….e così hai deciso di andare da lei, dalla tua ultima conquista.
sono proprio stata sfortunata…e tu che ti inca**i quando dico che il mio alter-ego è Paperino…simpatico ma sfortunato.
Andasti da lei, tu sai di chi parlo. Sai? tu la chiami “l’amica tua”…non la conosco, ma le voglio bene, abbiamo vissuto entrambe tanto dolore, anzi…forse lei è stata più male di me…
sei stato con lei non una ma diverse volte…ci hai passato giorni belli, avete provato sensazioni bellissime, cucinato insieme…vissuto anche se per poco insieme… per me i racconti di ciò che facevate insieme.
…poi c’è la “ragazzina” come la chiami tu…lei può venire da te quando vuole…si, ok…ti ha messo nei casini (chissà perchè la cosa non mi stupisce più di tanto)
e adesso….l’ultima arrivata (sò che è brutto chiamarla così, non lo merita,…ma non saprei definirla in altro modo)… e vai da lei.
ricordo due anni e mezzo fà…mi dicesti verrò da te…anche solo per prendere un caffè e salutarti all’aeroporto.
Stò ancora aspettando…no…non ti aspetto più.
ormai la sensazione predominante in questo momento è la nausea.
Ho voglia di vomitare la mia vita…questi ultimi anni di vita.
e pensare che sono stata anche molto peggio di così..
ma tu non lo sai.
Non sai i sabati mattina trascorsi a provare a chiamarti ogni 2 minuti…
a non voler vivere perchè quel maledetto telefono non mi faceva sentire la tua voce.
Tu non sai quanta gente cercava di sollevarmi dal mio dolore…
ricordo mattine nelle quali passavo il tempo rispondendo al telefono, mia sorella “come stai?”….io cominciavo dicendo “così-così”… poi…raccontavo due cose…cominciavo a piangere…lei cercava di distrarmi finchè stavo apparente meglio…e mi salutava.
…pochi istanti di solitudine e ricominciavo a stare male…e mi chiamava qualcun’altro…Max, Paola, A., A….insomma tutte le persone che sapevano quanto stavo male.
mi veniva quasi da ridere pensando che se si fossero incontrati tutti insieme e avessero capito quanto in realtà stavo male…mi avrebbero ricoverato per depressione,…invece sono riuscita a non perdermi del tutto,
merito del mio saper apprezzare, ingigantire ogni microscopico avvenimento bello.
passavo interi sabati mattina in questo modo…e ringraziavo Dio di avere così tante persone che mi volevano bene…ma a me …mancavi tu.
e con tutti la stessa storia…fingevo di stare meglio per non farli preoccupare…ma non riuscivano a farmi stare bene.
Poi…sentivo te. E come sentivo la tua voce…guarivo. Non avresti mai creduto quanto ero stata male…non l’avresti mai capito.
Allora non ti dicevo nulla…per te ero quasi sempre allegra e sorridente.
Sorridevo ogni volta che mi raccontavi di questa o di quella…tu non vedevi gli occhi tristi…sentivi solo la mia voce mascherata… anzi…sempre meno la mia voce…ho imparato ad ascoltarti e basta, comprendevo che in fondo … quello che avevo da dire io non ti importava assai.
e così facendo mi autodistruggevo. La stima per me stessa si consumava in modo proporzionale a quanto nutrivo il tuo ego, eri sicuro di trovarmi … mentre io impazzivo dal terrore di perderti ogni istante della mia vita.
Vorrei far uscire da me tutto…ogni ricordo…
vorrei piangere fino a trasformarmi in un ruscello di lacrime…
vorrei capire dove ho sbagliato…
vorrei capire se l’errore è stato amarti al punto di accettare quella domenica mattina che tu mi mettessi dopo di lei.
si…è stato in quel momento che ti ho perso.
o forse è stato in quel momento che ho capito…
capito che……sono solo un porto nella tua vita, un porto dove hai attraccato in un momento particolare nel quale avevi bisogno di una come me, una che non chiede niente e dà tutto ciò che può.
forse in una sola cosa sarò diversa: l’unica che non ha condiviso tutto te stesso, l’unica che non ha sentito il profumo della tua pelle, l’unica che non ha potuto addormentarsi al tuo fianco e svegliarsi vedendoti accanto.
sto’ piangendo…piango per ciò che ho perso…così stupidamente, inconsciamente..o consciamente…non lo sò più.
Piango per aver perso qualcosa che ho avuto, che abbiamo avuto solo nei nostri sogni.
sento…so’ che stò per perderti…lo sento…
verissimo…ho creduto la stessa cosa un’infinità di volte…e mi sbagliavo.
ma sento che io…sono IO che ci credo sempre meno.
sono io che sono stanca di lottare.
