Caravaggio
il giorno dopo
purtroppo stamattina non è andata esattamente come mi auguravo stanotte.
perchè le cose non sono quasi mai facili e il fato ci mette lo zampino per rendere invece le cose esattamente al contrario….più difficili.
chissà perchè.
se tutto è scritto, se è “predeterminato” che le cose debbano andare in una certa direzione…chissà perchè il fato mette sul percorso un mezzo miliardo di ostacoli e continua a metterteli anche quanto tu hai pensato che si….meglio lasciarsi andare alla corrente e farsi portare dove vuole lei. No, anche quando è così…accade qualcosa che complica un po’.
una serie di sfortunati eventi.
c’era un bel film che aveva questo titolo.
sfortuna, fortuna.
non so più. probabilmente ha ragione la storiella del cavallo….non puoi mai sapere se quel che fai, che ti accade, è qualcosa che porterà “fortuna o sfortuna” nella tua vita.
so che nel corso degli anni ho creduto ad un po’ di tutto.
all’importanza del libero arbitrio.
al fato che comunque ti porta dove vuole.
alle scelte che condizionano la nostra vita.
…….sembra tanto complicato.
alla fine…..la verità probabilmente è che la vita è davvero imprevedibile.
detto ciò…penso che per un po’ meglio che mi ritiro nella mia tana.
Non voglio sentire, non voglio parlare.
e altre persone farebbero bene a fare lo stesso…….farebbero bene.
il condizionale è d’obbligo.
…una buona notte
stanotte non è una “buona” notte.
non per me. Mi sento come nell’immagine. Attaccata ad una fune sospesa sopra il mare delle mie emozioni.
In balia del vento e della forza delle onde dei miei pensieri.
Domani sarà passata. Domani. Ma stanotte l’appuntamento inaspettato era con me stessa….con la parte più fragile e più forte di me.
L’appuntamento inaspettato era con il mio cuore.
Chissà chi l’ha svegliato dal suo sonno leggero…
Tra poco lo porto a dormire povero cuore, 🙂
ritroverà un po’ di serenità nel mondo di Morfeo….se la merita, ne ha bisogno.
e poi si andrà avanti nel cammino della vita.
come sempre, senza fermarsi.
🙂
stanotte nella mia anima è aperta una fucina…una fucina nella quale un misterioso fabbro batte il mio cuore per forgiare non so cosa.
Non so cosa, perchè per quanto lui lavori con forza….il mio cuore non cambia l’impronta delle sue aspirazioni.
e un sorriso tenero fiorisce sull’ingenuo scorrere dei pensieri.
Domani sarò più serena, più obiettiva, più saggia.
Stanotte invece sono in balia del mare di me stessa.
In balia di tutti i pensieri contrastanti…ma domani la “tempesta” si sarà placata…
e il mio cuoricino tornerà tranquillo ancorato in porto silenziosamente dentro il mio petto.
nella notte, nella mia notte, un grido
ho voglia di gridare.
ho voglia di gridare così forte da far tremare la corteccia degli eucalipti dall’altra parte del mondo
ho voglia di gridare così forte che senta il mio grido ogni piuma di ogni uccello impegnato nel suo volo
ho voglia di gridare così forte che non esista petalo che non vibri al mio sentire.
ho voglia di gridare tutto il mio immenso silenzio.
ho voglia di gridare tutte le parole morte nella gola
ho voglia di gridare tutte le lettere abortite per amore, lettere che non hanno mai visto la luce
ho voglia di gridare tutto il vuoto nel quale mi sono lasciata divorare, cancellare, annullare, dimenticare
ho voglia di gridare tutte le carezze negate
ho voglia di gridare gli occhi ciechi senza altri occhi nei quali trovare la vista
ho voglia di gridare tutti i ricordi al sapore di fiele
ho voglia di gridare mille e mille battiti del cuore
ho voglia di gridare e che il mio grido giunga alla più lontana particella di ogni universo conosciuto e sconosciuto
ho voglia di gridare, che il mio grido sia ascoltato nel più alto dei cieli e nel punto più profondo di madre terra.
e ho voglia che il mio grido dopo aver abbracciato ogni essere vivente…..
….si quieti tornando a me come polvere di pioggia.
è questo il mio grido in questa notte.
un ballo sotto le stelle
Richard Bach
Vivere significa sporcarsi le mani.
Vivere significa buttarsi con coraggio.
Vivere significa cadere e sbattere il muso.
Vivere significa andare al di là di voi stessi.. tra le stelle.
Noi possiamo trasformare la disperazione in speranza, e questa è una magia.
Possiamo asciugare le lacrime e sostituirle con sorrisi.
