quando…


Quando le luci si spengono –
poco per volta ci si abitua al buio
come quando il vicino, sollevando alto
il lume, sigilla il suo addio –

Dapprima – i passi si muovono incerti
nel buio improvviso –
poi – lo sguardo si abitua alla notte –
e senza incertezza affrontiamo la strada –

Ed è così nelle oscurità più fonde –
in quelle notti lunghe della mente
quando non c’è luna che disveli un suo segno
quando non c’è stella che – dentro – si accenda –

E i più coraggiosi – per un poco brancolano –
e battono – a volte – dritti in fronte –
contro il tronco di un albero –
e poi imparano a vedere –

E allora è la Notte che si trasforma –
oppure un qualcosa nella vista
che alla Mezzanotte si conforma –
e la vita procede quasi senza incertezza.

(Emily Dickinson – 1862)

non aggiungo altro…c’è tutto quel che penso e vorrei dire in questi versi….
chissà se per me è veramente giunto il momento che
la notte si trasforma

se tu mi ascoltassi quando parlo….


oggi abbiamo parlato…o meglio…io come al solito ti ho detto quali sono i miei pensieri.
in pratica ti manifesto le mie critiche al tuo modo di vivere senza pensare alle conseguenze delle tue azioni.
almeno credo…perchè se invece agisci avendoci pensato…non oso pensare a quale termine sarebbe più indicato per descriverti.
veniamo al dunque.
prima di tutto…cercherò di fare un sintetico riassunto dei fatti.
Angela ha una relazione con un uomo meraviglioso che si chiama Franco.
L’ha conosciuto per un regalo del fato in chat…lui vive molto lontano da lei…circa 700 Km.
la primissima impressione è sconvolgente…la sensazione di vedersi allo specchio e, da subito, l’incapacità di staccarsi l’uno dall’altra.
inizialmente era in chat…non si voleva mai cliccare su quella x in alto per chiudere, poi…le telefonate…una chiacchiera tirava l’altra… passavano ore al telefono e sembravano minuti.
gli argomenti erano svariati…si parlava del tempo, della storia di entrambi, delle vicissitudini quotidiane, di tutto ciò che li circondava, dei loro sogni, delle loro piccole grandi aspirazioni,dei tanti problemi, delle relazioni sentimentali che sia l’uno che l’altra vivevano.
un sabato mattina…dopo un venerdì sera nel quale lei consolò lui distrutto da un definitivo “no”…decisero di incontrarsi.
lui andò da lei…l’attesa fu dolce, densa di aspettative, ci si domandava con proccupazione: e se poi ci piacciamo? gli ultimi giorni furoni vissuti nella paura di piacersi e quasi la speranza di non piacersi…perchè avrebbe implicato un gran bel mucchio di problemi.
venne il giorno in cui lui affrontò il viaggio ed andò da lei.
galeotta fu una notte buia.
come se ci fosse un’energia magnetica tra loro…la magia si ripetè…ed entrambi non riuscivano più a staccarsi l’uno dall’altra.
lui veniva spesso da lei…piano piano la loro storia si arricchiva di vita.
giorni trascorsi insieme con Piccola freccia, un paio di giorni di vacanza condivisi.
c’erano anche i problemi…lei li esternava, spesso si lamentava, lui molto meno.
ma anche lui sentiva il peso della difficoltà del rapporto a distanza…ed alimentava spesso silenziosamente delle insoddisfazioni.
senza parlarne con la donna che amava…cominciò a frequentarne un’altra parlandole dei suoi malesseri.
non possiamo dire con certezza per quali motivi…fatto stà che dopo pochissimo tempo i due cominciarono a convivere.
Lui…si allontanò da Angela…con una scusa e lei si sentì morire (post 6 maggio).
non voleva troncare…voleva che rimanessero amici.
ma Angela quando ama ama…e dato che la motivazione dell’allontanamento era stata che lui pensava di essere stato usato…Angela si impegnò per dimostrargli in ogni modo che il suo era amore vero.
