aspettando……

L’altro giorno – ho perso
un mondo – qualcuno l’ha trovato?
Lo si riconosce dal diadema di stelle
che gli incornicia la fronte.

Potrebbe passare inosservato – agli occhi di un ricco
ma – ai miei occhi parsimoniosi
vale assai più dei ducati.
Signore! Trovatelo per me!

…….

IL cuore cerca il piacere – dapprima –
e poi – la dispensa dal dolore –
e poi – quei blandi anodini
che anestetizzano la sofferenza –

e poi – di potersi addormentare –
e poi – se tale fosse
la volonta’ del suo inquisitore –
il lusso di morire.

Emily Dickinson
…perchè mai potrei dire le cose che penso come le dice lei…

arresa….


Arresa a un cedevole abbraccio d’erbe,
ho guardato tra i rami
ancora spogli di una quercia
il limpido cielo di marzo.
(assaporata gioia di sentirsi
radice, tronco, ramo,
gemma, acqua sorgiva
brezza di mare).
Al grande respiro della terra
ho adeguato breve il mio palpito.
Lontano dal gelido, inesorabile
ingranaggio della città,
fuori dalle solide celle
di ferro e cemento
ho intessuto trame di ragno
tra le architetture degli alberi.

Ringrazio l’autore Franco Riccio per questa dolce poesia…piena di pace e coinvolgente abbraccio con la natura, non me ne voglia se l’ho traslata al femminile…in siffatto modo..la sento più mia.
In questi giorni mi domando per l’ennesima volta chi sono…cosa faccio…
fui una brocca d’acqua limpida e cristallina
i giorni dissolsero essenze, colori, profumi,
olii…tutto un misterioso alchimista pian piano agito’nella mia brocca
Oggi non è più acqua limpida…ma un liquido misterioso dai mille colori,
dai mille gusti…
un sorso è delizioso
un sorso è disgustoso
un sorso porta il sapore salato di lacrime disciolte
un sorso rumoreggia di risate cristalline
ci sono i tanti colori di un vivaio in primavera…tripudio di piante cariche di boccioli promettenti abbondanti fioriture
c’è il nero dell’abisso intravisto…del dolore non ancora sconfitto
ci sono i tanti grigi…
c’è l’amaro della paura e del disincanto
………uno spirito semplice puo’ essere nel contempo una personalità complessa?
Sono così complicata talvolta…eppur così semplice.
così pochi i miei bisogni…eppur così difficili da soddisfare.
Ritrovero’ la pace dentro di me?
o forse….avro’ desiderio di ritrovare la pace?
ma……sono mai stata in pace io con me stessa?
La bimba sorridente che ricordo essere stata…cosa voleva per se stessa?
forse nulla…forse il suo unico desiderio era fare felice quella madre
che di lei mai è soddisfatta….la mia vita potrebbe essere l’infinita ricerca di qualcosa che non trovero’ mai?
Vorrei farmi meno domande…essere più semplice…e soprattutto vorrei sapere cosa è giusto fare: se come dicono è giusto seguire il cuore…il mio cuore vorrebbe che nessuno soffrisse mai…eppure so’ di causare dolore.
Una persona mi ha detto: il tuo problema è amare troppa gente.
Forse ha maledettamente ragione.
Buonanotte ai miei tesori,
a chi mi è stato vicino senza chiedere e senza dare,
a chi mi ha buttato in un baratro insegnandomi tante cose e facendomene dimenticare mille altre,
e a chi mi ha gettato una corda per tirarmene fuori ridandomi la dignità persa.
Ringrazio tutti, siete i miei tatuaggi nell’anima…ed ogni volta che mi specchiero’ attraverso la mia immagine riflessa rivedro’ voi.

*

per m.v.

un sms mai inviato….

Ho riparato le vele e riprendo il mare sperando che la stella che voglio seguire mi porti nella direzione giusta.

Grazie di esistere, grazie per tutte le lacrime, (le tante lacrime), grazie per tutti i sorrisi (che facevi sgorgare dal più profondo del mio cuore, che brillavano sul mio volto come la striscia di mare inondata dalla luce della luna di notte)
tu vuoi essere indimenticabile,…..non preoccuparti!
Tu sei indimenticabile.

