dovrei accontentare di pensare che mi ama e che sono il suo pensiero felice?
la sua isola di pace nel mondo fatto di doveri e lavoro?
ed io? cosa voglio io?
cosa fà stare bene me? io vorrei essere importante per lui, vorrei essere il suo primo pensiero del mattino e l’ultimo prima di dormire.
vorrei non pensare adesso che si starà divertendo con lei…e magari chiacchierano delle cose vissute insieme nella giornata, tra un po’ saliranno nella stessa macchina e andranno nella stessa casa.
ma dice di amare me…..
papà…aiutami….cosa devo fare?
aspettare? dargli altro tempo? lacerarmi fino all’ultima speranza? come si dice aspettare di “sbatterci il naso”?
il naso l’ho già sbattuto papà…e mi ha fatto male. e poi…l’ho sbattuto di nuovo e poi ancora.
ma tutte le volte lo incerotto e ricomincio.
in fondo il problema è che mi fido di lui…mi voglio fidare di lui.
ed ogni volta che tradisce la mia fiducia in mille piccoli-grandi modi…è come se mi schiaffeggiasse.
nel frattempo io mi stò trasformando in una persona che non sono…una che non mi piace.
gli parlo piena di rabbia, lo accuso brutalmente di tutto quello che non mi piace e che trovo ingiusto, lo copro di insulti.
ma questo non mi fà stare bene, anzi.
stò peggio.
sento di tradire me stessa, il mio modo d’essere e mi vergogno di avergli mancato di rispetto.
ma qual’è il mio modo d’essere? chi sono diventata?
una volta ero solo per il benessere del prossimo. sempre pronta a chinare il capo ad ogni volontà altrui.
oggi no. oggi combatto come una tigre per ciò in cui credo.
e se penso che lui non debba vivere con una donna che dice di non amare…ok…saranno anche fatti suoi…ma se dice di amarmi diventano un po’ anche fatti miei.
se penso che non debba vivere con una che non ama…bhè glielo dico e poi glielo ridico e poi glielo urlo.
ma tanto…..non mi ascolta…anzi.
stamattina mi ha detto che più uno gli dice di fare una cosa…più lui è portato a fare esattamente il contrario, anche a costo di rimetterci.
sai papà? è del tuo stesso segno zodiacale…ed avete tante cose in comune.
perchè da lassù non ci parli un po’ tu? fallo arrivare ad una determinazione, aiutalo a compiere una scelta sana, una scelta giusta.
bhè..ora vado a dormire papà….sai…ti voglio tanto tanto bene e ti penso tanto ultimamente…ho tanto bisogno di te.
smack…
la tua piccola bionda dal culetto pallido,
Angy

se tu mi ascoltassi quando parlo….


oggi abbiamo parlato…o meglio…io come al solito ti ho detto quali sono i miei pensieri.
in pratica ti manifesto le mie critiche al tuo modo di vivere senza pensare alle conseguenze delle tue azioni.
almeno credo…perchè se invece agisci avendoci pensato…non oso pensare a quale termine sarebbe più indicato per descriverti.
veniamo al dunque.
prima di tutto…cercherò di fare un sintetico riassunto dei fatti.
Angela ha una relazione con un uomo meraviglioso che si chiama Franco.
L’ha conosciuto per un regalo del fato in chat…lui vive molto lontano da lei…circa 700 Km.
la primissima impressione è sconvolgente…la sensazione di vedersi allo specchio e, da subito, l’incapacità di staccarsi l’uno dall’altra.
inizialmente era in chat…non si voleva mai cliccare su quella x in alto per chiudere, poi…le telefonate…una chiacchiera tirava l’altra… passavano ore al telefono e sembravano minuti.
gli argomenti erano svariati…si parlava del tempo, della storia di entrambi, delle vicissitudini quotidiane, di tutto ciò che li circondava, dei loro sogni, delle loro piccole grandi aspirazioni,dei tanti problemi, delle relazioni sentimentali che sia l’uno che l’altra vivevano.
un sabato mattina…dopo un venerdì sera nel quale lei consolò lui distrutto da un definitivo “no”…decisero di incontrarsi.
lui andò da lei…l’attesa fu dolce, densa di aspettative, ci si domandava con proccupazione: e se poi ci piacciamo? gli ultimi giorni furoni vissuti nella paura di piacersi e quasi la speranza di non piacersi…perchè avrebbe implicato un gran bel mucchio di problemi.
venne il giorno in cui lui affrontò il viaggio ed andò da lei.
galeotta fu una notte buia.
come se ci fosse un’energia magnetica tra loro…la magia si ripetè…ed entrambi non riuscivano più a staccarsi l’uno dall’altra.
lui veniva spesso da lei…piano piano la loro storia si arricchiva di vita.
giorni trascorsi insieme con Piccola freccia, un paio di giorni di vacanza condivisi.
c’erano anche i problemi…lei li esternava, spesso si lamentava, lui molto meno.
ma anche lui sentiva il peso della difficoltà del rapporto a distanza…ed alimentava spesso silenziosamente delle insoddisfazioni.
senza parlarne con la donna che amava…cominciò a frequentarne un’altra parlandole dei suoi malesseri.
non possiamo dire con certezza per quali motivi…fatto stà che dopo pochissimo tempo i due cominciarono a convivere.