se Angela avesse saputo che la reale motivazione era perchè viveva con un’altra…sicuramente il racconto sarebbe finito qui.
invece la storia continua….continuavano a sentirsi tutti i giorni…lei piangeva, soffriva…lui era silenzioso e distante.
lei si sentiva tremendamente colpevole…e cercava in ogni modo di rimediare al “suo errore”.
lui non andò più a trovare lei…tranne una volta.
lei non sapeva che lui era venuto addirittura accompagnato dall’altra…che aveva lasciato ad aspettarlo.
rimasero soli…e lui…non si comportò da gentiluomo.
Angela pianse…era confusa….si chiedeva perchè si fosse comportato in quel modo…perchè nel giro di 12 ore l’aveva illusa di nuovo e poi…con una freddezza impressionante le stava voltando le spalle per l’ennesima volta…ma come si sà…lei era molto innamorata e l’amore rende ciechi e sordi, insomma…come dico io: rincitrulluliti.
mille volte si dissero addio…mille volte si cercarono di nuovo.
era lei a cercare lui…chissà se si fosse arresa prima se la storia sarebbe continuata…chissà se lui l’avrebbe cercata di nuovo.
cmq…il tempo passò finchè una sera…Angela parlando con Franco sentì il cuore batterle forte in petto.
lui le parlava nuovamente come prima: la voce era diversa, le parole erano diverse,…era di nuovo un uomo innamorato che parlava con lei.
il miracolo durò molto poco.
due sere dopo…lui era di nuovo freddo, indifferente, distante.
Angela era stanca…non ce la faceva più a lottare…voleva un si oppure un no…e gli propose di non sentirsi per una settimana, voleva che lui decidesse, era stanca di stare male(vedi 26 luglio).
passò una settimana d’inferno…lei pensava a lui in continuazione…guardava quel telefonino che rappresentava l’unico mezzo per potersi contattare…ma in quei giorni il cell non era un amico…era un nemico che la sbeffeggiava con il suo silenzio.
passò la settimana e lei lo chiamò.
tutti i particolari di quel giorno urlano nella testa, rimbalzano violentemente tra i ricordi…ma vado al sodo: quando Angela chiamò rispose una donna: era lei.
seppe da una voce estranea…dalla voce della donna che sapeva tutto mentre Angela era una stupida ingenua ignara…seppe da lei che loro convivevano da 3 mesi.
come si sentì Angela? una totale sensazione di nausea incredibile.
le ultime parole che rivolse a lui in quella conversazione telefonica furono: Mi fai schifo.
passarono alcuni minuti…e lei ricevette un sms: sò di farti schifo, ma amo te, amo solo te e lo sanno tutti.
nella disperazione ti aggrappi a qualunque cosa pur di non precipitare.
Angela si aggrappò a quelle parole.
non poteva credere a ciò che aveva sentito…sicuramente c’erano dei motivi.
Franco le disse che doveva parlarle di persona, spiegarle.
Angela…mentre tutto il mondo intorno tranne un caro amico di lui le urlava letteralmente di mandarlo a f….lo, decise invece di fare ciò che molto pochi avrebbero fatto.
con gli occhi gonfi di lacrime, il cuore spaccato, la testa piena di dolore, senso di nausea allo stomaco (perse 3 kg in due giorni), e neppure sapendo perchè lo faceva..chiedendoselo mille volte…prese un treno ed andò da lui, era il 6 agosto…il suo primo giorno di ferie.
mille ricordi: l’attimo in cui si rividero, un abbraccio interminabile, le lacrime alla stazione, la rabbia esplosa in un gesto violento, il rapido riassunto delle spiegazioni…racconti di atti compiuti senza razionalità…potrei quasi chiamarla pazzia…lucida follia? non lo sò…credo che non capirò mai cosa è realmente accaduto tra Franco e quella donna…quella che era per Angela una sconosciuta..una sconosciuta che invece sapeva tutto di lei.
