centomila

altro che lavorare…la testa è piena
di altri pensieri…mannaggia a me.
Ho milioni di cose da fare…ma….
“…ove tende il vagar mio breve, il tuo corso immortale?”
che fai tu luna in ciel…che fai silenziosa luna
sorgi la sera e vai..contemplando i deserti…ecc..ecc…
è parte di una poesia meravigliosa…Canto notturno di un pastore errante
nell’asia.
è un pensiero che ricorre frequente nella mia mente…
lavorare…affannarsi…ma che senso ha?…chi è l’uomo, per quale motivo
un giorno siamo nati…per cosa..con quale compito, con quale ruolo, a che
fine?
c’è un disegno che non comprendiamo…o siamo affidati al caso?
perchè la mia vita è iniziata in un modo e poi…si è stravolta? chi
tira i fili di tutto?
vorrei non pensare…vorrei essere spettatrice di me stessa per un tempo
indefinito…come se potessi sdoppiarmi e vedermi da fuori….e consigliarmi con saggezza.
vorrei ritrovare le certezze, le cose in cui credere…cio’ che credevo
importante e lottare per questo senza dubbio alcuno.
bhe’….meglio non pensarci, meglio riprendere a correre…così neanche
vediamo dove stiamo andando…senza dolore…senza accorgerci se cadendo
ci facciamo male…dobbiamo solo correre…per cosa? non lo so’…beato
chi lo fa’ per una macchina o per una pelliccia o per qualcosa di tangibile…ha speranza di riuscire a realizzare i suoi sogni.