Lui…si allontanò da Angela…con una scusa e lei si sentì morire (post 6 maggio).
non voleva troncare…voleva che rimanessero amici.
ma Angela quando ama ama…e dato che la motivazione dell’allontanamento era stata che lui pensava di essere stato usato…Angela si impegnò per dimostrargli in ogni modo che il suo era amore vero.
se Angela avesse saputo che la reale motivazione era perchè viveva con un’altra…sicuramente il racconto sarebbe finito qui.
invece la storia continua….continuavano a sentirsi tutti i giorni…lei piangeva, soffriva…lui era silenzioso e distante.
lei si sentiva tremendamente colpevole…e cercava in ogni modo di rimediare al “suo errore”.
lui non andò più a trovare lei…tranne una volta.
lei non sapeva che lui era venuto addirittura accompagnato dall’altra…che aveva lasciato ad aspettarlo.
rimasero soli…e lui…non si comportò da gentiluomo.
Angela pianse…era confusa….si chiedeva perchè si fosse comportato in quel modo…perchè nel giro di 12 ore l’aveva illusa di nuovo e poi…con una freddezza impressionante le stava voltando le spalle per l’ennesima volta…ma come si sà…lei era molto innamorata e l’amore rende ciechi e sordi, insomma…come dico io: rincitrulluliti.
mille volte si dissero addio…mille volte si cercarono di nuovo.
era lei a cercare lui…chissà se si fosse arresa prima se la storia sarebbe continuata…chissà se lui l’avrebbe cercata di nuovo.
cmq…il tempo passò finchè una sera…Angela parlando con Franco sentì il cuore batterle forte in petto.
lui le parlava nuovamente come prima: la voce era diversa, le parole erano diverse,…era di nuovo un uomo innamorato che parlava con lei.
il miracolo durò molto poco.
due sere dopo…lui era di nuovo freddo, indifferente, distante.
Angela era stanca…non ce la faceva più a lottare…voleva un si oppure un no…e gli propose di non sentirsi per una settimana, voleva che lui decidesse, era stanca di stare male(vedi 26 luglio).
passò una settimana d’inferno…lei pensava a lui in continuazione…guardava quel telefonino che rappresentava l’unico mezzo per potersi contattare…ma in quei giorni il cell non era un amico…era un nemico che la sbeffeggiava con il suo silenzio.
passò la settimana e lei lo chiamò.
tutti i particolari di quel giorno urlano nella testa, rimbalzano violentemente tra i ricordi…ma vado al sodo: quando Angela chiamò rispose una donna: era lei.
seppe da una voce estranea…dalla voce della donna che sapeva tutto mentre Angela era una stupida ingenua ignara…seppe da lei che loro convivevano da 3 mesi.
come si sentì Angela? una totale sensazione di nausea incredibile.
le ultime parole che rivolse a lui in quella conversazione telefonica furono: Mi fai schifo.
passarono alcuni minuti…e lei ricevette un sms: sò di farti schifo, ma amo te, amo solo te e lo sanno tutti.
nella disperazione ti aggrappi a qualunque cosa pur di non precipitare.
Angela si aggrappò a quelle parole.
non poteva credere a ciò che aveva sentito…sicuramente c’erano dei motivi.
Franco le disse che doveva parlarle di persona, spiegarle.
Angela…mentre tutto il mondo intorno tranne un caro amico di lui le urlava letteralmente di mandarlo a f….lo, decise invece di fare ciò che molto pochi avrebbero fatto.
con gli occhi gonfi di lacrime, il cuore spaccato, la testa piena di dolore, senso di nausea allo stomaco (perse 3 kg in due giorni), e neppure sapendo perchè lo faceva..chiedendoselo mille volte…prese un treno ed andò da lui, era il 6 agosto…il suo primo giorno di ferie.
mille ricordi: l’attimo in cui si rividero, un abbraccio interminabile, le lacrime alla stazione, la rabbia esplosa in un gesto violento, il rapido riassunto delle spiegazioni…racconti di atti compiuti senza razionalità…potrei quasi chiamarla pazzia…lucida follia? non lo sò…credo che non capirò mai cosa è realmente accaduto tra Franco e quella donna…quella che era per Angela una sconosciuta..una sconosciuta che invece sapeva tutto di lei.
ciò che conta fu l’amore che Angela vide negli occhi di Franco.
lui le aveva riaperto la porta del suo cuore.
le disse che l’amava…e lei lo sentiva sincero.