ciò che conta fu l’amore che Angela vide negli occhi di Franco.
lui le aveva riaperto la porta del suo cuore.
le disse che l’amava…e lei lo sentiva sincero.
Angela rimase da lui solo due giorni…ed accaddero tante cose…il suo cuore raramente nella vita aveva battuto così forte.
raramente nella vita Angela aveva dovuto affrontare attimi così forti, così intensi come quando la conobbe…le parlò…e sembrava di vivere nella dimensione dell’assurdo, nella fiera dell’irrazionalità..non comprendendo bene neppure lei stessa perchè accettava questa situazione.
tornò a casa…con la speranza nel cuore…ed un dolore che non passava, non poteva passare: lei continuava a vivere con lui.
non scrivo qui i motivi….è inutile.
motivi validi? no…non ci sono motivi validi per farmi subire il dolore che ho provato….e per aver dovuto sopportare quel che ho sopportato: sentirmi dire da lei che “ero una stupida bambina viziata che pestava i piedi perchè non capivo, non accettavo che loro stessero ancora insieme “come fratelli”.
sono accadute molte altre cose…tante altre cose in questa rappresentazione dell’assurdità dei comportamenti che possono arrivare a compiere gli esseri umani…ed io sono una dei protagonisti di questa tragica commedia.
oggi…lei ancora vive con lui.
nel periodo che passa dalla fine di agosto ad oggi Franco mi ha tradito di nuovo con lei (vedi 18 settembre).
io ho cercato di sparire per quanto più riuscivo a fare dalla loro vita.
li ho lasciati liberi di vivere la loro relazione senza la mia presenza.
volevo dare a lei la possibilità di farlo felice…senza che io mi infilassi tra loro.
ho cominciato a prendere antidepressivi per stare meglio….non ce la facevo più a piangere continuamente.
poi…il 14 ottobre….non sò cosa è successo.
qualcuno ha riattizzato la fiamma dell’amore per me nel cuore di Franco.
e questa fiamma da allora ancora brucia.
potrei chiedermi: per quanto? quante volte ancora ti tradirà? quante volte ancora poi si ricorderò di nuovo di amare te e non lei?
non me lo voglio chiedere…sono stanca di stare male.
lei ancora vive con lui…e per me…è ancora dolore…ma è meno intenso di prima.
sono diventata molto più forte…molto più lucida.
mi sono sentita dire di tutto da tutti.
che sono una senza orgoglio, che sono una smidollata, che mi faccio trattare come un’amante di infimo ordine, che sono una scema, che sono la più grande stupida degli stupidi, ecc…ecc…
cosa sarà di Angela e Franco “domani”?
non lo sò…sò che tra noi qualcosa di speciale c’è e non voglio buttarlo senza aver prima tentato il tutto per tutto per la felicità di entrambi.
nel frattempo mi sento dire dall’altra che continua a vivere 24 ore al giorno accanto a lui che IO sarei Egoista.
non sò se ridere o piangere.
io sarei egoista….
bhè….forse allora non ho proprio capito un cavolo della vita.
cmq…oggi abbiamo parlato di domenica.
te ne vuoi andare a trovare i parenti di lei…e per te è la cosa più normale del mondo.
ti ho detto cosa significa…tu non vuoi ascoltarmi.
non sò cosa accadrà per questo tuo comportamento…talvolta mi scopro a parlarti chiedendomi cosa sarete capaci di inventarvi di nuovo tu e lei.
bhò….mi chiedo come sarebbe bello se tu mi ascoltassi con cuore cervello ed anima quando ti parlo….
intanto parlo tra me e me…mi sono ritrovata e parlo con la mia immagine riflessa, con una parte di me che avevo dimenticato di avere, si, in questi giorni sto meglio, chissà se è solo perchè tu mi sei di nuovo accanto, o forse fanno finalmente effetto gli antidepressivi, o forse stò meglio davvero…non lo sò, ma spero tanto che duri.

