..ricordi…

“…ti ricorderai che sono stato il primo?”
“…si…me ne ricorderò, e ricorderò molte altre cose”
si…ricorderò che sei stato il primo alle 00.05 a farmi gli auguri.
Ricorderò che Ti ho chiesto perchè eri al cell con me, e che dopo un breve silenzio mi hai risposto: “perche sei una persona importante nella mia vita…” e poi hai aggiunto “..non LA persona importante.”
Ricorderò che dopo mi hai rivolto la stessa domanda…ed io…
non riuscivo a darti una risposta. Nella mia testa tanti pensieri avvolti nella nebbia, ognuna delle centomila me sussurrava qualcosa, centomila motivi per stare a parlare con Te….
…il pensiero più nitido che le mie labbra hanno potuto pronunciare è stato “…perchè quello che provo per Te è il sentimento più grande che vive dentro di me”
non ho specificato di che sentimento si tratta…nell’immensa confusione che agita il mio cuore…non lo sò più.
e stamattina…mi sono pentita di non averti detto “perchè ti amo”
forse poteva essere l’ultima volta che avrei potuto pronunciare queste parole, perchè non l’ho fatto?
quanto dolore provo pensando che non Ti ho mai potuto dire
“Ti amo ********”
non me lo hai permesso…non mi permettevi di pronunciare il Tuo nome…
difficile da credere…eppure vero.
Ricorderò che hai detto che sono l’ultima della quale Ti sei innamorato.
…e poi….è caduta la linea….
mentre mi dicevi che non volevi essere offensivo e non eri arrabbiato ieri mattina quando mi hai chiamato e le Tue prime parole sono state:
Cosa vuoi?
…cosa voglio…sempre la stessa domanda.
Io non voglio…io sono.
io non voglio che Tu mi ami…io sono innamorata di Te

e Tu 00.16:
mi meraviglio di te…
-sai che io ti dico sempre..
-cosa vuoi…-
ogni volta che chiamo…
-…eppur si muove

vedere alla finestra ricordi portati dalla pioggia


Ieri una pigra giornata di pioggia.
..i miei pensieri sono andati a ritroso nel tempo e involontariamente mi sono ritrovata ad osservarmi spettatrice di un’altra giornata di pioggia, come se vedessi da una finestra.
Era un tempo indefinito fà di questi lunghissimi due anni…focalizzando meglio era febbraio dell’anno scorso.
Mi rivedo, ero ad una festa di compleanno, festa piena di bambini sorridenti, felici e mascherati (era in periodo carnevalizio).
Non lo sentivo da tempo…da quanto tempo? Non lo ricordo, so’ che mi sentivo disperata, ero disperata di quella disperazione che è un baratro, un buco nero che ti avvolge e ti sommerge.
Ero uscita di casa conscia del mio stato emotivo (lo ricordo esattamente) e lui leggendomi in viso l’angoscia mi disse che se non me la sentivo…sarebbe andato da solo.
Volevo essere forte, non volevo lasciarmi andare, speravo che vedendomi intorno visi allegri e aria di festa sarei riuscita a superare quel momento.
Pensavo che dovendo affrontare degli sconosciuti avrei trovato forza a sufficienza per non dover affrontare l’imbarazzo di farmi vedere in lacrime, distrutta…sopraffatta dal dolore.
Avrei voluto essere forte…pensavo di farcela.
Mi misi seduta in un piccolo spazio all’entrata, i saluti…e le giustificazioni per la faccia gonfia: sono molto raffreddata, ..con questo tempo… il fazzoletto pronto in mano.
Il pensiero però non riusciva a staccarsi da lui.
Un’ossessione…cosa starà facendo? Mi pensa? Perchè non mi chiama?
Non ricordo quanto ho resistito…so’ che ad un tratto le lacrime non riuscivo più a trattenerle, lui se ne rese conto e mi disse: vuoi uscire un po’?
Gli risposi di si…era meglio.
Aveva appena spiovuto, si sentiva l’odore della terra bagnata, ho sempre adorato questo profumo…mi riempie di pace.
Ma quello non era giorno in cui trovare pace.
Mi incamminai verso un gruppo di alberi con al centro una panchina e guardai il cell.
Riprovai a chiamare…tu eri più forte di me.
Tu potevi stare senza di me…io no.
….non ricordo se ti parlai, probabilmente no…altrimenti sarei tornata felice al mio cantuccio.
So’ che pero’ l’aver tentato un contatto con te mi aveva un pochino sollevato dal baratro…giusto quel poco che mi serviva per non scoppiare in singhiozzi inarrestabili di fronte a tutti.
Oggi…ripenso a quel dolore da spettatrice.
Ricordo…lo ricordo. Non potrò mai dimenticarlo quel dolore…mai.
Non credo si possa dimenticare il dolore che ti fa’ desiderare di non esistere…di non essere mai nata.
Anche in questi giorni mi capita di stare male perchè mi manchi…ma riesco a controllare il dolore…è sceso a livelli tollerabili e soprattutto non è più una costante.
Adesso penso anche ad altre cose, ad altre persone…e riassaporo il piacere di vivere.
e …tu ci sei ancora….sporadicamente…superficialmente? non lo so’…
ma ci sei…e per me è come se sapessi che domani il sole tornerà a splendere. Certo…non splende solo per me…non sà neppure che io sono su questa terra…ma mi dà lo stesso luce e calore …insomma… vita.