sono appena rientrata dal rituale del caffè del dopo pranzo…ed è accaduta una cosa che mi va’ di scrivere, mi voglio sfogare, tanto…poi non resterà altro, cancellero’ questo ricordo.
Un tizio, quando sono passata uscendo, mi fà: fa’ caldo?
ed io:…un pochino
lui: non un pochino, tanto.
io:…(nessuna risposta)
attraverso la strada, entro nel bar, mi prendo alla velocità della luce il caffè e dopo neanche un minuto riattraverso la strada per tornare in ufficio.
Il tizio è sempre là intento a chiacchierare con un altro…e mi guarda.
che si guarda penso io…e passo con atteggiamento al 50% da str…na e 50% da iceberg, ma sento il suo sguardo addosso.
Apro il cancello, percorro il vialetto fino al portone e lo apro, entro e mi giro; il tizio ancora stà guardando nella mia direzione.
cosa c’è di strano? c’è che non si può guardare una come me oggi,con un paio di jeans come quello che indosso, una camicetta che non avrebbero voluto regalata neanche le amiche di Holly Hobby (per chi se la ricorda…), i capelli che sembrano reduci da un giro in un frullatore con una penna che li raccoglie tanto per vedere dove cammino…e lui non lo sa’ ma con lo stato d’animo di una che vorrebbe prendere il mondo, accartocciarlo tra le mani e pregare Dio di rifarlo di nuovo magari dimenticandosi di reinserire qualcosa …che ne so’..per esempio io che sto’ scrivendo.
non si puo’….se mi guardi così…mi fai solo arrabbiare, mi dico che sei un idiota e proseguo per la mia strada.
cosa vorrebbe dire che mi guardi? sono un fenomeno da baraccone? ti piaccio? che vuol dire che mi guardi? ok….oggi ce l’ho con il mondo, non è colpa tua…ma tu guarda da un’altra parte ok??
perchè mi ha fatto arrabbiare? non lo so’…ed ora che tra una cosa e un’altra è passata quasi un’ora da quando ho iniziato a scrivere…mi è pure passato il nervoso…quello poveraccio stava là sotto il sole a farsi i fatti suoi ed io avrei voluto strozzarlo solo perchè guardava nella mia direzione.