“Ci sono soltanto due modi di vivere la vita:
Uno è pensare che niente è un miracolo,
l’altro è pensare che ogni cosa è un miracolo.”
(A. Einstein)
“Gli altri ci ritenevano sconfitti….
Noi ci consideravamo perdenti….
poi un giorno è nato il desiderio di riscatto…!”
(Associaz.Nazionale contro l’alcolismo)
un giorno è nato il desiderio di riscatto.
nasce da solo come un miracolo, uno dei tanti che capitano nella vita, miracoli che sottovalutiamo spesso…e senti una voce che da qualche parte dentro di te ti dice: ricomincia, anzi…comincia a vivere la tua nuova vita.
qualcosa dentro di te ti ricorda chi sei, cosa vuoi.
avrai bisogno di tempo…ma ormai hai ritrovato la direzione….e riprendi a navigare verso una meta importante: Te stesso.
De Soto! Esplora te stesso!
Poichè in te troverai
il “Continente Sconosciuto” –
Nessun colonizzatore osò mai farlo.
(E. Dickinson 1864)
quel giorno è arrivato circa un mese fà…poi gli eventi l’hanno reso possibile.
Eventi che hanno rafforzato la determinazione, aguzzato la vista, acuito i sensi, accentuato l’istinto di sopravvivenza.
ed oggi eccomi qui…dopo l’ennesima notte di veglia…immersa in mille e mille pensieri.
e mentre il mio oggi passa con gli occhi tristi…sento nella mia anima riecheggiare le parole de “il vecchio e il mare” di Hemingway quando come me ha ritrovato la sua strada, ha ritrovato la speranza che in fondo in fondo non l’aveva mai abbandonato:
“Sentì che era dentro la corrente ora e vide le luci dei villaggi rivieraschi lungo la spiaggia.
Ora sapeva dov’era e non era nulla tornare a casa.
Certo il vento è nostro amico, pensò.
Poi soggiunse: a volte. E il grande mare coi nostri amici e i nostri nemici.
E il letto, pensò. Il letto è mio amico.Soltanto il letto, pensò.
Il letto sarà una grande cosa.
E’ facile quando si è battuti, pensò. Non avevo mai provato com’è facile.
E che cos’è stato a batterti, pensò.
“Niente” disse ad alta voce. “Sono andato troppo al largo”.
Alcuni momenti laconicamente dimentico che dalle radici dell’albero della mia vita sale nuova linfa, e i miei rami spogli si stanno riempiendo di nuove gemme.
non è concluso il tempo delle lacrime e del dolore…ma è arrivato il tempo di riscattarsi.
potranno ancora soffiare venti gelidi invernali, potranno piogge e grandinate scuotere ancora il mio fusto e infliggere ferite alle gemme ed ai rami…ma la mia nuova primavera è tornata con la maestosità e la forza di una grande regina.
mi sento forte…sento l’energia che pulsa dentro di me..energia positiva, energia per costruire.
ho ritrovato l’orgoglio della mia famiglia…uomini e donne forti che hanno costruito il loro destino e non subito gli eventi,
la forza della mia terra, terra di sole, di mare,
terra di gente cor core ch’è ‘na capanna, core sincero che nun t’enganna.
l’amore per la mia città, fontanelle, cappelle, chiese e sanpietrini!
brilla intorno a me come un alone la forza di chi mi ha amato e di chi mi ama, ma soprattutto….
Ho imparato a volermi bene.