Molti di noi cercano se stessi qui, alla luce. Non troverete quello che cercate.
Dovete mettervi carponi dentro, dove qualche volta c’è un buio spaventoso, e scoprire cose meravigliose su voi stessi.
leo buscaglia
sembra strano
ma ho proprio voglia di essere travolta da un tornado.
presa dal vento e portata nell’occhio di un ciclone…dove non esiste sensazione e percezione di quello che ruota intorno…
un luogo che mi rappresenta in questo momento…
dove tutto è importante,
dove niente è importante.
…poi vorrei svegliarmi nella pace di lago …io ….e la mia fetta di luna piena dei sogni e dei desideri di tutti gli uomini, delle “cose perse”, delle cose dimenticate, quella fetta di luna che io non abbandonerò mai….dove c’è il mio cuore, il mio amore, la mia capacità di essere me stessa nonostante tutto.
Nel mondo io camminerò tanto che poi i piedi mi faranno male io camminerò un’altra volta e a tutti io domanderò finché risposte non ce ne saranno più io domanderò un’altra volta Amerò in modo che il mio cuore mi farà tanto male che male che come il sole all’improvviso scoppierà scoppierà. Nel mondo io lavorerò tanto che poi le mani mi faranno male Io lavorerò un’altra volta. Amerò in modo che il mio cuore mi farà tanto male che tanto che come il sole all’improvviso scoppierà, scoppierà Nel mondo tutti io guarderò tanto che poi gli occhi mi faranno male ancora guarderò un’altra volta. Amerò in modo che il mio cuore mi farà tanto male che tanto che come il sole all’improvviso scoppierà, scoppierà Nel mondo tutti io guarderò tanto che poi gli occhi mi faranno male ancora guarderò un’altra volta. Amerò in modo che il mio cuore mi farà tanto male che male che come il sole all’improvviso scoppierà, scoppierà. Nel mondo io non amerò tanto che poi il cuore non mi farà male.Pablo Neruda: Non incolpare nessuno
Non incolpare nessuno,
non lamentarti mai di nessuno, di niente,
perché in fondo
Tu hai fatto quello che volevi nella vita.
Accetta la difficoltà di costruire te stesso
ed il valore di cominciare a correggerti.
Il trionfo del vero uomo
proviene delle ceneri del suo errore.
Non lamentarti mai della tua solitudine o della tua sorte,
affrontala con valore e accettala.
In un modo o in un altro
è il risultato delle tue azioni e la prova
che Tu sempre devi vincere.
Non devi amareggiarti del tuo fallimento
né attribuirlo agli altri.
Accettati adesso
o continuerai a giustificarti come un bimbo.
Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare
e che nessuno è così terribile per cedere.
Non dimenticare
che la causa del tuo presente è il tuo passato,
come la causa del tuo futuro sarà il tuo presente.Apprendi dagli audaci,
dai forti,
da chi non accetta compromessi,
da chi vivrà malgrado tutto.
Pensa meno ai tuoi problemi
e più al tuo lavoro.
I tuoi problemi, senza alimentarli, moriranno.Impara a nascere dal dolore
e ad essere più grande,che è il più grande degli ostacoli.
Guarda te stesso allo specchio
e sarai libero e forte
e finirai di essere una marionetta delle circostanze,
perché tu stesso sei il tuo destino.Alzati e guarda il sole nelle mattine
e respira la luce dell’alba.
Tu sei la parte della forza della tua vita.
Adesso svegliati, combatti, cammina,
deciditi e trionferai nella vita;
Non pensare mai al destino,
perché il destino
è il pretesto dei falliti.
Pablo Neruda
penso a coloro che conosco…”marionette delle circostanze””.
a chi non è capitato nella vita di non essere una marionetta di avvenimenti imprevisti che ci fanno sentire smarriti, incapaci di gestirci, persi nell’immensità della difficoltà dell’esistere? A me è successo ed anche a tante persone che conosco. Penso che è vero che pensando meno ai problemi…si ridimensionano invece che diventare smisurati, che divagare la mente aiuta tantissimo. Adoro il passaggio “Il trionfo del vero uomo proviene delle ceneri del suo errore”. Talvolta non siamo noi a fare quel che volevamo della nostra vita, talvolta annulliamo noi stessi per favorire un’altra persona che amiamo….ma siamo sempre noi ad annichilire noi stessi perchè non ci amiamo, non ci rispettiamo, non ci fidiamo di noi…ma ciascuno – un giorno – può guardare se stesso nello specchio della vita e “crescere”…libertà è una parola troppo grande.
