un giorno, tanti giorni


Un giorno credi di essere giusto
e di essere un grande uomo
in un altro ti svegli e devi
cominciare da zero.

Situazioni che stancamente
si ripetono senza tempo
una musica per pochi amici,
come tre anni fa.

A questo punto non devi lasciare
qui la lotta è più dura ma tu
se le prendi di santa ragione
insisti di più.

Sei testardo, questo è sicuro,
quindi ti puoi salvare ancora
metti tutta la forza che hai
nei tuoi fragili nervi.

Quando ti alzi e ti senti distrutto
fatti forza e va incontro al tuo giorno
non tornare sui tuoi soliti passi
basterebbe un istante.

Mentre tu sei l’assurdo in persona
e ti vedi già vecchio e cadente
raccontare a tutta la gente
del tuo falso incidente.

Mentre tu sei l’assurdo in persona
e ti vedi già vecchio e cadente
raccontare a tutta la gente
del tuo falso incidente.

(Bennato)

nove giorni

Michele Zarrillo rivisto da Angela:
Nove giorni che ti ho perso
quanto freddo in questa vita.
ma tu non mi hai cercato più…
troppa gente che mi chiede
scava dentro la ferita
e in me
non cicatrizzi mai
faccio male anche a qualche amica
che cerca di aiutarmi come può
ho giurato di ascoltarle
ma tradisco loro e me
perché quando tu sei ferita non sai mai
oh mai
se conviene più guarire
o affondare giù
per sempre
amore mio come farò a rassegnarmi a vivere
…ci stò provando..ma tu…torni sempre tu…
e proprio io che ti amo ti ringrazio
perchè mi stai allontanando e distruggendo
Nove giorni che ti ho perso
mille lacrime cadute –
ed io
inchiodata a te
tutto e ancora più di tutto
per cercare di scappare
ho provato a disprezzarti (non sai le volte che ti penso piena di rabbia)
a tradirti a farmi male (…..e poi non si contano le lacrime)
perché quando tu stai annegando non sai mai
oh mai
se conviene farsi forza
o lasciarsi andare giù
nel mare (mare…prese l’onda e l’abbracciò.
Maria marea sotto il mare c’è sempre più mare
e di più. Maria marea affondare è un po’ come volare
e di più, e di più…)
Amore mio come farò a rassegnarmi a vivere
e proprio io che ti amo ti ringrazio
perchè mi stai aiutando a distruggerti e dimenticarti.
Se un giorno tornerò nei tuoi pensieri
mi dici tu chi ti perdonerà (io…?)
di esserti dimenticato ieri
quando bastava stringersi di più
parlare un po’
…da quando è arrivata lei nella tua vita, non mi hai più parlata di nuovo
davvero…lo capisco solo ora. C’era sempre lei…anche quando mi dicevi che ero io la Tua donna….e quanto – quanto – quanto fa male…tu non lo sai.
sai che ti amo? si che lo sai…lo sò che lo sai, è precisamente per questo che mi tieni lontana…ed io devo rispettare la tua scelta.
non ti renderò più difficile fare quel che hai deciso di fare, non ti cercherò più, anzi…cercherò di aiutarti cercando di perderti nella mia mente, di chiuderti in un piccolo cassettino di ricordi che poi si coprirà di polvere……Dio quanto ti amo.
ma lo sai che quando lo dico mi sento così strana….ma così strana?
lacrime grandi come bolle di sapone, il cuore che pare raddoppiarsi in mezzo al petto…
lo sò..un giorno tutto questo passerà…lo sò.
mille pensieri su di te..mille ricordi oggi che mi fanno sorridere…tu che mi porti il caffè a letto, il giro turistico della città più veloce che la storia ricordi, tu che mi vieni incontro a Livorno e poi mi dicesti “eri bellissima” ed io quando vidi te…pensai che eri l’uomo più bello al mondo…..ma tu eri già con lei.
è giusto così…non era giusto allora.
tu con lei…ed io qui.
così è giusto.
io che aspetto che mi passi, e soffro…tu con lei e mi fai fuori dalla tua vita.
ecco…ora è tutto come doveva essere quasi due anni fà.
ci abbiamo messo due anni a capirlo…ma…dicono meglio tardi che mai.
ed ora….la vita, quella che tutti dicono sia la mia vita…mi chiama.
ma com’è che io mi sento viva pensando a te?
che fortuna immensa amare…che fortuna immensa.

strani giorni….panta rei


vivo giornate strane…
affogo l’angoscia e l’ansia nel mio solito modo…

Passa passa passa
Poi imprechi ma non passa mai
La tua fame è sveglia, cazzo, no non va mai a dormire lei
Sogni sogni sogni
Ma sai già quanto costano
Qualche notte in piedi a sopravvivere al fatto che
Non è la realtà
E la conosci già
La fine che farà
La tua forza di volontà
Andrà a farsi fottere
Ti dicono “sii forte” si ma
Son bravi a parlare
Che ne sanno di che hai dentro te

In quel frigo…si freddano le lacrime
In dispensa…rinchiudi le tue ansie e poi
Sotto il letto…nascondi la tua polvere
Poi non dormi…ti chiudi e rifletti

E’ la vita che unita al dolore si ciba di te
E della tua strada sbagliata
E continui a pensare, placando il tormento,
che bello se non fossi mai nata

