intervista prima di Natale….perchè Natale è Natale

L’ho letta…e non ho potuto non riportarla nel mio scrigno dei ricordi
Intervista a Gesù Cristo (tratto da Konrad news)
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Ha un sorriso ironico e fisicamente è molto diverso da come lo immaginavo.
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Ci diamo del tu o del lei?

Nel dialetto che usavo, l’aramaico, il lei non esiste.

Allora vada per il tu. Da duemila anni, ogni 25 dicembre si festeggia la tua nascita.

Non proprio duemila. La prima volta fu nel 354 a Roma.

Ti sei documentato.

Posso dire che so molte cose.

Tanti dicono che il 25 dicembre è copiato da una data del…

…dellantico calendario romano. Celebrava il solstizio invernale e la nascita del sole vittorioso.

E non ti fa arrabbiare questo riferimento ai pagani?

E perché dovrebbe? Se è vero… e la verità non fa mai male, anzi rende liberi. Così quella data fu scelta proprio per agganciarla al mondo latino, per sottolineare la mia nascita come quella del Salvatore, che reintegra l’universo nello splendore dell’originario progetto divino e rinnova l’uomo, fondando la dignità umana su quella del Figlio di Dio incarnato.

Non pensavo che tu…

Che fossi preparato in storia? Io che sono stato solo un povero ebreo palestinese di duemila anni fa?

Non volevo dire questo ma…

Certo, sono stato quel falegname. Ma io sono molto, molto altro. Tu chi credi che io sia?

Invece di rispondere io alle tue domande, posso fartene una per le lettrici e i lettori di KONRAD?

Chiedi e ti sarà detto.

Tra pochi giorni tutti si scateneranno a comprare regali per il Natale. Cosa ne pensi tu che in fondo sei il festeggiato?

Ma davvero tutti affollano i negozi per acquistare doni? Dimentichi una cosa. Molti vostri fratelli e sorelle sono vestiti di stracci e muoiono di fame, mentre le vostre case sono piene di ogni bene. E non ne esce nulla per loro. Quanto è difficile per i ricchi, entrare nel regno di Dio.

Io….

Se tu non vedessi le cose del mondo, non avresti colpa. Ma ormai le vedi e le conosci.

Beh, se la mettiamo così

Molti mi onorano con il portafoglio o con la carta di credito, ma il loro cuore è lontano da me. E’ del tutto vano il culto che mi rendono in questo modo.

Insomma, secondo te gli oggetti non contano.

E’ da stolti ammassare tesori. I ladri sfondano le porte. Oppure la polvere e la ruggine distruggono quelle ricchezze. Come dice quel musicista rock che a te piace tanto?

Chi? Neil Young?

Proprio lui. Ti ricordi che canta: la ruggine non dorme mai? Ha ragione.

Tu sai un sacco di cose di me.

E non hai neanche idea di quante siano. E di molte di esse, tu non hai più alcun ricordo.

Tu invece sì?

Ho un’ottima memoria. Ti racconto una storia. Un uomo perse il suo anello più prezioso e lo cercò ovunque, ma i suoi sforzi furono inutili. Allora si sedette su una pietra e cercò di mettere a tacere la tristezza che lo aveva invaso. Come al solito, gli si avvicinò il suo cane che gli fece le feste. Poi, come sempre, il vicino di casa lo salutò, gli amici gli fecero vedere i pesci che avevano pescato e gliene regalarono alcuni. Quando l’uomo entrò in casa, la moglie e i figli lo accolsero con affetto, proprio come accadeva ogni giorno. E anche la sera si concluse nella gioia dell’amore. Ma purtroppo il tormento per l’anello perduto perseguitava l’uomo, il quale però pensò: “Nessuno si è accorto che l’ho perso e tutti si comportano con me al modo solito. Perché proprio io devo comportarmi in modo diverso con me stesso?” Fu così che si addormentò sereno.

Questa parabola nei Vangeli non c’è, vero?

Ricordi bene.

L’hai inventata adesso?

Oh no. Non è mica mia…

E di chi è?

E’ una storia zen.

Ma…scusa ma… tu sei il… come dire…il riferimento dei cristiani. E mi vai a citare esempi di altri?

Guarda che io non ho mica il copyright della verità. Io sono la Verità, eppure non ne ho il monopolio. E poi rammenti cosa dicevo duemila anni fa? Chi non è contro di me, è con me.

Posso farti un’altra domanda?