Sento mia ogni parola di questo scritto….caro Pablo…..tu hai colto l’essenza del diventare Uomini con la lettera maiuscola. Grazie.
il niente
il niente è una grande cosa, dal niente può nascere il tutto.
il niente non ha inizio, non ha fine, non ha confini.
guardo nel palmo delle mie mani aperte a coppa…non c’è niente.
ma è negli occhi di chi guarda la possibilità di vedere nel niente
terreno fertile e i semi della vita.
l’orizzonte
ci sono attimi nei quali interroghi l’orizzonte della vita…
e indagando nella sabbia tra le dita sfiori il desiderio di presagi del futuro….
la risposta è nel rumore della risacca, la voce della natura che parla del dono
dell’attimo.
un attimo prima un granello di sabbia cantava amore alla conchiglia sulla riva
un attimo dopo un’onda biricchina la trascina verso il blu stellato della notte del mare illuminato dalla luna.
e tutto intorno è una musica fatta di emozioni….
“il vecchio sognava i leoni”
“vecchi” tempi moderni
Caro diario, rieccomi qui!
passato anche Ferragosto, mi restano due settimane di ferie. Cosa è accaduto in questi giorni? a parte ciò che sai nella sfera privata….mi va di “ricordare” qui due faccenduole accadute che non voglio perdere del mio percorso di vita.
Prima la più importante: Piccola Freccia. Quasi sedicenne, da mesi mi torturava per avere un suo mezzo di trasporto…il famigerato motorino.
Speravo di potermi permettere una microcar….ma non è stato possibile per sopravvenuti imprevisti economici….quindi da una microcar usata siamo “precipitati” ad un ciclomotore usato. Piccola Freccia ha accettato di buon grado, con intelligenza, comprensione e rassegnazione il cambiamento di programma dato che mi sono profusa in spiegazioni necessarie ad un insegnamento di vita più che a una giustificazione di spesa.
Ma cosa mi piace ricordare qui? …la bellezza della felicità che brillava nei suoi occhi quando si è trovato davanti al Suo scooter con le chiavi in mano. Le chiavi della felicità. Il bello che mi ha dato immensa gioia ed orgoglio è stato che lui non vedeva i danni alla carrozzeria, il buco sul sellino, il guasto del contagiri, le difficoltà di accensione….no, lui guardava quel motorino come se fosse una Ferrari ultimo modello uscita lucida di fabbrica.
E’ questo che mi è piaciuto. Perchè una piccola parte di me si sentiva un po’ in colpa per non essermi potuta permettere un mezzo migliore, senza danni, magari nuovo.
Anche se la saggezza consigliava di prendere esattamente un mezzo così essendo destinato alle sue prime esperienze…meglio già mal messo che preso sano e vederlo rovinare sotto i propri occhi.
Ma mi son detta: “hai agito alla vecchia maniera Angela, hai fatto bene! Si comincia così…dalle piccole cose”…che per lui ora hanno un valore intrinseco maggiore che se invece mi fossi potuta permettere uno scooter nuovo appena preso il patentino.
Invece il mio Piccola Freccia ha dovuto aspettare quasi un annetto…..ogni giorno sfogliava tutti gli annunci….sognava…desiderava….aspettava….e quando finalmente gli è arrivato quel mezzo rottame per lui la gioia è stata immensa. Per non parlare del primo viaggio alla guida del suo “meraviglioso” scooter. Io davanti a fare strada, lui dietro che non riusciva a superare i 50 hahahahhah….esattamente ciò che volevo!!!
Ora avrà modo di affrontare i piccoli problemini che ti da un mezzo “vecchio”….dovrà sistemare il tachimetro, fare dei piccoli risparmi per permettersi gli accessori o le altre riparazioni che riterrà opportune…e pian pianino si farà le ossa, un po’ d’esperienza e capirà il valore delle cose.
Sono proprio contenta di non essermi potuta permettere qualcosa di meglio…certe volte essere “poveri” è un bene!!!
Ma soprattutto sono contenta che Piccola Freccia abbia “risposto” con tanta meravigliosa piccola grande felicità a questo suo enorme passo avanti nel cammino per diventare adulto. 🙂
poteva benissimo mettere il muso perchè si aspettava di meglio, invece era contentissimo. Grazie a Dio, grazie alla sig.ra Vita….questo è di certo un evento da ricordare!!
Altra cosa da ricordare riguarda il mondo delle mie amicizie..e il mio cambiamento in questa materia, la mia “nuova” maturità e consapevolezza in tal senso.