Mi hanno detto milioni di volte che non mi hai dato niente….chi dice così, si è mai chiesto il valore di una lacrima?
Mi hanno chiesto se valeva la pena di stare così male per te; rispondevo che se mi avessi amato anche solo un minuto, si ….ne sarebbe valsa la pena.

Mi hai detto che non abbiamo un domani…..ti sei sbagliato, ma prendo atto di questa tua decisione…..e ……Dio mio com’è difficile fare qualcosa di ignoto.

Regalare sogni……dovrebbe essere considerato reato contro la persona,
o……dovremmo innalzare statue per chi lo fa’?
In questo mondo che ha dimenticato come si sogna….a parte un mezzo mondo di chattatori alle prime armi (e quindi ancora non disillusi), blogger…insomma….amanti del virtuale ….dovrebbero vendere un manuale:
come sognare senza farsi male.

una settimana, un’ora, una notte


Questa settimana è stata come le altre, ma profondamente diversa dalle altre.
Ci sono state le solite lacrime, ma non nella quantità alla quale ormai ero avvezza (e fin qui…meglio!).
C’è stata la giornata di giovedì, nella quale ho avuto il dono di vivere per un’oretta in comunione con la natura, mi sentivo bene, in pace con me stessa ed il mondo vegetale e animale…sentivo di nuovo l’armonia del creato intorno e dentro di me (impossibile descrivere cosa si provi in questi casi…è una sensazione che penso sia vagamente riconducibile a cio’ che provavano i noti Adamo ed Eva prima di combinare il famosissimo guaio).
C’è stata la serata di ieri sera…e qui il discorso cambia.
Discorsi di cuore…ma possibile che io ancora parli di sentimenti??
io? io che ho la testa più confusa di un caffè dissolto nel latte e impossibile da riportare alla condizione originaria?
ripenso alle parole che ho detto…e soprattutto a quelle che vorrei dire e mi sembra di rivedere un film già visto.
Il copione è lo stesso…cambiano gli attori…
Pero’ è pur vero che nella vita, il copione lo scriviamo giorno per giorno se vogliamo, non è detto che si debba per forza seguire la traccia che vediamo per terra solo perchè altri hanno fatto la ns stessa strada.
Presunzione voler credere di arrivare chissà dove creando nuove orme per terra? si…presunzione carissima me che sto’ scrivendo e leggendo contemporaneamente, ancora non hai imparato che tu pensi di pianificare, organizzare, e poi…la vita ti porta dove vuole lei, nei tempi che vuole lei e con chi vuole lei?
Vecchierel bianco, infermo,
mezzo vestito e scalzo,
con gravissimo fascio in su le spalle,
per montagna e per valle,
per sassi acuti, ed alta rena e fratte,
al vento, alla tempesta, e quando avvampa
l’ora, e quando poi gela,
corre via, corre, anela,
varca torrenti e stagni,
cade, risorge, e più e più s’affretta,
senza posa o ristoro,
lacero, sanguinoso; infin ch’arriva
colà dove la via
e dove il tanto affaticar fu volto:
abisso orrido, immenso,
ov’ei precipitando il tutto obblia.
Vergine luna, tale è la vita mortale.

stanotte c’era la luna piena….impossibile non tornare con il pensiero al Canto notturno.
…uso alcuno, alcun frutto indovinare non so. Ma tu per certo giovinetta immortale conosci il tutto.
Potessero i tuoi morbidi raggi illuminare la mia strada,….disseminare scheggie di bagliori sul terreno che devo percorrere affinchè non ci sia più dolore nella mia vita..ti implorerei di farlo.
Non voglio arrendermi ma..so’di non avere forza per sopportare di causare dolore perchè so’ cosa è il dolore.
Ero in mare aperto con le vele strappate dalla tempesta…ora c’è bonaccia…perchè cerco nuovi orizzonti invece di recuperare le forze?
…….perchè…lo so’ benissimo perchè.
Perchè….cio’ che cerco da una vita…è là da qualche parte, ed io non voglio arrendermi al pensiero che forse essere certa che realmente ci sia…è solo utopia, favola, sogno.