…magari adesso stai parlando con lei…o forse non stai pensando nè a me nè a lei…
dovrei sentirmi una stupida…ma sai…stranamente mi sento un’eroe.
Piccola freccia poco fà mi ha detto non ti tenere le lacrime…falle uscire tutte. cavoli…si vede così bene che stò per esplodere?
l’ho abbracciato ed ho cominciato a piangere…
un eroe perchè? perchè adesso pensi ad andare da lei, pianifichi il tuo futuro …mentre mesi fà parlavi con me e dicevi che volevi morire (ricordo…ero all’ufficio iva, mi chiedesti cosa faresti se non mi sentissi più? sono rimasta senza parole…ed hai capito quanto eri importante per me…)…e qualcosa mi dice che il cambiamento un pochino pochino dipende anche da ciò che ti ho dato.
lasciami almeno questo…almeno questo pensiero bello…almeno questo non me lo togliere.
…come Pierrot….tra poco tornerò a sorridere…e sulla guancia il segno di una lacrima.
tutto questo per la telefonata di stasera…ma questo…è un altro post.
vedere alla finestra ricordi portati dalla pioggia
Ieri una pigra giornata di pioggia.
..i miei pensieri sono andati a ritroso nel tempo e involontariamente mi sono ritrovata ad osservarmi spettatrice di un’altra giornata di pioggia, come se vedessi da una finestra.
Era un tempo indefinito fà di questi lunghissimi due anni…focalizzando meglio era febbraio dell’anno scorso.
Mi rivedo, ero ad una festa di compleanno, festa piena di bambini sorridenti, felici e mascherati (era in periodo carnevalizio).
Non lo sentivo da tempo…da quanto tempo? Non lo ricordo, so’ che mi sentivo disperata, ero disperata di quella disperazione che è un baratro, un buco nero che ti avvolge e ti sommerge.
Ero uscita di casa conscia del mio stato emotivo (lo ricordo esattamente) e lui leggendomi in viso l’angoscia mi disse che se non me la sentivo…sarebbe andato da solo.
Volevo essere forte, non volevo lasciarmi andare, speravo che vedendomi intorno visi allegri e aria di festa sarei riuscita a superare quel momento.
Pensavo che dovendo affrontare degli sconosciuti avrei trovato forza a sufficienza per non dover affrontare l’imbarazzo di farmi vedere in lacrime, distrutta…sopraffatta dal dolore.
Avrei voluto essere forte…pensavo di farcela.
Mi misi seduta in un piccolo spazio all’entrata, i saluti…e le giustificazioni per la faccia gonfia: sono molto raffreddata, ..con questo tempo… il fazzoletto pronto in mano.
Il pensiero però non riusciva a staccarsi da lui.
Un’ossessione…cosa starà facendo? Mi pensa? Perchè non mi chiama?
Non ricordo quanto ho resistito…so’ che ad un tratto le lacrime non riuscivo più a trattenerle, lui se ne rese conto e mi disse: vuoi uscire un po’?
Gli risposi di si…era meglio.
Aveva appena spiovuto, si sentiva l’odore della terra bagnata, ho sempre adorato questo profumo…mi riempie di pace.
Ma quello non era giorno in cui trovare pace.
Mi incamminai verso un gruppo di alberi con al centro una panchina e guardai il cell.
Riprovai a chiamare…tu eri più forte di me.
Tu potevi stare senza di me…io no.
….non ricordo se ti parlai, probabilmente no…altrimenti sarei tornata felice al mio cantuccio.
So’ che pero’ l’aver tentato un contatto con te mi aveva un pochino sollevato dal baratro…giusto quel poco che mi serviva per non scoppiare in singhiozzi inarrestabili di fronte a tutti.
Oggi…ripenso a quel dolore da spettatrice.
Ricordo…lo ricordo. Non potrò mai dimenticarlo quel dolore…mai.
Non credo si possa dimenticare il dolore che ti fa’ desiderare di non esistere…di non essere mai nata.
Anche in questi giorni mi capita di stare male perchè mi manchi…ma riesco a controllare il dolore…è sceso a livelli tollerabili e soprattutto non è più una costante.
Adesso penso anche ad altre cose, ad altre persone…e riassaporo il piacere di vivere.
e …tu ci sei ancora….sporadicamente…superficialmente? non lo so’…
ma ci sei…e per me è come se sapessi che domani il sole tornerà a splendere. Certo…non splende solo per me…non sà neppure che io sono su questa terra…ma mi dà lo stesso luce e calore …insomma… vita.