Ho dimenticato un invito a cena. Mea culpa. Già, imperdonabile. Una parte di me è d’accordo. Ma è davvero quasi imperdonabile dimenticare un invito a cena di un’amica che ti conosce da vent’anni? Son sincera…mi ha chiamata per invitarmi il mio penultimo giorno di lavoro la mattina mentre ero in ufficio. Avevo la testa piena di tutte le cose da fare prima di chiudere l’ufficio, tutto quello che dovevo assolutamente fare, da ricordare per quando rientravo senza contare che sono andata in ferie con ancora la scrivania piena di documenti per pratiche da sistemare…ma se non l’avessi fatto ero ancora in ufficio a lavorare.
Ricordo che subito dopo aver chiuso la conversazione un campanello d’allarme mi disse: mancano ancora 3 giorni e di pensieri ne hai tanti…meglio che prendi un appunto di memoria sul cell.
già, me l’ero detta…ma le cose da fare erano a cascata, non ne avevo finita una che dovevo sistemarne un’altra…finì la giornata, non presi l’appunto….e……..l’impegno della cena fu sommerso da altri impegni. Piccola Freccia partita per le vacanze, mia madre con i problemi al ginocchio, e la mia partenza in tempi brevissimi. In sintesi…quando la sera della cena mi squilla il cell, rispondo e la mia amica mi fà: dove sei? ….mi è caduta una trave addosso. Mi sono ricordata con un’esplosione nel cervello dell’impegno preso. Ho visto frecciare davanti a me i volti delle persone invitate con me che avrebbero appreso della mia “deficienza”….e …..bhò. L’avevo combinata così grossa che mi chiedevo quali sarebbero state le conseguenze con la mia amica…conoscendone il caratterino.
Ebbene…..quando l’ho ricontattata per parlarci….mi ha mandato un sms dicendomi che la cosa è gravissima. Che non ha nessuna intenzione di farmela passare liscia.
ok. Una parte di me arriva a comprendere. Una parte di me no. Una parte di me è molto irritata del fatto che lei non abbia voluto nemmeno sentire le mie spiegazioni. Potrebbero essere banali e insufficienti…certo. Ma almeno sentirle, no? Insomma…al lavoro sei “costretto” a mandar giù bocconi amari e comportamenti sgradevoli perchè ti danno da mangiare. Nella vita quotidiana ti tocca far buon viso a cattivo gioco ogni qualvolta ti capita di trovarti in situazioni di “dipendenza” da altri…che ne so’ con l’impiegato della posta o della banca, con il funzionario del ministero per la pratica, in mille situazioni diverse. Con un’amica che mi conosce da vent’anni con i miei pregi e difetti no.
Non voglio sentirmi sotto processo. Ho ammirato ed apprezzato il comportamento di Ass in una situazione analoga. Appuntamento dimenticato. Lei mi chiama…e anzi…quella sera stavo male e non le ho neppure risposto al telefono e lei passò la serata preoccupata per me.
IL giorno dopo…la chiamai per scusarmi….e lei era parecchio scocciata, mi disse “non prenderò mai più appuntamento con te” ma la sentivo ridere sotto i “baffi” (no, non ce l’ha i baffi….è bellissima!!!) e restammo d’accordo che la prossima volta che volevamo vederci la dovevo chiamare dieci minuti prima di uscire da casa. Ecco….questo è il comportamento che mi aspetto da un’amica, un’amica che mi rende le giornate felici, serene, che mi capisce e mi sostiene sempre…anche quando il “cervello” mi fa acqua da tutte le parti.
Chissà come andrà a finire con P…..non lo so.
Ma so che oramai sono pronta a rivedere tutto il mio bagaglio di amicizie, e voglio che nella vita a camminare mano nella mano con me ci siano persone che realmente mi vogliono bene e mi accettano difettosa come sono….esattamente come io sono disposta ad accettare i difetti altrui senza bisogno di processi. Voglio una vita nuova….
voglio una vita “prendila alla leggera”….
voglio una vita:
take it easy
perchè la vita ci pensa già da sola molto spesso a regalarci momenti complicati, difficili, dolorosi….in solitudine. E almeno in compagnia…..viva la leggerezza!!!
🙂
in conclusione…alla mia amica P manderò penso lunedì un altro sms con una richiesta di appuntamento per fornire scuse e giustificazioni….poi….si vedrà!!!
Ma di certo ho capito che ho imparato che nella vita io sono la pasta.
l’amore, l’amicizia…..è il sugo.
la pasta con il sugo è immensamente più buona che da sola….ma anche di sola pasta si sopravvive ed io ho imparato a sopravvivere di me con me.
certo, quando c’è il sugo…..è tutto più buono, più bello, più luminoso, più….PIU’!
viva la pasta, viva il sugo!
ed ora vado a prendere un po’ di freschetto sul mio microscopico balconcino….altrimenti evaporo qui!
buonanotte caro diario, buonanotte dolce e meraviglioso mondo!
smack