rieccomi qui…in queste pagine della mia vita, con qualcosa da dire.
Come mi sento?….un vulcano? rende bene l’idea?
in pratica sento un mare di magma incandescente dentro che bolle bolle bolle….ma che la forza di volontà costretta da situazioni contingenti tiene tappato dentro di me.
in una sola mattinata provo le emozioni più contrastanti…passo dalla rabbia alla comprensione, da impeti d’amore a venti gelidi di indifferenza, desiderio di mandare tutto a monte, voglia di ricominciare da zero la mia vita, paura di cosa c’è al di là del muro se salto dall’altra parte…insomma….un ribollire di emozioni contrastanti che stanno tutte chiuse dentro.
l’unica cosa che fà passi in avanti è il lavoro su me stessa con la psicologa.
e non è che sia stupendo ciò che vedo….ma almeno ci lavoro su.
l’ultima scoperta è che mi porto dietro una zavorra non indifferente, ovvero un senso di inadeguatezza che opacizza, frena, distorce tutto ciò che vorrei fare, vorrei essere.
in pratica non mi sento mai all’altezza, insomma…che sia una persona estremamente insicura l’ho sempre saputo…ma i motivi e la dimensione della mia insicurezza mi erano ignoti, ora un po’ meno, quindi inizio a combatterli.
e tanto per rimanere nel tema delle contraddizioni che mi distinguono, se prendo una decisione sono praticamente granitica, l’insicurezza sparisce, o meglio, la ignoro e seguo la mia strada cocciuta come un mulo.
Franco? nessuna novità di rilievo. Se leggesse forse si arrabbierebbe…a lui sembra di aver spostato una montagna perchè ha definito in cuor suo i sentimenti ma nella pratica delle cose nessuna variazione. Lei c’è…e ci sarà a tempo indefinito…ed io continuo a soffrire in questo stand-by senza fine.
novità? Mi stò rendendo conto che non sono solo innamorata di Franco… cavoletti…come se non bastasse mi sono innamorata pure di Torino.
ci si può innamorare di una città? Non sò….sò solo che penso sempre più spesso ai suoi fiumi, alle sue strade, ai suoi portici, a quel suo fascino particolare.
Mi vien da ridere se ripenso alla prima volta che l’ho vista.
La considerai una città brutta, fredda, grigia. Ero andata per pregare la Sacra Sindone nell’anno del Giubileo, visitai il museo egizio, “ammirai” praticamente disgustata la Mole Antonelliana chiedendomi perchè fosse così immeritatamente famosa.
Cosa non fà l’amore….quella città che definii la più brutta d’Italia tra quelle da me visitate ora mi pare un nuovo ventre materno, un posto dove rinascere ed ho voglia di passare lassù tutto il mio tempo libero, ho voglia di andare in giro a parlare con la gente, conoscere un mondo nuovo.
in pratica ho voglia di spogliarmi della mia vita e rivestirmi di tutto punto.
e quando ci penso….(cosa che sinceramente mi piace) mi sento veramente come un bambino.
avete presente quando ad un bimbo gli dici di stare attento perchè ci sono i cattivi? e loro ti rispondono: allora? io gli dò un pugno e li caccio via.
poche parole, ingenuità, determinazione, voglia di scoprire senza mettersi a fare calcoli su cosa stai perdendo….calcoli di convenienza che fanno i grandi.
Ma io sono grande. Ho un figlio, una casa, un lavoro, insomma…delle responsabilità.
Posso buttare tutto all’aria perchè sogno di ricominciare un’altra vita?
certo è che se resto in questa vita sarei una morta vivente.
come se ogni mattina uno fosse costretto ad uscire di casa con indosso una maschera…una maschera che non è se stesso.
si può vivere occultando se stessi? la psicologa dice di no….io dico di no.
non ce la faccio…non è il mio modo d’essere.
si. lo sò che tutti mi dicono che dovrei abituarmi, rassegnarmi, darmi pace, accontentarmi, ok….ci stò provando, riconosco che c’è saggezza in questi consigli, ma “io” non sono sparita, i miei desideri, i miei sogni, le mie aspirazioni sono ancora dentro di me VIVONO, crescono, prendono consistenza.
Cosa voglio? Voglio che Angela sia se stessa, non ciò che deve essere per altri.
Sono arrabbiatissima con la parte di me che fà la paziente, la saggia, che aspetta le volontà altrui.
ma esiste anche questa parte, non posso ignorarla, quella innamorata, quella che non vuole ferire le persone alle quali vuole bene.
Ma è ora che voglio bene a Me.
e questa consapevolezza è sempre più forte, sempre più imperativa.
insomma…dopo un lunghissimo e durissimo inverno è arrivata primavera, ci sono tante gemme ancora chiuse sui miei rami…ma un giorno si apriranno… e sarà nuovamente estate.