ebony and ivory

Ebony and ivory
Live together in perfect harmony
Così cantava una canzone…
Ma non c’è armonia…no!
Io sento solo un urlo di dolore perso nel fumo.
Non voglio perdermi in orizzonti troppo lontani, in numeri pubblicizzati da statistiche di quanta parte del mondo muore di fame sete e ignoranza, mentre l’altra parte in una sola parola: spreca.
Provo rabbia con me stessa, rabbia al pensiero che mentre io ed altre persone dalle quali ieri sera sono stata in visita ci divertivamo è accaduto qualcosa…che non è colpa mia, io non ne sono causa..con queste poche parole mi lavo la coscienza.
Mentre noi stavamo gustando le comodità di una vita più o meno agiata, insomma…mentre noi ci stavamo divertendo (almeno in apparenza) in una stazione c’era l’ennesima “guerra” tra poveri.
Un gruppetto di semi-disperati ha incendiato un vagone abbandonato che era la casa, il giaciglio di un uomo.
Un UOMO.
Una persona…una persona come me.
Forse la differenza vera tra noi…non è la nazionalità, il colore della pelle, la religione, ma la fortuna.
Io ho avuto semplicemente più fortuna di lui a nascere dove sono nata, allevata dai genitori che ho avuto.
Tutto qui.
Il resto è ovvio.
Io ho potuto studiare…non quanto avrei voluto,…ma comunque abbastanza per imparare ad apprendere altro.
Ho avuto chi mi ha insegnato ad avere stima di me, a realizzarmi e a non sentirmi un rifiuto della società.
Quell’UOMO…non so chi fosse, cosa facesse, perché era lì, da dove veniva…ma è stato sicuramente sfortunato.
Non era un debole…se lo fosse stato non avrebbe preso un camion, una nave, un trenoo chissà cosa che lo portasse qui da noi in cerca di riscatto…in cerca di dimostrare al mondo che lui avrebbe fatto qualcosa di buono, che sarebbe diventato migliore di ciò che era.
Non lo saprò mai…ma ti penso UOMO sconosciuto, e ti chiedo scusa.
Scusa se non ho mai alzato un dito per te, se non ti ho mai detto una parola di coraggio, di conforto…
Scusa se ieri ti ho incontrato per strada e forse mi sono voltata dall’altra parte.
Paola anni fa mi dicesti che dovevo imparare ad accettare le ingiustizie.
Che questo è un mondo ingiusto…che ci saranno sempre bambini che muoiono di fame, che ci sarà sempre un Abele ed un Caino.
Scusami Paola…ma io ancora non ho imparato ad accettarlo.
…carissimo dott. Fromm…Lei da lassù…pensa ancora che c’è speranza per la costituzione di una Città dell’Essere?