Salpa salpa salpa
Il raziocinio toglie l’ancora
Da una cerebrale come te nessuno se lo aspetta
Parli parli parli
Sei un vulcano inarrestabile
Treno più che rapido, efficiente poco timida

Ma ti hanno detto mai
Che devi amarti un po’
Puoi rallentare e poi
Pensare un po’ più a te
Che sicurezza mostri se
I casini sai risolvere
Ma i problemi tuoi
Non li affronti proprio mai

In quel frigo…si freddano le lacrime
In dispensa…rinchiudi le tue ansie e poi
Sotto il letto…nascondi la tua polvere
Poi non dormi…ti chiudi e rifletti

E non passa più
E non cambia mai
Cuore nello stomaco
Testa senza eroi

E la smetti? Rilassati! Forza reagisci sei te
Che condizioni la tua strada
E, su, prova a pensare che bello sarebbe se invece
Amassi un po’ di più la tua vita….

altro che prova a pensare…ci penso eccome.
và infinitamente meglio…
ma…..
sono troppo inquieta, i pensieri non si fermano mai…
dentro di me non c’è la pace di un lago di montagna
ma lo scorrere tormentato di una cascata fra le rocce.

i giorni dell’abbandono


nella disperata ricerca di una cura per la mia malattia “innamoramento acuto ucciso” ho optato per un metodo cruento…tipo malato di polmonite che si infila in una vasca di acqua gelida.
insomma…sono andata a vedere “I giorni dell’abbandono”.
mi sono voluta mettere alla prova…o mi spezzo…o mi piego.
sentivo dentro di me che mi avrebbe fatto bene…anche se il rischio di un eventuale crollo emotivo era molto alto.
in primis l’ambientazione: Torino.
appunto! città che ha visto i natali dell’uomo che amo, città in cui viveva da solo, città in cui ora vive con lei…città nella quale ha condiviso un pezzetto di vita con me appena 30 giorni fà.
rivedere i sentieri sulle rive del Pò, le strade percorse con lui…alcuni scorci della città che avevo iniziato ad amare vedendola attraverso gli occhi dell’uomo che amavo…è stato provare un tuffo al cuore..ma ho retto.
e poi…penso non sia una cosa che capiti tutti i giorni:
vedersi allo specchio.
lei…la donna abbandonata…ero io.
esattamente io.
la sua disperazione, la sua rabbia, le sue urla, i suoi sogni, la sua depressione, il suo dimenticarsi di se stessa per ricordarsi unicamente di lui, il suo scivolare lento sempre più in basso, il suo perdersi dietro le fantasie che scatena chi mente, chi nasconde la verità…ero esattamente io.
come lei mi sono sentita dire: non sò più cosa voglio dalla vita, ho bisogno di pensare a me…di decidere (e nel frattempo “pensare a me” era…vivere con un’altra)
come lei…mi faccio del male immaginandoli mentre si amano…come lo fanno, dove, quando, quanto.
come lei…penso che una donna senza amore sia come un morto che vive.
come lei ho trascorso giorni nei quali nulla ha senso tranne le domande che ti porti dentro: perchè è successo, come è potuto accadere? è stata colpa mia? è stata colpa sua? come è possibile che proprio lui abbia fatto questo?
come lei lasci che tutto intorno a te scorra da solo…non ti occupi più di nulla, né della casa, né della persone che ti sono rimaste accanto…né di te stessa.
come lei…sei piena di rabbia per l’ingiustizia che ti ha fatto…ma lo ami a tal punto che perdoneresti tutto se tornasse da te.
come lei…a chi mi ha detto: non ti merita, dimenticalo, volta pagina…anch’io ho risposto con parole diverse dalle sue…ma il concetto rimane inalterato: un pezzo di vita non è un insetto che si è posato sul dorso della mano, che quando ti dà fastidio con un soffio lo fai volare via…non è possibile.
in questi giorni..i giorni dell’abbandono…si è ciechi, non si vede più la vita che scorre intorno a noi.
ma……..come lei…un bel giorno ti dici: come posso lasciarmi ridurre così?
basta un evento ….per lei è stata una giornata nella quale tutto le è precipitato addosso e lei non aveva più la capacità di reagire…e quindi …razionalizzi: apri gli occhi sulla realtà…sul male che stai facendo a te stessa ed agli altri.
c’è chi ha bisogno di me…stò reagendo e ricominciando a vivere per lui.
un grazie enorme lascio qui a tutti coloro che mi sono stati accanto…a chi mi ha detto parole di conforto, a chi mi ha urlato la rabbia per il vedermi ridotta in uno stato quasi inumano, a chi mi ha regalato sorrisi, a chi mi ha tartassato di telefonate per non farmi sentire sola, a chi mi ha aiutato a comprendere che “devo elaborare il lutto”…e ci vuole il tempo che ci vuole.
ci saranno ancora momenti di buio, tornerò quasi certamente su queste mie pagine bianche a sfogare attimi di dolore…ma ho ricominciato a camminare in salita …ed ogni volta sarò più distante dal vuoto nel quale ero precipitata.
un messaggio che vorrei lasciare a te Franco…un regalo…perchè tu sei importante per me e vorrei che tu sia come ti conobbi:
non è un fallito chi piange….è un fallito chi rinuncia ai suoi sogni.
…spero tanto che tu non abbia rinunciato a sognare.