only for me, per quando mi rincontrerò con me stessa tra trent’anni

Imagine
John Lennon

Imagine there’s no heaven, it’s easy if you try
No hell below us, above us only sky
Imagine all the people living for today, ah-ah
Imagine there’s no countries, it isn’t hard to do
Nothing to kill or die for, and no religion, too
Imagine all the people living life in peace, you-oo
You may say I’m a dreamer
But I’m not the only one
I hope someday you’ll join us
And the world will live as one
Imagine no possessions, I wonder if you can
No need for greed or hunger, a brotherhood of man
Imagine all the people
Sharing all the world, you-oo
You may say I’m a dreamer
But I’m not the only one
I hope someday you’ll join us
And the world will live as one

Immagina

Immagina che non ci sia il paradiso, è facile se ci provi
Ne l’inferno sotto di noi, sopra di noi solo il cielo
Immagina tutta la gente che vive giorno per giorno
Immagina che non ci siano nazioni, non è difficile
Nulla per cui uccidere o morire ed anche nessuna religione
Immagina tutta la gente che vive in pace
Potresti dire che sono un sognatore
Ma non sono l’unico
Spero che un giorno ti unirai a noi
E il mondo vivrà come se fosse uno solo
Immagina che non ci siano proprietà, mi chiedo se ci riuscirai
Nessun bisogno di avidità o brama, una fratellanza dell’uomo
Immagina tutte quante le persone
Che condividono il mondo intero
Potresti dire che sono un sognatore
Ma non sono l’unico
Spero che un giorno ti unirai a noi
E il mondo vivrà come se fosse uno solo

in questi giorni “strani”, in questi giorni di venti d’odio, di guerra, di intolleranza …vorrei che una sorta di miracolo fondesse all’aria calda o fredda che percorre il mondo le note di questa canzone, tradotta in tutte le lingue del mondo
vorrei che tutte le menti si fermassero un istante a pensare al significato di queste parole..vivere giorno per giorno…non pensare all’accumulo di beni, alla smania di possesso: godi di quel che ti serve, perchè togliere ad altri oggi quel che non sai se ti servirà domani?
perchè tanto odio? come si può fare ad un altro essere umano cattiverie così assurde?…non riesco a pensare ad urla di dolore ascoltate con piacere, vorrei davvero poter guardare negli occhi coloro che commettono questi atti e trovare il vuoto dentro: sarebbe terribile trovare dietro un’anima…che anima sarebbe? come si potrebbe spiegare le atrocità che qualcuno commette?
nessun bisogno di avidità o brama…nessun desiderio di possedere chi non vuole essere posseduto, nessun male sui bambini, nessun male sugli inermi, nessun male su analfabeti, affamati ed assetati che ci sono in giro per il mondo.
ogni tanto leggo articoli su una rivista che viene inviata a chi sottoscrive adozioni a distanza (granello di senape n.d.a.), leggo di quanto poco basti a rendere felici queste persone, dignitose nella loro umiltà, grandi per la loro umanità, e mi sento colpevole per ogni bicchiere d’acqua, mi sento colpevole per ogni centesimo speso in sciocchezze, mi sento colpevole per ogni briciola di pane che butto, per ogni volta che in macchina o in ufficio accendo il condizionatore, per ogni batteria usata che butto via,…ed anche se non ho buttato il vecchio pc nel cassonetto ma l’ho regalato, anche se non ho buttato il vecchio cell. ma lo tengo in borsa per chissà quale emergenza…penso a tutte le batterie usate, a quanto sporco questa nostra piccolissima terra.
certo…faccio la raccolta differenziata…certo, ma…sarà sufficiente?
si…cerco di non seguire le mode per non spendere troppo in abbigliamento così posso aiutare chi ha più bisogno, ma…sarà sufficiente?
e quando….tra trent’anni il mondo conoscerà le guerre di chi muore di sete (l’acqua diventerà più preziosa del petrolio), io….si io…mi guarderò allo specchio e mi dirò: cosa hai fatto tu per evitare che ciò accadesse? e cosa mi risponderò? bhe’….hai riciclato le lattine…non stavi a lavare la macchina tutte le settimane per vederla lustra e contemporaneamente inquinare, ecc.ecc….ma mi sentirò in questo modo meno colpevole? non lo so’…davvero non lo sò.
e cosa faccio oggi per evitare altre morti? niente…assolutamente niente…non mi sento meno “colpevole” perchè ho acquistato la bandiera della pace, a cosa serve se non operi attivamente perchè pace sia?
un altro punto interrogativo, come se non bastassero gli altri.