Angela rimase da lui solo due giorni…ed accaddero tante cose…il suo cuore raramente nella vita aveva battuto così forte.
raramente nella vita Angela aveva dovuto affrontare attimi così forti, così intensi come quando la conobbe…le parlò…e sembrava di vivere nella dimensione dell’assurdo, nella fiera dell’irrazionalità..non comprendendo bene neppure lei stessa perchè accettava questa situazione.
tornò a casa…con la speranza nel cuore…ed un dolore che non passava, non poteva passare: lei continuava a vivere con lui.
non scrivo qui i motivi….è inutile.
motivi validi? no…non ci sono motivi validi per farmi subire il dolore che ho provato….e per aver dovuto sopportare quel che ho sopportato: sentirmi dire da lei che “ero una stupida bambina viziata che pestava i piedi perchè non capivo, non accettavo che loro stessero ancora insieme “come fratelli”.
sono accadute molte altre cose…tante altre cose in questa rappresentazione dell’assurdità dei comportamenti che possono arrivare a compiere gli esseri umani…ed io sono una dei protagonisti di questa tragica commedia.
oggi…lei ancora vive con lui.
nel periodo che passa dalla fine di agosto ad oggi Franco mi ha tradito di nuovo con lei (vedi 18 settembre).
io ho cercato di sparire per quanto più riuscivo a fare dalla loro vita.
li ho lasciati liberi di vivere la loro relazione senza la mia presenza.
volevo dare a lei la possibilità di farlo felice…senza che io mi infilassi tra loro.
ho cominciato a prendere antidepressivi per stare meglio….non ce la facevo più a piangere continuamente.
poi…il 14 ottobre….non sò cosa è successo.
qualcuno ha riattizzato la fiamma dell’amore per me nel cuore di Franco.
e questa fiamma da allora ancora brucia.
potrei chiedermi: per quanto? quante volte ancora ti tradirà? quante volte ancora poi si ricorderò di nuovo di amare te e non lei?
non me lo voglio chiedere…sono stanca di stare male.
lei ancora vive con lui…e per me…è ancora dolore…ma è meno intenso di prima.
sono diventata molto più forte…molto più lucida.
mi sono sentita dire di tutto da tutti.
che sono una senza orgoglio, che sono una smidollata, che mi faccio trattare come un’amante di infimo ordine, che sono una scema, che sono la più grande stupida degli stupidi, ecc…ecc…
cosa sarà di Angela e Franco “domani”?
non lo sò…sò che tra noi qualcosa di speciale c’è e non voglio buttarlo senza aver prima tentato il tutto per tutto per la felicità di entrambi.
nel frattempo mi sento dire dall’altra che continua a vivere 24 ore al giorno accanto a lui che IO sarei Egoista.
non sò se ridere o piangere.
io sarei egoista….
bhè….forse allora non ho proprio capito un cavolo della vita.
cmq…oggi abbiamo parlato di domenica.
te ne vuoi andare a trovare i parenti di lei…e per te è la cosa più normale del mondo.
ti ho detto cosa significa…tu non vuoi ascoltarmi.
non sò cosa accadrà per questo tuo comportamento…talvolta mi scopro a parlarti chiedendomi cosa sarete capaci di inventarvi di nuovo tu e lei.
bhò….mi chiedo come sarebbe bello se tu mi ascoltassi con cuore cervello ed anima quando ti parlo….
intanto parlo tra me e me…mi sono ritrovata e parlo con la mia immagine riflessa, con una parte di me che avevo dimenticato di avere, si, in questi giorni sto meglio, chissà se è solo perchè tu mi sei di nuovo accanto, o forse fanno finalmente effetto gli antidepressivi, o forse stò meglio davvero…non lo sò, ma spero tanto che duri.

liberamente tratto da…


liberamente tratto da Pretty Woman.
Lei dice:
-…io voglio la favola.
poi una domanda resta sospesa nel vuoto….
– conosci qualcuno che ha trovato la favola?
l’altra resta un po’ pensierosa…poi:
– ci sono! Quella gran culo di Cenerentola!!!
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perchè credo ancora che esistano le favole nel corrente anno di grazia 2005?
e soprattutto …perchè dovrebbe toccare proprio a me?
attenta Angela…sognare troppo….ti fà male…lo sai.
e tu…non ti chiami Cenerentola, stai attenta per favore!