ho imparato…

non è farina del mio sacco…ma un invito a scuola che ho trovato…e completato:
Ho imparato… che la miglior aula del mondo è ai piedi di una persona anziana.
Ho imparato… che quando sei innamorato, si vede.
Ho imparato… che appena una persona mi dice, “Mi hai reso felice!”, mi rende felice.
Ho imparato… che avere un bambino addormentato fra le braccia è una delle cose del mondo che più rendono sereni.
Ho imparato… che essere gentili è più importante dell’aver ragione.
Ho imparato… che non bisognerebbe mai dire no ad un dono fatto da un bambino.
Ho imparato… che posso sempre pregare per qualcuno, quando non ho la forza di aiutarlo in qualche altro modo.
Ho imparato… che non importa quanto la vita richieda che tu sia serio….. ognuno ha bisogno di un amico con cui divertirsi.
Ho imparato… che talvolta tutto ciò di cui uno ha bisogno è una mano da tenere ed un cuore da capire.
Ho imparato… che la vita è come un rotolo di carta igienica….. più ti avvicini alla fine, più velocemente va via.
Ho imparato… che dovremmo essere contenti per il fatto che Dio non ci dà tutto quel che gli chiediamo.
Ho imparato… che i soldi non possono acquistare la classe.
Ho imparato… che sono i piccoli avvenimenti giornalieri a fare la vita così spettacolare.
Ho imparato… che sotto il duro guscio di ognuno c’è qualcuno che vuole essere apprezzato e amato.
Ho imparato… che il Signore non ha fatto tutto ciò in un giorno solo. Cosa mi fa pensare che io potrei?
Ho imparato… che quando progetti di prenderti la rivincita su qualcuno, stai solo facendo in modoche quella persona continui a ferirti.
Ho imparato… che l’amore, non il tempo, guarisce tutte le ferite.
Ho imparato… che per me il modo più semplice di crescere come persona è circondarmi di gente più abile di me.
Ho imparato… che ogni persona che incontri merita d’essere salutata con un sorriso.
Ho imparato… che non c’é niente di più dolce che dormire coi tuoi bambini e sentire il loro respiro sulle tue guance.
Ho imparato… che nessuno è perfetto, fino a quando non te ne innamori.
Ho imparato… che la vita é dura, ma io sono più duro.
Ho imparato… che le opportunità non si perdono mai, qualcuno sfrutterà quelle che hai perso tu.
Ho imparato… che se dai rifugio all’amarezza, la felicità attraccherà da qualche altra parte.
Ho imparato… che desidererei aver detto una volta in più a mio padre che lo amavo, prima che se ne andasse.
Ho imparato… che ognuno dovrebbe rendere le proprie parole soffici e tenere, perché domani potrebbe doverle mangiare.
Ho imparato… che un sorriso è un modo non costoso di valorizzare i tuoi sguardi.
Ho imparato… che non posso scegliere come sentirmi, ma posso scegliere cosa farci.
Ho imparato… che quando tuo nipote neonato tiene il tuo mignolo nel suo piccolo pugno, sei agganciato per tutta la vita.
Ho imparato… che chiunque vuole vivere sulla vetta della montagna, ma tutta la felicità e la crescita si trovano mentre la si scala.
Ho imparato… che è meglio dare consigli in due sole circostanze : quando sono richiesti e quando c’è pericolo di morte.

