con gli anni, con l’esperienza…ho imparato tante cose ed ho evitato di commettere alcuni errori sforzandomi di imparare a correggermi.
Mi rendo conto che tanto lavoro ho fatto…ma tanto, anzi di più di tanto, lavoro mi resta da fare.
Questa è una certezza…perchè ho lavorato per raggiungere dei risultati..e onestamente alcuni si vedono…altri no. Ho fatto in modo che dei lavori di consolidamento e ristrutturazione si portassero avanti…e posso affermare che si vedono alcuni risultati. Determinazione, forza, abbastanza serenità. Ma non è finita qua. Resta il lavoro più grosso da fare….l’origine della maggior parte dei problemi. Purtroppo non ne posso parlare…e non so neppure come si possa raggiungere un certo risultato senza collaborazione. si…mi esprimo in modo criptico…è voluto.
Se raggiungerò dei risultati sarà per il mio lavoro individuale e lascio agli altri la supponenza e le manie di supervisione e controllo giustificabili quando si ha a che fare con i bambini sotto i dieci anni e non con gli adulti capacissimi di fare e disfare da soli.
L’inizio della settimana non è dei più facili. Intanto sono coperta di bolle: stress. Già….che bel regalo che mi fa la vita.
Con mia madre siamo arrivate alla telefonata n. 4 ricevuta stamattina per invitarmi a partecipare ad un’assemblea di condominio al posto suo. Fine della conversazione. Ma almeno mi ha chiamata e non aveva il solito tono gelido nella voce.
Al lavoro stress ai massimi livelli….cosa fare? non lo so…ho delle aspirazioni, abbiamo avuto delle idee….ma non siamo troppo fortunate, anzi…il periodo è quello che è, i presupposti erano infelici…..e la fortuna pare che giri lontanuccio. 🙁
Ad aggravare il tutto il problema che tutti questi pensieri ti vorticano nella testa, ti tolgono concentrazione, ti distraggono e ne risente anche il lavoro che invece dovrebbe essere più seguito. Ma che ci vuoi fare? succede sempre così. Come nelle squadre di calcio. Se ci sono problemi societari…anche la squadra risente delle tensioni e gioca male.
Si può tentare di sforzarsi di limitare i danni….ma….è umano che i problemi ci investono e siano difficili da tenere sotto controllo.
E tutta questa tensione ovviamente a cascata rende più fragili, più insicuri…più nervosi…e si creano spazi per altri problemi.
già……ma è quando il gioco si fa duro che i duri continuano a giocare.
ed è quando ti rendi conto di aver sbagliato manovra che devi sforzarti di correggerti per fare meglio. Soprattutto se per i tuoi errori non paghi solo tu….ma per effetto empatia od oggettivi intrecci sofferenze e fastidi finiscono anche addosso ad altri.
ops….dimenticavo. Ho imparato una cosa importante sulla vita.
ci sono persone che come me si sforzano di trovare la felicità sempre e comunque…grati a Dio del dono della vita che cercano di magnificare e apprezzare in tutti i suoi momenti, frangenti e situazioni.
e poi….ci sono persone che invece vogliono a tutti i costi millantare infelicità….trovare il modo di essere infelici….sottolineare tutto quel che non va nella loro vita e sminuire l’importanza di tutto il bello ed il buono. Di solito sono persone che per indole o per “mestiere” fanno le vittime.
Di problemi ne hanno come tutti, forse meno degli altri….ma comunque sembra quasi che preferiscano dipingersi eternamente insoddisfatti ed infelici.
Un esempio? una cliente del mio ufficio. Possiede un numero abbastanza elevato di beni immobili…appartamenti e locali commerciali…più un’immensa villa tranquillamente adibibile ad agriturismo…stupenda. Ebbene….questa persona non ha capacità imprenditoriali che le permettano di gestire tutto questo ben di Dio…e ci paga le tasse di proprietà…ed è una lamentela continua. Sentirla affermare che non sa cosa mangiare, che deve brucare l’erba (giuro…ha proprio detto così….) quando le basterebbe vendere solo una delle sue proprietà immobiliari per vivere serenamente….bhè…giuro…..mi riporta alla mente le immagini di quei bambini in africa che letteralmente muoiono di fame, sete e malattie…e giuro…..se non fosse una cliente gliene canterei davvero quattro da farla vergognare.
un esempio…un esempio di infelicità che c’è dove non dovrebbe essere.
peccato…..il mondo sarebbe un posto migliore se si aprissero scuole di felicità.
io ho imparato a voler essere felice quanto ho toccato il limite massimo dell’infelicità.
quando butteresti via la tua vita…ma l’istinto di sopravvivenza è più forte e ti fa capire tante cose.
non lo dimenticherò mai quel momento, quel giorno….anzi…due.
sul balcone di casa di mia madre una domenica di pasqua il primo….e devo dire “grazie piccola freccia”
e seduta sul bordo del letto della mia camera in un luminoso giorno di ferragosto …e devo dire “grazie anima mia che hai lottato per te stessa” e grazie a tutti quelli che mi hanno detto anche solo una parola o tante parole per aiutarmi a ricominciare a volare.
e se hai fatto esperienza di queste cose….ti resta addosso…come un tatuaggio nell’anima, come un profumo che ti porti sempre dentro…una luce che ti potrai sempre ricordare di accendere nei momenti di buio…e poi…..con tanta fede nel buon Dio…e nel sorridere sempre…anche mentre ci sono momenti nei quali avresti solo voglia di piangere.
ok….va bhè…la chiudo qui…..con un sorriso dolce ed affettuoso per me e per tutto il mondo! smack
p.s. l’immagine allegata è una mia foto…tivoli, villa d’este! 🙂