per aspera ad astra

ovvero “Attraverso le asperità si arriva alle stelle.”

La crescita dell’uomo – come la crescita della natura
gravita all’interno –
L’atmosfera e il sole la ratificano –
ma essa si muove – da sola –

Ognuno – il proprio ideale assoluto
deve raggiungere – da solo –
in solitudine, con il coraggio
di una vita fatta di silenzi –

Lo sforzo è la sola condizione –
La sopportazione di se stesso
la sopportazione di forze contrarie
e un credo intatto –

Fargli da spettatore – è compito
del suo pubblico –
La trattativa però – si svolge senza assistenza –
senza incoraggiamento.
(1863) sempre lei…Emily Dickinson

…quante volte in questi giorni vorrei aver scritto i mille pensieri che mi passavano per la testa…sopportazione di me stessa, sopportazione di forze contrarie, come mi è diventato difficile sopportare.
Domenica è stata una giornata di quelle strane.
Mille cose da fare, ma è stato come se qualcuno avesse messo alterato un ingranaggio del mio orologio biologico…e mi sembrava che il tempo non passasse mai.
i minuti passavano con il peso di ore…sbrigavo i vari impegni in un tempo che sembrava ossessivamente lungo..di un’opprimente lentezza.
Non so’ descrivere le sensazioni di questi giorni
sembra finita la rabbia, terminato il dolore, scomparsa la voglia di lottare.
i minuti scorrono lenti…la mente gira a vuoto, mille pensieri che pero’ non hanno meta, gironzolano tra i ricordi, …non riesco a focalizzare nuovi obiettivi.
si…forse il problema è questo: il mio animo guerriero deve trovare nuove sfide.
un pensiero felice …provo un’immensa felicità ad ammirare scorci di prati brillanti dei colori di fiori semplici…papaveri, margherite, altri dei quali non conosco o non ricordo il nome…ma soprattutto i papaveri.
Sono splendidi…resto rapita ad osservare dei tratti nei quali le macchie di colore rosso sono tantissime…e vorrei fondermi in quel tripudio di colori…essere un insetto..che ne so’, magari un’ape.
e questo mi ricorda un piccolo brano di Trilussa:

un’ape se posa su un bocciolo de rosa,
lo succhia e se ne va’.
tutto sommato, la felicità è una piccola cosa.

La felicità…piccola effimera cosa.
se penso al tempo che perdo nell’ossessiva attesa di una telefonata, nell’aspettarmi giustizia e gratitudine nel mio piccolo mondo di lavoro…se perdo tutto questo tempo aspettando qualcosa …vivro’ in perenne attesa? ma chi me lo fa’ fare? la mia ingenuità, ecco cosa.
ancora ci credo…stupidottola che sono.
ancora credo in tutte le sciocchezze che mi hanno infilato in testa da piccola…il bene, la giustizia, l’uguaglianza, l’amore, l’amicizia…mi domando se sono o no tutte frottole.
la settimana scorsa mio malgrado ho fatto una specie di indagine comportamentale tra i miei amici e conoscenti.
Tutto nacque da un consiglio che dovevo chiedere.
se una persona (nel caso specifico una piccola persona, un bambino) subisce un affronto verbale, …come deve reagire? e un adulto a lui vicino, come si deve comportare?
bhe’,..alla faccia del porgi l’altra guancia!!!!
quasi tutti mi hanno detto che deve imparare a difendersi, che questo mondo è una giungla.
quindi…l’adulto dovrebbe insegnare al piccolo che non deve subire sopprusi, che deve contrattaccare, …. non farsi mai prevaricare.
…che dite?bello….veramente bello.
peccato che a me è stato insegnato il contrario…
“fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te, non fare cio’ che per te non vuoi”
“fai del bene e dimenticalo, fai del male e pensaci”
ecc….ecc…
mi domando: ma i miei educatori erano imbecilli??o vivevano in un mondo completamente diverso da questo?
oppure erano degli inguaribili sognatori che mi hanno passato i loro sogni come qualcosa di contagioso?
meglio andare a dormire…oppure una bella partita di biliardo in rete…meglio non pensarci.
smack