(u n c)ha imparato ad apprezzare tutte le cose della vita, a godere della gioia ricordando il dolore, ad apprezzare ogni singolo istante in cui qualcuno la considera un essere umano, perché ha imparato che non è scontato che tutti lo pensino; ha imparato che il mondo è ingiusto, ma non per questo deve amarlo di meno perché cè sempre chi subisce ingiustizie più grandi e le sopporta con forza, rassegnazione o coraggio e quindi deve combattere sia per se stessa che per chi non ne ha forza e mezzi; ha imparato che si può desiderare di morire talvoltama lamore per la vita stessa, che come un boomerang ritorna da dove lhai donato, sia essere umano, vegetale o animale o oggetto pieno di ricordi ti circonda dandoti coraggio per non arrenderti e sopportare il dolore di vivere; ha imparato che se non si arrende alle difficoltà che trova sul cammino verso ciò che ritiene giusto allora magari ci metterà molto tempo, pagherà un prezzo molto alto, ma ne uscirà migliore di prima perché non si è lasciata sconfiggere; ha imparato che per quanto si possa cambiarein realtà è sempre la stessa di primauna nessuna e centomila; ha imparato lamore..lamore che urla di dolore o che si piega silenzioso nel dolore ed ha imparato che crede nellamore che si muove dal cuore, che ti esce dalle mani, che cammina sotto i tuoi piedi, lamore misterioso anche dei cani e degli altri fratelli animali, delle piante che sembra che ti sorridano quando ti chini per portarle via, lamore silenzioso dei pesci che ci aspettano nel mare
ma soprattutto ha imparato che ha ancora mille e mille e mille e mille altre cose da imparare e mille e mille e mille e mille cose apprese deve trasmetterle agli altri, affinché il mondo sia un meraviglioso luogo pieno di amore, dove dare e ricevere, dove tutti scambiano le loro umane esperienze di errori o verità, sconfitte o vittorie per diventare un pochino migliori di ieri.

passerotto

23 sett 2003

passerotto con le piume bagnate di piombo fuso
talvolta spicca il volo
libra nell’aria sotto i raggi del sole
le piume calde d’amore sognato

talvolta il peso di lacrime trattenute
non gli permette di innalzarsi…
e il freddo del cuore non riscaldato
da sorrisi e parole a vuoto attese
lo lega alla terra

è solo un passerotto…non puo’ sfogarsi nel bel canto
è solo un passerotto…non può gloriarsi di piume splendenti
è solo un passerotto…non puo’ ammirare le vette più alte e più pure
è solo un passerotto…i suoi occhi non hanno vista acuta,
è solo un passerotto…il suo becco non è robusto
è solo un passerotto…e vorrebbe solo amore, briciole d’amore
per scaldare l’inverno per lui troppo freddo

nessuno nota il suo dolore,
nessuno nota un passerotto.
Solo quando nei suoi momenti d’estate vola allegro
bimbi dal cuore puro gli sorridono.

appunti rubati nella solitudine

Vorrei sussurrarti “buonanotte amore” mentre l’ultimo pensiero del giorno svanisce nella tua mente per lasciar posto ad un sereno riposo.

Mi domando se è ironia della vita o sono una persona strana…un specie di Pierrot.
Cuore spezzato, una lacrima sempre pronta a sgorgare calda e liberatoria e …follia…ironia…gioco o abilità nel nascondere il dolore.
ok…avro’ anche delle discrete capacità di ripresa…ma insomma…
talvolta trovo assurdo che poi…io sia la stessa persona che alcuni cercano perchè sono “simpatica” divertente…li faccio ridere …ma io chi sono?
Sono le 100.000 sfumature del grigio, del rosso, del verde, dell’azzurro, del giallo, del rosa alla faccia di tutti coloro che credono che sia possibile catalogare tutto o bianco o nero.( detto tra noi, qualche volta mi trovo ad invidiarli…e’ tutto molto più semplice)
Sarebbe bello poter dire con certezza questa faccenda è così o cosà, ma che?
IO comincio a valutare tutti i più minuscoli ed insignificanti dettagli, smembro ogni vicenda in microscopiche particelle per pensare, ragionare, ponderare, valutare e poi???
La decisione, la scelta, la risposta la da’ il mio cuore…lui…che paziente ascolta tutto quello che la mia testolina gli suggerisce e poi? fa’ come gli pare.
Lessi che il cuore è una forza dirompente e creativa che dobbiamo imparare a dirigere, ma come si fa’? dove lo insegnano? nel mio cuore…regna l’anarchia.
cmq…oggi di piangere in metro’ di fronte a tutti quegli sconosciuti..cavoli…me lo potevo pure risparmiare, tanto…siamo tutti bravi a rimanere stupiti leggendo che ingiustizia, debolezza e solitudine hanno ucciso Pantani…ma dei piccoli Pantani che abbiamo accanto non se ne accorge nessuno.