Chiedi e ti sarà detto.

Tu hai spesso parlato con parabole. Anche oggi. Eppure non ne spieghi mai il significato. Perchè?

Cosa diresti se io ti offrissi un frutto e prima di dartelo lo masticassi?
Ma voglio dirtelo più chiaramente. Per nessuno, uomo o donna, la vita dipende dall’abbondanza dei beni che possiede.

E il cenone della vigilia? Cosa te ne pare?

Quando hai voglia di offrire un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, i tuoi parenti o i vicini più ricchi. Invita piuttosto chi è solo o qualcuno che vende gli accendini per la strada. Hai accolto tuo fratello? Bene, hai accolto Dio.

Sarà brutto ma… non è che noi ci comportiamo così.

Io posso resuscitare un morto, ma non guarire uno stolto.

Grazie…

Nessuno può seguire due padroni. Si affezionerà al primo e disprezzerà il secondo, amerà uno e odierà l’altro. Allo stesso modo, non potete servire il denaro e Dio. Io disprezzo l’opulenza dell’eccessiva ricchezza. E ricorda che c’è più felicità nel dare che nel ricevere.

In teoria lo so ma….solo sacrifici…non è mica bello!

Ma chi te l’ha messo in testa che io parlo solo di privazioni? A me la vita piaceva, parlare con le persone, andare a cena, fare un giro in barca. Questo mondo è un ponte. Attraversalo e se puoi goditi la passeggiata, ma non aggrapparti al parapetto.

E al cenone? Cosa ti piacerebbe mangiare e bere?

Il regno di Dio non è questione di cibo o di bevande, ma di giustizia, pace e gioia.

Non è facile ottenerle.

E allora che senso ha, in una casa, mettere la luce sul tetto? E che senso ha, parlare con saggezza se non si agisce con saggezza? Perché mi chiami Signore Signore e poi non fai quello che ti dico? Non entrerà nel regno di Dio chi mi dice Signore Signore, ma chi fa la volontà di Dio.

E qual è?

Te lho già detto settanta volte sette, ma non mi stanco di ripeterlo. Ama il prossimo tuo come te stesso. Se fai così, osservi tutti i miei comandamenti.
Non essere mai lieto, se non quando guardi con amore al tuo fratello.

Io ho una sorella…

Pensi che cambi?

Cercavo di fare lo spiritoso. Ma no, certo che no.

E allora non dirlo nemmeno per scherzo: ricordati sempre che ci sono ancora dei malvagi che fanno differenza tra maschi e femmine. Sulla croce, duemila anni fa è stato orribile ma mi fa soffrire di più quello che vi fate gli uni contro gli altri. Duemila anni fa mi hanno ucciso ma non mi hanno preso la vita. Voi invece mi addolorate davvero.

Lo sai che nel nome delle religioni milioni e milioni di persone sono state ammazzate?

Lo so. E pensare che io non mi sono mai occupato di religioni ma di donne e di uomini. Perché le persone sono più importanti delle religioni. E’ la festa che è stata fatta per l’uomo e non viceversa. Voi invece vi affannate e vi agitate per troppe cose, mentre quelle necessarie sono poche. Che senso ha conquistare il mondo intero, se poi perdete la vita e l’anima?

Beh, io non sono tanto malaccio. Altri invece ne fanno di cotte e di crude.

Non giudicare e non sarai giudicato. Perdona e sarai perdonato. Con la misura che usi per misurare, con quella sarai misurato pure tu.

Con te è difficile discutere.

Io non sono mica venuto per portare la melassa e il panettone, ma la spada e la fiamma dell’amore. Invece le persone che si comportano male sono come un sasso che ostruisce un canale d’acqua: non permettono che l’acqua vada a irrigare il campo.

Dimmi una cosa da fare per entrare in Paradiso.

Non parlare mai.

Scusa ma…è impossibile.

E allora prova a dire solo cose buone.

Ci dai un consiglio finale? Tu cosa regaleresti per Natale?

Il miglior dono che si possa fare è portare la propria compagnia a qualcuno che ne ha bisogno. Però non voglio salutarti con una predica, ma con un racconto. Un uomo aveva un campo di cui andava molto fiero. Finchè un giorno, in quel terreno spuntarono dei fiori che non gli piacevano. L’uomo provò e riprovò a estirparli in mille modi. Ma tutti i suoi sforzi furono inutili. Allora mandò un messaggio al re, cui chiese consiglio su come comportarsi. Tempo dopo, gli giunse la risposta: Prova a farteli piacere.

