oggi mi sento felice…sarà in contrapposizione al malessere provato nei giorni scorsi.
Non è accaduto nulla di eclatante, nulla per cui valga la pena sentirsi diversi da ieri..eppure…mi sento allegra.
Bhè…effettivamente anche stamattina non era partita sotto i migliori auspici; appena arrivata al lavoro avevo trovato una situazione irritante come una certa mia collega sà creare (ha il vizio – o abilità – dipende dai punti di vista, di mettere in cattiva luce l’operato altrui soprattutto in assenza dell’altro) non che la cosa oggi riguardasse me, … ma non posso fare a meno di notare come riesce ad elaborare queste situazioni…come sà con poche parole mettere l’accento su incertezze o dubbi su cio’ che fa’ l’altro.
Magari poi tutto viene rimesso in fila…ma l’ombra del dubbio sul lavoro svolto da altri ormai aleggia…e quando questo si ripete più e più volte…impossibile che “il capo” non ne rimanga condizionato.
….è la prima volta che nel blog parlo di vicende quotidiane..ma …ho intenzione di dare una nuova impronta, soprattutto in virtù del fatto che dovrei (con il condizionale) avere un pochino più di tempo per scrivere.
…io avevo un diario…un diario che era l’amico della mia anima nei momenti di sconforto..un amico che mi lasciava sfogare, raccoglieva tutte le mie idee…tutte tutte…i miei sogni… le mie aspirazioni.
Fù un dono…un dono di una persona che capì in un momento particolare della vita di una fanciulla (avevo circa 16 anni quando Lui fu chiamato dove non puoi rifiutarti di andare giunto il tuo tempo)che avevo bisogno proprio di questo: un amico fedele e silenzioso.
Caro Diario…copertina di stoffa…disegni orientaleggianti e fogli di carta con tenui disegni…compagno di tanti anni.
Non è stata colpa tua….forse mia che credo nei “vecchi valori” .
Non pensavo che la PRIVACY fosse da gestire sono con norme di legge e con dei “garanti”, da buona ingenua mi fidavo di chi avevo accanto…sempre mi fidai…e …sbagliai.
Non riesco a non risentire il dolore che provai quando mi disse di averti aperto…di aver letto i miei pensieri più intimi.
Mi sono sentita violentata nell’anima…derubata di qualcosa che era solo mio …i miei ricordi, i miei stati d’animo…e questi non erano più pensieri di bambina, ma pensieri di adulta, dolore c’era in quelle righe, dolore che continuò a crescere dopo, quando mi sentii defraudata di questo amico…di queste pagine che contenevano la mia anima senza il filtro del giudizio altrui.
Qualche riga dopo l’ho riscritta…ma non è la stessa cosa…non c’è più la fiducia di un tempo, la serenità, il sentirmi bene, liberata un pochino dal peso di cio’ che mi opprimeva prima di scrivere…Ormai la paura che possa accadere di nuovo…oscura la sensazione liberatoria del trascrivere su carta sensazioni, ricordi da non perdere.
E poi….DEVO abbandonare il mare dei sogni (belli e brutti) nel quale mi sono immersa per troppo lungo tempo…
non potrò cambiarmi…non potrò smettere di essere una sognatrice, un’idealista…sò che non posso e non voglio cambiare, ma…devo riprendere a vedere ad occhi aperti la realtà che mi circonda.
eppure quanto sono diversa da prima…diversa ma uguale…tante persone -ma sempre io – una nessuna centomila
e poi….si possono cambiare le idee…
“Il muro” di Anna Oxa:
E poi chi l’ha detto che è contraddizione
avere un’idea e poi dopo cambiarla,
in fondo la vita è trasformazione
lo vedi anche il bruco diventa farfalla
a volte succede col punto di vista
ci basta un niente perchè si arrovesci
così da padrone ritorni apprendista
cominci da capo e allora capisci che:
il muro quello che abbiamo dentro
è uguale a quello che c’è fuori
io credo nel suo superamento
se è vero che siamo noi mattoni
e poi…quello che serve è destrutturazione
una specie di viaggio che porta all’interno
a conoscere meglio le nostre paure che sembrano marmo e sussurrano….
Il muro di gomma
il muro del pianto
un bimbo davanti che gioca al portiere
il muro che prima è di ferro è cemento
il muro che dopo diventa macerie
il muro che cresce pian piano ti chiude
un po’ per la guerra un po’ per la pace
il muro ne ha viste di cotte e di crude
al muro gli manca soltanto la voce…
Il muro quello davanti a scuola
mattine a far castelli in aria
ed io che mi sentivo sola e odiavo rileggere la storia
ed è vero che siamo un po’ tutti studenti
e abbiamo bisogno di ripetizioni
e che se oggi la regola è bruciare i tempi
e non si ha proprio voglia di inchini e di….
Ed ora comincio con le mani avanti
non servono appigli ma molto coraggio
il muro ferisce ma l’orgoglio quanto…
restare ai suoi piedi mi sentirei peggio
ed io invece voglio ad ogni costo scalarlo
lasciarmi alle spalle paura e incertezza
ed uccidere per sempre quel tarlo
che rode il carattere e dà debolezza
il muro qui in alto
in piedi sul muro
mi sento diversa
mi sento più vera
se guardo lontano ci vedo più chiaro e
poi come dire mi sento più vera sul muro…
….il muro…..