finalmente sola!!….finalmente sola???ma che dico?

finalmente sola…dopo tanto tempo…sola è un modo di dire in questo frangente, perchè tra le mura che mi proteggono dal mondo di fuori ci sono anche loro di là che stanno dormendo.
Sola….in una visione dall’esterno…ma dentro di me che succede?
Dentro di me…la solitudine c’è sempre; è diventata la compagna sgradita della mia anima, come se lei…la solitudine…non avesse altri a cui dare fastidio.
e dire che la combatto in ogni modo…cerco in ogni istante di cacciarla da me, ma lei no…tenace, come mollo un attimo…eccola là che sogghigna…”pensavi di esserti liberata di me”, mi sembra quasi si sentirla sorridere dei miei tentativi di scacciarla, mentre lei è aggrappata al mio stomaco, ai miei polmoni, alla mia testa, al nucleo della mia esistenza.Solitudine dell’anima ma non di fatto.
In pratica mi sento una carcerata…prigioniera di una persona che mi tiene in gabbia e neppure si rende conto di quanto (ma quanto…) vorrei evadere, sempre con la presenza di persone che non vorrei frequentare nella misura che la vita mi impone e cerco la solitudine “vera”..non avere nessuno intorno, desiderando di essere io…io sola a guardare il cielo e respirare l’aria come se mi avessero concesso la grazia dopo aver vissuto nell’ultimo miglio per due anni…e d’improvviso una porta si apre e puoi uscire.
D’altra parte la solitudine interiore…quella non visibile dal di fuori, non reale, ma che ti rosicchia piano piano paventandoti il vuoto che crea piano piano …ti fa’ sentire come se stessi affogando e nuoti più forte che puoi per tornare in superficie, ma gli sforzi sono inutili, perchè non ne conosco con esattezza la fonte..non so’ precisamente da dove viene questo tarlo che rosicchia le mie fondamenta…o forse lo so’..ma non ho forza sufficiente per combatterlo il che è uguale.
Una volta lessi ” cio’ che ci rende unici è anche ciò che inevitabilmente ci condanna alla solitudine” . Io non sono unica al mondo con i miei pensieri…ma…mi riesce difficile comunicare il mio vero modo d’essere al mio prossimo più prossimo…quindi il non essere compresa, mi porta a sentirmi infinitamente sola e nello stesso tempo desiderare la solitudine…che confusione!!!
Quindi..mi trovo ad essere assente anche se sono con tanta gente o anche in uno spazio di pochi metri con poche persone che potrebbero anche essere fantasmi innocui…tanto solo lontani da te milioni di miglia, o meglio…sono io che come mi dicono…me ne vado.Il mio corpo è là, la mente … si mette a chiedersi perchè invece mi sento sola.
Sento le loro voci, percepisco la loro presenza accanto a me..ma l’anima…l’anima vuole altro.
Cosa vuole? Vuole crescere, allargare i suoi orizzonti, vuole espandersi in libertà come un gabbiano che si libra sopra il mare d’inverno.
Ma…mi domando….la mia solitudine non nascerà dal fatto che sono io che non riesco a farmi compagnia da sola?perchè io non mi basto? da dove esce questo senso di vuoto, questo baratro che mi pare mi inghiotta da un momento all’altro se per un istante non parlo con qualcuno che mi dia una sensazione di “calore vero”?
Alla faccia del famoso “conosci te stesso”…qui ci vorrebbe una piantina dettagliata, una bussola, un navigatore satellitare e chi più ne ha più ne metta…altrimenti io mi perdo dentro.