Non l’ho mica capita bene

Pensaci su, magari stasera. E poi fa la cosa più importante.

Quale?

Applicati.

Luciano Comida

Molte delle parole di Gesù sono tratte dal Nuovo Testamento e dai testi cristiani dei primi tre secoli. Se le ho utilizzate bene, il merito è Suo. Se le ho tradite, la colpa è solo mia.

pensieri di una – prima parte

cosa stò facendo?
perchè lo stò facendo?
perchè parti di me cadono in letargo e ogni tanto si svegliano e mi rimproverano? perchè non restano sempre vigili e mi impediscono di agire d’istinto per poi accusarmi di incasinarmi sempre più la vita?
rivoglio un punto di riferimento…rivoglio stabilità e voglio la forza di lasciar morire parti di me.
Come ho fatto, come è potuto accadere che ho suddiviso la mia vita in compartimenti stagni? Lo sò come è accaduto…ma non sò come riunire il tutto senza far soffrire nessuno.
Sento che il giorno in cui tutti i nodi arriveranno al pettine si avvicina.
Lo so’…arriverà il tempo di scelte e decisioni definitive, di svolte in direzioni a senso unico.
Mi rendo anche lucidamente conto che ci sono giornate che vedo tutto nero e giornate in cui mi sembra tutto più semplice…ma di fatto c’è che dovrei decidermi a vivere davvero una sola vita.
ripenso alla serenità che ho provato due domeniche fà…me ne sono andata in giro da sola a fotografare fiori di campo..che semplicità, che pace.
In una visione ottimistica penso che quando avrò risolto il problema principale, quando sarò tornata in possesso delle decisioni della mia vita, allora tutto assumerà una visione più nitida.
Quando potrò veramente scegliere “cosa fare domani” senza impegni che sono solo sulla carta ma che pesano comunque sulla coscienza…e ti impediscono di vivere serenamente..quel benedetto giorno accadranno diverse cose.
Per prima cosa avro’ così tanti problemi veri che mi rimarrà pochissimo tempo per le masturbazioni mentali, cambierà il peso di responsabilità che ho nei confronti della mia “freccia lanciata verso il futuro”, ci sarà chi pretenderà di più da me perchè per contrasto mi immaginerà più libera di agire, mentre forse sarà il contrario.
Quanta confusione….quanta….e se ripenso a cosa ha dato inizio a tutto questo….non posso non sentire un dolore profondo nel cuore, un senso di vuoto…la mancanza di un motivo per vivere…
La vita è un susseguirsi di istanti…verissimo…ma è anche tesa a raggiungere delle tappe evolutive e di crescita, proiezioni al futuro.
Lui ha ucciso le mie proiezioni,…ha strappato penne alle mie ali…troncato le mie aspirazioni più naturali…in pratica mi ha sbattuto in faccia quanto piccolo era il suo amore per me rispetto all’amore per se stesso.
Non immaginava che avrebbe creato in me un cambiamento radicale, profondo, snaturando la mia personalità.
Ha avviato un meccanismo che ha letteralmente modificato il mio modo di agire, di sentire…non avendo più nulla in cui credere ho cominciato a credere e contemporaneamente a dubitare di tutto, tentare di tutto per ritrovare uns senso…colmare un vuoto…ed invece precipitavo sempre più a fondo.
…eppure forse sarebbe facile se pensassi solo a me stessa riportare tutto su binari semplici da seguire…ma verso dove? in che direzione? se solo fossi certa che tu mi ami…ma come faccio io che sono un cumulo di incertezze ad essere certa di una cosa così grande? dovresti ripetermelo ogni istante…invece tu sparisci…adducendo come motivo che mi ami ma non abbiamo futuro.
il problema vero è che neppure tu sai cosa vuoi veramente…ed io avrei bisogno di sapere che invece vuoi solo me per affrontare di nuovo il mondo.
Ieri dopo aver parlato del tuo cagnolino mi hai detto ci sentiamo dopo…e dopo non mi hai più cercato…nulla.
Il tuo “dopo” è un concetto astratto…un minuto…un’ora, un giorno, una settimana.
ed io intanto….aspetto….aspetto….aspetto….e combino guai
mannaggia al mio caratteraccio
mannaggia alla mia fame d’amore
e mannaggia a chi crede di avermi capita, che invece non capisce quanto io sia …una nessuna centomila