Riferimenti: lost in my soul

“il colore del grano”

tratto da “Il piccolo principe” scritto da Antoine de Saint-Exupéry

“…in quel momento apparve la volpe: “Buon giorno”. “Buon giorno” disse gentilmente il piccolo
principe voltandosi: ma non vide nessuno. “Sono qui”, disse la voce, “…sotto il melo”. “Chi sei?”
chiese il piccolo principe, “Sono una volpe”, disse la volpe.
“Vieni a giocare con me?”, le propose il piccolo principe “sono così triste…”. “Non posso giocare con te”, disse la volpe, “non sono addomesticata”. “Ah, scusa!”, fece il piccolo principe. “Che
cosa vuol dire addomesticare?”
“E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami”. “Creare di legami?”. “Certo”,
disse la volpe, “tu, fino ad ora, per me non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me
unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo. (…) Se tu mi addomestichi la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo mi farà uscire dalla tana come una musica. E poi guarda!
Vedi laggiù in fondo dei campi di grano? Io non mangio il pane, e per me il grano è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai i capelli color dell’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano che è dorato, mi farà pensare a te. E
amerò il rumore del vento nel grano…”
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: “Per favore … addomesticami”, disse.
“Volentieri, che bisogna fare?”, domandò il piccolo principe. “Bisogna essere molto pazienti”, rispose la volpe. “In principio tu ti siederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno
tu potrai sederti un po’ più vicino…”.
Il piccolo principe ritornò l’indomani. “Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora”, disse la volpe. “Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincio ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non
saprò mai a che ora prepararmi il cuore… ci vogliono i riti”. “Che cos’è un rito?”, disse il piccolo principe. “Anche questa è una cosa da tempo dimenticata”, disse la volpe.”E’ quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore” (…)
Così il piccolo principe addomesticò la volpe … E quando l’ora della partenza del piccolo principe fu vicina:
“Ah!”, disse la volpe, “… piangerò”.

“La colpa è tua”, disse il piccolo principe, “io non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti
addomesticassi e che diventassimo amici…”.

“E’ vero”, disse la volpe.

“Ma sapevi che avresti pianto!”, disse il piccolo principe.

“Certo”, disse la volpe.

“Ma allora che ci guadagni?”

“Ci guadagno”, disse la volpe, “il colore del grano”.

Io ….sapevo che avrei pianto…ma con te ho guadagnato molto più che il colore del grano…sono diventata qualcosa degno di definirsi essere umano, hai preso il mio cuore e l’hai fatto diventare immenso…con il dolore, la gioia, ……

Riferimenti: amare vuol dire lasciar liberi di fare.

una giornata che pesa tantissimo….

oggi ho già postato..ma è l’ennesima giornata storta quella in cui vorresti sentire calore umano…vero…tanto.
vorrei che qualcuno ascoltasse tutto quello che voglio dire…anche tutte le cose stupide, le follie, vorrei avere la certezza che importi a qualcuno…
tornare bambina..avere qualcuno che mi prenda per mano e mi ripeta cio? che devo imparare?ripassare?fare una talea della mia anima e come un tenero virgulto allevarla di nuovo?ricominciare come se fossi una nuova pianticella che deve nascere in altro terreno?in un altro posto a condizioni mutate?io ma non più io,.la mia vita che non è la mia vita, il mio ambiente che non è il mio ambiente e riadattarmi al tutto per ritrovare armonia.ricominciare?rinascere?che fantastica storia è la vita ?quando pensi che sia finita è proprio allora che comincia la salita.Vorrei chiudermi in me stessa?introspezione..implodere.
Penso alle cose che vorrei dire al mondo..ma al mondo che gliene frega di me? Quindi..perché tediare gli altri con i miei pensieri? Li metto nel blog?come diceva Electric sheep?per tutti quelli che per svariati motivi leggono i post (che lui genericamente definiva fancazzisti)?ma non è detto..magari c?è chi cerca qualcosa?cerca in ogni dove, quindi anche qui.
Come è possibile far convivere le 100.000 persone che esistono in ciascuno di noi?non farle scontrare nell?unico corpo che abbiamo ma che vorrebbe seguire le varie anime?
Quella ligia al lavoro?(tanto perchè ora dovrei lavorare…)
Quella che cerca l?amore
Quella che tiene all?amicizia
Quella che vuole l?amore
Quella che ha le sue passioni
Quella che deve soddisfare i bisogni primari?
Siamo cipolle?con un nucleo?e se il nucleo è un insieme di ?quanti??e ci sfugge l?ordine?chi ci puo’ rimettere in ordine?…meglio rifare tutto che cercare di rimettere in fila…o no?